Africa War Vol. 03 – Battle for Cassinga. South Africa’s Controversial Cross-border Raid. Angola 1978

controguerriglia

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    Africa War Vol. 03 – Battle for Cassinga. South Africa’s Controversial Cross-border Raid. Angola 1978

    26.00

    Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e quella dei grandi poteri coloniali il continente africano, dall’Algeria al Sud-Africa, dal Congo al Kenia, è diventato teatro dei più barbari e sanguinosi conflitti. Terzo numero di una serie di concise ma estremamente esaustive monografie illustrate dedicate alla guerra in Africa, che presentano e analizzano le maggiori e più amare campagne, si occupa della “Battaglia per Cassinga” in cui le truppe di paracadutisti del Sud-Africa furono coinvolte nell’assalto al centro di comando angolano del PLAN, nel 1978 .

    Brossura, 21 x 29,5 cm. pag. 64 interamente illustrato con circa 72 foto b/n, 3 mappe + 8 pagine fuori testo con 26 foto a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2001 da Helion

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    Africa war Vol. 04 – Selous scouts. Rhodesian Counter-Insurgency specialists

    26.00

    Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e quella dei grandi poteri coloniali il continente africano, dall’Algeria al Sud-Africa, dal Congo al Kenia, è diventato teatro dei più barbari e sanguinosi conflitti. Primo numero di una serie di concise ma estremamente esaustive monografie illustrate dedicate alla guerra in Africa, che presentano e analizzano le maggiori e più amare campagne, si occupa in questo caso dei Selous Scouts che hanno scritto il loro nome negli annali della storia militare come una delle più eccellenti unità di controguerriglia di tutti i tempi con le loro operazioni in Zambia, Botswana e Mozambico. Il volume è completamente illustrato con centinaia di fotografie e alcune cartine esplicative delle operazioni.

    Brossura, 21 x 29,5 cm. pag. 64 interamente illustrato con circa 144 foto b/n + 8 pagine fuori testo con 26 foto a colori e 4 cartine a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2011 da Helion

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    Aviazione e guerriglia – Profilo storico dell’aviazione nella guerra di guerriglia

    18.00

    “…Come può un gruppo di combattenti “tenere in scacco” un grande esercito?”. Storia, curiosità, tattiche, mezzi, uso, limiti, prospettive, in un “condensato” di conoscenze sull’evoluzione delle operazioni aeree nel conflitto, la guerra di guerriglia, che ha caratterizzato la storia politica e militare del Novecento e si presenta nel terzo millennio sotto la forma più violenta, imponderabile, dell’azione terroristica globalizzata.Il volume è diviso in due parti: la prima è dedicata alla guerra di guerriglia nel suo complesso e rappresenta da sola un elaborato esauriente per i neofiti su questa problematica, ma è anche propedeutica alla seconda parte, cioè l’utilizzo dell’aviazione nella controguerriglia. In questa seconda parte, dopo una rassegna con excursus storico di alcune importanti guerre di guerriglia che hanno visto l’impiego del mezzo aereo, si passa all’individuazione e alle caratteristiche delle più importanti attività aeree.

    Brossura, 13,5 x 20 cm. pag. 445

    Stampato nel 2012 da La Caravella Editrice

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    Controguerriglia – La 2a armata italiana e l’occupazione dei Balcani 1941-1943

    29.00

    L’argomento è poco conosciuto, ma l’occupazione e le operazioni controguerriglia in Balcania, come erano ufficialmente designati i territori ex jugoslavi, costituì indubbiamente il più importante sforzo bellico del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale: 24 divisioni e tre brigate costiere svolsero compiti di occupazione e di controinsorgenza in Balcania: per confronto nel 1940, in Libia c’erano 14 divisioni, nella terza battaglia di El Alamein dell’ottobre 1942 otto divisioni, quattordici sul fronte greco-albanese erano schierate 14 divisioni; l’Armata Italiana in Russia inquadrava 10 divisioni.Il fronte balcanico fu il più difficile, caratterizzato da una guerra asimmetrica fatta di continue imboscate, rastrellamenti, stragi, massacri da una parte e dall’altra, fucilazioni, internamenti nei campi per civili come Arbe e Gonars, nel quadro più vasto di una feroce guerra civile di tutti contro tutti: comunisti di Tito, ustasha di Ante Pavelich, cetnici serbi, domobrançi sloveni, lotta caratterizzata da massacri come quello dell’intero III battaglione del 259° Reggimento “Murge” a Prozor, atrocità anche verso le popolazioni civili in vere e proprie pulizie etniche culminate, per gli italiani, con le foibe e l’esodo di 350.000 istriani e giuliani e per gli jugoslavi con 1.072.000 morti. Eppure nell’estate 1943 la Balcania era l’unico fronte in cui le forze dell’Asse potessero vantare successi, dopo aver quasi messo fuori combattimento l’Esercito popolare di liberazione nel corso delle grandi offensive Weiss e Schwarz che, ripulirono la maggior parte del territorio dai partigiani. L’armistizio italiano del settembre 1943 cambiò radicalmente tutto, e Tito poté impadronirsi di armi e depositi ed occupare il territorio abbandonato dagli italiani.

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 250 con varie foto e cartine b/n

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Controguerriglia – Un’analisi di casi storici

    22.00

    La controguerriglia, nel corso della storia, ha avuto una specifica evoluzione – tattica e operativa – e ha sempre risposto a regole precise, spesso funzionali a nuove procedure, alla logistica e al parallelo sviluppo tecnologico degli armamenti e dei mezzi di trasporto a disposizione degli eserciti. Il volume si articola in quattro casi di studio, alcuni poco noti, ma tutti certamente significativi, che tratteggiano l’evoluzione dottrinale della controinsurrezione dall’inizio dell’Ottocento fino all’alba del Terzo Millennio. In particolare, sono approfondite le operazioni francesi in Spagna dal 1807 al 1812, le tattiche tedesche impiegate nella lotta antipartigiana in Russia e nei Balcani nel Secondo conflitto mondiale, l’intervento dell’esercito portoghese nell’Ultramar africano dal 1961 al 1974 e, infine, la controguerriglia in un moderno contesto urbano, quale quello dell’Irlanda del Nord che vide il Royal Army fronteggiare, in una lotta senza quartiere, l’Irish Republican Army (IRA). Il testo – che illustra, tra l’altro, il quadro storico e politico nel quale maturarono gli eventi, l’analisi dei combattenti e delle loro capacità operative, le tattiche impiegate e l’influenza esercitata dagli avvenimenti nei conflitti successivi – rende ben comprensibile come, all’atto pratico, le problematiche e gli elementi che contraddistinguono le operazioni di controguerriglia trovino un loro filo conduttore, nonostante i diversi periodi storici esaminati, sia nelle soluzioni organiche adottate sia nelle modalità di condotta, rendendo così l’opera una sorta di compendio sul tema molto attuale, consultabile anche dai non addetti ai lavori.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 222 con illustrazioni a colori

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Counterinsurgency

    49.00

    Questo nuova versione del manuale militare americano di antiguerriglia – i primi sono stati pubblicati 20 anni fa dall’Esercito e 25 anni fa dalla Marina – fornisce tutte le più recenti informazioni sulle tattiche, dottrine, scopi delle operazioni contro le ribellioni violente. Questo manuale descrive metodi e principi applicati in vari teatri dall’Iraq all’Afganistan, con molti esempi pratici tratti dalla storia delle ribellioni per illustrare i passaggi chiave. Il testo è accompagnato da un indispensabile glossario.

    Brossura, 21,5 x 28 cm. pag. 280 con alcuni disegni b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2006 da Paladin Press

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    Dietro le linee austriache – La controguerriglia dell’imperialregio esercito nei Balcani

    18.00

    La dottrina attuale di controguerriglia trova sicuramente fonte di ispirazione dalle passate esperienze dell’esercito imperiale asburgico, impegnato operativamente sul fronte sud dell’Impero (Balcani), tra la fine dell’800 e la Prima Guerra Mondiale; guerra che, è bene ricordare, è considerata come il più grande conflitto di posizione. Invece, proprio in una guerra ritenuta statica, fu elaborata una vera e propria dottrina di impiego per contrastare la guerriglia. Il presente studio si conclude con quello che rimane dell’esperienza austriaca oggi: quali sono state le idee guida da allora e come si sono sviluppate.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 86 con 3 cartine + 32 pagine fuori testo con 47 foto b/n

    Stampato nel 2009 da Itinera

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    German Anti-partisan Warfare in Europe 1939-1945

    39.00

    L’invasione, conquista e occupazione tedesca dell’Europa scatenarono una reazione insurrezionale da parte della popolazione civile come mai prima si è potuto constatare nella storia, con un conseguente comprensibile fallimento politico e militare della Germania. Questo libro si basa su esclusive testimonianze di soldati tedeschi e alleati, così come di comandanti e di civili che parteciparono a questo sistema di guerriglia irregolare nel corso della Seconda Guerra Mondiale, in tutti i livelli tattici, strategici e operativi. Nel libro appaiono evidenti i diversi fattori che contribuirono a coinvolgere civili nella guerriglia: nazionalismo, economia, religione, politica, semplice timore e la fattiva propaganda delle forse alleate. Il volume è corredato da un notevole apparato iconografico costituito da 32 pagine di fotografie originali e da 130 cartine.

    Cartonato con sovracopertina 16,5 x 23,5 cm. pag. 444 illustrato con circa 105 mappe e 3 tabelle + 32 pagine fuori testo con 87 foto b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2001 da Schiffer

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    I reparti controguerriglia della R.S.I. – C.A.R.S. – Cacciatori degli Appennini – R.A.P.

    20.00

    Dopo l’Armistizio il fenomeno partigiano si iniziò a manifestare in maniera significativa anche nel territorio della R.S.I., creando allarmismo e preoccupazione sia tra i vertici politici e militari della Repubblica, soprattutto a partire dalla primavera 1944. La Guardia Nazionale Repubblicana, di fatto la forza principale in campo contro i partigiani dimostrò di non essere in grado di risolvere da sola il problema; nel marzo 1944 il ministro della Difesa Graziani mise in evidenza alle autorità italo – tedesche questa deficienza della G.N.R., prospettando un intervento diretto dell’Esercito. La R.S.I. rispose con la creazione di reparti dell’Esercito specializzati nella sicurezza e nel contrasto alla Resistenza, dapprima il Centro Addestramento Reparti Speciali a Parma e tre Reggimenti da esso dipendenti di “Cacciatori degli Appennini”. A fine luglio fu costituito il Comando CO – GU (Contro Guerriglia), che assunse la responsabilità sia dei “Cacciatori degli Appennini” sia del Raggruppamento Anti Partigiani, seconda unità destinata esclusivamente alla controguerriglia, al quale furono aggregati a fine agosto due Reparti Arditi Ufficiali.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 220 con circa 140 foto b/n e 4 profili di mezzi a colori

    Stampato nel 2020 da Marvia

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    Istruzioni di controguerriglia – Manuale valido per tutte le forze armate

    15.00

    Le istruzioni di controguerriglia debbono fornire ai reparti della Wehrmacht ed ai loro comandanti, che fossero impiegati in compiti di controguerriglia, dei principi operativi di valore generale e già sperimentati, e inoltre diffondere conoscenze e indicazioni. Esse sono valide per tutti i membri della Wehrmacht e per tutte le organizzazioni operanti nei territori occupati (RAD, OT, ecc.)

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 86 con 4 illustrazioni e 6 schizzi

    Stampato nel 2017 da Effepi

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    L’ Esercito italiano in Slovenia 1941-1943 – Strategie di repressione antipartigiana

    22.00

    Il 3 maggio 1941 l’Italia fascista annetté la parte meridionale della Slovenia con il nome di “Provincia di Lubiana”. Da quella data la zona fu il teatro di una sanguinosa guerra partigiana condotta dalla Resistenza slovena. Per fronteggiare l’insurrezione, l’esercito italiano schierò un intero corpo di armata che giunse a contare più di 60.000 uomini ma che, nonostante il notevole spiegamento di forze, non riuscì mai a controllare il territorio della provincia e fu messo in gravi difficoltà dalla Resistenza. Il libro ricostruisce le varie strategie antiguerriglia messe in pratica dai vertici dell’esercito, tra i quali i generali Ambrosio, Roatta, Robotti, Gambara e Orlando. Oltre a ripercorrere i principali avvenimenti militari, si analizzano il perché del fallimento della strategia italiana e le cause che portarono allo scatenamento di una vera e propria “guerra ai civili” da parte delle forze di occupazione. Il capitolo finale, infine, ricostruisce il lento e faticoso cammino della memoria della guerra nei Balcani tra l’opinione pubblica italiana.

    Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 166 + 15 pagine fuori testo con 16 foto b/n

    Stampato nel 2011 da Viella

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    L’arte della guerriglia

    25.00

    Il termine che la definisce ha poco più di due secoli, ma la guerriglia accompagna tutta la storia dell’uomo e anzi, considerata nei suoi caratteri fondamentali, precede nel tempo la stessa guerra “regolare”. Anche oggi non v’è area del globo che non ne sia immune: dall’Afghanistan a Belfast, dalle foreste africane alla Cecenia, dalla striscia di Gaza alla giungla birmana. Guerriglia è la lotta ingaggiata dal più debole con tattiche elusive. Questo libro racconta la guerriglia così come è stata teorizzata e praticata sia seguendo le elaborazioni degli scrittori antichi e moderni (come Sun Tzu, Clausewitz, Lawrence d’Arabia, Che Guevara) sia raccontando vicende concrete come la resistenza degli indiani d’America, il Vietnam, la Cecenia, da ultimo l’Afghanistan di cui l’autore ha potuto avere esperienza diretta al seguito del contingente italiano.

    Cartonato con sovracopertina, 16 x 21,5 cm. pag. 293 con circa 6 cartine + 8 pagine fuori testo con 16 foto b/n

    Stampato nel 2013 da il Mulino

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    L’esercito italiano e la controguerriglia in Albania nel 1942-1943

    29.00

    Filippo Cappellano

    Il volume tratta l’occupazione italiana dell’Albania ed in particolare le operazioni di controguerriglia condotte dall’Esercito Italiano contro i partigiani locali nel periodo 1941-1943. È una narrazione perlopiù inedita basata essenzialmente sulla consultazione della vasta documentazione conservata all’archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito. Il testo è corredato da una ricca appendice documentale e fotografica.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 180 con varie foto e cartine b/n

    Stampato nel 2024 da L’Armadillo editore

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    L’Esercito alla macchia. Controguerriglia Italiana 1860 – 1943

    44.00

    AA.VV.

    L’Esercito Italiano sin dall’inizio della sua storia si è trovato ad essere impiegato in campagne di controguerriglia finalizzate a contrastare lo sviluppo di moti insurrezionali di vasta portata. All’indomani dell’impresa garibaldina, la situazione nella parte continentale del Regno delle Due Sicilie si fece esplosiva. Il fenomeno del brigantaggio, endemico in quelle regioni, si sviluppò in forma del tutto inattesa coniugando il tradizionale malessere degli strati più poveri della popolazione con i tentativi di rivincita della dinastia borbonica. La guerra per bande era lontana dalle tradizioni di quella che fino a pochi mesi prima era ancora l’Armata Sarda. Fu una sfida dura e impegnativa cui l’Esercito non era inizialmente preparato a rispondere, ma lo strumento militare seppe adattarsi alla nuova realtà e riuscì a ricondurre il brigantaggio alle dimensioni di un problema di ordine pubblico. Più prolungato nel tempo fu lo sforzo per la “riconquista” della Libia. Nel 1915 la decisione di dare la massima priorità al fronte italo-austriaco ed alcune scelte infelici in termini di politica coloniale avevano quasi annullato i risultati della campagna del 1911-1912 e della successiva espansione all’interno. Dal 1922 il largo uso di truppe coloniali, il crescente influsso della motorizzazione e l’arma erea resero possibile, battere una tenacissima resistenza facilitata dall’ambiente desertico. Diversa la situazione nei Balcani durante la Seconda Guerra Mondiale: la guerriglia, specie quella jugoslava, dovette essere affrontata da un numero sempre crescente di unità e non fu mai possibile stroncarla, ma ci si dovette limitare a contenerla.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 588 con varie foto b/n

    Stampato nel 2017 da Ufficio storico Stato maggiore della difesa

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    La marcia contro la Vandea – Guerra antipartigiana sotto Salò

    28.00

    «L’organizzazione del movimento contro il banditismo deve avere un carattere che colpisca la psicologia delle popolazioni e sollevi l’entusiasmo delle nostre fila unificate. Deve essere la marcia della Repubblica Sociale contro la vandea – Benito Mussolini» Cosi si espresse il Duce in un incontro con i vertici dell’esercito repubblicano, ma cosa si nascondeva dietro a queste sigle apparentemente astruse: RAP, RAU, CARS, CoGu? Chi furono gli artefici dell’organizzazione della lotta antiribellistica nei cruenti e tragici anni di Salò? Quale fu il vero ruolo dei tedeschi e quale quello del maresciallo Graziani? Basata in gran parte su una documentazione inedita, ecco la storia mai raccontata di una delle pagine meno note e più controverse della guerra civile 1943 – 1945: quella dei reparti antipartigiani dell’esercito della RSI.

    Brossura 15 x 21 pag. 331 + 16 pagine fuori testo con foto b/n e 8 pagine fuori testo con foto a colori

    Stampato nel 2012 da Editrice Lo Scarabeo

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    SAS secret War in South East Asia – 22 Special Air Service Regiment in the Borneo Campaign, 1963-1966

    24.00

    Dal 1963 al 1966 la Gran Bretagna ha portato avanti, con successo, una guerra per mantenere la Federazione della Malaysia libera dalla dominazione da parte dell’Indonesia di Sukarno e dall'”invadenza” dei comunisti cinesi. Gli uomini dello Special Air Service (SAS), furono da subito in prima linea in questa campagna. Questi soldati sono l’elite dei militari britannici, la cui essenza è la segretezza, e i loro “strumenti” sono coraggio, iniziativa, a sorpresa, ed estrema letalità. Lavorando in pattuglie di quattro persone, gli operatori del SAS instaurarono buoni rapporti con le tribù locali, anche con quelle dei “Cacciatori di Teste”, utilizzando aliquote di queste tribù come milizia irregolare. Le squadre del SAS sconfinarono anche nel territorio indonesiano, dove perseguirono i guerriglieri malesi, che quì avevano trovato rifuggio.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 248 con inserto di 16 pagine con foto b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2016 da Frontline

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    Seconda Guerra Mondiale – Le bande V.A.C. in Dalmazia 1942/43

    36.00

    La Milizia Volontaria Anti Comunista (M.V.A.C.), anche detta Guardia Bianca (in sloveno Bela Garda, da cui il nome belagardisti) o Bande V.A.C., è la denominazione collettiva con cui furono ridenominate, a partire dal 19 giugno 1942, differenti formazioni armate locali croate e slovene. Vennero ufficialmente riconosciute ed impiegate, a volte direttamente inquadrate, durante la Seconda Guerra Mondiale, dal 1941 fino alla capitolazione d’Italia nel settembre 1943, dal Regio Esercito italiano quali truppe straniere ausiliarie per la difesa e la sicurezza della Provincia di Zara ed altri territori del Montenegro, Dalmazia, Bosnia ed Herzegovina e Slovenia sotto amministrazione o controllo italiano. La M.V.A.C. venne formalmente costituita in seguito ai formali accordi italo-croati Roatta-pavelic del 19 giugno 1942. Il volume è dotato, anche, di una vasta documentazione fotografica, in b/n e a colori. Di fifficile reperibilità.

    Brossura, 18,5 x 25 cm. pag. 56 illustrato con numerose foto b/n e alcune foto a colori

    Stampato nel 1992 da E.M.I.

    Condizioni del libro: usato in buone condizioni

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    Siam fatti così! – Storia della Legione Mobile “Ettore Muti”

    40.00

    Roberto Occhi

    Questo lavoro è il risultato di una ricerca mossa, oltre che da un specifico interesse per gli eventi storici trattati, anche da alcune considerazioni di fondo. Non occorre conoscere segreti sematici per capire che gran parte delle fonti storiche resistenziali risente profondamente del coinvolgimento emotivo di chi le ha scritte, le cui intenzioni pedagogiche per il presente e per il futuro, influiscono sul racconto provocando distorsioni difficili da immaginare. E’ del tutto evidente che la ricostruzione di eventi altamenti drammatici nel quadro di una guerra civile, vissuti nel paese del melodramma, dei campanili e del trasformismo, può risentire di una certa “forma interpretativa” tutta italiana. Quando si parla di un reparto militare come la Legione “Ettore Muti”, unità destinata alla lotta antipartigiana, le cui motivazioni politiche ed ideologiche erano particolarmente accentuate, ecco che la vulgata ufficiale tende sempre a sminuire o, a mettere in secondo piano, la parte più prettamente operativa e militare dell’unità, per evidenziarne invece le atrocità, le malversazioni, l’odio verso la popolazione. Questo volume, invece, attraverso il lavoro di ricerca durato molti anni, ricostruisce gli avvenimenti bellici a cui la Legione “E. Muti” prese parte, in particolar modo nel contesto piemontese, viene descritta l’origine dell’unita, il suo evolversi, la fase operativa, con una dovizia di particolari mai riscontrata prima d’ora. Insomma un libro di ottimo spessore qualitativo che ricostruisce un quadro completo di una pagina importante della Repubblica Sociale Italiana.

    Rilegato, 21,5 x 30,5 cm. pag. 240 illustrato con 42 fotografie b/n e 4 tavole a colori

    Stampato nel 2002  da Ritter Edizioni

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    Vincere. The Italian Royal Army’s Counterinsurgency Operations in Africa 1922-1940

    49.00

    Federica Saini Fasanotti

    Basato su una ricerca durata 10 anni negli archivi italiani e su soppraluoghi sui campi di battaglia, il presente volume, esamina un argomento poco conosciuto: le operazioni di controinsurrezione condotte dal Regio Esercito Italiano in Libia ed Etiopia dal 1922 al 1941. Le forze italiane hanno affrontato le popolazioni locali mentre conducevano la controinsurrezione (COIN) in quello che era, per loro, un nuovo teatro di guerra. In Libia, la ribellione venne debellata repressa nell’arco di dieci anni, a un prezzo decisamente alto per le popolazioni locali. In Etiopia, dove le operazioni COIN furono interrotte dalla Seconda Guerra Mondiale, i dati disponibili suggeriscono che le azioni militari, accompagnate da una politica più responsabile nei confronti della popolazione, avrebbero alla fine sconfitto l’insurrezione. L’uso della forza aerea in Etiopia fece un’enorme differenza e le sue lezioni furono apprese molto prima dell’esperienza francese in Algeria. Gli italiani hanno condotto operazioni di controinsurrezione per oltre 20 anni in due teatri geograficamente separati e in due ambienti operativi molto diversi. Si può imparare molto, anche applicando certe teorie nelle situazioni conflittuali attuali, prendendo spunto da queste due diverse esperienze operative.

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