L’avventura sarda di Re Enzo von Hohenstaufen. Cavalieri teutonici e cavalieri templari nella Sardegna medievale

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Massimo Falchi Delitala

Nel contrasto fra Chiesa e Impero vennero coinvolti anche gli Ordini templare e teutonico: mentre il primo rimaneva un fidato alleato della Curia pontificia, nel XII e XIII secolo quello teutonico aveva preso parte, diventandone attore non secondario – specie in riferimento alla strategia imperiale in Italia -, nel conflitto tra il predominio politico del papato e quello dell’impero. In questo contesto l’Ordine teutonico si era inoltre inserito nelle vicende dinastiche dei giudicati sardi, sostenendo, anche militarmente, la politica antipapale di Federico II che, nominando il proprio figlio naturale Enzo quale re di Sardegna, intendeva riportare l’Isola nell’alveo imperiale. Iniziativa con evidente risvolto politico che collideva con le mire e gli interessi del papato, e che perciò non poteva lasciare indifferenti o neutrali i templari, che di questo erano considerati il braccio armato. Inoltre, durante il medioevo, nell’Isola esistevano quattro stati nazionali (giudicati), retti da un sovrano non necessariamente ereditario (giudice): la peculiare conformazione istituzionale di questi stati imponeva perciò forme peculiari di presenza nell’Isola di re Enzo e dei teutonici del suo seguito. Per questo motivo i templari non potevano, a loro volta, che assecondare gli interessi pontifici volti a estendere l’influenza del papato sull’Isola, entrando in contrasto con quelli filo imperiali dei teutonici che, viceversa assicuravano il loro sostegno al giovane re Enzo von Hohenstaufen.

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Massimo Falchi Delitala

Nel contrasto fra Chiesa e Impero vennero coinvolti anche gli Ordini templare e teutonico: mentre il primo rimaneva un fidato alleato della Curia pontificia, nel XII e XIII secolo quello teutonico aveva preso parte, diventandone attore non secondario – specie in riferimento alla strategia imperiale in Italia -, nel conflitto tra il predominio politico del papato e quello dell’impero. In questo contesto l’Ordine teutonico si era inoltre inserito nelle vicende dinastiche dei giudicati sardi, sostenendo, anche militarmente, la politica antipapale di Federico II che, nominando il proprio figlio naturale Enzo quale re di Sardegna, intendeva riportare l’Isola nell’alveo imperiale. Iniziativa con evidente risvolto politico che collideva con le mire e gli interessi del papato, e che perciò non poteva lasciare indifferenti o neutrali i templari, che di questo erano considerati il braccio armato. Inoltre, durante il medioevo, nell’Isola esistevano quattro stati nazionali (giudicati), retti da un sovrano non necessariamente ereditario (giudice): la peculiare conformazione istituzionale di questi stati imponeva perciò forme peculiari di presenza nell’Isola di re Enzo e dei teutonici del suo seguito. Per questo motivo i templari non potevano, a loro volta, che assecondare gli interessi pontifici volti a estendere l’influenza del papato sull’Isola, entrando in contrasto con quelli filo imperiali dei teutonici che, viceversa assicuravano il loro sostegno al giovane re Enzo von Hohenstaufen.

Brossura, 17 x 24 cm. pag. 96 con alcune illustrazioni b/n

Stampato nel 2019 da Penne & Papiri

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