La via dei conventi – Ante Pavelic e il terrorismo ustascia dal Fascismo alla Guerra Fredda

20.00

L’organizzazione segreta ustascia, creata nel 1930 da Ante Pavelic, si batteva per l’indipendenza della Croazia dal regno di Jugoslavia. Ben presto, con il sostegno di Mussolini, Pavelic allestì le proprie basi clandestine in Italia e ramificò l’organizzazione in varie parti del mondo. Per un decennio il “terrorismo” ustascia si manifestò con sanguinosi attentati, come quello di Marsiglia del 1934, che costò la vita ad Alessandro I di Jugoslavia e al ministro degli Esteri francese Louis Barthou. Disgregata la Jugoslavia nel 1941, Hitler e Mussolini affidarono a Pavelic la guida dello Stato croato. Riparati in Italia nel 1945 attraverso la “via dei conventi” e poi emigrati in Argentina, gli Ustascia superstiti continuarono a praticare un forte antagonismo politico, anche violento, fino alla morte di Pavelic, avvenuta in Spagna nel 1959. Lavoro corposo e documentato, peccato che agli autori manchi l’obbiettività dello storico, lasciandosi spesso andare a interpretazioni “abbastanza” di parte: la violenza praticata dagli Ustasha in Jugoslavia non era più efferata di quella praticata dai comunisti di Tito o dai Cetnici, però, l’autore mette sempre in evidenza le “peculiarità” della violenza ustasha.

Brossura 14 x 21 cm. pag. 624 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

Stampato nel 2011 da Mursia

Esaurito

COD: SB00047 Categorie: ,

Descrizione

Pino Adriano, Giorgio Cingolani

L’organizzazione segreta ustascia, creata nel 1930 da Ante Pavelic, si batteva per l’indipendenza della Croazia dal regno di Jugoslavia. Ben presto, con il sostegno di Mussolini, Pavelic allestì le proprie basi clandestine in Italia e ramificò l’organizzazione in varie parti del mondo. Per un decennio il “terrorismo” ustascia si manifestò con sanguinosi attentati, come quello di Marsiglia del 1934, che costò la vita ad Alessandro I di Jugoslavia e al ministro degli Esteri francese Louis Barthou. Disgregata la Jugoslavia nel 1941, Hitler e Mussolini affidarono a Pavelic la guida dello Stato croato. Riparati in Italia nel 1945 attraverso la “via dei conventi” e poi emigrati in Argentina, gli Ustascia superstiti continuarono a praticare un forte antagonismo politico, anche violento, fino alla morte di Pavelic, avvenuta in Spagna nel 1959. Lavoro corposo e documentato, peccato che agli autori manchi l’obbiettività dello storico, lasciandosi spesso andare a interpretazioni “abbastanza” di parte: la violenza praticata dagli Ustasha in Jugoslavia non era più efferata di quella praticata dai comunisti di Tito o dai Cetnici, però, l’autore mette sempre in evidenza le “peculiarità” della violenza ustasha.

Brossura 14 x 21 cm. pag. 624 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

Stampato nel 2011 da Mursia

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