Gli Assedi italiani di Napoleone

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Livio Simone – Massimo Zanca

Quali erano le condizioni di vita in una città assediata? Cosa voleva dire dover restare chiusi in casa o poter uscire solo per recarsi nei luoghi dove si vendeva il poco cibo disponibile? Com’era dover ridurre gli acquisti ai soli beni di prima necessità a causa di un prolungato blocco? Cosa comportava parlare solo di un argomento di conversazione, cioè l’assedio? E questo per uno o due mesi? Discutere  di morti e feriti causati dai bombardamento? Nell’immaginario collettivo l’epopea napoleonica è luogo di assalti di cavalleria lanciata al galoppo su prati ondulati, di colonne di soldati in marcia nel fango, di grandi masse di artiglieria che spazzano colline e dolci pendii. Eppure la stella del giovane ufficiale corso si accese proprio durante un assedio, quello di Tolone, e molte sue campagne, ad iniziare da quelle in Italia, saranno fortemente condizionate dalla presenza di piazzaforti. L’epopea napoleonica in realtà è costellata di assedi, ne possiamo contare undici nel periodo repubblicano (dal 1792 al 1800) e tredici in quello imperiale (dal 1805 al 1815). Lo stesso Napoleone fu coinvolto in prima persona in almeno quattro assedi, Tolone nel 1793, Mantova nel 1796, San Giovanni d’Acri nel 1799 e Ratisbona nel 1809 e proprio durante questo assedio l’Imperatore venne, per la prima ed unica volta, ferito lievemente alla caviglia da una proiettile vagante di moschetto. Considerato che a Tolone il futuro Imperatore si prese la scabbia bisogna dire che gli assedi non gli portavano propriamente fortuna. Eppure malgrado gli assedi siano così importanti nella storia napoleonica essi sono spesso stati trascurati nella pur immensa produzione libraria sul periodo. Questa è la motivazione per cui l’Associazione Napoleonica d’Italia ha voluto colmare un vuoto pubblicando un’opera specificatamente dedicata alla guerra d’assedio in Italia dal 1796 al 1814. L’imponente lavoro costiuisce una monumentale raccolta di saggi sulla storia degli assedi avvenuti in Italia durante l’epoca napoleonica. Il primo volume introduce l’arte dell’assedio tra il XVII e il XIX Secolo, il secondo ricostruisce nel dettaglio gli assedi di Mantova (1796-97 e 1799), Ancona (1799), Genova (1800), Peschiera (1801), Gaeta, Civitella e Amantea (1806), Palmanova (1809), Venezia, Genova e Trieste (1814).

Brossura, 18 x 25 cm. pag. 411 + 530 riccamente illustrato com mappe, schizzi e foto

Stampato nel 2021 da Associazione Napoleonica d’Italia

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Descrizione

Livio Simone – Massimo Zanca

Quali erano le condizioni di vita in una città assediata? Cosa voleva dire dover restare chiusi in casa o poter uscire solo per recarsi nei luoghi dove si vendeva il poco cibo disponibile? Com’era dover ridurre gli acquisti ai soli beni di prima necessità a causa di un prolungato blocco? Cosa comportava parlare solo di un argomento di conversazione, cioè l’assedio? E questo per uno o due mesi? Discutere  di morti e feriti causati dai bombardamento? Nell’immaginario collettivo l’epopea napoleonica è luogo di assalti di cavalleria lanciata al galoppo su prati ondulati, di colonne di soldati in marcia nel fango, di grandi masse di artiglieria che spazzano colline e dolci pendii. Eppure la stella del giovane ufficiale corso si accese proprio durante un assedio, quello di Tolone, e molte sue campagne, ad iniziare da quelle in Italia, saranno fortemente condizionate dalla presenza di piazzaforti. L’epopea napoleonica in realtà è costellata di assedi, ne possiamo contare undici nel periodo repubblicano (dal 1792 al 1800) e tredici in quello imperiale (dal 1805 al 1815). Lo stesso Napoleone fu coinvolto in prima persona in almeno quattro assedi, Tolone nel 1793, Mantova nel 1796, San Giovanni d’Acri nel 1799 e Ratisbona nel 1809 e proprio durante questo assedio l’Imperatore venne, per la prima ed unica volta, ferito lievemente alla caviglia da una proiettile vagante di moschetto. Considerato che a Tolone il futuro Imperatore si prese la scabbia bisogna dire che gli assedi non gli portavano propriamente fortuna. Eppure malgrado gli assedi siano così importanti nella storia napoleonica essi sono spesso stati trascurati nella pur immensa produzione libraria sul periodo. Questa è la motivazione per cui l’Associazione Napoleonica d’Italia ha voluto colmare un vuoto pubblicando un’opera specificatamente dedicata alla guerra d’assedio in Italia dal 1796 al 1814. L’imponente lavoro costiuisce una monumentale raccolta di saggi sulla storia degli assedi avvenuti in Italia durante l’epoca napoleonica. Il primo volume introduce l’arte dell’assedio tra il XVII e il XIX Secolo, il secondo ricostruisce nel dettaglio gli assedi di Mantova (1796-97 e 1799), Ancona (1799), Genova (1800), Peschiera (1801), Gaeta, Civitella e Amantea (1806), Palmanova (1809), Venezia, Genova e Trieste (1814).

Brossura, 18 x 25 cm. pag. 411 + 530 riccamente illustrato com mappe, schizzi e foto

Stampato nel 2021 da Associazione Napoleonica d’Italia

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