2015 War Films – Interpretazioni storiche del cinema di guerra

Sociologia e Psicologia Militare

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    2015 War Films – Interpretazioni storiche del cinema di guerra

    35.00

    A cento anni dallo scoppio della Grande Guerra e a 70 anni dalla Liberazione la SISM, Società Italiana di Storia Militare ed Acies Edizioni di Milano scattano un ciak originale e inedito attraverso i maggiori storici militari italiani e gli esperti di cinema per approfondire un genere molto seguito non solo dagli appassionati ma anche dal grande pubblico. Il volume, inserito nella collana di Quaderni della SISM, invoglia il lettore a riscoprire lo studio storico-militare di un genere cinematografico ma anche La rappresentazione cinematografica della guerra. La pubblicazione ospita contributi di studiosi di diverse generazioni e sono presenti lavori di autorità riconosciute che nella loro carriera hanno aperto nuovi orizzonti di indagine, diventando dei punti di riferimento per chiunque si voglia cimentare in quegli ambiti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 696 con illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2015 da Società Italiana di Storia Militare

    lingua italiana

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    Architettura forense. La manipolazione delle immagini nelle guerre contemporanee

    25.00

    Eyal Weizman

    Com’è possibile far sparire le tracce della violenza dalla scena del crimine servendosi di un’immagine via satellite? Questa è la denuncia di Eyal Weizman a proposito delle nuove tecnologie digitali. Utilizzata nell’investigazione architettonica forense, la fotografia satellitare risente infatti di un grave limite di risoluzione, la cosiddetta “soglia di percepibilità”: la risoluzione massima imposta alle immagini satellitari di dominio pubblico non consentirebbe di distinguere nulla di più piccolo di un singolo pixel. Ne deriva che qualsiasi prova di bombardamento e indizio di antropizzazione entro un’area quadrata di mezzo metro possono essere occultati o addirittura contestati in tribunale. Quello di Weizman è un saggio urticante che indaga e approfondisce come sia cambiato, al passo con le nuove tecnologie, il ruolo del testimone degli eventi più crudi, prospettando nuove modalità in cui la prassi dell’architettura forense può rendere testimonianza attendibile delle violenze di Stato perpetrate nei contesti legali e politici più diversi.

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    Conoscere il nemico

    49.00

    Ogni conflitto nasce e si sviluppa sulla base di una particolare conoscenza e immagine dell’avversario. Le decisioni dei vertici politici e militari sono condizionate dalle informazioni disponibili sul nemico, sui suoi disegni, sulle sue strategie, e la costruzione di tale immagine è a sua volta strumento utile a condizionare gli orientamenti della popolazione.La conoscenza del nemico è il risultato di due processi, uno istituzionale e uno culturale. Il primo è rappresentato dall’attività degli apparati di intelligence che raccolgono, organizzano, diffondono le informazioni, per utilizzarle a scopi militari (si pensi alla decrittazione britannica dei messaggi tedeschi durante la seconda guerra mondiale), ma anche per orientare le opzioni delle leadership politiche. Il secondo processo è di tipo culturale e rimanda alle difficoltà di comprendere realtà distanti dalla propria, per l’influenza di modelli e pregiudizi, anche di tipo razzista, in sintesi dell’universo mentale di chi raccoglie e interpreta le informazioni.In relazione a un conflitto le decisioni dipendono quindi da un complesso flusso di informazioni e dalla loro interpretazione, e da ciò derivano talvolta incomprensioni dense di conseguenze: si pensi alla sottovalutazione dell’Unione Sovietica da parte della Germania nazista o, in tutt’altro contesto, alle vicende che hanno coinvolto gli Stati Uniti nel corso dell’invasione e poi dell’occupazione dell’Iraq. I saggi qui riuniti affrontano momenti cruciali dell’età contemporanea, nei quali le conoscenze sul nemico hanno costituito la base per scelte di grande rilievo. Il volume, che affronta per la prima volta nel nostro Paese i temi dell’intelligence in un’ampia prospettiva storica, si articola in una prima parte, che prende in considerazione Una prospettiva mondiale dal periodo dell’imperialismo alla Guerra fredda, e in una seconda dedicata a L’Italia e i suoi nemici.

    Brossura 15,5 x 22,5 cm. pag. 528

    Stampato nel 2016 da Franco Angeli

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    Costruire un nemico. Studi di storia della propaganda di guerra

    25.00

    La propaganda di guerra è un’attività costante e strutturale degli Stati dell’età contemporanea, al tempo cioè delle società di massa e della comunicazione di massa: non è un’invenzione estemporanea, casuale, di per sé negativa o imprevista. Questa considerazione, purtroppo ancora piuttosto poco comune negli studi italiani, sta alla base delle ricerche presentate in questo volume. Non è un caso se, in assenza di essa, da noi gli studi storici sulla propaganda contemporanea – e in particolare sulla propaganda di guerra – sono oggi più numerosi che nel passato ma mancano ancora di quell’organicità, visibilità e centralità che in molti altri Paesi li contraddistingue. Da qui i temi del volume. Anche in Italia quella del tempo del primo conflitto mondiale fu certamente all’origine di molte fra le forme novecentesche della propaganda di guerra novecentesca. Ma essa è stata seguita dagli scontri ideologici della ‘guerra civile dei trent’anni’, e poi dal mezzo secolo di Guerra fredda, sino agli ultimi due decenni nel corso dei quali altre attività di propaganda hanno caratterizzato, e velato, altri conflitti armati.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 244 illustrate con foto b/n

    Stampato nel 2011 da Edizioni Unicopli

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    Guerra e cinema – Logistica della percezione

    19.00

    «Questo saggio sviluppa un approccio ancora inesistente, o quasi, quello all’utilizzazione sistematica delle tecniche cinematografiche nei conflitti del XX secolo. Infatti, dopo le note necessità strategiche e tattiche della cartografia, i primi passi della fotografia militare durante la guerra di Secessione, in attesa dell’attuale videocontrollo del campo di battaglia, la Prima Guerra Mondiale vide svilupparsi l’uso intensivo delle sequenze filmate nella ricognizione aerea. […] Strumento di mira indiretta, complementare a quello delle armi di distruzione di massa, l’oculare della macchina da presa imbarcata a bordo degli aeroplani prefigura dunque una mutazione sintomatica dell’acquisizione di obiettivo, una derealizzazione crescente dello scontro militare in cui l’immagine si prepara ad avere la meglio sull’oggetto, il tempo sullo spazio, in una guerra industriale dove la rappresentazione degli eventi domina la presentazione dei fatti.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 172 + 32 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2018 da Lindau

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    Guerra e disabilità – Mutilati e invalidi italiani e primo conflitto mondiale

    30.00

    L’enfasi retorica sulla guerra combattuta, sul conflitto vinto, persino sui morti in battaglia visti come vite sacrificate per il trionfo ha troppo spesso lasciato da parte molte altre storie: storie che pure ci dicono molto della guerra, dei suoi meccanismi e dei suoi fi ni. È successo così per chi dal conflitto è tornato, non morendoci, ma subendo irreversibili ed evidenti disabilità. Di questi combattenti, di questi cittadini, spesso ci si è dimenticati. La vicenda dei mutilati della prima guerra mondiale, tornati a casa dal fronte con il corpo o l’animo fortemente segnati, è una conferma di questa regola. Riutilizzati dopo il conflitto fino a che potevano essere utili per le più pesanti retoriche di guerra, i mutilati sono poi stati lasciati alle loro difficoltà, al dolore degli individui e delle loro famiglie, con alcuni sostegni ma al fondo senza quel supporto che pure la loro tragica esperienza aveva loro intitolato. Gli autori di questo volume ripercorrono la soggettività dei mutilati all’interno di una società postbellica che sembrava glorificarli ma di fatto li escludeva con i suoi pregiudizi e le sue prevenzioni.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 275

    Stampato nel 2016 da Unicopli

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    Guerra psicologica – Saggio sulle moderne tecniche militari cognitive e di disinformazione

    13.00

    «Le guerre cognitive domineranno lo scenario geopolitico del futuro, incidendo sulla competitività dei sistemi-paese e sulla stessa loro coesione sociale e politica». Questo volume presenta per la prima volta al lettore italiano un’analisi ampia e approfondita delle riflessioni strategiche francesi sulla guerra psicologica, grazie alle analisi di Philippe Baumard, Loup Francart, Francois Géré, oltre che sulla guerra cognitiva, sia nell’ottica interpretativa della École de Guerre Economique facendo riferimento ai contributi determinanti di Christian Harbulot, Didier Lucas e Alain Triffau, sia nell’ottica del Centre Français de Recherche sur le Renseignement facendo riferimento al contributo di Eric Denécé.

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 187

    Stampato nel 2013 da Fuoco Edizioni

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    Guerrieri – Considerazioni sull’uomo in battaglia

    15.00

    A quindici anni circa dalla conclusione del secondo conflitto mondiale, J. Glenn Gray, filosofo del Colorado College, rilegge il diario che lo accompagnò durante quella fatale vicenda personale e collettiva. Dal semplice pretesto autobiografico scaturiscono riflessioni di portata più generale, che lasciano affiorare dimensioni e aspetti inespressi di quella terribile circostanza. Tali riflessioni, che vanno oltre la “banale” finalità rievocativa e aprono scenari di spessore filosofico sull’individuo nella congiuntura-limite della guerra, consentono all’autore di mettere a fuoco anche le tante, inquietanti implicazioni del conflitto armato, per investire i dilemmi tragici della condizione del guerriero: la solitudine e il cameratismo, la libertà di scelta, il rapporto con la morte, l’eros e l’amore, l’enigma del nemico, il difficile rapporto con i civili. Un volume che dalle memorie e dalla formazione personali attinge interrogazioni globali sulla condizione umana.

    Brossura, 11,5 x 19,5 cm. pag. 291

    Stampato nel 2013 da Fondazione Museo Storico Trentino

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    Il complesso di Abramo – Psicologia della guerra moderna e dello scontro di civiltà

    20.00

    Uno psicanalista di formazione esistenzialista si misura con i problemi che nascono dalle guerre attuali e dal conflitto di civiltà. La psicanalisi, le cui idee sono state fortemente influenzate dal primo conflitto mondiale della Storia, sembra essersi successivamente disinteressata delle nefaste influenze che le guerre esercitano sull’animo degli uomini. Questo libro che prende in esame un intero secolo di conflitti e tensioni di scala planetaria, intende riproporre all’attenzione del grande pubblico la vasta problematica degli effetti della guerra sul singolo individuo e sulla società in generale, soprattutto in un momento come quello attuale, in cui il mondo è percorso da un pericoloso confronto tra civiltà e religioni diverse.

    Brossura, 14 x 20 cm. pag. 255

    Stampato nel 2013 da Armando Editore

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    Il corpo del nemico ucciso – Violenza e morte nella guerra contemporanea

    25.00

    Tra il 1900 e il 1993 sono state censite 54 guerre, l’autore rilegge questo secolo di orrori incentrando la sua analisi a partire dalle vittime. I corpi diventano la principale fonte storiografica e avvicinano lo storico alla comprensione più compiuta della realtà della guerra, di cui i morti rappresentano il concreto prodotto finale. Dalle teste mozzate dei boxer in Cina alla guerra in Iraq, l’autore si sofferma sulle guerre principali e più sanguinose, mettendo in evidenza tratti comuni e vicende storico-militari anche molto distanti l’una dall’altra, ma accomunate dal grado di violenza sui corpi.

    Rilegato, 14,5 x 22,5 cm. pag. 302 con 13 foto b/n

    Stampato nel 2006 da Einaudi

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    Il nazionalismo americano

    17.00

    Fabrizio Tonello

    Negli Stati Uniti, il Paese della modernità, la politica è dominata da idee, miti, slogan addirittura anteriori all’indipendenza del 1776. “Il nazionalismo americano” esamina queste idee e, in particolare, le conseguenze del largo consenso attorno alla concezione religiosa di un “carattere superiore” delle istituzioni democratiche, faro della civiltà nel mondo. Dopo il trauma del “lungo 1968”, è negli anni Settanta che un gruppo di intellettuali e politici rimettono l’orgoglio nazionale e l’espansione imperiale all’ordine del giorno. Sono i cosiddetti “neoconservatori” di cui, quarant’anni dopo, possiamo misurare il successo. Oggi sono visibili i limiti del loro progetto: i costi umani dell’occupazione dell’Iraq e quelli finanziari di un esercito presente nei cinque continenti possono essere sopportati a lungo, ma non per sempre. Si sta aprendo quindi una nuova fase, caratterizzata da un declino dell’egemonia americana, proprio come conseguenza del progetto nazionalista egemone fin dall’elezione di Ronald Reagan nel 1980.

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    Interrogare. Metodi e strategie per la raccolta delle informazioni e la valutazione della credibilità

    16.00

    Letizia Caso – Nicola Palena

    Nel corso delle indagini preliminari, il lavoro di raccolta delle informazioni attraverso l’interrogatorio viene spesso lasciato al buon senso e all’esperienza maturata dall’investigatore. Altrettanto spesso la psicologia offre un aiuto per la raccolta delle prove, ma non sempre con un metodo interdisciplinare. Questo volume propone un nuovo approccio al lavoro di investigazione, basato sulle evidenze empiriche, sfatando, allo stesso tempo, alcuni miti sulla credibilità del testimone. Vengono così presentate strategie di intervista flessibili e rispettose dell’unicità di ogni interrogatorio. Uno strumento indispensabile a tutti i professionisti che operano nell’ambito giuridico: dalle forze dell’ordine ai legali, agli psicologi e psichiatri.

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    La gestione del conflitto. Manuale per operatori sociali, mediatori e avvocati

    30.00

    Elena Giudice – Sabrina Ritorto

    Che sia interpersonale, interprofessionale o lavorativo, il conflitto è inevitabile: ecco perché si rivela importante sviluppare abilità personali e strategie relazionali per fronteggiarlo. Il volume, coniugando la teoria con la pratica, offre al lettore gli strumenti utili per l’agire quotidiano. In particolare, ciascun capitolo contiene casi stimolo che hanno lo scopo di supportare l’analisi critica delle situazioni che si incontrano ogni giorno ed esercizi per mettersi alla prova. Nella parte finale sono presentati alcuni ambiti di intervento nei quali le capacità di gestione del conflitto diventano dirimenti. Destinatari del manuale non sono solo i professionisti dell’aiuto o gli avvocati, ma anche tutti coloro che, nella loro vita, sperimentano il conflitto e desiderano imparare a trasformarlo in opportunità di crescita.

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    La grande livellatrice – Violenza e diseguaglianza dalla preistoria a oggi

    35.00

    Si può trovare una cura per la disuguaglianza che non sia peggio della malattia? Da quando gli esseri umani hanno iniziato a coltivare la terra, ad allevare bestiame e a trasmettere i loro beni ai figli, si è realizzata una ripartizione squilibrata delle risorse: in altri termini, la concentrazione del reddito ha proceduto di pari passo con la civilizzazione. Nel corso di migliaia di anni, solo quattro «forze» – come i cavalieri dell’apocalisse – si sono mostrate efficaci nel ridurre la disuguaglianza: le grandi guerre, il fallimento degli stati, le rivoluzioni e le epidemie. Tutti eventi traumatici. Oggi la violenza che ha limitato la disuguaglianza nel passato sembra essere diminuita, ma che ne è delle prospettive per un futuro più equo? Le politiche attuate negli ultimi cinquant’anni per combattere il fenomeno non hanno dato risultati concreti: al contrario, le disparità di reddito sono aumentate quasi ovunque nei paesi occidentali. Un certo grado di disuguaglianza, che la stabilità e l’economia di mercato comportano, è forse il prezzo da pagare per vivere pacificamente?

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 640

    Stampato nel 2019 da IL Mulino

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    La virtù combattente: tra sforzo etico e disciplina militare

    12.00

    Nella Virtù combattente la generosità educativa dello sforzo si coniuga con la responsabilità della disciplina militare vissuta in prima persona, qualificando così uno spirito umano capace di progettare, senza eccitazione e manipolazione, ma con il desiderio della sfida. Di qui un sano e faticoso combattimento in se stessi contro le proprie ombre per migliorare le proprie doti personali, senza ricorrere a facili bacchette magiche, ma piuttosto impiegando l’intenso allenamento della propria interiorità.

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    Manuale di sociologia militare

    22.00

    I radicali mutamenti che hanno preso corpo negli ultimi due decenni sulla scena mondiale attribuiscono una rilevanza sempre maggiore alla funzione della difesa che le società affidano all’organizzazione militare. Ritenuti a lungo oggetti “tecnici” e riservati agli addetti ai lavori, difesa e organizzazione militare entrano oggi a pieno titolo nel discorso pubblico, sollecitando l’impegno dei politici, suscitando l’attenzione dei media e coinvolgendo la stessa opinione pubblica. Approfondire questi argomenti, così, diventa interessante per tutti i cittadini. Per coloro che hanno scelto la professione militare, poi, diventa urgente acquisire consapevolezza degli aspetti sociali e psicologico-sociali, i quali rivestono un ruolo cruciale anche e soprattutto nell’operato della propria organizzazione. Ai giovani che si formano a questo “mestiere”, a prima vista così differente dagli altri, e a tutti coloro che, nella società civile, vogliono guardare ad esso al di là tanto della retorica quanto degli stereotipi, è dedicato questo libro.

    Brossura 14 x 22 cm. pag. 200

    Stampato nel 2008 da Franco Angeli

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    Men in arms – Una storia sociale della guerra

    22.00

    Tranne pochissime eccezioni, i libri in cui si raccontano le vicende dei popoli presentano i fatti bellici come fratture, interruzioni, parentesi nel corso della storia. Anche nelle opere che analizzano minuziosamente origini, svolgimento e conseguenze delle guerre, quando i giovani diventano uomini in armi e le officine non producono più aratri ma spade e bocche da fuoco sembra che inizi un intermezzo che si svolge fuori dal consueto scenario sociale, tra le quinte della storia. “Mens in Arms” riporta invece gli eserciti nella storia, studiando la guerra come un fatto sociale condizionato dall’evoluzione economica, culturale e tecnologica, e che a sua volta condiziona il seguito di tale evoluzione. Le “parentesi” belliche sono esaminate e valutate, attraverso le diverse epoche, all’interno delle strutture della società in cui si sono sviluppate; e l’arte militare non è considerata come qualcosa di autonomo rispetto alla globalità del processo storico, ma costantemente ricollegata per i suoi presupposti tecnici, per le concezioni strategiche, per l’uso delle masse umane – alle condizioni materiali di esistenza in un determinato luogo e tempo, all’organizzazione del lavoro, alle idee prevalenti, ai rapporti fra corpi sociali, e agli effetti che ha avuto sull’evoluzione “civile” della collettività. La guerra cessa di essere un compartimento stagno e rientra nel circolo della storia integrale della società.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 472 intermente illustrato con disefni e foto b/n

    Stampato nel 2015 da Odoya

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    Mental endurance – Sviluppare la forza mentale con i metodi usati dalle forze speciali di tutto il mondo

    18.50

    In battaglia è di fondamentale importanza la resistenza mentale piuttosto che la forza fisica o la consapevolezza tattica. Un soldato può essere sottoposto a richieste talmente estreme che, se non gestite in maniera opportuna, possono condurlo a una vita di invalidità mentali, che vanno dalla depressione agli sfibranti effetti del disturbo post-traumatico da stress (PTSD). Se, invece, il militare controlla alla perfezione le sue facoltà, il suo intelletto e le sue emozioni, è in grado ottenere una forza individuale assolutamente necessaria negli scenari bellici odierni. Questo manuale insegna, attraverso numerose illustrazioni, a: acquisire strumenti mentali efficaci; ottenere un vantaggio psicologico sul nemico; sviluppare una forma mentis vincente; aumentare la forza mentale; addestrare la mente; praticare le tecniche di visualizzazione; affrontare sfide fisiche; sconfiggere gli avversari; affrontare e gestire eventi traumatici.

    Brossura 12 x 21 cm. pag. 250 molte illustrazioni b/n

    Stampato nel 2014 da Mediterranee

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    Menti in guerra – Psicologia di un soldato che combatte

    15.00

    Per capire la guerra, bisogna prima capire cosa accade agli esseri umani che quella guerra la combattono. Ma è davvero cosi semplice? Troppo spesso da notiziari, film, libri e videogiochi emerge un’immagine stereotipata del soldato, senza sfaccettature o storia personale, eppure i comportamenti che lo caratterizzano sono molto più vari e complicati di quanto si pensi. Partendo dai dati ricavati da memorie, diari e lettere di guerra, e utilizzando un approccio multidisciplinare, l’intento di questo libro è quello di demistificare la figura del soldato e gli inevitabili processi psicologici a cui va incontro durante l’intera esperienza militare, dall’addestramento, al combattimento, al ritorno a casa; di separare il mito mediatico dalle spiegazioni più scientifiche. Lo scopo è quindi quello di allontanarsi dal macroevento “guerra” e concentrarsi piuttosto sugli individuale combattono, esseri umani che spesso si trovano a seguire copioni comportamentali simili anche se combattono in conflitti molto diversi tra loro. Cosa accade veramente nella mente di un soldato in guerra?

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. con foto b/n

    Stampato nel 2015 da IBN

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    Morire uccidere – L’essenza della guerra

    21.00

    La guerra, secondo von Clausewitz, è la continuazione della politica con altri mezzi. A livello teorico, questa definizione è impeccabile: razionalmente siamo capaci di collegare tutte le guerre che cospargono la storia ai disegni della politica o ai suoi fallimenti. Eppure, a un esame obiettivo, essa è evidentemente diversissima dalla politica: la guerra è, soprattutto, una relazione tra gli uomini fondata sulla morte. Se la spogliamo di strategie, tattiche, tecnologie, obiettivi… rivela la sua nuda verità, che si esplica in due azioni speculari: morire (o rischiare di morire, o essere disposti a farlo) e uccidere. Lungo queste due dimensioni si snoda il racconto di Cinzia Rita Gaza che, scavando nella cultura, nella psiche e nei miti che nutrono questa inesplicabile attitudine umana, si interroga con lucidità sui meccanismi che spingono gli uomini a giocare questa partita di sangue, nel tentativo continuo di spiegare l’inspiegabile.

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 175

    Stampato nel 2014 da Franco Angeli

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    On combat

    30.00

    Basato sull’analisi di centinaia di casi, sulla consultazione di innumerevoli rapporti post-azione in ambito militare e civile, sulla corrispondenza tra l’autore e i protagonisti di decine di combattimenti e azioni di polizia, il best seller statunitense spiega la dinamica fisiologica e psicologica dell’essere umano mentre si trova in combattimento, o in stato di estrema emergenza, analizzando i processi delle reazioni fisiche e mentali che scaturiscono dal conflitto del sistema parasimpatico con quello simpatico, le distorsioni di percezione spaziale, temporale, visiva, uditiva, i meccanismi di difesa e di maggior capacità che il corpo e il cervello automaticamente attivano, e soprattutto il loro influsso combinato sulla performance del combattente e la possibilità, tramite l’addestramento e la conoscenza dei meccanismi, di dominare, guidare e volgere a proprio favore ciò di cui la natura ha dotato l’essere umano per la sopravvivenza. Nello stesso modo vengono considerati i traumi e gli interventi psicologici necessari a ristabilire un equilibrio nella psiche oltremodo sollecitata del combattente, il c.d. “prezzo del combattimento”, ricostruendo in chiave metastorica le motivazioni etico-morali-psicologiche alla base dell’essere “guerriero” (militare o civile che sia) e di come queste incidano non solo sulla performance, ma soprattutto sulla capacità del singolo di valutare, giudicare e portare il peso delle proprie azioni. In questo ambito assume un ampio rilievo l’analisi della violenza nella società attuale (principalmente quella statunitense, ma applicabile all’intero mondo occidentale) e di come l’impatto di media e videogiochi violenti sulla psiche e sul comportamento dei minori, specie in relazione alle stragi nelle scuole, sia arrivato ad un livello di guardia ormai difficilmente tollerabile. Un’opera dunque che non solo rappresenta il bagaglio di conoscenze imprescindibile per il personale militare e di law enforcement, e per gli operatori della sicurezza

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    On Killing – Il costo psicologico di imparare ad uccidere

    27.00

    Traduzione del besteller statunitense sulla repulsione dell’essere umano ad uccidere i propri simili e delle tecniche messe in atto dalle forze armate per permettere al soldato di superare i propri limiti etici, istintivi e fisiologici in combattimento. Il saggio ricorda inoltre il prezzo psicologico e morale che i soldati e una società tutta devono pagare dopo una guerra e infine mette in guardia dai pericoli che corrono i giovani, indifesi di fronte ai media violenti (televisione, film e videogiochi interattivi) che replicano gli stessi effetti sulla società contribuendo a far lievitare il tasso di criminalità e violenza.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 262 con alcune illustrazioni b/n

    Stampato nel 2015 da Libreria Militare

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    Operare in situazioni complesse. La negoziazione nei contesti critici

    22.00

    (a cura di) Ciro Guida  – Massimo Picozzi

    Lontani dalla stagione dei sequestri e dei dirottamenti, complice la difficile situazione economica, oggi il responsabile di una presa ostaggi è spesso un soggetto fragile e disperato, capace di tenere sotto la minaccia di un’arma moglie e figli, oppure di asserragliarsi in una piccola filiale di Equitalia. In situazioni simili, e in tutte le sempre più diffuse situazioni di gestione di difficoltà e complessità relazionale, occorre avere una conoscenza approfondita delle dinamiche psicologiche di una crisi personale e insieme gli strumenti di ascolto e comunicazione per gestire in maniera efficace un evento a rischio. Il volume, nato dall’eccezionale esperienza maturata presso i corsi negoziatori ostaggi che da anni si tengono presso l’Istituto superiore di tecniche investigative dell’Arma dei Carabinieri, si avvale del contributo di un team di professionisti per un approccio multidisciplinare che include inevitabilmente il tema della negoziazione e il riferimento ai lavori di ricerca ispirati dai primi gruppi di studio dell’FBI, capaci di suggerire spunti utili all’intervento operativo.

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    Psicologia militare

    42.00

    Cosa ci insegna la psicologia sull’origine della guerra? Quale legame c’è fra aggressività e guerra? Che cos’è e come si svolge la guerra psicologica? Quali sono le cause psicologiche che fanno perdere le guerre? Come si gestisce lo stress elevato dei militari durante i combattimenti? Come comandare gli uomini in battaglia? Che problemi pone il combattimento in montagna? Come addestrare le reclute al fine di ottenere dei soldati motivati e valorosi? Sono questi alcuni esempi di interrogativi a cui questo manuale di psicologia militare vuole offrire una risposta. I legami fra ricerca psicologica e mondo militare sono da sempre molto stretti. Basti pensare che l’uso su larga scala dei test psico-attitudinali, così diffusi oggi nei più svariati ambiti, si deve alle necessità militari di poter selezionare in modo veloce ed il più possibile obiettivo le reclute da destinare ai vari reparti. Ciò risulta utile a tutti i gradini della scala gerarchica. Se per il soldato la psicologia può essere utile ad esempio per diminuire l’ansia, aumentare la concentrazione e migliorare la precisione di tiro, per l’ufficiale inferiore è indispensabile al fine di poter costruire delle unità compatte e motivate e per gli ufficiali superiori per inserire variabili psicologiche come la sorpresa, la deterrenza, la persuasione nella formulazione dei piani strategici.

    Brossura 15,5 x 23 cm. pag. 671 con 94 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2006 da Franco Angeli

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    Quando la difesa è legittima? Il diritto della paura e la paura del diritto

    16.00

    G. Insolera (a cura di)

    Quello della legittima difesa è un problema che riemerge con regolarità nel dibattito pubblico. Da ultimo è stato sollevato in occasione della nuova legge del 2019, che qui viene analizzata criticamente. Il tema della legittima difesa è controverso, perché se è di competenza giuridica tocca però una corda sensibile della società, e può facilmente essere strumentalizzato a fini politici. Il dibattito su una questione così rilevante per tutti i cittadini finora ha coinvolto, da un lato, i penalisti che tendono a usare un linguaggio tecnico e si confrontano nelle loro sedi e, dall’altro, politici e giornalisti che si sono valsi di slogan raffigurando una realtà emergenziale lontana dal vero. Nei contributi raccolti in questo volume, la questione viene affronta da differenti punti di vista, in modo da fornire gli strumenti necessari per discutere seriamente della materia.

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    Ricordare la guerra – Memorialistica e conflitti armati dall’antichità a oggi

    22.00

    Scrivere di guerra, della guerra cui si è partecipato, ha una lunghissima tradizione storica. Cercare di comprenderla solo all’interno delle partizioni tradizionali che gli storici si sono dati per il proprio mestiere (storia antica, medievale, moderna, contemporanea) non sempre aiuta a cogliere le continuità e le discontinuità di questo fortunato genere letterario. Il volume individua un filo rosso che lega esperienze letterarie lontanissime, che si snodano lungo un arco di 2.500 anni. Gli uomini che hanno redatto i testi analizzati nel libro ritengono che la guerra sia stata un’esperienza centrale nella loro vita, e degna di essere raccontata: il primo dato che emerge, banale quanto si vuole, è che sono dei sopravvissuti a tale esperienza, e questa è già una selezione che li accomuna. Perché l’eccezionalità della guerra, di qualunque guerra, è un dato ineludibile, che porta coloro che sono in grado di raccontarla a sentire spesso il bisogno di farlo.

    Brossura, 15 x 22 cm. pag. 197

    Stampato nel 2017 da Carocci

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    Servitù e grandezza militare

    12.00

    Nel suo capolavoro, de Vigny esalta un mondo lontano da quello contemporaneo, dove il dovere vale più del piacere e il destino guida l’esistenza degli uomini che cercano conferma delle loro scelte esistenziali, oggi guidate invece dagli stimoli e dai desideri più bassi.

    Brossura, 11 x 17 cm. pag. 234

    Stampato nel 2019 da Oaks

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    Shooting up – Storia dell’uso militare delle droghe

    24.00

    Tutte le storie di guerra, dall’antichità ai giorni nostri, sono anche storie di droga. Quasi senza eccezioni, combattenti e soldati, governi e organizzazioni militari, nel corso dei secoli, hanno sfruttato il potenziale bellico di alcol e sostanze stupefacenti. I primi furono gli opliti omerici in viaggio verso Troia, poi le truppe di Annibale, i guerrieri dell’Amazzonia e i berserker vichinghi. Nel mondo antico, oppio, funghi allucinogeni o piante con poteri energetici sono spesso parte dei riti tribali, delle cerimonie per risvegliare lo spirito guerriero. Con la nascita della “guerra moderna” e lo sviluppo degli eserciti nazionali, l’uso di droghe diventa un’abitudine diffusa. I soldati al fronte assumono calmanti per tenere a bada gli incubi e il dolore, e stimolanti per dominare la paura e trovare la forza per andare all’attacco. I vertici militari spesso fingono di ignorare o addirittura agevolano la diffusione di sostanze psicotrope tra le truppe. La droga diventa un’arma a tutti gli effetti. Dalla diffusione della cocaina tra i piloti francesi e tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale, all’utilizzo del Pervitin da parte della Wehrmacht, dall’abuso di psicofarmaci ed eccitanti dei marines in Vietnam, agli esperimenti con l’LSD durante la guerra fredda, fino ai miscugli di polvere da sparo ed eroina sniffati dai soldati bambino in Africa..

    Rilegato, 16 x 24 cm. pag. 566

    Stampato nel 2017 da UTET

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    Sociologia delle guerre. Trattato di polemologia

    38.00

    L’opera di Gaston Bouthoul è un tentativo scientifico d’analisi e studio dei problemi legati ai conflitti bellici, capace di analizzare e “pensare” la guerra senza per questo demonizzarla. Il sociologo, cercando di enucleare le leggi dinamiche del fenomeno, ne prende in esame gli aspetti costitutivi, sia essi psicologici che morfologici. Ne scaturisce la designazione dell’evento bellico come vero e proprio “fatto sociale totale”, capace di condensare in sé aspetti biologici e culturali e che diventa espressione della società come insieme di forze e non solo, com’è opinione più comune, del potere decisionale della cricca politica. “Sociologia delle guerre” è ancora uno dei testi fondamentali per comprendere la struttura dei conflitti e uno degli strumenti di lavoro in uso nelle accademie militari di tutto il mondo.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 618

    Stampato nel 2011 da Pgreco

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    Storia politica del filo spinato

    8.00

    Olivier Razac

    Brossura 11 x 18 cm. pag. 94

    Stampato nel 2005 da Ombre Corte

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    Tecniche operative di comunicazione – La comunicazione efficace per operatori della Sicurezza

    21.00

    Le basi per l’acquisizione di tecniche di comunicazione operativa, tra operatori e verso terzi (aggressori, vittime o testimoni). Sono suggerite semplici ma efficaci tecniche per migliorare le proprie performances lavorative e personali

    Brossura, 12,8 x 17 cm. pag. 200 con foto b/n

    Stampato nel 2018 da Libreria Militare

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    Traditori – Una storia politica e culturale

    29.00

    In ogni epoca il tradimento è stato considerato il crimine peggiore. Questo libro ricostruisce la storia del tradimento “moderno”, quello che s’impone attorno alla metà del Settecento e si diffonde con le rivoluzioni americana e francese, quando si perfeziona una concezione del tradimento politico come rottura del patto che unisce tutti i cittadini alla propria patria. Ma chi è davvero un traditore quando si combatte per l’indipendenza del proprio paese o quando si vuole rovesciare un governo e cambiare radicalmente lo stato? Dalla rivoluzione americana alla Grande Guerra, un’affollata galleria di casi, tratti sia dalla storia europea sia da quella di Stati Uniti, Giappone, Argentina, Messico, sia dalla storia della colonizzazione in Cina, Sudafrica, India.

    Rilegato, 16 x 21 cm. pag. 556

    Stampato nel 2015 da Il Mulino

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