Adam Smith a Mosca. Sovranità e percorso di sviluppo nella Russia di Vladimir Putin

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    Adam Smith a Mosca. Sovranità e percorso di sviluppo nella Russia di Vladimir Putin

    16.00

    Diego Zanetti

    In quest’opera si propone una spiegazione, fondata su basi teoriche, del comportamento dello Stato russo nel periodo 2000-2020. La spiegazione passa per i concetti fondamentali e interdipendenti di “sovranità” e di “percorso di sviluppo”; si definisce quest’ultimo come il particolare modo in cui lo Stato organizza il sistema sociale per mezzo della gestione della propria sovranità. Partendo da queste premesse, si analizza l’aderenza della politica estera e della politica economica della Russia di Putin alle teorie tradizionali e a quella teoria, elaborata principalmente sulla base delle considerazioni espresse da Adam Smith ne “La ricchezza delle nazioni”.

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    Alle radici del rossobrunismo. Gli scritti di Carlo Terracciano Vol. 1

    28.00

    D’ora in poi il nostro impegno sarà per quegli uomini, di ogni provenienza politica e ideologica, che non si sono arresi in questi anni infami e a quei giovani che solo ora si affacciano su questo deserto di macerie e si chiedono “perché?” […] Ci sono libri e scritti dell’altra “estrema” non passibile di riciclaggio nel “sistema” che potremmo sottoscrivere parola per parola; ci sono uomini retti e coraggiosi con i quali ci sentiremmo onorati di condividere un lungo tratto di strada. Ma sia chiaro che la nuova cultura rivoluzionaria non è quella del sincretismo onnicomprensivo fra idee inconciliabili, la cultura dell’et-et contrabbandata ad usum delphini dagli ex ribelli di tutti i fronti oggi egemonizzati e omologati dai padroni del vapore, politici e/o cattedratici. La nostra sarà allora la cultura dell’aut-aut, delle nuove e radicali contrapposizioni, con i compagni di domani contro i nemici di oggi e i falsi amici di ieri. Questi dunque i veri fronti di lotta in Italia, che attraversano in verticale i vecchi fronti del passato.

    Brossura, 15,3 x 21 cm. pag. 350 + 16 pagine fuori testo con foto a colori

    Stampato nel 2020 da Aga

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    Almanacco navale del XXI secolo. Dalla Guerra Fredda alla crisi Ucraina

    42.00

    Giuliano Da Fre’

    Questo Almanacco fotografa la rivoluzione degli assetti marittimi mondiali dopo la Seconda Guerra Mondiale; un saggio storico dal taglio divulgativo capace di fornire sintetici e completi dati tecnici. L’autore descrive le evoluzioni tecnologiche e operative, analizzando Marina per Marina in ordine alfabetico, dall’Albania allo Yemen. Grande spazio è dedicato alla Marina italiana e alle principali marine mondiali quali Stati Uniti e Cina, seguite da Gran Bretagna, Francia, Giappone, Russia, India, Australia, Sud Corea, Germania, Brasile, Spagna, Turchia. Vi sono indicazioni sull’attuale struttura, sui programmi futuri, sull’esperienza operativa di questi decenni. Un volume che tratta anche delle marine che non esistono più, come quelle delle defunte Germania Est e Iugoslavia, ma anche di quella etiope, rimasta senza sbocco sul mare, e dei più recenti sviluppi riguardanti il conflitto ucraino attualmente in corso.

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    Alternativa per la Germania – 1989-2019 la destra tedesca dall’Npd al sovranismo

    15.00

    La parabola evolutiva della destra tedesca non è mai stata sufficientemente analizzata. In questo agile saggio, che unisce la cronaca storica all’analisi politologica, vengono ricostruite le tappe cruciali di un percorso che inizia con la caduta del Muro di Berlino: dalle nostalgie nazionalsocialiste delle formazioni radicali agli effimeri successi dell’Npd, dalle evoluzioni interne alla Cdu al contributo culturale della Nuova Destra, dal fenomeno Pegida all’ascesa di Alternative für Deutschland. Quest’ultima – nata nel 2013 – rappresenta oggi una forza affermata e consolidata, che gode di un consenso trasversale e diffuso, la cui linea politica viene attentamente indagata dall’autore: l’opposizione alle migrazioni di massa e la difesa dei confini nazionali; l’euroscetticismo e la messa in discussione della burocrazia europea; la difesa dell’identità culturale tedesca minacciata dall’islamizzazione e dalla globalizzazione; il richiamo alla “Comunità di Popolo”, alla centralità dello Stato sociale e alla democrazia diretta; la proposta di una geopolitica nuova, con lo sguardo rivolto alla Russia di Putin; la tutela della famiglia e dei valori tradizionali.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 214

    Stampato nel 2019 da Passaggio al Bosco

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    Alto Adige conteso. 1920-2020

    14.00

    Un secolo è trascorso dagli accordi internazionali che tra 1919 e 1920 consegnarono il Sudtirolo/Alto Adige all’Italia. Da qui lo spunto per fare una sorta di bilancio di un secolo di storia, raccontando un luogo in cui sono evidenti quelle difficoltà che poi ritroviamo su scala più ampia nel momento in cui parliamo di Europa unita: distanze culturali e linguistiche, diffidenza reciproca, incomprensione. Alla Grande Guerra, al fascismo, all’occupazione tedesca seguono il dopoguerra, il terrorismo, gli anni dell’integrazione europea e un complesso presente: uno sviluppo storico la cui narrazione è essenziale per la comprensione di una terra meravigliosa anche nel suo tormentato passato.

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    Atlante dei paesi che non esistono più

    29.00

    Gideon Defoe

    Ci sono nazioni scomparse per ragioni politiche, come la Jugoslavia o la Repubblica Democratica Tedesca. Ma la Storia è anche ricca di paesi dissoltisi per eventi bizzarri, imprevedibili, tragici e, spesso, ridicoli. Guerre e trattati di pace sono state occasioni per ridisegnare le mappe e, complice qualche errore qua e là, creare zone franche i cui abitanti subito si dichiaravano indipendenti. Ricchi occidentali annoiati o avventurieri con pochi scrupoli fondavano una propria nazione ignorando i confini preesistenti e gli abitanti autoctoni, che magari volevano solo essere lasciati in pace. Aspiranti coloni si facevano fregare da descrizioni di terre meravigliose e fertilissime che, curiosamente, nessuno abitava ancora e che potevano essere acquistate con un modesto contributo. Ripercorrete le vicende della Repubblica di Cospaia, del Regno celeste della grande pace, della Grande Repubblica di Rough & Ready, del Regno dorato di Silla, del Libero stato del collo di bottiglia

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    Atlante geopolitico del Mediterraneo 2023

    20.00

    Francesco Anghelone – Andrea Ungari

    Nel turbolento periodo storico caratterizzato dalla crisi ucraina e da quella delle materie prime, i paesi europei guardano al Mediterraneo con rinnovato interesse, soprattutto in materia di politiche energetiche. l’Algeria e la Libia diventeranno sempre più interlocutori privilegiati per gli interessi europei. A preoccupare è in particolar modo la Libia  che non ha ancora ritrovato la sua unità e nella quale alcuni gruppi di potere esercitano il controllo con il costante uso delle armi. Ciò pone inevitabilmente una serie di interrogativi alla comunità internazionale e in particolare all’Europa, considerando anche la particolare posizione strategica di Tripoli rispetto alle rotte dei migranti provenienti dall’Africa. Dall’altra parte del Mare Nostrum, invece, la Turchia si erge a potenza regionale cercando di diventare mediatore tra l’Occidente e la Federazione russa.

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    Atlante storico mondiale. La storia dell’umanità in 500 mappe

    29.90

    Christian Grataloup

    L’Atlante storico mondiale ritraccia la storia dell’Umanità, dalla comparsa dei primi ominidi fino agli eventi contemporanei. L’approccio rivoluzionario si emancipa dalla visione eurocentrica finora in auge nella storiografia tradizionale. Tutte le culture vengono illustrate (Polinesia, Artico, Africa subsahariana…) e le tematiche trattate in modo spesso inaspettato: l’impero comanche, i ghetti dell’Italia medievale, la genesi dell’Ungheria o dell’impero khmer, i viaggi di Zeng He, l’Europa dei libertini, la mappatura del Gulag e quella della Shoah fino alle sfide del mondo attuale, dalla complessa rete di cavi sottomarini che collega tutto il pianeta ad Internet fino ai primi effetti del riscaldamento globale.

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    Attacco all’Europa. L’altra faccia della guerra in Ucraina. Ciò che i media non dicono. Le trame USA per colpire la Russia e destabilizzare il Vecchio Continente

    14.90

    Marco Pizzuti

    Indagine controcorrente dal golpe a Kiev del 2014, ai bio-laboratori segreti e alle provocazioni della NATO, usando l’Ucraina come esca, sull’abisso della Terza guerra mondiale. Nel 2008 (governo Prodi), Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Olanda, Belgio, Lussemburgo e Norvegia votarono contro la proposta di Bush di annettere la Georgia e l’Ucraina alla NATO e lasciare invece uno Stato cuscinetto ai confini con la Russia. Gli stessi britannici di Gordon Brown avevano obiettato agli Usa l’inopportunità di andare allo scontro diretto con la Russia proprio quando il caso Kosovo era ancora fresco. Oggi invece assistiamo all’esatto contrario, con gli Stati europei asserviti al volere americano e coinvolti nel conflitto, mentre le dichiarazioni del Presidente USA con uno dei tassi di gradimento più bassi della storia gettano benzina sul fuoco e istigano allo scontro diretto.

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    Brasil potencia. I governi militari del Brasile fra volontà di potenza ed egemonia USA (1964 – 1985)

    24.00

    Luca Tadolini

    Dal 31 Marzo 1964 al 15 Marzo 1985 il Brasile fu governato dai militari. I generali avevano preso il comando di una nazione di dimensioni continentali, facendone, mentre era in corso la Guerra Fredda, un baluardo anticomunista. La sudditanza nei confronti dell’alleato nordamericano fece del Brasile un paradigma del militarismo al servizio degli Stati Uniti. Paradossalmente e in maniera inaspettata, i vertici militari brasiliani si rivelarono seguaci di una visione geopolitica che prevedeva per il Brasile un destino di nazione egemone sul continente sudamericano e uno status di potenza mondiale. Brasil potência, il loro obiettivo, non veniva proclamato alle adunate e la loro strategia ebbe definizioni pacate, quali Pragmatismo responsabile e Universalismo.

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    Che cos’è una nazione?

    12.50

    Ernest Renan

    Ernest Renan fu un suddito fedele di Napoleone III, uno studioso convinto che il bonapartismo incarnasse ideali di buongoverno e di temperato riformismo sociale. Furono le vicende del 1870-71, il crollo del secondo impero, l’umiliazione della Francia invasa, la vacanza di ogni potere legittimo, il collasso morale dei suoi concittadini a provocarne il sincero ravvedimento e l’adesione leale a un nuovo ordine politico. Che cos’è una nazione?, la conferenza del 1882 che qui si presenta insieme con altri scritti di analogo argomento, è figlia anch’essa di quei mesi di afflizione e disincanto, nei quali Gustave Flaubert scriveva che gli uomini potevano solo rintanarsi nelle caverne per proteggere i resti del loro cibo e i loro stracci residui: quando s’inabissa un regime, infatti, si sgretolano tutte le istituzioni, si disarticola un’intera società, si precipita nel disordine. L’idea «elettiva» della nazione come strenua volontà di «stare insieme» in Renan è tuttavia nutrita e accompagnata da un senso acutissimo delle «patrie» come formazioni di lungo periodo, delle identità culturali come frutto esclusivo dell’accumulo di passato, della pluralità di forme giuridiche che può scaturire dal «plebiscito di tutti i giorni».

    Brossura, 14 x 20 cm. pag. 114

    Stampato nel 2004 da Donzelli

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    Cina. Lo sguardo di Nenni e le sfide di oggi

    13.00

    Alberto Bradanini

    Nenni visita la Cina due volte, nel 1955, quando incontra anche Mao Zedong, e nel 1971, quando il Primo Ministro Zhou Enlai gli esprime l’eterna gratitudine del popolo cinese per l’impegno da lui profuso nel riconoscimento italiano della Repubblica Popolare. Dalle pagine appassionate dei suoi diari affiora un uomo integro, un autentico umanista, ansioso di contribuire alla pace e alla distensione internazionale. Principi tuttora deficitari in un mondo dominato dalla finanza globalista. Se i due momenti appartengono a tempi diversi, essi vivono in queste pagine una seducente convergenza

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    Con la scusa del clima – Oltre l’ambientalismo mainstream: per un futuro consapevole

    15.00

    Assistiamo, da mesi, alla sovra-esposizione mediatica di Greta Thunberg, paladina degli “scioperi per il clima” e nuovo volto dell’ambientalismo mainstream. La giovane svedese – soggetto e oggetto di una narrazione artefatta e para-religiosa – si inserisce nel solco del “pensiero unico dominante”: una banalizzazione del problema, dietro alla quale si celano interessi milionari e strategie mondialiste. La teoria del riscaldamento climatico – infatti – è un mantra che si impone in assenza di prove scientifiche. Dalle emissioni di CO2 alle cause dell’inquinamento; dai cambiamenti climatici alle deforestazioni; dall’energia nucleare alle fonti rinnovabili: l’autore analizza la retorica dell’ecologicamente corretto, sfatandone miti e menzogne. Sono indagati tutti i macro-temi del dibattito: dalla speculazione capitalistica allo sviluppo industriale; dalla sovranità delle Nazioni al futuro dei trasporti; dagli equilibri geopolitici alle migrazioni di massa. Queste pagine dimostrano che esiste una terza via tra catastrofismo e sfruttamento planetario: un’ecologia equilibrata e identitaria, fondata sull’amore per la Terra, sulla tutela del paesaggio e sul legame spirituale con la natura.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 238

    Stampato nel 2019 da Passaggio al Bosco

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    Contro l'”impero delle menzogne”. L’operazione militare speciale in Ucraina e la fine della globalizzazione nei discorsi di Vladimir Putin

    17.00

    Paolo Callegari

    All’alba del 24 febbraio il Presidente russo Vladimir Putin, in un discorso alla Nazione, annuncia l’inizio di una “operazione militare speciale” nell’Ucraina orientale; obiettivo dichiarato quello di proteggere territori storicamente russi dall’espansione della NATO. Precedute da attacchi aerei e missilistici verso obiettivi di importanza strategica, le forze terrestri russe entrano in territorio ucraino. Senza considerare le posizioni assunte dai singoli stati, non si può fare a meno di rilevare come l’operazione militare russa venga criticata dagli Stati Uniti e dal blocco dell’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, mentre posizioni più caute sono espresse dai Paesi asiatici. Quindi, la pronta decisione dei paesi della NATO di aiutare l’Ucraina conferma che questa sarebbe solo un campo di battaglia nello scontro fra gli Stati Uniti e la Russia.

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    Corea del Nord – Storia geopolitica e vita quotidiana del Paese eremita

    14.00

    Una terribile dittatura o un Paese minacciato dalle ingerenze straniere? Uno Stato comunista fuori dal tempo o un regime in continua evoluzione? La Corea del Nord appare come un microcosmo chiuso e inaccessibile, un “regno eremita” governato da un Leader folcloristico e a tratti sanguinario, che suscita preoccupazione e curiosità. Eppure, nella recente corsa al riarmo nucleare, Pyongyang ha saputo tenere in scacco gli Stati Uniti di Donald Trump, occupando le cronache internazionali. Questo libro cerca di rispondere ai tanti interrogativi che affollano i media mainstream: il percorso storico che ha portato alla nascita delle due Coree, i conflitti che hanno ridisegnato la geografia dell’Asia, il lungo corso della dinastia Kim, l’analisi di uno scacchiere geopolitico nel quale si intrecciano l’espansionismo cinese, il riarmo giapponese e il conseguente timore americano. Un viaggio nel cuore di una Nazione “aliena”, arricchito dalle testimonianze di esperti e dissidenti: dalla militarizzazione della società alla dottrina del Juche, dall’identità culturale al profilo umano e politico dei suoi protagonisti, dalle condizioni economiche del Paese alla vita quotidiana del suo popolo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 218 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2018 da Passaggio al Bosco

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    Cybergeopolitica, organizzazioni e anima russa

    17.00

    Leonid Savin

    Leonid Savin, eminente geopolitico e filosofo russo, in questa pubblicazione ci guiderà in un’analisi delle strategie utilizzate per condurre l’offensiva ideologica e culturale, prima che economica e militare, contro il continente eurasiatico, delle criticità e dei punti di forza che caratterizzano i rispettivi campi, illustrandoci i tratti salienti che caratterizzano l’identità spirituale della Russia e del suo ruolo centrale nella costruzione di una valida alternativa ai modelli che gli Stati Uniti vorrebbero imporre a livello globale.

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    Da Clausewitz a Putin: la guerra nel XXI secolo: Riflessioni sui conflitti nel mondo contemporaneo

    19.90

    Matteo Bressan  – Giorgio Cuzzelli

    Dalle Torri Gemelle alle insurrezioni in Irak e in Afganistan, dalle proxy wars nel Levante e nel Golfo Persico al ruolo della Wagner in Nord Africa e nel Sahel, dalle sfide nello spazio cibernetico alla nuova corsa per la conquista dello spazio e, infine, dal programma navale della Repubblica Popolare Cinese ai T-72 russi schierati alla frontiera dell’Ucraina. Il filo conduttore che unisce questo mosaico, pur nella diversità delle forme e delle rappresentazioni, è sempre lo stesso: imporre con la forza la propria volontà all’avversario. Mai come in questo momento il mondo è apparso così insicuro. È quindi necessario conoscere, per comprendere e per difendersi. Questo libro, attraverso il contributo di alcuni tra i più qualificati studiosi italiani della materia, ha l’ambizione di spiegare l’evoluzione della guerra moderna dalla teoria alla pratica, dalle idee di Clausewitz e di Sun Tzu ai cingoli di Putin e alle navi di Xi Jinping.

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    Da Port Arthur a Port Arthur. La guerra incompiuta e il riscatto sovietico in Estremo Oriente

    28.00

    Giorgio Scotoni

    La Federazione Russa è la sola nazione europea ad affacciare direttamente sull’Oceano Pacifico. Eppure al termine della Grande Guerra, Mosca perde le regioni da Vladivostok al Bajkal e con esse lo sbocco ai mari caldi. Per la prima volta la Russia è attaccata simultaneamente su due fronti, invasa da occidente e da oriente. Restaurato il sistema “da mare a mare” russo, Stalin trasforma la periferia siberiana nell’avamposto della potenza sovietica nel Pacifico, proiettando l’influenza in Asia come mai prima nella storia. Il 23 agosto 1945 la riconquista di Port Arthur suggella il trionfo nella “guerra incompiuta” contro il Giappone.

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    Dalla geografia sacra alla geopolitica

    16.00

    Daniele Perra

    L’obiettivo di questo lavoro, con il quale l’autore, riproponendo una nota nozione guénoniana, recupera il concetto di «geografia sacra», è innanzitutto quello di indagare la discendenza più o meno diretta tra geografia sacra e geopolitica, dove la prima sta alla seconda come, più in generale, la scienza sacra sta alla scienza profana. La ricerca condotta attraverso un lungo viaggio immaginario tra i continenti mira a riscoprire i temi sacrali della prima che, seppur celati o ignorati, rimangono intatti nella seconda.

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    Donbass. Una guerra nel cuore d’Europa – Interviste analisi e immagini

    15.00

    La guerra nel Donbass non fa rumore: migliaia di morti e un fronte di combattimento ancora aperto, ma nessuna notizia nei nostri rotocalchi. Questo contributo offre una panoramica generale del contesto economico e strategico che precede e accompagna il conflitto in atto: dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica alle rivolte di Euromaidan, dal golpe ucraino alla nascita delle Repubbliche Popolari di Doneck e Lugansk. Un viaggio nella geopolitica dell’Est Europa, dove le consorterie occidentali perseguono lo scopo di minare la potenza russa, alimentando tensioni religiose, etniche e sociali. Un collage che raccoglie le analisi, le testimonianze e le immagini di reporter e volontari impegnati sul campo per documentare i fatti o portare un sostegno umanitario. Uno spunto di riflessione fuori dagli schemi del “politicamente corretto”, dove il dramma della guerra non cancella la fierezza di un popolo che ha preferito il rumore metallico di un Kalashnikov al silenzio assordante della rassegnazione.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 174 con varie foto b/n

    Stampato nel 2017 da Passaggio al Bosco

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    Enrico Mattei e l’intelligence. Petrolio e interesse nazionale nella guerra fredda

    16.00

    Mario Caligiuri (a cura di)

    A sessant’anni dalla morte, la società italiana deve ancora fare i conti con l’eredità di Enrico Mattei. Fu suo il merito, a differenza di quanto avverrà successivamente, di evitare la privatizzazione di un’importante industria di Stato facendo diventare l’Italia una grande potenza industriale a pochi anni da una guerra perduta. Il volume analizza le vicende di Mattei attraverso la chiave dell’intelligence, che il presidente dell’ENI conosce fin dalla Resistenza e poi utilizza per espandere l’azienda nel mondo e per rispondere alla guerra dell’informazione scatenata contro di lui a tutti i livelli. Per il suo ruolo così rilevante, i Servizi segreti lo controllano costantemente: dagli americani ai britannici, dai francesi agli israeliani. E come evidenzia Vincenzo Calia, l’intelligence aleggia costantemente nella vicenda della sua morte. Un volume che mette in luce aspetti ancora sconosciuti della storia di Mattei.

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    Eurasiatismo: logos, eidos, simbolo, mito

    20.00

    Rustem Vakhitov

    Questa pubblicazione è dedicata all’eurasiatismo degli anni Venti, una tendenza intellettuale originale della prima ondata di emigrazione russa, che è ancora di grande interesse per gli studiosi e per il pubblico russo in generale. L’autore si sofferma sulle idee dei fondatori dell’eurasiatismo, Nikolai S. Trubetskoij e Pëtr N. Savitskij, e mostra come l’eurasiatismo sia emerso come risultato della loro interazione intellettuale, da quale “materia” ideologica sia stato assemblato e cosa unisca le opinioni dei diversi rappresentanti della corrente. La monografia offre per la prima volta una critica al programma metodologico positivista negli studi sull’eurasiatismo e all’uso del metodo dialettico nella versione del filosofo russo Aleksej F. Losev, che permette all’autore di sollevare temi insoliti per la letteratura eurasiatica come il logos, l’eidos e i miti dell’eurasiatismo.

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    Europa potenza. Una geopolitica continentale dinanzi al mondo

    10.00

    Olivier Eichenlaub

    L’Europa può tornare ad essere una potenza nel 21° secolo? Sì, risponde Olivier Eichenlaub. Ma per farlo, deve essere consapevole delle linee di forza che strutturano il nostro continente e ne definiscono il posto nel mondo. L’Europa è una potenza terrestre o una forza marittima? Entrambe le cose, ma in un sottile equilibrio che è il prodotto di alcuni millenni di storia. Questo libro  apre una riflessione sul potenziale rinnovamento del Vecchio Continente. Una ricognizione che attraversa la storia, la cultura, la geopolitica, l’economia, il Diritto e la geografia, arrivando a fotografare l’attualità del presente e ad immaginare il futuro.

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    Europa. Sociale, sovrana, mediterranea

    16.00

    AA.VV.

    Sempre più di attualità il dibattito sulla UE e sul futuro dell’Europa e delle Nazioni. Gli autori presentano una tesi di terza via tra un ritorno al nazionalismo e unione europea presentando le basi teoriche della tradizione e delle origini dell’Europa. Un percorso da destra verso destra con il tentativo di recuperare identità, radici, memorie e tradizioni senza nessun tipo di nostalgismo e di passatismo, riconoscendo il ruolo dei popoli europei, la distinzione tra patria e nazione, l’idea di tradizione e di origine. Europa dei popoli o delle Nazioni? I rispettivi processi nazionali sono stati completati in un arco di tempo molto lungo, dando agli stati nazione la loro consapevolezza e sicurezza all’interno di ordinamenti e confini definiti, lo status dell’Unione europea resta oggi precario. Una riflessione legata alle dinamiche interne all’ue, anche in relazione ai nazionalismi e ai particolarismi. La via proposta è una Europa sociale con radici cristiane in forte antitesi all’Europa di oggi: delle banche, a trazione germanica, senza una visione comune nella politica estera quanto di difesa comune

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    Fare la guerra con altri mezzi. Sociologia storica del governo democratico

    34.00

    Alfio Mastropaolo

     Questo libro tratta i regimi cosiddetti democratici come un insieme di tecniche di dominio, di esercizio del potere e di conduzione del conflitto elaborate storicamente, seguendo un percorso tortuoso, conflittuale, fatto di avanzamenti e arretramenti, oltre che segnato da apprezzabili differenze tra un paese e l’altro. La crisi è pertanto congenita. Mettendo in connessione storia, sociologia, scienza politica, il libro ripercorre la genesi e l’assestamento del monopolio statale in occidente. Prosegue soffermandosi sull’istituzionalizzazione, grazie alla rappresentanza politica e ai partiti, di forme di conduzione pluralistica di tale monopolio.

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    Fra Londra e Mosca

    22.00

    In una galleria di protagonisti del secolo XX, la figura di Joachim von Ribbentrop non può non avere uno spazio molto rilevante. Il suo nome è strettamente legato alla crisi politica che portò alla Seconda Guerra Mondiale. Ed è presente in primo piano in tutte le fasi in cui – dal 1938 al 1941 – il dinamismo del governo tedesco nel rivendicare le ragioni storiche della Germania, e la sempre più rigida determinazione a difendere le proprie posizioni acquisite, da parte delle democrazie occidentali, portarono ad un incrudimento crescente della situazione, tale da sboccare il primo di settembre del 1939 nella guerra europea ed infine, appunto dal 1941 con l’ingresso di Unione Sovietica, Giappone e Stati Uniti, nell’allargamento del conflitto su scala mondiale. Il libro delle memorie di Ribbentrop Fra Londra e Mosca, che ora viene riproposto al lettore italiano, dopo la lontana edizione Bocca del 1954, seguita alla prima edizione tedesca dell’anno precedente, costituisce una grande occasione per ripensare l’intera storia dei vent’anni tra le due guerre mondiali, attraverso le esperienze di un suo cruciale protagonista.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 280

    Stampato nel 2020 da Libreria Europa

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    Fronte dell’Est. Passato e presente di un destino geografico

    14.00

    Salvatore Santangelo

    Alla fine degli anni Trenta, su un periodico statunitense, apparve una carta geografica con la domanda: «In Ucraina la prossima guerra in Europa?». Lo stesso interrogativo torna a sfidarci quasi un secolo dopo: il conflitto voluto da Vladimir Putin sta infatti ridefinendo la cornice strategica dell’Europa centro-orientale, evocando una dinamica che fatalmente avevamo già conosciuto nel XX secolo e che porta in prima linea non solo Kiev e Mosca, ma anche gli Usa e i Paesi del Vecchio Continente. Questa crisi impatta sulla geopolitica europea e, nello specifico, su quella di una nazione cruciale come la Germania, che a oggi si sta facendo carico di gran parte dei costi della pace futura, sia energetici che militari.

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    Geopolitica

    28.00

    Carlo Terracciano

    Carlo Terracciano non ha solo posto le basi per una corretta comprensione della realtà internazionale e dell’egemonia statunitense nel post Guerra fredda, premessa indispensabile a una sua efficace decostruzione. Ha saputo rompere gli ingessati schemi ideologici ereditati dal passato introducendo lo studio di una disciplina che per sua stessa natura – relazionandosi alla «dinamica dell’uomo sul pianeta» e «misurandosi con le realtà effettive della storia e della geografia» – squarcia il velo di Maya delle «moderne fumisterie ideologiche e i teleguidati isterismi di massa» con le quali le grandi potenze politico-militari «camuffano i propri interessi al dominio mondiale», con ciò stesso invitando a pensare altrimenti, mettersi in discussione, sperimentare nuove sinergie seguendo una feconda attitudine eterodossa. Terracciano non solo è stato il primo studioso nell’Italia post-bellica ad occuparsi in modo “scientifico” di Geopolitica, ma nel farlo ha gettato solide fondamenta per un autentico discorso antimondialista tanto nella pars destruens quanto nella pars costruens.

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    Geopolitica fascista. Antologia di scritti

    7.50

    La geopolitica è la scienza geografica e politica dei conquistatori e fondatori di imperi, delle aristocrazie militari e economiche, e rientra a pieno titolo nel dominio della sociologia e della scienza politica, e come scienza obbedisce a precise leggi. Questo studio raccoglie brevi saggi del periodo fascista del Prof. Giorgio Roletto, Ordinario di geografia Economica nella Regia Università di Trieste, e di Ernesto Massi, fondatore della rivista “Geopolitica”, introdotti, curati e postfatti da Carlo Terracciano.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 64

    Stampato nel 1993 da Società Editrice Barbarossa

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    Geopolitica. Manuale della scienza delle civiltà Vol. 1 e 2

    48.00

    Aleksandr Dugin

    Uno dei principali meriti di questo testo sta nel suo essere andato oltre la “lettura” scolastica della geopolitica, oltre la sua canonica ortodossia. Ce ne si rende ben conto là dove Dugin tripartisce la geopolitica, ossia all’elaborazione classica di quella che qui è definita “Geopolitica 1” accosta la “Geopolitica 2” e la “Geopolitica 3”, coniugando la sua sapienza filosofica, etnosociologica e sacrale alla “materia” della geopolitica. Dopodiché, da vero uomo di cultura quale è, Dugin nella sua Postfazione per questa edizione Italiana del suo testo, specifica di essere andato oltre, non senza alcune rettifiche, rispetto alla suoi primi approcci al tema geopolitico riaffermando però che qui, in Geopolitica – Manuale della scienza delle civiltà, si riscontrano i fondamentali della sua elaborazione. “Cultura” deriva da colere, “coltivare”, e la coltivazione, in campo agricolo come in quello intellettuale, è un agire perenne, continuo, dinamico e costante, non certo cristalizzazione o stagnazione. Diversamente dalla gran parte degli intellettuali assunti come maestri dal moderno e dal post-moderno, anche nel campo dell’elaborazione geopolitica Dugin dimostra tutta la coerente dinamicità del suo pensiero. E questo libro ne rende piena testimonianza. Un testo fondamentale e imprescindibile per chi vuole interessarsi alla geopolitica. 2 tomi indivisibili.

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    Germania: nazione e soviet. Comunisti e questione nazionale tra Weimar e la DDR

    11.20

    Marco Bagozzi

    La complicata adesione alla “questione nazionale” per i comunisti tedeschi rappresentò un elemento di debolezza nei confronti dell’aggressività del nazismo durante la Repubblica di Weimar. I residui intellettuali del luxemburghismo nella polemica sulla nazione con Lenin non permisero al Partito Comunista di riconoscere pienamente nella “questione nazionale” un elemento dirimente della politica del primo dopoguerra. Furono tre i momenti in cui il movimento comunista tedesco abbracciò le sorti della nazione, quando cioè emersero gli “eretici” Heinrich Laufenberg e Fritz Wolffheim, quando Karl Radek e il Comintern patrocinarono l’effimera “Linea Schlageter” e quando il Comitato Centrale affrontò il crescente nazismo appoggiando le rivendicazioni nazionali dei tedeschi. Queste problematiche si riverbereranno anche durante la resistenza al nazismo e nella complicata eredità dell’identità nazionale, dibattuta tra riunificazione e orgoglio dell’unico stato socialista tedesco della storia, della DDR.

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    Heartland. Il cuore pulsante dell’Eurasia

    12.00

    Halford John Mackinder

    L’opera di Mackinder assume un’importanza fondamentale per capire lo scenario geopolitico mondiale attuale, caratterizzato dallo scontro tra il Nuovo Ordine Mondiale – unipolare e iperliberista, imposto dalla potenza americana – e il Nuovo Ordine Multipolare guidato da Russia e Cina, uno scontro che si sta consumando al margine della Russia, in Ucraina. Nella visione geopolitica di Mackinder, l’Ucraina ha sempre svolto un ruolo strategico fin dai primi anni del Novecento: impedire qualsiasi contatto economico e politico tra la Russia e la Germania, cercando di isolare il “perno geografico della storia”. È in tale contesto che vanno lette oggi le sanzioni antirusse e la crisi del gas che attanaglia l’Europa.

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    I coloni dell’austerity – Africa neoliberismo e migrazioni di massa

    18.00

    Ci sono false notizie, notizie distorte e mezze verità. E le mezze verità iniziano con le scelte lessicali. Quello in atto da anni non è un fenomeno migratorio di massa, ma un esodo biblico. Milioni di africani premono alle porte del continente europeo e solo la reazione dell’opinione pubblica occidentale ha, sino a ora e in modo del tutto temporaneo, mitigato le conseguenze del fenomeno. Ma perché decine di milioni di persone sono in viaggio per lasciare la propria terra? Guerre, persecuzioni, fame? Tutte mezze verità se non si racconta l’origine di quelle guerre, di quelle persecuzioni, di quella fame. Rimozione armata di governanti locali, miseria e dipendenza, a discapito delle centinaia di milioni di euro teoricamente indirizzati a creare, nel continente africano, migliori condizioni di vita, hanno ragioni d’essere e definizioni tecniche. Austerity e neocolonialismo, termini entrati prepotentemente nel nostro lessico quotidiano, ricevono magistralmente, in questo libro, la propria rappresentazione plastica e la propria spiegazione economica.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 178

    Stampato nel 2019 da

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    Il blocco continentale. Mitteleuropa -Eurasia – Giappone

    14.00

    Karl Haushofer

    Scritto tra il 1939-’40 e pubblicato nel 1941 durante uno dei più profondi cambiamenti nella politica mondiale contemporanea, Il blocco continentale rimane uno dei testi di geopolitica più conosciuti e controversi. In esso il padre della geopolitica tedesca Karl Haushofer dà forma alle proprie speranze circa l’unificazione europea a guida tedesca e la costruzione, insieme alle altre potenze eurasiatiche e mediante una consapevole politica dello spazio, di un ordine mondiale tellurocratico alternativo rispetto a quello oceanico delle potenze marittime anglosassoni. Gli indirizzi del blocco continentale non morirono sotto le macerie della Seconda Guerra Mondiale, ma riecheggiano ancora oggi, tra le molteplici stanze della geopolitica, nel conflitto tra multipolarismo e unipolarismo, dove il centro di potenza europeo e la prospettiva, da taluni auspicata e da talaltri paventata, dell’affermarsi di un nuovo blocco continentale non hanno affatto perduto la loro importanza

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    Il blocco continentale. Mitteleuropa Eurasia Giappone

    14.00

    Karl Haushofer

    Scritto tra il 1939-’40 e pubblicato nel 1941 durante uno dei più profondi cambiamenti nella politica mondiale contemporanea, Il blocco continentale rimane uno dei testi di geopolitica più conosciuti e controversi. In esso il padre della geopolitica tedesca Karl Haushofer dà forma alle proprie speranze circa l’unificazione europea a guida tedesca e la costruzione, insieme alle altre potenze eurasiatiche e mediante una consapevole politica dello spazio, di un ordine mondiale tellurocratico alternativo rispetto a quello oceanico delle potenze marittime anglosassoni.

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    Il Caucaso dall’Imam Samil a Ramzan Kadyrov

    24.00

    Daniele Perra

    Questo libro affronta la storia e la geopolitica del Caucaso russo alla luce del particolare legame che continua a tenere unite fra loro Mosca ed una regione che, in quanto “limes”, rimane sottoposta ad attacchi e tentativi di destabilizzazione. Il testo si suddivide in due parti: la prima si concentra sulla storia della regione caucasica dall’antichità fino ai nostri giorni; la seconda, invece, è dedicata alla storia ed alla geopolitica della Cecenia, alla penetrazione dell’Islam nell’area ed alla particolare relazione che esso ha instaurato con l’Adat (la legge consuetudinaria locale). Tutto ciò senza tralasciare la rilevanza geopolitica dei conflitti divampati negli anni ‘90 del secolo scorso e la ricostruzione della regione all’interno dello spazio russo.

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    Il grande gioco del Caucaso. Nagorno Karabakh, il Paese fantasma nella partita geopolitica tra Russia, Usa e Turchia

    15.00

    Clemente Ultimo

    Piccolo, aspro e privo di ricchezze naturali: apparentemente, il Nagorno Karabakh è un territorio poco appetibile. Eppure, da trent’anni, armeni ed azeri hanno combattuto almeno tre guerre in campo aperto per il suo controllo. Per gli armeni – da sempre presenti nella regione – si tratta di rivendicare il proprio diritto all’autodeterminazione; per gli azeri, invece, è necessario mantenere i confini statuali fissati da Stalin. In questo sanguinoso confronto, hanno giocato e giocano un ruolo di primo piano vecchie e nuove potenze, Russia, Turchia e Iran su tutte. Segno che, dietro la nascita della Repubblica di artsakh – stato non riconosciuto, figlio della vittoria Armena nella guerra dei primi anni ’90 – ed il tentativo azero di riconquistare quei territori, si muovono interessi ben più grandi rispetto a quelli degli attori locali. Il Nagorno Karabakh si trova, infatti, in quel Caucaso ex sovietico dove si intrecciano alcune delle più importanti rotte energetiche del mondo: dai giacimenti del caspio, del resto, giunge in Europa buona parte del gas – e del petrolio – che viene utilizzato quotidianamente.

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    Il Mediterraneo quale elemento del potere marittimo

    15.00

    Il volume riporta gli atti di un ambizioso convegno sul Mediterraneo quale elemento del “Potere Marittimo”. L’esame, è l’evoluzione del potere marittimo nei secoli, in quello che i Romani chiamarono “Mare Nostrum” e ripercorre la storia della nostra civiltà in chiave marittima, dalle origini ai giorni nostri. L’aera geopolitica a cui lo studio fa riferimento e che include anche il Mar Rosso, il Golfo Persico, ed il Corno d’Africa, è infatti un’area nella quale l’instabilità politica, le riserve energetiche e gli interessi internazionali, convergono per farne una delle più sensibili del pianeta.

    Rilegato, 18 x 25 cm. pag. 367 illustrato con alcune foto b/n e cartine

    Alcune parti del libro sono in lingua inglese e francese in quanto atti di un convegno

    Stampato nel 1998 da Ufficio Storico della Marina Militare

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    Il mondo di Putin. La geopolitica stravolta dal presidente russo

    15.00

    AA.VV.

    Viviamo tutti nel mondo di Putin», ha scritto il politologo Ivan Krastev all’indomani dell’invasione dell’Ucraina. Dopo tanto strologare e sentenziare sul fatto che l’autocrate russo vivesse in un «altro mondo» (Angela Merkel), abitasse «sul lato sbagliato della storia» (Barack Obama), in un attimo fatale e tremendo tutti ci siamo resi conto che Putin non era segregato in una realtà parallela: il suo mondo, fatto di rapporti di forza, apocalissi identitarie, mire espansionistiche e pretese violente, è anche il nostro mondo. Ha ridefinito il perimetro dello spazio geopolitico russo, ha stravolto i rapporti di forza con l’Europa, gli Stati Uniti e la Cina, ha modificato anche il modo in cui si intendono i conflitti nel ventunesimo secolo.

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    Il mondo verso un futuro multipolare

    16.00

    Il sistema-mondo sta cambiando. Dopo la fine della Guerra fredda l’Occidente ha risaputamente tentato di costituire un ordine mondiale unipolare, accentrato su un unico modello sociale, culturale, economico e politico, retto da una supremazia strategica e geopolitica. Il sorgere di progetti di autonomia e indipendenza a questo sistema però è la chiave di comprensione non solo del presente, ma del futuro imminente. All’interno di un’attualità conflittuale, orientata allo scontro tra due modelli principali, quello unipolare e quello multipolare, si verifica la progressiva trasformazione dei rapporti di forza che può e che deve divenire anche un cambiamento di paradigma. Questo perché il multipolarismo non è solamente un policentrismo di fatto e una maggiore distribuzione del potere mondiale, ma una teoria in evoluzione che ha il concetto di controegemonia al centro della sua pratica.

    Brossura, 14,8 x 21 cm. pag. 224

    Stampato nel 2018 da Novaeuropa

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    Interpretazione della filosofia diplomatica cinese nella nuova era

    15.00

    AA.VV.

    La politica estera cinese ha vissuto diverse fasi nel corso della storia, che rispondevano a determinate esigenze dettate dalla situazione interna ed esterna al Paese. Dopo il secolo delle umiliazioni e la rinascita iniziata con la fondazione della Repubblica Popolare Cinese da parte di Mao Zedong, oggi la Cina di Xi Jinping si propone come un grande Paese che conta sulla scena internazionale, proponendo un modello che si differenzia in maniera decisa da quello egemonico a guida statunitense. Attraverso testi di diversi autori, il libro analizza i vari aspetti della politica estera cinese nel nuovo secolo, spiegandone i concetti principali e dando una visione complessiva dei rapporti che la Cina intrattiene con i Paesi limitrofi e degli altri continenti. La prima parte dell’opera è composta da testi di personalità di primo piano del governo cinese, come l’attuale ministro degli Esteri, Wang Yi, o il suo predecessore, Yang Jiechi. Nella seconda parte, invece, le stesse tematiche vengono affrontate da un punto di vista accademico.

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    Jean Thiriart il geopolitico militante

    18.00

    Yannick Sauveur

    Questa biografia di Yannick Sauveur ambisce a mettere in luce l’opera di un uomo ingiustamente misconosciuto. Spirito visionario, rivoluzionario inclassificabile, “giacobino della très Grande Europe”, Thiriart rimane un pensatore di grande attualità in un mondo soggetto a cambiamenti radicali.

    Brossura, 14,5 x 21 cm. pag. 175 con varie foto b/n

    Stampato nel 2021 da All’Insegna del Veltro

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    l risveglio dell’Orso Russo. Le campagne militari della Federazione russa dalla Georgia all’Ucraina

    20.00

    Errico De Gaetano – Andrea Lopreiato

    Dalla fine della Guerra fredda, sembrava tramontata la minaccia dei conflitti convenzionali con l’impiego di grandi manovre ed eserciti di massa. L’assalto russo all’Ucraina scatenato il 24 febbraio 2022 ha posto fine a questa illusione. Il volume ricostruisce la storia dell’apparato militare della Federazione Russa e delle guerre in cui è stato impegnato dal 2008 al 2021, all’alba dell’“operazione militare speciale” di Putin. Dalla Georgia alla Siria, dalla Libia all’Azerbaigian, passando dalla Crimea e dal Gruppo Wagner, l’approccio di Mosca all’uso della forza è descritto non solo attraverso l’esatta ricostruzione delle operazioni belliche e del loro contesto geopolitico e sociale, ma anche tenendo conto della politica di sicurezza e della filosofia cui si è ispirato nell’arco degli ultimi venticinque anni. Un racconto a conclusione del quale gli eventi dell’Ucraina appaiono meno sorprendenti e inaspettati e forse più prevedibili di quanto non si sospetti.

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    L’ Italia non gioca a risiko. Il ruolo delle Forze armate nella sfida geopolitica contemporanea

    14.00

    Giampiero Cannella

    Le Forze armate hanno attraversato le fasi più complesse della storia recente conquistando la fiducia degli italiani e la stima degli alleati. Oggi i nostri militari sono impegnati in decine di missioni fuori area e rappresentano una risorsa fondamentale in caso di emergenze nazionali. Nonostante ciò, bilanci sempre più esigui e decisioni estemporanee in politica estera impediscono all’Italia di recitare nel Mediterraneo il ruolo che le compete. Dal 1945 ad oggi, l’evoluzione, gli impegni internazionali, le caratteristiche e le criticità di un settore strategico penalizzato dalla mancanza di una chiara visione geopolitica da parte della classe dirigente del Paese.

    Brossura, 11,5 x 17 cm. pag. 160

    Stampato nel 2021 da Giubilei Regnani

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    L’europa; un impero di 400 milioni di uomini

    24.00

    Apparso nel 1964 in lingua francese, questo libro nel giro di due anni vide la luce in altre sei lingue europee. Nonostante le riserve che alcune impostazioni ideologiche dell’autore (eurocentrismo, razionalismo, giacobinismo, …) possono suscitare non si può non concordare sul fatto che questo libro, senza dubbio uno dei più famosi redatti da Thiriart, è preveggente ed attuale, per quanto inevitabilmente risenta della situazione storica in cui venne concepito. Preveggente perchè anticipa il crollo del sistema sovietico, e questo una decina di anni prima dell’eurocomunismo; attuale, perché la descrizione dell’egemonia statunitense in Europa è ancora un dato reale; ricordando che l’Impero è l’esatto contrario dell’imperialismo e che gli Stati Uniti non sono Roma, bensì Cartagine.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 228 con una foto b/n

    Stampato nel 2011 da Avatar Editions

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    L’unità e la potenza delle nazioni

    20.00

    Enrico Corradini

    L’unità e la potenza delle nazioni – il libro del «nuovo ordine» – fu dato alle stampe nel 1922. Arricchito, nell’edizione di Altaforte, da un saggio introduttivo e un denso apparato di note, integrato con testi e documenti in appendice (incluso il discorso pronunciato da Mussolini in Senato all’indomani della morte di Corradini), il volume è un’autentica summa della dottrina nazionalista e, al tempo stesso, un’esortazione all’Italia affinché ritrovi quella vocazione imperiale e quel ruolo di grande potenza cui naturalmente la destinano la collocazione geopolitica mediterranea e il fondamentale contributo da essa apportato, in virtù delle radici romane, all’avanzamento della civiltà europea. A cura di: Corrado Soldato Postfazione di: Valerio Benedetti

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 272

    Stampato nel 2023 da  Altaforte

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    La Cina e la protezione mondiale dei diritti umani. Sforzo propositivo e impegno sinergico per un XXI secolo dei diritti

    15.00

    Zhang Yonghe

    La Cina, emergendo dal quarantennio delle “Riforme e Aperture” come uno degli indiscussi protagonisti del Secolo XXI, propone con fiducia il proprio modello di approccio alla salvaguardia e alla difesa dei Diritti Umani agli altri Paesi del Mondo, aderendo alle convenzioni e alle organizzazioni internazionali forte del proprio stesso esempio di Paese in grado di passare  da una situazione con ampie sacche di arretratezza e povertà interna a una di primato globale nel miglioramento di tutti gli indici di sviluppo umano. In questo volume, Zhang Yonghe coordina e presenta un lavoro collettivo prodotto da giovani ricercatori emergenti al fine di esplicare a fondo le posizioni e i punti di vista cinesi sui Diritti Umani a livello globale, con la speranza di trovare interlocutori interessati e partner disposti a forgiare insieme una nuova “governance” in merito.

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    La Cina, gli Stati Uniti e il futuro dell’ordine internazionale

    26.00

    Matteo Dian

    L’ascesa economica, politica e militare della Cina ha un impatto cruciale sulla politica internazionale contemporanea. Pechino promuove una visione propria dell’ordine internazionale, molto diversa da quella promossa dagli Stati Uniti e basata su concetti quali sovranità, autodeterminazione, un forte ruolo dello stato nell’economia, oltre che su una nuova centralità politica e strategica cinese in Asia. Ciò non implica necessariamente l’inizio di una nuova guerra fredda, quanto un processo complesso di rinegoziazione dell’ordine internazionale che riguarda diverse dimensioni: sicurezza, economia, ideologia e i rapporti con gli alleati. La competizione tra Washington e Pechino non è solo una sfida per il primato economico e militare: la capacità di promuovere soluzioni efficaci e legittime a problemi collettivi quali cooperazione economica, governance globale e regionale, e la riduzione della conflittualità internazionale sono centrali per il futuro ruolo delle due grandi potenze.

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