Descrizione
Paolo Simoncelli
Delio Cantimori, tra i maggiori intellettuali italiani del ‘900, ha vissuto con entusiasmo giovanile e successiva lucida adesione, l’intera parabola dell’esperimento totalitaristico. Fascista romagnolo, passionale, di tradizione mazziniana e repubblicana, poi marxista (iscritto al Pci dal 1948 al ’56), fu generazionalmente estraneo alla tradizione politico-culturale liberale. Eebbe l’incarico da Gioacchino Volpe, nel 1939 (prima del patto Molotov – Ribbentrop), di scrivere una storia del partito nazionalsocialista che portò a termine nel 1942 col titolo di Il Movimento nazionalsocialista dal 1919 al 1933. Volume che tuttavia, dopo essere stato inviato alla redazione dell’Istituto di studi per la politica internazionale, a Milano, Cantimori non volle più pubblicare, e di cui si persero tracce e memoria. Il testo, riscoperto frammentato presso due diversi archivi, viene ora presentato e assemblato con un fondamentale corredo documentario relativo alla committenza, alle fasi del lavoro, alle sopraggiunte perplessità e infine ai pretesti per impedirne la pubblicazione. Scritto da Cantimori mentre maturava o era già maturata la sua adesione al comunismo, il volume illustrava allusivamente le origini socialiste e rivoluzionarie del primo nazismo, liquidate alla fine di giugno del ’34 con “la notte dei lunghi coltelli”.
Brossura, 17 x 24 cm. pag. 151
Stampato nel 2008 da Le Lettere
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