«Critica fascista», un discorso interrotto. L’italica, originale, ardua e necessaria «Terza via» tra Capitalismo e Marxismo

Fascismo

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    «Critica fascista», un discorso interrotto. L’italica, originale, ardua e necessaria «Terza via» tra Capitalismo e Marxismo

    18.00

    Lino Ulderico Cavanna

    Vincitore del primo premio al Concorso Nazionale “L’Italia tra le due guerre” questo saggio ripercorre la storia culturale del Ventennio mussoliniano attraverso l’accurata analisi di “Critica Fascista”, la celebre rivista fondata da Giuseppe Bottai. Uno studio approfondito e inedito, dal grande valore storico, che affronta i nodi cruciali del Fascismo e restituisce una fotografia accurata del clima e dello spirito del tempo: dal corporativismo all’organizzazione dello Stato e dall’educazione alle politiche sociali, passando per la formazione della classe dirigente, per le scelte di campo, per il dibattito culturale e per la mistica ideale. Una saggio necessario, frutto della sintesi tra il pensiero e l’azione, dove i fatti concreti smentiscono i pregiudizi

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    «Io amo l’Italia». Memorie di un giornalista inglese e fascista

    28.00

    James Strachey Barnes

    In questo volume, oltre all’autobiografia di James Strachey Barnes fino al 1939, sono raccolte alcune importanti interviste che l’Autore ebbe con Benito Mussolini, utili ad arricchire il quadro dei rapporti storici tra Italia e Inghilterra tra le due guerre mondiali. Introduzione di Luca Gallesi.

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    «Rassegna di architettura 1929-1940». Una rivista eclettica nell’Italia fascista

    30.00

    Luca Quattrocchi

    Nel 1929, un anno dopo l’inizio delle pubblicazioni di «Domus» e «La Casa bella», che si pongono come alternative alla potente e ufficiale «Architettura e Arti decorative» fondata da Giovannoni e Piacentini nel 1921, una nuova rivista di architettura vede la luce a Milano. Fondata e diretta da Giovanni Rocco, «Rassegna di Architettura» chiarisce fin da subito di non voler appoggiare alcuna tendenza, scegliendo, in un momento assai complesso e polemicamente acceso riguardo alla definizione dei rapporti tra regime fascista e linguaggio architettonico, un’ottica di documentazione “orizzontale” e oggettiva della produzione architettonica italiana e dichiarando esplicitamente la sua impostazione ispirata a un «largo eclettismo». Presentando pochi scritti teorici o riflessioni sullo “stile” dell’architettura contemporanea, anche se talvolta a firma di importanti e differenti personalità come Bottoni, Sartoris, Griffini, Paladini, Pica, de Finetti, Muzio, «Rassegna di Architettura» affida l’eloquenza del suo discorso alle immagini, non di rado imprevedibili e a volte “eretiche”, delle architetture pubblicate, con uno sguardo tra locale e internazionale piuttosto originale. Ed è proprio in queste scelte, e nei brevi commenti che le accompagnano, che si può riconoscere la linea critica della rivista, spesso latente o marginale ma tuttavia identificabile. La vita della rivista è inevitabilmente condizionata dagli eventi storici e politici del tempo: ad una prima fase (1929-35) in cui Rocco e i suoi collaboratori compiono libere scelte all’insegna del programmatico eclettismo, ne segue una seconda (1936-39) in cui il controllo da parte del regime, con la nomina di un comitato direttivo della rivista, si fa sempre più evidente, traducendosi in numerosi articoli sulle realizzazioni ufficiali del fascismo, sull’autarchia, sull’architettura coloniale, e che si conclude con le dimissioni del direttore Rocco e l’ultimo anno di pubblicazione (1940), prima che la rivista venga assorbita da «Architettura» di Piacentini. Il volume, dopo un ampio saggio iniziale, presenta una vasta antologia delle immagini (schizzi, disegni di progetto, fotografie) pubblicate su «Rassegna di architettura» nei suoi dodici anni di vita, ordinate cronologicamente in maniera da ripercorrere puntualmente l’evoluzione della rivista nel suo difficile percorso lungo gli anni del fascismo. A chiudere il volume, l’indice completo degli autori illustrati in tutti i 136 fascicoli della rivista.

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    1919 l’alba della rivoluzione fascista

    18.00

    Le tensioni di un’epoca straordinaria, il pionierismo di un manipolo diuomini ispirati e coraggiosi, l’avanguardia e la sintesi di nuove idee, le aspirazioni della nazione, ma anche la delusione per una Vittoria tradita e l’infamia rossa e borghese riversata sui reduci… 1919 Italia. E’ l’alba della rivoluzione… l’alba della rivoluzione fascista. Con il Diario della Volontà di Benito Mussolini.

    Brossura, 19 x 27 cm. pag. 111

    Stampato nel 2019 da Ferrogallico

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    1922. La mia marcia. Scritti e discorsi della Rivoluzione fascista

    15.00

    Benito Mussolini

    Oratore, giornalista influentissimo e fine politico, queste sono le doti che hanno condotto Benito Mussolini alla rivoluzione fascista del 1922. Gli articoli e i discorsi contenuti in questo testo rendono giustizia alla scaltrezza e abilità di quello che sarà il Duce d’Italia. Anche Giovanni Giolitti, uno dei suoi principali avversari, anni dopo la marcia su Roma, al giornalista della Stampa Alfredo Frassati sottolineò come «tante, troppe, furono le chiacchiere che si fecero nell’autunno del 1922. I fatti li fece, tutti e bene, solo il signor Mussolini». I fatti, li continuerà a fare per oltre vent’anni.

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    23 marzo 1919 Piazza San Sepolcro- Centenario della fondazione a Milano dei fasci italiani di combattimento

    24.00

    Il presente volume viene pubblicato in occasione del Centesimo anniversario della fondazione, in piazza San Sepolcro a Milano, dei Fasci Italiani di Combattimento da parte di Benito Mussolini e di una ristretta cerchia di collaboratori, alla presenza di 147 delegati provenienti da ogni regione d’Italia: arditi, nazionalisti, interventisti, futuristi, sindacalisti rivoluzionari e tutti coloro che, negli anni travagliati del primo dopoguerra ebbero a cuore i destini dell’Italia. La data del 23 marzo 1919, celebrata durante tutto il Ventennio come diciannovismo, viene ricordata dalla storiografia ufficiale che dal dopoguerra a oggi si è occupata del fenomeno fascismo come data d’inizio del movimento fascista in Italia, sebbene in realtà le sue origini vadano ricercate qualche anno prima… Il testo storiografico – corredato da un’ampia selezione di immagini d’epoca, documenti e memorabilia – inizia pertanto dai movimenti precursori, si sofferma sulla storica adunata di San Sepolcro e, dopo una sintesi cronologica dei fatti principali del 1920-1921, si conclude nel novembre 1921 quando il III Congresso sancisce la trasformazione da movimento in partito, con la nascita del PNF.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 240 interametne illustrato con foto a colori e in bianco e nero

    Stampato nel 2019 da Ritter

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    28 Ottobre 1922 La Marcia su Roma. Storia Immagini Memorabilia. 1922-2022 Centenario dell’Ascesa del Fascismo al Potere

    35.00

    Fausto Sparacino

    Il presente lavoro di ricerca storia ma soprattutto iconografica contempla le biografie dei principali protagonisti che in un modo o nell’altro – marciano su Roma o comandati nelle loro città a occupare e presidiare i punti strategici – concorsero all’organizzazione della Marcia. Un capitolo è dedicato allo Squadrismo, al ricordo di alcuni Caduti per l’ideale e all’Albo dei Caduti. Particolare cura è stata dedicata alla ricerca del materiale iconografico a corredo di ogni sezione. Il volume comprende oltre 700 immagini tra foto d’epoca e foto di memorabilia varia, distintivi e medaglie, cartoline di propaganda e documenti vari.

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    A passo romano. Lirismo fascista e guerriero programmatico e costruttivo

    25.00

    Fortunato Depero

    Riproduzione anastatica, a cura delle edizioni Novantico del libro di Fortunato Depero “A Passo Romano”, stampato originariamente nel 1943 dalle edizioni – Credere, Obbedire, Combattere – a cura del fascio Littorio di Trento. Fortunato Depero era uno scrittore e pittore futurista, che acquisì grande fama, sia in Italia che all’estero.

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    Accanto alla tigre

    10.00

    Lorenzo è uno scrittore alle prese con teatro, riviste, radio e crede per questo di possedere una visione politica consolidata. Vive a Roma nel quartiere Esquilino. Lì si mescolano due idee molto diverse dell’Italia contemporanea: quella multietnica, del mercato di piazza Vittorio e dei negozi cinesi, e quella più nazionalista rappresentata, tra l’altro, da un centro sociale di estrema destra. In quel pezzo di Italia c’è un altro dissidio, ed è quello che Lorenzo coltiva sin dall’adolescenza dentro di sé, un dissidio che affonda le radici nel suo cognome. Lo stesso del nonno Alessandro, raffinato intellettuale ma soprattutto fascista implacabile, fondatore delle brigate nere e anima irriducibile della Repubblica di Salò. Lorenzo scopre chi era suo nonno in un giorno di scuola, quando vede su una pagina del libro di storia una foto, la celebre immagine di piazzale Loreto, quella in cui Benito Mussolini, Claretta Petacci e gli altri gerarchi sono appesi a testa in giù. Tra loro un uomo a torso nudo pende sotto una pensilina su cui è scritto in stampatello: Pavolini. Tanti anni dopo, l’autore prova a capire chi sia stato veramente suo nonno, cosa lo abbia spinto a cavalcare con tanta ostinazione la sua tigre. Ricostruisce così una storia fatta di reticenze, conflitti e timori riguardo il rapporto tra lui, la sua famiglia e l’eredità pesante di quel cognome.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 243

    Stampato nel 2010 da Fandango

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    Aeropoemi fascisti 1919 – 1944

    12.00

    Dalla prefazione di Giacinto Reale: “Questo libro è una imprescindibile testimonianza dello stile futurista – e del fondatore del movimento in particolare -, anche nel suo mutare, nell’arco di 25 anni, ma è pure una “traccia” utile, nello stesso arco temporale, per seguire momenti essenziali della storia d’Italia, dalla riunione di piazza San Sepolcro alla RSI.”. il volume contiene: – Il poema del 23 marzo; Canto eroi e macchine della guerra mussoliniana; La poesia sublime dell’esercito italiano; L’aeropoema di Cozzarini; Quarto d’ora di poesia della X Mas.

    Brossura, 15 x 21 cm, pag. 98

    Stampato nel 2019 da Libreria Europa

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    Albert Speer e Marcello Piacentini – L’architettura del totalitarismo negli anni Trenta.

    35.00

    Il volume intende fornire un quadro complessivo e unitario della politica architettonica e degli scambi intercorsi negli anni Trenta tra il regime tedesco e quello italiano attraverso l’esperienza dei due “architetti di stato”, Albert Speer e Marcello Piacentini. Il saggio ripercorre l’intensa attività dei due architetti dagli anni Venti alla fine della guerra, analizzando i contesti politico-culturali e tracciando il bilancio di una stagione architettonica.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 420 riccamente illustrato in b/n con schizzi e immagini d’epoca

    Stampato nel 2013 da Skira

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    Alcazar – Settanta giorni all’inferno

    12.00

    Ferrogallico è l’inchiostro usato in Europa fin dalla notte dei tempi. Da Roma antica e per tutto il Medioevo, fino all’avvento dei pigmenti “di China”, il Ferrogallico rappresentò l’inchiostro nero per eccellenza. Gli amanuensi medievali trascrissero la cultura antica usando il Ferrogallico, salvando così dall’oblio le radici stesse della nostra Civiltà. Ferrogallico Editrice prende il nome da questo nobile amico degli antichi scrittori e disegnatori d’Europa. Creiamo fumetti d’autore, graphic novel e opere di graphic journalism. La nostra missione è tramandare memorie, personaggi e storie sui quali grava il velo di silenzio e oblio del conformismo culturale, del “politicamente corretto”. La nostra ambizione è quella di raggiungere il lettore con prodotti curati e inediti, traducendo in disegno un mondo fatto di uomini e gesta. Ferrogallico Editrice nasce libera, autonoma, apartitica per trasformarsi in immagini, storie, emozioni, stimoli culturali.

    Il 21 luglio del 1936 a Toledo inizia una delle vicende più epiche e gloriose della guerra civile di Spagna: la città insorge contro il governo repubblicano spagnolo, così militari, falangisti, guardie civili e cittadini si preparano a combattere contro le forze comuniste del governo di Madrid. Asserragliati all’interno della fortezza dell’Alcazar e guidati dal colonnello Josè Moscardò, i rivoltosi si difendono eroicamente per settanta giorni, entrando nella storia. La straordinaria vicenda dell’Alcazar viene riproposta con un vecchio albo spagnolo franchista, salvato dall’oblio, restaurato e tradotto in italiano. Tributo di inchiostro all’incredibile epopea dell’Alcazar.

    Brossura, 19 x 27 cm. pag. 65 completamente illustrato b/n

    Stampato nel 2017 da Ferrogallico – FUMETTO

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    All’armi siam fascisti! – Le verita’ dimenticate cancellate nascoste dei nomi illustri

    25.00

    Questo libro presenta, in rigoroso ordine alfabetico, da Albertazzi a Veltroni, da Vianello a Zincone, da Betti a Wells, una antologia di nomi illustri che contribuirono alla nascita ed al successo del Fascismo, una carrellata documentata di personaggi, italiani e stranieri, che esaltarono l’Italia fascista, il Duce e il Nazionalsocialismo, personaggi che salirono tempestivamente sul carro dei vincitori e altri che non tradirono i propri ideali di fronte alla sconfitta. Troviamo inoltre una sezione dedicata ai “razzisti” insoliti e sconosciuti ed una agli avvenimenti, volutamente dimenticati dalla storiografia ufficiale.

    In appendice: “Razzisti insoliti. Da Voltaire ad Allende, da Marx a Lutero”.

    Cartonato 17 x 24 cm. pag. 220 con circa 300 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2009 da Chiaramonte

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    Architettura e scultura monumentale del ventennio fascista in terra di Bari

    18.00

    Simone De Bartolo

    Il presente testo non ha pretese di esaustività, vuole soltanto documentare le opere più significative – di architettura e di scultura monumentale, con qualche accenno alla pittura decorativa – realizzate durante il Ventennio Fascista in Provincia di Bari, intendendo convenzionalmente con siffatta denominazione i centri urbani dell’attuale Provincia di Bari, nonché i centri che storicamente ne hanno fatto parte sino alla loro aggregazione ad altre Province (Brindisi; Barletta – Andria – Trani) ovvero quelli che fino ai primi del Novecento erano centri autonomi ed attualmente sono frazioni o quartieri di Bari.

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    Armando Rocchi. Il prefetto del duce a Perugia. Storia di un soldato dalla Grande Guerra alla Repubblica Sociale Italiana

    32.00

    Stefano Fabei

    Questa biografia di Armando Rocchi è la storia di un soldato del Novecento il cui percorso umano e politico è stato caratterizzato da una visione del mondo basata su senso del dovere e culto della patria e dal sangue freddo dimostrato fin da quando, giovane volontario nel Primo conflitto mondiale, fu gravemente ferito in Albania. Tornato a Perugia, nel 1921 aderì al fascismo. Entrato nella Milizia, partecipò alla Guerra civile spagnola, quindi alla Seconda Guerra Mondiale. Volontario, dal 1941 combatté con il CII battaglione Camicie nere d’assalto nei Balcani, confermandosi comandante determinato e capace di fronteggiare le più difficili situazioni belliche. Monarchico, nel 1943 reagì al crollo del regime e alla vergogna dell’armistizio aderendo alla Repubblica Sociale Italiana. Capo della Provincia di Perugia dal 25 ottobre 1943 al 16 giugno 1944, s’impegnò nel controllo del territorio, nel contrasto alla renitenza alla leva e nella lotta antipartigiana, collaborando con i tedeschi che lo rispettavano per i suoi trascorsi militari, la lealtà e l’atteggiamento non servile. Si oppose alle pretese tedesche e della Federazione fascista repubblicana di consegnare gli ebrei, del cui salvataggio fu il primo responsabile creando i presupposti per la loro liberazione. Ritiratosi al nord, per volontà di Mussolini diventò dall’agosto del 1944 Commissario straordinario per l’Emilia e la Romagna fino al 26 aprile 1945.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 678 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2023 da Futura

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    Arnaldo Mussolini – La rivoluzione restauratrice

    8.00

    Dopo oltre 65 anni da quando Benito Mussolini scrisse il libro che dedicò alla memoria di suo fratello Arnaldo, vine dedicato questo agile saggio alla figura di un personaggio non secondario del ventennio. Un volumetto agevole e scorrevole, di grande tensione emotiva che analizza la vita e il pensiero di Arnaldo Mussolini.

    Brossura 12,5 x 19,5 cm. pag. 78

    Stampato nel 1997 da Settimo Sigillo

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    Ather Capelli – La vita e gli scritti

    28.00

    Se non fosse stato perché la prima Brigata Nera d’Italia, quella di Torino, prese il nome di Ather Capelli, forse il suo nome e la sua figura sarebbero stati sepolti dalla storiografia dei vincitori e dall’omertà sui crimini dei vincitori. Il 31 marzo 1944 il gappista Giovanni Pesce lo uccide mentre scende dall’auto. Omicidio che ha una valenza particolarmente significativa dato il ruolo e l’importanza del personaggio, il cui atteggiamento particolarmente moderato lo rese, agli occhi dei partigiani gappisti, un obiettivo privilegiato al fine di innescare nel capoluogo piemontese la guerra civile. Questo saggio ha la meritoria opera di restituire verità storica sulla vita e la morte di Ather Capelli, che è stato l’esatto opposto del prototipo che viene propinato dalla stampa di regime: il fascista fanatico e violento.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 470 alcune foto b/n

    Stampato nel 2018 da Ritter

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    Attilio Tamaro: il diario di un italiano (1911-1949)

    49.00

    Gianni Scipione Rossi

    Triestino di origine istriana, giornalista, storico, diplomatico, Attilio Tamaro (1884 -1956) è stato uno dei massimi protagonisti dell’irredentismo giuliano. Autore prolifico di saggi storici e politici, ha lasciato inedito il suo diario privato, che si sviluppa dalla Trieste austroungarica del 1911 alla guerra vinta, attraversa il fascismo per superare la fine del regime e affacciarsi nella guerra civile e nella ricostruzione. Un grande e intenso affresco – privo di filtri – su quasi quarant’anni di storia italiana ed europea. Di cultura nazional-patriottica, monarchico, volontario nella Grande Guerra, teorico del nazionalismo, aderì al fascismo nel 1922. Contrario all’antisemitismo, fu espulso dal Pnf nel 1943, non aderì alla Rsi e da neo-irredentista tornò a difendere l’italianità di Trieste e delle terre adriatiche. Nel diario le sue analisi, i retroscena politici e gli incontri con centinaia di persone, da Giolitti a Salandra, da D’Annunzio a Mussolini, da Grandi a Federzoni, da Balbo a Bottai. E ancora, intellettuali, politici e diplomatici incrociati nel suo peregrinare tra Trieste, Roma, i Balcani, Vienna, Parigi, Londra, Fiume, Amburgo, Helsinki, Mosca, Leningrado e Berna

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    Audacia! Scritti e discorsi di Benito Mussolini per i giovani degli istituti militari

    15.00

    “Il nostro mito è la grandezza della Nazione! Questa è anzitutto spirito, non soltanto territorio: perché una Nazione è grande quando traduce nella realtà la forza delle proprie virtù. Roma emerge in condizioni avverse, forgiandosi nella guerra: chiunque – infatti – è capace di navigare in mare di bonaccia, quando i venti gonfiano le vele e non si scorgono onde all’orizzonte; bello, grande ed eroico – invece – è navigare quando impazza la tempesta. Vorrei che questa fosse la parola d’ordine della nostra Rivoluzione: «Vivere pericolosamente». Il Fascismo vuole l’uomo attivo e impegnato nell’azione con tutte le sue energie: lo vuole virilmente consapevole delle difficoltà che ci sono, e pronto ad affrontarle.

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    Avanguardia di morte.. – Racconti brigatisti

    18.00

    Questa narrazione è stata pensata e scritta sulla base di episodi autentici e qui i protagonisti storici compaiono nella trama di capitoli dedicati a personaggi di fantasia. Leandro Arpinati, Ferruccio Vecchi, Guido Keller, Alessandro Pavolini, Giuseppe Solaro… attorno a loro si muovono i personaggi minori “sullo sfondo di una temperie storica inimitabile e ormai quasi mitologica più che leggendaria.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 260

    Stampato nel 2016 da A.G.A.

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    Avanguardismo rivoluzionario. Epica e mistica della giovinezza in camicia nera

    16.00

    Dato alle stampe per celebrare il decennale della Marcia su Roma, “Avanguardismo rivoluzionario” viene concepito come un doveroso tributo ai tantissimi giovani che sacrificarono la vita per la rivoluzione fascista. Giovanni Gallo – che prese parte in prima persona all’epopea dello squadrismo – ripercorre la storia dei “giorni di attesa e di marciapiede”, passando in rassegna i più celebri martiri in camicia nera: pagine appassionate e sacrali, dove l’eroismo dei protagonisti si scontra con l’odio cieco dei loro assassini, la cui azione – sovversiva, feroce e antinazionale – non trova spazio nelle odierne cronache storiche.

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    Bandiere nere. Contributo alla storia del fascismo

    25.00

    Luigi Freddi

    In questo libro, edito nel 1929, Luigi Freddi, fascista della prima ora, squadrista, volontario fiumano, futurista, giornalista e inventore di Cinecittà, rievoca in presa diretta le origini del Fascismo, dall’assalto all’”Avanti!” a Milano il 15 aprile 1919 con Filippo Tommaso Marinetti, Ferruccio Vecchi e Mario Chiesa alla fondazione dei Fasci italiani di combattimento il 23 marzo 1919 a piazza San Sepolcro e le lotte di strada degli Squadristi nel “Biennio Rosso”, dallo squadrismo nel ferrarese e a Mantova, ai fatti di Sarzana, alla lotta politica in Lunigiana, nel Polesine e in Romagna. Questa edizione è arricchita da fotografie di squadristi e squadre d’azione provenienti da archivi privati.

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    Barricate

    12.00

    Tommaso Claudio Columbo

    “Scocca la mezzanotte a tutti i campanili d’Italia, e corrono nelle tenebre le ombre degli italiani che vegliano. E’ scoccato il primo minuto del nuovo giorno: 28 ottobre. O Italia, non dormire questa notte. Attendi l’alba di domani che verrà a donarti la buona novella assieme alla carezza del nuovo sole. Sulla strada passano, ininterrottamente, i veicoli veloci. Tutti portano a Roma. A Roma! Carri, cavalli, automobili… Corrono tutti. I treni sono presi d’assalto da una folla compatta e disciplinata. I convogli corrono, stracarichi, sui binari lucenti, nella notte. Le strade rigurgitano. I fanciulli si sono schierati con gli anziani, gli anziani con i veterani, ma tutti, oggi, sono tornati.. Giovanissimi”. Da uno scritto dell’epoca.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 102

    Stampato nel 2022 da Le Vele Nere

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    Benito I Imperatore (romanzo)

    18.00

    Bella riedizione di un romanzo, in cui gli atti della storia si mescolano, nel tempo, come carte da gioco, riapparendo capovolti, l’autore immagina questo Benito I vittorioso e imperatore, anziché sconfitto e impiccato. Il libro, secondo le parole stesse dell’autore è una fantasia, e non un panegirico, un’apologia senza senso, né una calunnia o una denigrazione senza coraggio, e va letto per capire di quanta artefazione sia infarcita l’informazione.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 188
    Stampato nel 2012 dalle Edizioni di Ar

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    Camicia Nera! – Storia militare della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale dalle origini al 24 luglio

    29.00

    Camicia Nera! È l’unica storia militare della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale dalle origini al 25 luglio del 1943 e allo scioglimento di quella che fu la Guardia Armata della Rivoluzione Fascista nel dicembre dello stesso anno che sia stata scritta dopo il classico e oggi introvabile “Storia dei reparti combattenti della MVSN” pubblicato negli anni Settanta da Lucas e De Vecchi. L’autore, considerato il più autorevole storico della MVSN a livello internazionale, traccia la storia della Milizia e delle guerre cui ha partecipato dal 1923 con la riconquista della Libia, sino all’Etiopia, alla Spagna ed ai vari fronti della Seconda Guerra Mondiale, approfondendo quelle battaglie, da passo Uarieu a Guadalajara, dalla presa di Santander alla difesa dell’Uolchefit, da Sidi el Barrani al Don, in cui le Camicie Nere si distinsero in modo particolare, sfatando luoghi comuni ed evitando aprioristiche denigrazioni ed apologie. Questo lavoro, vuole essere un’introduzione ad un argomento tanto controverso quanto praticamente dimenticato, con un ampio supporto di organigrammi e documenti. In appendice una ricca raccolta di testi di inni e canzoni della MVSN, materiale fondamentale per la comprensione di come la Milizia si autorappresentasse nella propaganda

    Brossura, 17,8 x 25 cm. pag. 252 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    Camicie nere, camicie brune – Milizie fasciste in Italia e in Germania

    35.00

    Il libro mette a confronto le organizzazioni paramilitari del fascismo e del nazionalsocialismo, fotografate nel momento di massima ascesa, antecedente alla presa del potere dei due movimenti: il 1921-22 per le “squadre d’azione” fasciste, il 1929-32 per le SA, “le camicie brune” germaniche. Ciò che ne risulta è il quadro di due organizzazioni che vivevano e si rafforzavano nell’azione, e questa azione era la violenza, che trovava in sé la propria giustificazione. Di straordinario interesse risulta lo studio della composizione delle squadre: chi erano infine gli squadristi, qual era la loro estrazione sociale, a quale fascia d’età appartenevano? E come si strutturavano le squadre, cosa le teneva insieme, come si esplicava la loro azione e quali erano i loro ideali?

    Cartonato con sovracopertina 15,5 x 21,5 cm. pag. 612

    Stampato nel 2009 da Il Mulino

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    Che cos’e il fascismo

    12.00

    Raccolta di articoli apparsi su vari quotidiani e periodici sull’essenza del Fascismo. Ristampa dell prima edizione Alpes del 1924.

    Brossura, 11 x 18 cm. pag. 104

    Stampato nel 2019 da Libreria Europa

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    Cheren. La fine dell’Impero

    20.00

    Quando si parla della caduta dell’Impero coloniale francese viene subito alla mente Dien Bien Phu, la vallata dove per 56 giorni si decisero le sorti dell’Indocina francese. Anche l’Italia, 13 anni prima, dal 31 gennaio al 27 marzo 1941, ha avuto in una località dell’Eritrea chiamata Cheren la sua Dien Bien Phu, una battaglia durata stranamente anch’essa 56 giorni che tederminò la caduta dell’Impero coloniale italiano. I combattenti fecero prodigi di valore, ma i loro superiori non capirono l’importanza della posta in gioco e non inviarono le forze che avrebbero potuto contribuire alla vittoria.

    Cartonato 17,5 x 24,5 cm. pag. 156 con molte illustrazioni b/n

    Stampato nel 2010 da Chiaramonte

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    Civiltà del lavoro

    15.00

    AA. VV.

    La Carta del lavoro, per la sua natura e i suoi contenuti, rappresenta un documento essenziale per comprendere l’architettura del regime fascista. Carta dei principi fondamentali della Nazione italiana, contribuì all’introduzione di istituti innovativi, pur rimanendo controverso il suo inquadramento dal punto di vista giuridico. Espressione di una visione rivoluzionaria del lavoro e dell’economia, diede vita a una nuova organizzazione dello Stato. Il dibattito che animò fu vivissimo e infuocato e coinvolse intellettuali del calibro di Rocco, Bottai, Spirito, Gentile e Panunzio. Il volume analizza la sua storia e le sue origini, delineando il suo rapporto con altre carte dei diritti fondamentali, la sua collocazione nel panorama politico, culturale e giuridico del Novecento e l’attualità del suo messaggio

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    Collezionismo. Da piazza San Sepolcro a piazza San Babila. 140 distintivi che hanno segnato l’epopea del Fascismo

    29.00

    Alessandro Raspagni

    Questa ricerca vuole raccontare l’epoca del Fascismo, a distanza di cento anni dalla sua nascita, attraverso una selezione di distintivi d’epoca che, appartengono alla memoria dell’avventura mussoliniana. Per poterli apprezzare e comprendere a fondo, non è sufficiente decifrare le combinazioni dei simboli che contengono. E’ necessario, sopratutto, collegarli a precisi contesti storici. Il volume si spinge ad analizzare i distintivi, sino agli anni sessanta del dopoguerra.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 228 riccamente illustrato a colori e b/n

    Stampato nel 2017 da Nonsolostoria

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni. Strappo nel dorso della copertina

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    Con la mafia ai ferri corti

    20.00

    Dopo 86 anni una riedizione, curata da Francesco Paolo Ciulla, che riproduce il testo e le illustrazioni originali, con importanti nuove sezioni: in questa nuova edizione di 368 pagine oltre al testo è infatti presente un saggio introduttivo del Professore Nunzio Lauretta, già docente di storia contemporanea all’Università di Palermo ed Enna, la postfazione dello scrittore e giornalista Pietrangelo Buttafuoco, una bibliografia di testi e articoli sul tema, estrapolati in maggior misura dalle ricerche del professore Giuseppe Tricoli, confluite nel testo: “Il fascismo e la lotta alla mafia”, una cronologia della vita di Cesare Mori e delle vicende storiche a lui collegate; inoltre una componente fondamentale e innovativa di questa riedizione è l’appendice fotografica e documentale, in aggiunta alle illustrazioni già presenti nel testo, realizzata grazie al materiale fornito da collezionisti, studiosi del settore e dal fondo privato di Mori conservato all’Archivio storico di Pavia.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 345 con varie foto b/n e colori

    Stampato nel 2018 da Centro librario Occidente

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    Con Mussolini e oltre. Giovanni Gentile da Marx alla destra postfascista

    25.00

    Rodolfo Sideri

    Una analisi della filosofia del grande filosofo a partire dalla pubblicazione de “La filsoofia di Marx”, alla sua uccisione per mano partigiana, fino alla riscoperta delle sue idee da parte della destra postfascista.

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    Cos’è il fascismo. Verità e menzogna sul fascismo

    15.00

    Ernesto Bignami – Alberto Biggini

    In Cos’è il Fascismo, saggio premiato nel decennale della Rivoluzione Fascista, Ernesto Bignami ripercorre, con lo stile che ben contraddistingue i suoi ormai noti “bigini”, le origini e le caratteristiche salienti del Fascismo. Verità e Menzogna sul Fascismo di Carlo Alberto Biggini è un appello affinché gli uomini di cultura italiani e stranieri rivedano il giudizio sulla realtà del Fascismo. Un appello sereno, considerando la data in cui venne pubblicato dalla Federazione Fascista Repubblicana di Padova: gennaio 1945

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    Così il popolo italiano è diventato fascista

    30.00

    Paolo Chiarenza – Ernesto Zucconi

    Vent’anni di fascismo al potere. Due decenni del nostro Novecento ormai distanti nel tempo. Eppure se ne discute ancora e sempre animatamente, con scarsissima propensione a storicizzare il fenomeno. Ci provò a suo tempo Renzo De Felice mandando alle stampe una grandiosa opera, rimasta purtroppo incompleta per la morte prematura dello studioso; il quale, nonostante la provenienza dalla sinistra marxista, iniziò a ricevere pesanti critiche, quindi subì intralci nel tenere le lezioni universitarie divenendo infine bersaglio di un attentato. Gli autori della presente ricerca si sono interrogati su come si potesse spiegare un consenso così imponente da comprendere ogni classe sociale e il plauso della Chiesa di Roma; un’adesione indubbiamente non simulata, bensì largamente manifestata com’è registrato non soltanto nei documentari dell’epoca, ma in migliaia di immagini e servizi giornalistici di fotografi e cronisti d’altri Paesi.

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    Crepuscolo di sangue – Uno che ha seguito Mussolini fino all’ultima ora racconta

    16.00

    Con la prefazione di Fabrizio Vincenti “Crepuscolo di sangue” completa la trilogia iniziata con “Acqua Salata” e “L’Ombra di Giuda”. Prende in conaiderazione il periodo che va dalla liberazione di Mussolini dalla prigione del Gran Sasso del 12 settembre 1943, alla primavera di sangue del 1945. Uno scritto appassionato e commosso che fa piazza pulita di molti luoghi comuni, a partire da quello sulla difesa di Roma per finire con le pagine dolorose sui bombardamenti indiscriminati degli anglo-americani a danno dei civili inermi. C’è anche lo spazio per tratteggiare la personalità di molti protagonisti di quel periodo, come Nicola Bombacci o i disegnatori Achille Beltrame, Walter Molino e Gino Boccasile.

    Brossura 17 x 24 cm., pagg. 138

    Stampato nel 2019 da Settimo Sigillo

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    Cultura fascista e razza. Una riflessione attraverso la rivista Geopolitica (1939-42)

    24.00

    Carlo Arrigo Pedretti

    L’autore del presente saggio intende chiarire il rapporto fra la cultura fascista e gli atteggiamenti razzistici del regime, riservandosi la specola privilegiata della rivista “Geopolitica”, edita dal 1939 al 1942. Patrocinatore Giuseppe Bottai che, come ministro dell’Educazione Nazionale, si era posto il problema di potenziare la conoscenza di una geografia insegnata nelle scuole secondo la volontà pedagogico-nazionale. Non più sufficiente la geografia politica, troppo statica, sceglieva la formula della geopolitica, capace di contemperare ed esaltare entro una cornice epistemiologicamente nuova gli aspetti geografici, economici strategicie e politico-contemporanei. La rivista, sotto l’impulso di un intellettuale di grande caratura come Bottai, pur nella forzata acquiescenza alle leggi razziali volute da Mussolini, appare però priva degli aspetti beceri del razzismo bilogico alla tedesca.

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    D’Annunzio e la piovra fascista. Spionaggi al Vittoriale nella testimonianza del federale di Brescia

    28.00

    Roberto Festorazzi

    Luglio 1935: Mussolini e Starace convocano d’urgenza a Roma il federale di Brescia, Giovanni Comini. L’ordine che il gerarca riceve è raggelante: bisogna mettere D’Annunzio nelle condizioni di non nuocere. In che modo? Rendendo ancora più asfissiante la sorveglianza sull’inquilino del Vittoriale e inibendo ogni sua iniziativa non gradita al regime. Il Vate, infatti, appare inquieto e ondivago, sul piano politico: incerto se appoggiare la guerra d’Etiopia, contrarissimo all’alleanza con Hitler. Viene così allo scoperto il retroscena degli ultimi tre anni di vita del poeta, sottoposto a una sorta di internamento. E si conosce la verità sul messaggio di D’Annunzio ai Latini di Francia, censurato per ordine del Duce. Il libro di Festorazzi, uscito per la prima volta nel 2005, viene ora riproposto in una nuova edizione, dopo che ha ispirato un film per il grande schermo: Il cattivo poeta.

     

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    D’Annunzio in libertà. Il Vate e il fascismo, oltre le manipolazioni del «politicamente corretto»

    12.00

    Pietro Cappellari

    Con il Centenario dell’Impresa di Fiume è scoppiato il “caso d’Annunzio”, annunciato da libri patinati e contributi cinematografici. Secondo l’autore, quell’intellighenzia che tiene in ostaggio la nostra cultura e che non è riuscita a cancellare il Poeta-eroe dal dibattito storico e politico, ha adottato una nuova formula: la disinformatja. Se ancora non si possono abbattere le statue di d’Annunzio – infatti – si è trovata una “scappatoia”: orchestrare quell’operazione “nebbiogena” e politicamente corretta che tenta di offrire un d’Annunzio defascistizzato e “presentabile”, arrivando addirittura ad arruolarlo nelle fila del sistema democratico o dell’antifascismo di mestiere. Forse un po’ troppo per un Uomo schierato a suo tempo nel Pantheon degli eroi e dei precursori del Fascismo.

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    D’Annunzio, la massoneria e le barricate di Parma

    18.00

    Franco Morini

    Nell’estate 1922, il capitolo “possibilità di una rivoluzione fascista con D’Annunzio” era chiuso. Il mito dannunziano, pur non del tutto tramontato, aveva subito un notevole processo di invecchiamento. Ma la propensione per la solitudine, tipica in D’Annunzio dai giorni della Versiliana a quelli della Capponcina, a quelli delle Lande, a quelli della casetta rossa veneziana, assegnava un valore perenne all’ignoto del quale ogni sua decisione si ovattava. La sua irraggiungibilità si trasformava quasi sempre nell’immaginazione di una più che fatale indispensabilità della piazza. Gli arditi che difendevano “Il Popolo d’Italia”, unica centrale della rivoluzione, avevano militato nelle sue disperate compagnie corsare. Gli avversari del Fascismo avevano anch’essi una loro città contro la cui comunalistica indipendenza nulla aveva potuto lo Stato nell’aprile, nel maggio, nel giugno 1908: Parma. Contro Parma, nulla avevano potuto le sperimentate milizie di Balbo in questo stesso 1922. Il Comandante era troppo fine politico per non valutare i pericoli che il rivoluzionarismo tipo Parma avrebbe introdotto in una situazione nazionale la cui incertezza poteva essere annullata soltanto dalla rivoluzione fascista che si stava conducendo a maturazione. Di qui, il sostanziale favore che il Comandante non poteva non riservare a favore dell’intervento contro i rivoluzionari.

    Brossura, 13 x 19 cm. pag. 122

    Stampato nel 2023 da All’Insegna del Veltro

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    Da anarchico a sansepolcrista. Anteguerra, la guerra, gli arditi dall’armistizio alla marcia su Roma

    12.00

    Edmondo Mazzucato

    Edmondo Mazzucato (Forlì, 15 giugno 1888 – Cervia, settembre 1944), politico e giornalista italiano. In questa opera autobiografica, l’autore racconta la propria evoluzione politica nei primi anni del novecento: prima come fervente sostenitore delle idee anarchiche e socialiste, e poi come interventista negli anni della Grande Guerra tra le fila degli Arditi. Terminate le ostilità belliche, Mazzucato sarà uno dei fondatori dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia: quest’ultima sarà partecipe dell’adunata di San Sepolcro del 23 marzo 1919

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    Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma Vol. II. Il centenario della Rivoluzione fascista 1920

    22.00

    Pietro Cappellari (a cura di)

    Un secolo fa, l’Italia viveva una stagione turbolenta ed incendiaria: iniziata con l’interventismo, la fiamma era avvampata nel socialismo nazionale delle trincee, resistendo alla “Vittoria mutilata” e alla ferocia sanguinaria della vendetta di classe. Il presente tomo – il secondo della tetralogia – raccoglie una serie di saggi sul 1920: un cammino che parte dal Secondo Congresso dei Fasci Italiani di Combattimento (23-25 Maggio 1920), passa per gli incidenti di Trieste e l’incendio del “Balkan” (13 Luglio 1920) ed arriva alla strage di Palazzo d’Accursio (21 Novembre 1920)

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    Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma. Il centenario della rivoluzione fascista

    20.00

    AA.VV. a cura di Pietro Cappellari

    Un secolo fa, l’Italia ardeva di una fiamma inconsueta che si era accesa nell’interventismo ed era avvampata nel socialismo nazionale delle trincee, aristocratico nell’animo e popolare nel tratto cameratesco. Quella fiamma, lontana dall’utopia feroce della lotta di classe, bruciò sempre più viva: l’incendio si propagò da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma, assumendo una forma politica, una coscienza nazionale e una profondità spirituale. Questo testo – curato dal “Comitato pro Centenario 1918-1922” – è il primo di una serie di volumi che ripercorrono le vicende e i protagonisti di quel quadriennio, connettendole alle iniziative identitarie del presente: una raccolta di saggi che attraversano la Grande Guerra, la fondazione dei Fasci di Combattimento e l’impresa di Fiume. Un’analisi che accende i riflettori sulla genesi di una Rivoluzione che ha segnato profondamente la storia della nostra Nazione. Introduzione di Gabriele Adinolfi.

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    Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma. Il centenario della Rivoluzione fascista. Vol. 3: 1921

    22.00

    AA.VV. a cura di Pietro Cappellari

    l presente volume – il terzo della tetralogia dedicata al quadriennio rivoluzionario che caratterizzò l’Italia all’indomani della Grande Guerra – è uno straordinario contributo storico a cura del “Comitato pro Centenario 1918-1922”: un’opera coraggiosa e completa, che ripercorre senza filtri gli eventi del 1921, anno cruciale per l’affermazione nazionale del fenomeno squadrista. Un nuovo movimento generazionale – rivoluzionario e reazionario al tempo stesso – pose improvvisamente fine al Biennio Rosso, spalancando le porte alla successiva affermazione del Fascismo: un evento traumatico per il sovversivismo italiano, che si vide letteralmente spazzato via dall’audace volontarismo delle prime “squadre”, capaci di trasformare il mito della Rivoluzione

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    Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma. Il centenario della Rivoluzione fascista. Vol. IV. 1922

    22.00

    AA.VV. a cura di Pietro Cappellari

    Questo volume – il quarto in ordine di uscita – chiude la tetralogia “Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma”. Un lavoro monumentale, che si pone l’obiettivo di fornire nuove chiavi di interpretazione e fare luce sui tantissimi episodi storici dimenticati o mistificati. Il 1922 passerà alla storia come l’anno della vittoriosa insurrezione fascista di Ottobre. Un percorso che parte da lontano e che porta con sé un pesante tributo di sangue. I fascisti, sconfitto ormai il sovversivismo, si apprestarono a dare l’ultima spallata al sistema liberaldemocratico italiano, nel nome della rivoluzione nazional-popolare e di un rinnovamento che voleva essere politico, culturale e spirituale al tempo stesso. Più che i programmi, contò il mito: quello della Vittoria mutilata, della Grande Italia, di Fiume, della lotta al bolscevismo

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    Dal Governo Badoglio alla Repubblica Italiana – Saggio di storia costituzionale del quinquennio rivoluzionario 25 luglio 1943- 1° gennaio 1948

    26.00

    Il 25 luglio 1943 fu compiuto un colpo di Stato che, per la prima volta nella storia italiana, determinò una frattura nella continuità costituzionale. Dal Regno del Sud alla Repubblica Sociale Italiana, dai governi del CL.N. e la Luogotenenza della Repubblica, questo saggio analizza, sulla base degli scritti dei protagonisti di quel periodo, delle pubblicazioni che videro la luce negli anni immediatamente successivi agli eventi 1943-1948, e delle più recenti fonti archivistiche quali quelle pubblicate nei “Documenti diplomatici italiani” e nei “Verbali del Consiglio dei Ministri”, la storia del “quinquennio rivoluzionario”, che va appunto dal 25 luglio 1943 al 1° gennaio 1948.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 286

    Stampato nel 2010 da Associazione Italia

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    Dal Nazionalismo alla R.S.I. L’itinerario politico-intellettuale di Francesco Ercole

    23.00

    Rodolfo Sideri

    Tra i personaggi che animarono l’intenso dibattito culturale del regime fascista spicca la figura di Francesco Ercole. Sul suo itinerario politico-intellettuale non ci sono state, al momento, indagini organiche; eppure il suo percorso che parte dall’adesione all’Associazione nazionalista italiana e si conclude nell’adesione alla Repubblica Sociale è abbastanza inusuale per coloro che aderirono al fascismo dopo la fusione con l’Ani del 1923. Vicino alle posizioni di Gentile, Ercole vide, come altri, nel fascismo il completamento e l’inveramento della storia nazionale.

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    Dalla bandiera rossa alla camicia nera

    28.00

    Dagoberto Bellucci

    L’avventura umana e politica di Nicola Bombacci si snoda nella prima metà del Novecento italiano tra le pulsioni ideologiche derivate dal magma di programmi e idealità forti rappresentate dal socialismo. Interprete appassionato della politica vissuta come missione Bombacci, dall’adesione totale al nascente partito comunista italiano, passerà alla rivoluzione mussoliniana del fascismo: dalla bandiera rossa alla camicia nera inseguendo il sogno di una società più equa e di giustizia sociale. In queste pagine ripercorriamo attraverso il pensiero, la passione e la vita di Bombacci – un rivoluzionario in lotta contro la modernità – mezzo secolo di politica italiana e internazionale. Una vita che sarà testimonianza ed esempio per chiunque intenda opporsi ai deliranti programmi liberticidi di omologazione planetaria; estrema ratio di un Nuovo Ordine Mondiale cinico e spietato che dal secondo dopoguerra mondiale ha accelerato la sua corsa.

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    Dalle Alpi all’Africa. La politica fascista per l’italianizzazione delle ‘nuove province’ 1922-1943

    32.00

    Roberta Pergher

    L’Italia fascista mise a punto strategie precise per consolidare il dominio sulle recenti acquisizioni territoriali: le regioni nord-orientali del Paese e le colonie in Africa settentrionale. In che modo il regime si impegnò a formulare e imporre la sovranità italiana su territori e popolazioni molto diversi fra loro, ma ugualmente estranei alla nazione? Come mostra Roberta Pergher attraverso lo studio di quanto avvenne in Alto Adige e in Libia, la politica di insediamento in quelle regioni non fu ideata per risolvere un problema di sovrappopolazione, bensì per rafforzare il controllo su aree di fatto non italiane. Pergher esplora le caratteristiche della politica di insediamento fascista, ma anche il modo in cui gli italiani presero parte o si opposero agli sforzi del regime per italianizzare i territori in cui l’autorità era contestata.

    Brossuara, 15 x 21 cm. pag. 364

    Stampato nel 2020 da Viella

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