Legione Decima. Fra l’anno XII dell’età fascista e l’anno 58 A.C. (Romanzo)

10.00

Alfredo Panzini

Come raccontare lo scontro tra Giulio Cesare, simbolo della romanità, e lo suebo (o svevo) Ariovisto, quintessenza della germanità? Alfredo Panzini lo fa creando una cornice “italiana” in cui allo scontro tra i due avversari del passato fa da contraltare nel presente (il 1933) l’incontro tra due mondi altrettanto contrapposti, rappresentati dal giovane avanguardista Ambrogino e dall’anziano professor Antonio, chiuso nei propri studi e avulso dalla società. Il racconto storico delle conquiste in Gallia di Giulio Cesare, grazie alle capacità affabulatorie dello studioso, affascina il ragazzo, che giorno dopo giorno fa uscire l’altro dalla solitudine e, testimone delle sue sventure, si spinge addirittura a impegnare la propria motocicletta per evitare il sequestro dell’antica spinetta, unico bene di valore rimasto nella modesta casa del vecchio. E così il lettore viene a conoscere, in questo romanzo breve ma accattivante, tanti dettagli sullo spirito di Roma, sull’animo di Cesare, sull’essenza romanità che forse gli erano sfuggiti quando aveva liquidato, studiandole magari di controvoglia, le vicende del “De bello gallico”: è probabilmente il modo più bello di imparare la storia (quella del passato remoto e quella del passato più recente).

Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 134

Stampato nel 2021 da Solfanelli

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Alfredo Panzini

Come raccontare lo scontro tra Giulio Cesare, simbolo della romanità, e lo suebo (o svevo) Ariovisto, quintessenza della germanità? Alfredo Panzini lo fa creando una cornice “italiana” in cui allo scontro tra i due avversari del passato fa da contraltare nel presente (il 1933) l’incontro tra due mondi altrettanto contrapposti, rappresentati dal giovane avanguardista Ambrogino e dall’anziano professor Antonio, chiuso nei propri studi e avulso dalla società. Il racconto storico delle conquiste in Gallia di Giulio Cesare, grazie alle capacità affabulatorie dello studioso, affascina il ragazzo, che giorno dopo giorno fa uscire l’altro dalla solitudine e, testimone delle sue sventure, si spinge addirittura a impegnare la propria motocicletta per evitare il sequestro dell’antica spinetta, unico bene di valore rimasto nella modesta casa del vecchio. E così il lettore viene a conoscere, in questo romanzo breve ma accattivante, tanti dettagli sullo spirito di Roma, sull’animo di Cesare, sull’essenza romanità che forse gli erano sfuggiti quando aveva liquidato, studiandole magari di controvoglia, le vicende del “De bello gallico”: è probabilmente il modo più bello di imparare la storia (quella del passato remoto e quella del passato più recente).

Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 134

Stampato nel 2021 da Solfanelli

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