Anche le parole sono in armi – Opuscoli e propaganda nella Grande Guerra

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Federica Formiga

Con la prima guerra mondiale la propaganda assunse un ruolo che prima non aveva mai avuto: i governi europei dovettero convincere le popolazioni che la guerra era una necessità e andava vinta. Anche in Italia si affinarono le tecniche di persuasione grazie ai progressi dei mezzi tipografici: è stato ampiamente illustrato il ruolo assai rilevante delle cartoline e dei manifesti pubblicitari, che mostrarono come fosse indispensabile l’acquisizione delle terre irredente e come, attraverso la guerra, l’Italia sarebbe diventata una grande nazione. Invece ben poco spazio, in Italia e all’estero, è stato dato agli opuscoli, che hanno rappresentato una produzione popolare ma caratterizzata da una base di ragionamento che invece manifesti e cartoline non avevano. Essa raggiunse il grande pubblico più colto e contribuì in maniera determinante alla creazione di una consapevolezza diversa e nuova, a un’adesione più meditata ai miti della Grande Italia, primo fra tutti quello degli eroi e dei caduti. È sugli opuscoli che si sono costruiti i tanti appelli alla popolazione affinché prima la guerra si facesse, poi si resistesse alle avversità e alla lunghezza del conflitto e infine che si coronasse lo sforzo con la vittoria.

Brossurra, 15 x 21 cm. pag. 268 + 16 pagine fuori testo con illustrazioni a colori

Stampato nel 2019 da Luni

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