1914 – 1945 Giovani nella tempesta – Guerra filosofia e mistica politica

Pensiero Politico

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    1914 – 1945 Giovani nella tempesta – Guerra filosofia e mistica politica

    20.00

    1914 – 1945 sono gli anni di un conflitto trentennale e distruttivo. In questo arco di tempo generazioni dfi giovani e giovanissimi si sono messe alla prova del sangue e del fuoco, non sempre per costrizione della leva obbligatoria, ma animati dalla convinzione che partecipare fosse doveroso per il proprio onore e per la propria visione del mondo incentrata sul Volk e sul Vaterland, cioè sull’appartenenza alla Comunità popolare, mistico-naturalistica, ed al Paese dei Padri. Molti di questi giovani non erano alieni da interessi letterari e filosofici, da idee e immagini poetiche che, facendone degli intellettuali precoci, li distinguevano dagli altri combattenti, ne facevano cioè soldati “politici”, portati a cercare la bella morte combattendo. Le pagine qui di seguito raccolte individuano immagini e tematiche e emblematizzano stati d’animo presenti in tre giovani tratti dalla lunghissima schiera di coetanei in divisa– Ernst Jünger, Ernst von Salomon e il meno noto Giuseppe Vassalli – e in generale tra coloro che erano stati inquadrati nelle Waffen SS.

    Brossura 15 x 21 cm. pagg. 215

    Stampato nel 2017 da Ritter

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    A cose fatte. Memorie di un «socialista nazionale»

    22.00

    Henri de Man

    Portata a termine nel 1941, “A cose fatte” è l’autobiografia di De Man, il marxista eretico che approdò – con il planismo – a un socialismo idealistico e nazionale. Arricchito da documenti in appendice (tra cui il carteggio Mussolini-De Man e il testo del Piano del Lavoro), il libro è un intreccio appassionante di vicende personali ed eventi della «grande storia» che, muovendo dalla prospettiva del narratore-testimone, ripercorre gli snodi fondamentali di un’epoca destinale: le lotte operaie e la rivoluzione bolscevica, la Grande Guerra e la crisi economica, fino all’ascesa del fascismo e all’esplosione del nuovo immane conflitto che consegnò il mondo all’egemonia americana e sovietica

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    Adriano Romualdi. L’uomo, l’opera e il suo tempo

    15.00

    A quarant’anni dalla tragica morte, il pensiero eretico e politicamente scorretto di Adriano Romualdi viene esaminato in tutta la complessità delle sue articolazioni, in modo da offrirne un panorama completo, finora mancante nella pur vasta letteratura sul neofascismo. Il pensiero romualdiano viene ripercorso attraverso l’esame di tutta la sua vasta bibliografia, sia per inserirlo nel suo contesto storico, sia per individuare quelle linee che, nel panorama desertificato delle culture politichwe, sono ancora in grado di offrire una chiara e coerente concezione del mondo visto da Destra. L’Europa-nazione, la ricerca delle radici indoeuropee, l’interpretazione del fascismo come Rivoluzione Conservatrice, l’idea di uno Stato nuovo e del valore della cultura come forza prepolitica, sono certamente risposte che Romualdi forniva ai problemi del suo tempo, ma costituisco ancora, per chi vuole mantenere una vigilanza critica sulle tendenze del mondo moderno, un utile strumenti interpretativo.

    Brossura 15 x 21 pag. 156

    Stampato nel 2012 da Settimo Sigillo

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    Aleksandr Dugin. Bardo del Soggetto Radicale

    10.00

    AA.VV.

    Mentre il 18 dicembre 2018 il giornalista e scrittore americano Paul Ratner additava Aleksandr Gel’evič Dugin come «il filosofo più pericoloso del mondo», definizione divenuta una sorta di mistica leggenda mediatica, l’anno seguente (2019) Dmitry Shlapentokh, in un suo articolo dal titolo The Time of Troubles in Alexander Dugin’s Narrative, apparso sulle pagine della «European Review» (Cambridge University Press, 27, 1, pp. 143-157), vedeva in lui «il filosofo più importante della nostra epoca». Giudizi opposti, che però attestano la presa d’atto della rilevanza del pensatore russo nel mondo culturale e accademico anglosassone. Tutt’altra storia nel Bel Paese, dove la baronia dei docenti universitari ha bocciato la proposta, avanzata da un brillante studente, di sviluppare una tesi di laurea su Aleksandr Dugin adducendo come motivo il fatto che il personaggio sarebbe uno sconosciuto senza alcuna caratura universitaria: e questo nonostante Dugin abbia insegnato tanto a Mosca quanto a Shanghai, e sia autore di decine di libri filosofici tradotti in inglese, francese, spagnolo, italiano.

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    Alternativa per la Germania – 1989-2019 la destra tedesca dall’Npd al sovranismo

    15.00

    La parabola evolutiva della destra tedesca non è mai stata sufficientemente analizzata. In questo agile saggio, che unisce la cronaca storica all’analisi politologica, vengono ricostruite le tappe cruciali di un percorso che inizia con la caduta del Muro di Berlino: dalle nostalgie nazionalsocialiste delle formazioni radicali agli effimeri successi dell’Npd, dalle evoluzioni interne alla Cdu al contributo culturale della Nuova Destra, dal fenomeno Pegida all’ascesa di Alternative für Deutschland. Quest’ultima – nata nel 2013 – rappresenta oggi una forza affermata e consolidata, che gode di un consenso trasversale e diffuso, la cui linea politica viene attentamente indagata dall’autore: l’opposizione alle migrazioni di massa e la difesa dei confini nazionali; l’euroscetticismo e la messa in discussione della burocrazia europea; la difesa dell’identità culturale tedesca minacciata dall’islamizzazione e dalla globalizzazione; il richiamo alla “Comunità di Popolo”, alla centralità dello Stato sociale e alla democrazia diretta; la proposta di una geopolitica nuova, con lo sguardo rivolto alla Russia di Putin; la tutela della famiglia e dei valori tradizionali.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 214

    Stampato nel 2019 da Passaggio al Bosco

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    Anni della decisione

    25.00

    L’intelligenza del traduttore ha voluto esplicitare il titolo di questo straordinario testo spengleriano. Non più “Anni decisivi”, come era stato proposto nella prima edizione italiana, ma “Anni della decisione”: una formula con cui più propriamente si esprime l’anima dello scritto di Spengler. Egli ritiene infatti che, nei tempi dei dissidi etnici, si consumi una battaglia campale per il senso degli equilibri mondiali, posto che le Nazioni siano,
    goethianamente, “idee”, ovvero: “forme interiori di una vita eminente che, con naturalezza e senza essere avvertita, si compie in ogni azione, in ogni parola”.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 234

    Stampato nel 1994 da Edizioni di Ar

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    Apologia della reazione

    20.00

    Provocatorio, irritante, anticonformista: questo pamphlet di Jacques Ploncard d’Assac è un violento schiaffo in faccia al perbenismo ipocrita del politicamente corretto, di cui smaschera falsità e paradossi. Ci sono delle epoche nella storia in cui si può andare avanti soltanto tornando indietro, e questa che stiamo vivendo è una di quelle: la civiltà che credevamo acquisita si sta sfasciando e non ci resta che fermare la decadenza. Come? Reagendo.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 222

    Stampato nel 2017 da Oaks Editrice

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    Aristocrazia operaia

    22.00

    «Il capitale accentrandosi, trasformando radicalmente e potentemente la propria azione, ha specializzato le diverse categorie dei lavoratori, ha creato fatalmente ad ognuna dei propri bisogni e delle proprie attitudini: finirà col separarle nettamente con l’offa di qualche franco di più a qualcuna delle privilegiate, a taluni componenti, delle quali, dà il modo di costruirsi anche una propria casa, creandoli così bravamente proprietari. E così ognuno per proprio conto, a seconda delle proprie forze, capitalisti ed operai, dietro al comune miraggio, nella corsa pazza della bestia umana verso l’egoismo il più mostruoso! O vecchi sognatori, morti negli stabilimenti di pena o fucilati sulle piazze, o illusi di uno sfondo radioso di fratellanza umana, chi foste voi, se non dei pazzi generosi, pensando di redimere in pochi anni l’umanità?! Questa umanità, che nel suo complesso, diventa sempre più vile ed egoista man a mano che la scienza segna tante innovazioni e strappa e discopre tanti preziosi segreti alla natura?!» A cura di Guido Andrea Pautasso.

    Brossura, 13 x 19 cm. pag. 197

    Stampato nel 2019 da Aspis

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    Carl Schmitt – Saggi

    11.50

    I testi raccolti in questo volume scandiscono le tappe principali del dialogo intellettuale che Gianfranco Miglio intrattenne per molti anni con le ipotesi di Carl Schmitt. Benché rendesse sempre un sincero omaggio alle intuizioni del giurista tedesco, Miglio non nascose mai che il suo intento era superare i limiti oltre i quali Schmitt non aveva avuto l’ambizione di avventurarsi. Il suo obiettivo era infatti recidere definitivamente il residuo legame nostalgico con l’esperienza dello Stato moderno che aveva impedito al «grande vegliardo della politologia europea» di riconoscere il cuore oscuro e irrazionale dei fenomeni di aggregazione politica. In quel lungo confronto possiamo così riconoscere, oltre a una grande ammirazione, i segnali di una divergenza significativa. Ma anche per questo le pagine in cui, partendo da Schmitt, Miglio ambiva a procedere «oltre Schmitt», continuano a riproporci una serie di interrogativi fondamentali

    Brossura, 12 x 19,5 cm. pag. 66

    Stampato nel 2018 da Scholè

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    Cattolici e identitari. Da La Manif pour tous alla riconquista

    20.00

    Julien Langella

    Dalla Torre di Babele all’ideologia gender, quello che attraversa la storia è parte del medesimo progetto sradicante: fare tabula rasa di tutte le differenze che strutturano l’umanità – dal genere alla spiritualità e dall’appartenenza all’identità – per erigere un “mondo nuovo” e una “società aperta”. Aborto libero, maternità surrogata, svilimento della Tradizione, decostruzione della famiglia, affossamento delle comunità, globalizzazione selvaggia e “Grande Sostituzione”: secondo l’autore questi fenomeni mortiferi sono solo le tante teste di una nuova idra di Lerna. Julien Langella lancia un appello ai cattolici e a tutti gli uomini di buona volontà: contro gli apprendisti stregoni che vogliono ridisegnare i contorni dell’esistente, occorre impegnarsi in una resistenza totale.

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    Che cos’è l’ideologia del medesimo

    10.00

    Alain de Benoist

    Se rifiutiamo l’egualitarismo, dovremmo essere soddisfatti di tutte le disuguaglianze? No, perché l’uguaglianza, correttamente intesa, non è mai un assoluto. Gli uomini possono essere uguali per alcuni aspetti – ad esempio, l’appartenenza politica ad una comunità – e diseguali per altri. Ciò che va combattuto, tuttavia, è l’“ideologia del Medesimo”, che si trova al centro della dinamica moderna, la quale mira alla cancellazione pura e semplice di tutte le differenze, alla neutralizzazione del mondo e alla cancellazione delle comunità, in nome di una visione puramente matematica e sradicante dell’uguaglianza. In questo breve saggio, coraggioso e “politicamente scorretto”, Alain de Benoist affronta la distorsione patologica del concetto di uguaglianza politica analizzando e decostruendo il soft power del meccanismo globale in atto.

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    Come nave in tempesta – Il governo della città in Platone e Aristotele

    24.00

    Nella Grecia antica lo Stato è paragonato a una nave che deve compiere una traversata per giungere felicemente in porto. È qui che nasce la nozione di governo e con essa le domande politiche fondamentali: come deve essere governata una città per evitare i conflitti interni, approdare alla concordia e salvaguardare la pace? Come garantire l’alternanza al potere? Affidare il governo della città ai filosofi è la condizione per eliminarne i mali? Che cosa significano amicizia e concordia tra i cittadini? Platone e Aristotele vissero in un mondo di città più o meno autonome, circondato da grandi monarchie, e avevano sotto gli occhi in primo luogo Atene, la polis che allora rappresentava la forma più complessa e articolata di democrazia. Il carattere diretto della forma ateniese di democrazia era assicurato non soltanto dalla partecipazione alle decisioni comuni attraverso il voto nelle assemblee aperte a tutti i cittadini a pieno titolo, ma anche da una articolata istituzione nella rotazione delle cariche, potenzialmente accessibile a tutti i cittadini attraverso elezione o sorteggio. Giuseppe Cambiano, uno dei massimi studiosi del pensiero antico, restituisce la riflessione di Platone e Aristotele sul buon governo illuminando il loro e il nostro presente.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 260

    Stampato nel 2016 da Laterza

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    Conflitto è libertà – Saggio su Machiavelli

    15.00

    Il libro si propone di essere uno studio sul pensiero politico di Machiavelli, inteso come pensiero in grado di provocare “contraddizioni istruttive” in chi decida di indagarlo e approfondirlo. L’argomento machiavelliano rivela, infatti, una dimensione che sembra essere determinante e costitutiva nella riflessione sulla politica: la dimensione del conflitto, che Machiavelli inaugura, per primo, nello spazio della politica. Il conflitto, per Machiavelli, non è un elemento contingente e provvisorio, ma il nucleo fondativo e irriducibile della politica. Il conflitto non è un residuo, o un rischio estremo, che la politica debba, o possa, rimuovere, ma esattamente il suo “fatto”, la sua “materia”, alla quale nessuna “forma”, nessun ordine, potrà mai rinunciare, pena la decadenza del politico stesso. A partire dal riconoscimento teorico che il conflitto rappresenta un criterio normativo cruciale nel dilemma della convivenza umana, il saggio mette alla prova la tesi secondo la quale il concetto di divisione restituito da Machiavelli possa diventare un principio operativo per la politica, un principio per un nuovo tipo di agire politico.

    Brossura, 14 x 22 cm. pag. 172

    Stampato nel 2012 da ETS

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    Contro il liberalismo

    20.00

    Davvero pochi pensatori politici spagnoli sono stati ammirati e detestati in tutta Europa e America come Juan Donoso Cortés. Riscoprire il principio religioso, denunciare la strada senza uscita del progressismo, proclamare che dietro ogni grande questione politica vi è una grande questione teologica, professare che una società che rinuncia alla propria religione presto o tardi perde la propria cultura, enunciare che la storia non ha altro senso se non quello della salvezza, affermare che all’origine dei disordini vi è la dimenticanza del cattolicesimo: da ciò scaturiscono le ragioni profonde, sebbene non confessate, della sua ammirazione o esecrazione. Il nostro mondo postmoderno sembra accettare il declino ineluttabile delle profezie secolarizzate che fino a ieri annunciavano il raggiante futuro dell’uomo moderno. Giudicata arcaica, la critica donosiana dell’individualismo, del collettivismo, dell’economicismo, del materialismo e della grande mescolanza mondialista, oggi è più attuale che mai.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 234

    Stampato nel 2018 da Idrovolante Edizioni

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    Decadenza e Fine della Civiltà – Estratto dall’ Inégalité des Races humaines

    10.00

    Proprio il 14 luglio, nel giorno della tragica farsa della presa della bastiglia e della pseudo-rivoluzione anti-francese, nasceva quel grande indimenticabile genio che fu il Conte de Gobineau; amico e collaboratore di Alexis De Tocqueville, nonché critico e nemico acerrimo del centralismo statalista giacobino, cantore delle libertà locali e dell’individualismo aristocratico ariano ed uno dei più eccelsi uomini di cultura dell’Europa dell’800. Il libro riporta un estratto della sua opera più conosciuta che l’ha reso celebre ai posteri: “Essai sur l’Inégalité des Races Humaines” (Parigi, 1853-1855).

    brossura, 14 x 21 cm. pag. 46

    Stampato nel 2006 da Effepi.

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    Democrazia e Oligarchia

    13.00

    “Chi dice democrazia dice “organizzazione”; chi dice organizzazione dice “oligarchia”. Partito da una visione rousseauiana e marxista del potere politico, Michels approderà ala concezione di una “nuova democrazia”, nella quale la struttura oligarchica connaturata alla realtà stessa del potere si caratterizza attraverso il rapporto tra capo carismatico e le masse in un quadro di unità nazionale e sociale, segnata dal solidarismo economico. Tale “nuova democrazia” per Michels è il fascismo.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 98

    Stampato nel 2012 da Edizioni di Ar

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    Destra rivoluzionaria e nazionalismo europeo. Riarmare le idee con Adriano Romualdi

    15.00

    Luca Rimbotti

    Adriano Romualdi ha rappresentato, per svariate generazioni, la figura dell’intellettuale militante in lotta contro il suo tempo. Morto giovane, il suo linguaggio era forte, i suoi concetti liberi e le sue parole un continuo richiamo. In un’epoca in cui l’Europa era già stata gettata nella dissoluzione, seppe tracciare linee guida semplici e potenti, con obiettivi luminosi da additare a chi avesse cuore e tenacia: anzitutto l’Europa-Nazione, il grande mito di una rinascita europea da attuare ad ogni costo.”

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    Dietro la bandiera rossa – Il comunismo creatura ebraica

    20.00

    Se la storia ebraica riflette sempre il tema che il popolo di Israele è il popolo scelto da Dio per redimere il mondo, è vero che questo popolo deve essere un partner attivo, nelle imprese umane come in quelle divine. Per questo, nel XIX e XX secolo, impazienti, senza attendere l’arrivo di quel Messia che avrebbe liberato l’umanità, gruppi sempre più numerosi di ebrei, fidenti nelle nuove Tavole laicizzate da Marx, diedero vita al più atroce tentativo di distruggere il mondo reale. Questo ponderoso saggio documentale mette in evidenza, senza possibilità di dubbio o confutazione, come dietro al bolscevismo, come dietro a ogni comunismo che tra le due guerre cercò di incendiare l’Europa, ci sia stata la longa manus ebraica non solo ideologica ma anche organizzativa, e non tanto a livello dei sottufficiali, quanto proprio a livello degli ufficiali superiori. Il presente volume ripropone la specifica sezione russa della più ampia e comprensiva opera “Dietro la bandiera rossa – Il comunismo, creatura ebraica”, con le dovute correzioni e gli aggiornamenti documentali occorsi nei tre anni seguiti alla sua pubblicazione.

    Prodotto nel 2016 da Effepi

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    Dietro la bandiera rossa – Il comunismo creatura ebraica

    125.00

    Gianantonio Valli

    Se la storia ebraica riflette sempre il tema che il popolo di Israele è il popolo scelto da Dio per redimere il mondo, è vero che questo popolo deve essere un partner attivo, nelle imprese umane come in quelle divine. Per questo, nel XIX e XX secolo, impazienti, senza attendere l’arrivo di quel Messia che avrebbe liberato l’umanità, gruppi sempre più numerosi di ebrei, fidenti nelle nuove Tavole laicizzate da Marx, diedero vita al più atroce tentativo di distruggere il mondo reale. Questo ponderoso saggio documentale mette in evidenza, senza possibilità di dubbio o confutazione, come dietro al bolscevismo, come dietro a ogni comunismo che tra le due guerre cercò di incendiare l’Europa, ci sia stata la longa manus ebraica non solo ideologica ma anche organizzativa, e non tanto a livello dei sottufficiali, quanto proprio a livello degli ufficiali superiori. Il presente volume ripropone la specifica sezione russa della più ampia e comprensiva opera “Dietro la bandiera rossa – Il comunismo, creatura ebraica”, con le dovute correzioni e gli aggiornamenti documentali occorsi nei tre anni seguiti alla sua pubblicazione.

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    Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio

    27.80

    Torna il commento puntuale di Machiavelli alla narrazione liviana: tre libri che pongono l’accento su origine, organizzazione e decadenza della grande repubblica romana, e di ogni repubblica, intesa come ordinamento statale capace di armonizzare le tendenze e gli interessi particolaristici. Così, sotto la veste apparentemente dimessa di un commento a Livio, viene articolandosi una visione del mondo coerente, che pur illustrando in termini inconsueti il nesso fra società, storia e natura, rifugge da ogni sistemazione dottrinale legata a rivelazioni provvidenzialistiche o ad astratte speculazioni filosofiche.

    Brossura 12 x 19 cm. 2 voll. per complessive pag. VI + 1674

    Stampato nel 2006 da UTET

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    Documenti per il Fronte della Tradizione n. 9 – Primo schema costituzionale per uno Stato dell’Ordine Nuovo

    5.00

    Serie di documenti per “Il Fronte della Tradizione” a cura dell’Associazione Culturale RAIDO che, propongono o, ripropongono scritti che vogliono essere un contributo a far chiarezza su argomenti diversi, a volta, di fondamentale importanza. Queste agili monografie sono indicate a chiunque voglia far chiarezza in questi tempi in cui la civiltà corre verso l’annientamento cercando una nuova, anzi un’antica visione del mondo, nel senso tradizionale del termine. Il presente fascicolo verte sullo schema costituzionale ideato da Adriano Romualdi e Rutilio Sermonti ai tempi di “Ordine Nuovo”.

     

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    Drieu La Rochelle. Il mito dell’Europa

    15.00

    Adriano Romualdi – Mario Prisco – Guido Giannettini

    Quali sono – si chiedeva Adriano Romualdi – le affermazioni fondamentali di Drieu, quelle destinate a diventare patrimonio spirituale di quanti vogliano ancora lottare contro la decadenza dell’Occidente? In primo luogo, l’idea europea. Scrittore di grande temperamento e simbolo della Collaborazione, Pierre Drieu La Rochelle è stato uno dei migliori letterati del Novecento francese. Questo libro – divenuto un classico – vuole offrire una radiografia della sua opera, della sua tensione e della sua figura: dalle origini normanne al suo contributo nella Grande Guerra; dalla brillante vita parigina alla fiorente attività letteraria, passando per l’adesione al Fascismo, la religiosità pagana e il suicidio finale. Un contributo potente e attualissimo, il cui monito è fissato aldilà dello spazio e del tempo.

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    Elogio della monarchia imperiale

    10.00

    L’idea centrale di questo libro è l’utopia di uno Stato etico e teocratico neo-imperiale. Marcando una linea divergente e antagonista nei confronti della “modernità”, responsabile della desacralizzazione del mondo, dimostra come il vissuto del sacro e del trascendente nella vita psicologica, sociale, artistica e culturale sia una premessa irrinunciabile della politica. Questo è un testo, comunque, non solo di filosofia e di politica, ma è anche un testo poetico, l’opera è pervasa da una nostalgia di grandezza, di un mondo abitato da anime… Come riporta il testo, “la terra è piena di dèi, di angeli”, non è “un arido deserto sorvolato dalla razionalità”.

    Brossura 13 x 21 cm. pag. 165

    Stampato nel 2010 da Controcorrente

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    Ernst Junger

    30.00

    Questo libro è una novità nel panorama editoriale italiano. Innanzitutto perché vi collaborano ben trenta autori tra esperti, docenti e ricercatori universitari impegnati in varie discipline (Germanistica, Filosofia, Storia delle dottrine politiche, Diritto, Psicologia, Economia, eccetera). E poi perché, in genere, i lavori collettanei si concentrano su un unico argomento, oppure, diventano – al contrario – un insieme confuso di saggi che non vanno oltre la cifra agiografica o celebrativa mentre, nel caso specifico, l’intento è quello di offrire una prospettiva analitica sull’intera opera di Ernst Jùnger. Infatti, in ogni singolo capitolo gli autori si confrontano su uno o due temi ma lo fanno con sensibilità culturali, punti di vista e approcci professionali divergenti, in modo che il lettore possa avere la possibilità di accostarsi ad uno dei più grandi pensatori del Novecento avendo davanti uno spettro completo di valutazioni.

    Brossura, 13,5 x 20,5 cm. pag. 514

    Stampato nel 2015 da Solfanelli

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    Ernst Junger

    35.00

    “A questo punto si dovrebbe entrare nel merito del suo trattato ‘Sul dolore’ e mettere in luce l’intima connessione tra il ‘lavoro’ e il ‘dolore’. Questa connessione rinvia ai riferimenti metafisici che le si manifestano a partire dalla posizione metafisica della sua opera II lavoratore.” Così Heidegger in occasione dei sessant’anni di Jünger, in un decisivo (quanto inquietante) passaggio di “La questione dell’essere”. Che riesce però in parte oscuro. Il loro confronto, infatti, è sempre rimasto vincolato a poche intensissime battute, quelle raccolte nel volumetto “Oltre la linea”, in mancanza di ulteriori attestazioni dell'”Auseinandersetzung” tra i due inconciliabili “Titani”. Ecco allora che Ernst Jünger, il volume che presentiamo, e che raccoglie tutti gli appunti degli anni Trenta, il “Colloquio su Jünger” (che Heidegger tenne con un ristretto gruppo di colleghi all’Università di Freiburg), un manoscritto sul concetto jungeriano di forma del 1954 e ciascuna delle glosse manoscritte appuntate dal filosofo sulle sue copie di lavoro, colma questa lacuna, mettendo a disposizione del lettore italiano l’intera mole degli scritti dedicati a Jünger in cui emerge con assoluta chiarezza il ruolo di prim’ordine giocato dall’autore delle “Tempeste d’acciaio” nelle celeberrime pagine heideggeriane consacrate alla questione della tecnica.

    Rilegato, 22 x 16 cm. pag. 872

    Testo tedesco a fronte

    Stampato nel 2013 da Bompiani

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    Ernst Junger – Il combattente l’operaio l’anarca

    12.00

    Julius Evola scopre, interpreta e racconta Ernst Jünger, testimone dello scorso secolo. Due giganti del Novecento che sembrano appartenere ad un medesimo disegno dello spirito, complici di quella tensione verso l’alto che si manifesta nel sodalizio ideale delle intelligenze scomode e non allineate. Un viaggio inedito nell’opera jungheriana, capace di alimentare suggestioni ancora attualissime attraverso un’attenta analisi dei suoi capolavori: Nelle Tempeste d’acciaio (1920), L’Operaio (1932) e Il Trattato del Ribelle (1951). Un viaggio che ci racconta lo Jünger soldato, operaio ed anarca, restituendoci anche elementi importanti del pensiero evoliano: dal “realismo eroico” alla volontà di affrontare la pace con un clima interiore da guerra, dal concetto di élites posto su di un piano esistenziale e non solo economico-intellettuale alla differenza fra libertà da e libertà per qualcosa, dalla dicotomia Ordine-Partito alla fortunata formula del veleno che si trasforma in farmaco.

    Brossura, 12 x 16,5 cm. pag. 166

    Stampato nel 2017 da passaggio al Bosco

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    Ernst Junger – L’Ideale nuovo e la Mobilitazione totale

    15.00

    Questo studio ripercorre la parabola nel politico dell’uomo che accolse nel crogiolo della sua sapienza le suggestioni di Stirner e quelle dei grandi del pensiero conservatore, che godette dell’incondizionata stima di Hitler e congiurò per attentare alla sua vita, che si fece profeta dell’ala più radicale della Konservative Revolution e subì il fascino del Niekish nazional-bolscevico. Lo Junger degli ultimi tempi, l’aristocratico anarca, insignito nel 1982 del prestigioso premio Goethe, non può comprendersi senza ripercorrere le tracce del suo inquieto itenerario politico e ideologico.

    Brossura, 12,5 x 19,5 cm. pag. 191

    Stampato nel 1981 da Akropolis

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    Ernst Junger – Terrore e libertà

    18.00

    “Certi valichi e certe mulattiere si scoprono soltanto dopo aver fatto una lunga salita. Si è ormai giunti a una nuova concezione del potere, a brutali condensazioni dagli effetti immediati. Per opporsi a esse è necessaria una nuova concezione della libertà, ben lontana dagli sbiaditi concetti che oggi vengono associati a questa parola. Ma ciò presuppone che non ci si accontenti di salvar la pelle, e anzi si sia disposti a rischiarla.”

    Che ne è della libertà del singolo nell’epoca della guerra infinita al terrore, della prevenzione come sistema di pensiero e nella società planetaria della produzione del lavoro? C’è ancora spazio per la pace, la bellezza e la felicità nell’era della pianificazione della vita? L’autore risponde a queste domande confrontandosi con il pensiero di uno dei più grandi interpreti della cultura europea del XX secolo, Ernst Jünger; in questo volume la sua visione del lavoro, della tecnica e della guerra si rivela come un imprescindibile punto di riferimento per chiunque non voglia arrendersi alla normalizzazione globale del pensiero e dell’azione.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 270 foto b/n

    Stampato nel 2007 da AgenziaX

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  • 0 out of 5

    Ernst Junger – Un altro destino tedesco.

    18.00

    Con questo volume Dominique Venner, “cuore ribelle”, tributa un omaggio al “cuore avventuroso” di E. Jünger. Lo storico francese, noto in Italia essenzialmente per il (poco compreso) suicidio nella cattedrale di Notre Dame, fu un grande ammiratore del solitario di Wilflingen col quale rimase in corrispondenza epistolare per anni. Ad avvicinarne le sensibilità fu una singolare coincidenza di avvenimenti che ne attraversò l’esistenza e che avrebbe fatto la gioia di Plutarco. L’esperienza bellica, il successivo impegno politico e gli anni della maturità trascorsi lontano dalla modernità annientatrice d’ogni valore, sono i tratti che, hanno segnato il percorso terreno di entrambi. In questo libro l’ex combattente d’Algeria e attivista dell’estrema Destra, recuperato agli studi in forza della galera inflittagli e dei travagli interiori, tratteggia, con lo stile asciutto e tagliente che lo contraddistingue, i momenti più salienti dell’esperienza umana di Jünger. Tedesco accettabile persino per un francese che, all’innamoramento per la sua patria, seppe anteporre quell’Europa classica cui dedicò un libro di prossima uscita in Italia.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 249

    Stampato nel 2019 da L’Arco e la Corte

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    Ernst Junger – Una vita lunga un secolo

    22.00

    Ernst Jünger (1895-1998) può essere definito il “diarista del XX secolo”: filosofo, romanziere, saggista, figura eminente della cultura tedesca del Novecento, ha coniato uno stile inconfondibile, aggressivo e sfavillante, che sembra far parlare lo spirito del mondo. Non soltanto nelle sue opere, ma anche nella vita ha incarnato i passaggi e le cesure della storia tedesca. Nella giovinezza acceso nazionalista, al fronte nella Prima Guerra Mondiale, fu critico del nazionalsocialismo e divenne al termine della sua lunga esistenza un convinto europeista. La prima biografia di Jünger edita in Italia fa ricorso a documenti di prima mano, offrendo un ritratto completo di quest’uomo affascinante e discusso.

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 719 con 44 foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2013 da Effatà

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    Ernst Junger. Il volto della tecnica

    15.00

    Michele Iozzino

    Il compito dell’uomo nell’era della mobilitazione totale e del nichilismo è quello di conquistarsi uno spazio di libertà contro il dilagare del nulla e dominare spiritualmente il mondo delle macchine. In sostanza, dare un volto alla tecnica. Una sfida a cui non si è sottratto Ernst Jünger, anima ardita del XX secolo, il quale attraverso la sua vita e la sua esperienza di guerra, così come nella sua vastissima produzione letteraria, ha tentato di dare una risposta a questa domanda abissale

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    Ernst Junger. L’Europa cioè il coraggio

    15.00

    Questo lavoro collettivo è un doveroso tributo al grande autore tedesco, meglio, europeo, e insieme una chiave interpretativa al pensiero di questo contemplatore solitario, che attraverso un intero secolo di ferro e fuoco, ed è al contempo guerriero, entomologo, filosofo, osservatore minuzioso, astronomo e sismografo dei nostri tempi. Proprio per sottolineare la dimensione europea di Junger il libro offre scritti di autori provenienti da diversi paesi del Vecchio Continente, comprenso uno contributo originale di Alexandr Doughin dalla Grande Madre Russia, e un saggio dello spagnolo de Esteban sullo spinoso argomento della sperimentazione di droghe.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 250

    Stampato nel 2003 da Società Editrice Barbarossa

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    Ernst Junger. Lo sguardo esoterico

    26.00

    Fabio Venzi

    Riguardo l’opera di Junger è possibile trovare, in alcuni saggi a lui dedicati o nei quali egli è citato, un generico avvicinamento dell’Autore tedesco al mondo dell’Esoterismo, ma tali riferimenti raramente affrontano specificamente il problema o analizzano in maniera approfondita la reale influenza in Junger dell’aspetto esoterico, o ‘misterico’. Questo saggio ‘svela’ la complessa simbologia presente in tutta l’opera di Junger. Prefazione di Massimo Freschi.

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    Est & Ovest

    15.50

    Nell’inedito “Est e Ovest”, l’Autore, convinto della profonda e irriducibile opposizione fra l’Est barbaro, autentica espressione del più genuino Volk tedesco e l’Ovest civilizzato, privo di valori e prono allo strapotere del capitale, marchio distintivo dell’Europa moderna, svolge una serie di considerazioni – storiche, filosofiche, economiche ed estetiche – relative alla millenaria dicotomia fra Oriente e Occidente, ribadendo la necessità, per la Germania, di recuperare le sue radici più antiche e più vere. Integrano il lavoro una selezionedi articoli tratti da “Widerstand” e alcuni saggi di approfondimento scritti da THierry Mudry.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 216

    Stampato nel 2000 da Barbarossa

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    Etica

    18.00

    Spinoza elabora un’etica laica, in cui l’uomo è visto come un essere naturale che deve essere incluso nell’ambito della produttività infinita della natura. Secondo Spinoza l’uomo è parte della natura universale, e non si può parlare della sua libertà senza conoscere in che cosa questa consista e come sia possibile all’interno della totalità della natura: la conoscenza della natura delle cose è pertanto prioritaria e fondamentale. Come per i classici, anche per Spinoza il momento propriamente etico, ossia la descrizione delle azioni che consentono all’uomo di pervenire alla sua massima perfezione, giunge al termine di un percorso che fonda le conoscenze indispensabili allo scopo.

    Brossura, 13,5 x 21,5 cm. pag. 304

    Stampato nel 2008 da Armando Editore

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    Europa, ridéstati!

    15.00

    Claudio Mutti

    Raccolta di considerazioni affidate a interviste a lui fatte nell’arco degli ultimi vent’anni. In questo sommarsi d’incontri, di domande e di risposte date da Mutti ai suoi intervistatori c’è la storia di tutti gli uomini. Insieme alla finezza del letterato e al rigore del filologo ci sono la comprensione della Tradizione e la conoscenza della geopolitica come fisiologia della Terra.

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    Ex captivitate salus

    9.00

    Nelle desolate vastità di un’angusta cella, fra il 1945 e il 1947, Carl Schmitt si trovò a scrivere questo libro, il suo più intimo e personale, dura resa dei conti con se stesso e con l’epoca. Il più controverso, ma anche uno fra i più grandi giuristi del nostro tempo, guarda indietro ai suoi anni e ai secoli in cui è fiorita e sfiorita la dottrina a cui per tutta la vita si era dedicato: lo Ius Publicum Europaeum. Ma, per parlare di se stesso, Schmitt parla di altri, di certe figure che hanno accompagnato, più o meno segretamente, tutta la sua vita, qui evocate in pochi tratti che toccano subito l’essenziale: Tocqueville, ma anche Stirner; Kleist, ma anche Däubler; Bodin, ma anche Hobbes. E in quella ultima solitudine si elabora la “sapienza della cella” che parla in queste pagine pubblicate in Germania nel 1950 e mai più ristampate, per volontà dell’autore, il quale per altro considerava Ex Captivitate Salus un “libro chiave”.

    Brossura, 10 x 17,5 cm. pag. 142

    Stampato nel 2005 da Adelphi

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    Ezra Pound economista – Contro l’usura

    18.00

    Ezra Pound economista è un libro drammatico, non un libro astruso. Una guida politica alla lettura ed alla vita del grande poeta americano amico dell’Italia, che ha incluso nei Cantos l’economia monetaria come tema portante di un’epica moderna. S’è battuto contro l’usura e l’ha pagata cara. l’hanno chiuso a Pisa in una gabbia e poi per dodici anni a Washington, senza processo, in un manicomio criminale. L’establishment finanziario non gliel’ha perdonata. Lo presero per pazzo perchè indicò nelle manipolazioni monetarie, anzichè nella lotta di classe, il problema del secolo. La caduta del muro di Berlino, mentre incombe ancora sul genere umano il muro di Wall Street, gli ha dato ragione. Le ansie di fine millennio, dalla crescente dipendenza dei politici dal dominio del denaro alle tempeste valutarie, alla disoccupazione di massa, alla fame nel mondo, discendono in gran parte dall’incapacità di raccordare produzione e bisogni in un sistema mondiale dove la sovranità monetaria è stata sottratta ai poteri nazionali e democratici per consegnarla ai mercanti di debiti e denaro, creato dal nulla. La lezione di Pound si conclude in un appello a colmare il deficit di demorazia che sta espropriando i popoli ed eleva il denaro ad ethos dell’Occidente: nella secolarizzazione, principio residuale di fede e di obbedienza.

    Brossura, 14,7 x 21 cm. pag. 316

    Stampato nel 2017 da Passaggio al Bosco

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    Ezra Pound un folle contro l’usura

    10.00

    AA.VV.

    Non conosci Ezra Pound? Non sei un lettore disposto ad impegnarti sui poderosi volumi scritti dall’Autore o sui testi curati dai suoi esegeti? Questo agile libretto ti consente di conoscere Ezra Pound e di farti un’idea degli argomenti da lui trattai. Sai che per le sue idee, a proposito delle quali diceva “Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui”, fu internato per 12 anni in manicomio dopo essere stato prima rinchiuso in una gabbia per scimpanzé? In questo libretto potrai leggere le motivazioni con le quali Ezra Pound, il più grande poeta americano del ’900, fu prima condannato a morte e poi, in base alla perizia psichiatrica qui pubblicata, internato.

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    Filippo Corridoni. La vita e le idee dell’arcangelo sindacalista

    15.00

    Vincenzo D’Orio – Luca Lezzi

    Filippo Corridoni è stato un gigante del Novecento italiano: grande oratore, uomo carismatico, sindacalista rivoluzionario, tribuno degli ultimi ed eroe della Nazione. La sua figura – relegata all’oblio da un pensiero dominante che ha abbassato il lavoro al rango di sfruttamento e il senso di appartenenza a peccato originale – incarna lo spirito indomito di un’epoca incendiaria, fornendoci spunti di grande attualità. Questo testo – che racchiude gli agili saggi di Vincenzo d’Orio e Luca Lezzi – vuole essere un contributo storico, politico ed analitico allo studio della vita e delle opere dell’Arcangelo sindacalista: dalla tensione rivoluzionaria alla critica del socialismo neutralista; dalle lotte di fabbrica alle battaglie interventiste; dalla proposta repubblicana alla critica della partitocrazia; dall’esperienza volontaria della trincea alla morte eroica in prima linea. Filippo Corridoni è un simbolo appassionato e romantico, ma anche profondamente attuale: dinanzi allo strapotere di un mercato informe, apolide e meccanizzato – infatti – il richiamo profondo della Patria e del Lavoro sembra ridestarci dal letargo del fatalismo globalista

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    Finis germania

    22.00

    Rolf Peter Sieferle

    A differenza che per il passato, nel 1945, la guerra – la stessa che ebbe inizio nel 1914 – non si è conclusa con Trattati di pace che restituivano ogni paese a se stesso, magari con diminuzioni territoriali, passati ad altre entità statuali. Si è voluto procedere alla devastazione spirituale delle nuove generazioni che non avevano vissuto la moderna guerra dei Trent’anni. La sintesi estrema di questa distruzione interiore Rolf Peter Sieferle la indicava nella Holocaustica Religio, che eternizza la figura della Vittima e del Carnefice, di una particolare vittima e di un particolare colpevole. Non è ammessa nessun’altra lettura della storia che ci riguarda ed ogni tentativo di revisionismo storico è penalmente sanzionato.

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    Forme della politica mondiale

    10.00

    Quattro saggi con cui si conclude la pubblicazione in lingua italiana degli “Scritti politici” di Oswald Spengler. Pur dotati di una propria autonomia tematica, questi interventi costituiscono un’indispensabile integrazione dell’analisi svolta nel capolavoro spengleriano, Il tramonto dell’Occidente. Sono “una lezione salutare anche per chi (e chi scrive è tra quelli) si ritrova e riconosce in un orizzonte ideale opposto al suo. Salutare nel suo
    disincanto, nella sua durezza, nella sua coerenza.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 104

    Stampato nel 1994 da Edizioni di Ar

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    Fortezza Europa. Analisi idee e storia per una Europa volkisch

    25.00

    AA.VV.

    Un popolo non è una somma, non è una meccanica compagine di singoli in sé stessi autonomi e finiti, ma è piuttosto personalità unitaria superiore, realtà superindividuale realizzata attraverso le condizioni comuni di vita: la comunità delle origini, delle vicende, degli ordinamenti, della lingua, del contenuto spirituale, dei valori, dei fini, della coscienza e della volontà.

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    Friedrich Nietzsche o del radicalismo aristocratico

    12.00

    “L’espressione ‘radicalismo aristocratico’ che Leiimpiega è ottima: mi permetta di dirlo, è la cosa piùintelligente che abbia letto sinora sul mio conto”,così scriveva Nietzsche all’intellettuale daneseGeorg Morris Cohen Brandes, che, nel 1888, tenne a Copenhagen le prime conferenze sul suo pensiero. La saggistica su Nietzsche iniziò infatti proprio con gli scritti presentati qui nella prima versione italiana. In appendice, il volume ospita un denso corollario con la corrispondenza intercorsa tra il filosofo e il professore.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 130

    Stampato da Edizioni di Ar

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    Friedrich Nietzsche: l’uomo in rivolta

    15.00

    Luca Leonello Rimbotti

    In un mondo in sfacelo, in cui l’identità, la cultura e la vita stessa dei popoli sono direttamente minacciati dalla deformazione globalista, avere dei punti fermi appare decisivo. Friedrich Nietzsche, per intere generazioni di Europei, ha rappresentato la forza di un pensiero identitario a grande intensità, fanaticamente avvinto alle radici iperboree e a quella Grecia delle origini che egli riteneva una civiltà superiore. Il filosofo tedesco suscita la necessità di reagire, di rianimare miti e simboli, di attivare volontà e decisione: dalla figura del Superuomo alla Volontà di potenza e dalla selezione dei migliori alla rigenerazione dell’uomo europeo dal punto di vista antropologico, culturale ed etico. Infine, un piano di rifondazione politica: l’Europa delle avanguardie eroiche e della forza vittoriosa.

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    Fuoco e sangue – Breve episodio di una grande battaglia

    16.00

    Il 21 marzo del 1918 l’esercito tedesco sferra la prima delle grandi offensive di primavera sul fronte occidentale, con l’obiettivo di sfondare le linee alleate e penetrare in profondità. Dopo l’estenuante guerra di trincea, la prospettiva della battaglia in campo aperto esalta e atterrisce soldati e ufficiali, consapevoli di giocarsi il tutto per tutto in un inaudito dispiegamento di truppe e mezzi, che sembra assegnare alla tecnica un ruolo decisivo. È un’esperienza unica, “che coinvolge la carne e il sangue” e forgia destini individuali e collettivi. In questo romanzo del 1925, Ernst Jünger, pluridecorato sottotenente della Wehrmacht, rielabora i propri ricordi in una prosa nitida e solenne, prestando la propria voce all’io narrante e dando modo al lettore di ripercorrere quei tremendi istanti in tutta la loro drammatica fatalità. Sebbene l’entusiasmo del 1914 sia ormai irrimediabilmente perduto, cresce in prossimità dell’attacco la consapevolezza della superiorità dell’uomo sul “materiale” e della sua sorprendente capacità di resistenza. Così, alla vigilia della battaglia, si può ancora assaporare un momento di perfetta solitudine nella natura, incantevole per l’imminente risveglio stagionale, ma anche un ultimo brindisi con i camerati, “nella fratellanza del sangue”. E dopo aver combattuto, regna la sensazione di un “pieno compimento”, come al “cospetto di una morte indolore dopo una lunga vita”.

    Brossura, 14 x 22 cm. pag. 154

    Stampato nel 2016 da Guanda

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    Genesi e trasformazioni del termine concetto Stato

    8.00

    Le ricerche sull’origine e sulle mutazioni della parola “Stato” – cioè del vocabolo con il quale si indica correntemente il sistema politico vigente nel mondo “moderno” – sebbene da parecchio tempo in corso, sono ancora lontane dal poter essere considerate approfondite in modo esauriente”. Sono le righe con le quali si apre questo saggio del 1981, ritenuto un classico della scienza della politica. In pagine di cristallino rigore scientifico e ispirate alla tradizione del più disincantato realismo, è tracciata la parabola del concetto che segna la storia della modernità: nelle sue trasformazioni interne, lo Stato appare a Miglio come “il capolavoro del pensiero occidentale”. Un esito in cui si intravedono anche i segni di un possibile declino, al punto che l’autore ipotizza la “ricostituzione di uno Stato per ceti”. Una diagnosi che Pierangelo Schiera, nel saggio introduttivo, discute ricostruendo il profilo intellettuale del suo maestro.

    Brossura, 12 x 19 cm. pag. 85

    Stampato nel 2007 da Il Pellicano Rosso

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    Ginevra o Mosca

    25.00

    Scritto nel 1928 è uno dei testi politici più interessanti di Drieu La Rochelle. La sua concezione sovranazionale, esposta in modo coerente ed articolata, grazie alla compiuta formazione europeista ed anticapitalista a cavallo fra gli anni Venti e Trenta, gli permette di esporre i temi trattati in modo chiaro ed esauriente, affrontando questioni all’epoca già attuali in un’ottica del tutto innovativa.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 238

    Stampato nel 2017 da Settimo Sigillo

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