1919

Arditismo e Squadrismo

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    1919

    22.00

    «Questo è ciò che avviene solitamente nella storia dei grandi rivolgimenti sociali. Gli uomini d’azione compiono l’impresa che a tutti pareva impossibile; e quand’essa è compiuta, quando la sua inevitabile fatalità ha soverchiato tutti gli argini e frantumato tutti gli ostacoli, quando insomma il sogno di pochi è divenuto realtà onnipresente, ecco gli uomini del pensiero, che, scartabellando fra i documenti e le date, istituendo paralleli storici, si mettono in gara di sapienti elucubrazioni per spiegare ai contemporanei ed ai posteri quello che è avvenuto. Spesso accade che la formula definitiva, quella con cui un avvenimento passa alla storia, non abbia più nulla di comune con l’idea originaria da cui sorse. Del Fascismo si sono cercate, finora senza troppa fortuna, innumerevoli definizioni. Si può dire che tutti coloro i quali hanno scritto o trattato del Fascismo, in Italia e all’Estero, non hanno saputo resistere alla tentazione di collocare la propria. Ma le migliori tra esse non sono mai riuscite che ad abbracciare una parte del Fascismo, ad illuminare un solo aspetto esteriore di questo grandioso fenomeno».

    Brossura 15 x 21 cm., pagg. 288

    Stampato nel 2019 da AGA

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    A chi?

    45.00

    Dai nazionalisti agli Arditi dei reparti d’Assalto della Grande Guerra, attraverso medaglie, croci, diplomi e distitnvi, fotografie, documenti, cartoline. all’interno 3 diari inediti scritti di pugno dagli Assaltatori con foto a colori mai viste prima. Si tratta di un’esaustiva fonte iconografica dedicata agli Arditi dei reparti d’assalto, le “Fiamme”. Di questi Arditi, questo eccezionale lavoro, ne ricorda le imprese, riporta storie e racconti degli avvenimenti relativi alla Grande Guerra e alle imprese che seppero compiere in spregio alla morte e ai nemici che, li temettero e li rispettarono come valorosi soldati che combattevano nel campo avverso. Il volume, formulato con uno stile anni ’30, può essere definito, senza ombra di dubbio, uno strumento indispensabile per il collezionisti di militaria della Prima Guerra Mondiale e degli Arditi e anche per lo storico che vuole approfondire una pagina così importante e peculiare della nostra storia militare.

    Brossura in cofanetto, 21 x 29,5 cm. pag. 244 con moltissime illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2012 a cura dell’Autore

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    Ala – Pensiero e azione

    18.00

    Keller presto si impose come leader dei rivoluzionari convenuti Keller presto si impose come leader dei rivoluzionari convenuti nella città adriatica. Già asso della aviazione, mise al servizio del umanesimo anche le sue idee radicali. Libertario, critico del capitalismo, fautore di un nazionalismo del tutto diverso da quello degli anni Trenta, Keller appare come uno dei grandi capitani di ventura rinascimentali che tanto ammirava. Questo libro raccoglie per la prima volta tutti gli scritti di Keller, con numerosi inediti. Dagli articoli pubblicati su “la testa di ferro” a quelli su “yoga”, pas- sando per un commento alla carta del carnaro e a opere d’impronta futuristica rmate dopo il Natale di sangue che nel 1920 pose ne alla Magni ca avventura umana.

    Brossura, 12,5 x 19 cm. pag. 296

    Stampato nel 2019 da Giubilei Regiani

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    Alessandro Parisi. Comandante dei Reparti Arditi d’Italia

    20.00

    Paolo Alberto Colombini

    Alessandro Parisi, classe 1882, prese parte a ben quattro guerre. Ufficiale di cavalleria nel conflitto italo-turco, durante la Grande Guerra passò ai bersaglieri e poi, col grado di maggiore, comandò il X Reparto d’assalto nella battaglia della Sernaglia e nella missione in Libia nel 1919. Imprenditore di successo, titolare di importanti cariche pubbliche e private, non mancò di partecipare alle campagne di Etiopia e di Spagna. Restò sempre legato agli Arditi, tanto da essere presidente della F.N.A.I. dal 1932 al 1938, epoca della sua tragica e prematura morte. Questa riedizione del libro pubblicato nel 1939 è stata integrata con la biografia di Parisi, con foto e documenti non presenti nel testo originale, con molte pagine dedicate agli ex combattenti del XXIV-X Reparto d’assalto, tra cui l’elenco dei Decorati, con le relative motivazioni, e dei Caduti

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    Arditi – Decorati e Caduti Reparti d’Assalto 1917-1920

    40.00

    Monumentale e meritoria raccolta delle motivazioni delle decorazioni concesse agli Arditi dei Reparti d’Assalto nel corso della Prima Guerra Mondiale, divisi per Reparto e data del combattimento, a cura di Roberto Roseano. Per ogni Reparto viene anche fornito l’elenco dei caduti, a cura di Giampaolo Stacconeddu.

    Brossura, 17 x 24,5 cm. pag. 740

    Stampato nel 2017 da Createspace Independent

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    Arditi – Le truppe d’assalto italiane 1917-1920

    12.00

    Gli Arditi furono concepiti per dare una svolta all’immobilismo della guerra di trincea sul fronte dell’Isonzo. Pensato da lungimiranti e brillanti menti militari, questo soldato d’élite, organizzato in interi reparti d’assalto, doveva imprimere una svolta nello stanco e dissanguato esercito italiano, compiendo non soltanto assalti volti a conquistare vittorie immediate, ma anche manovre di più ampio respiro capaci di spezzare le difese nemiche e di preparare il terreno all’avanzata generale della fanteria. Gli Arditi avevano speciali procedure di reclutamento, addestramento, specifiche uniformi, armi ed equipaggiamenti, particolari privilegi e benefici. Per la prima volta a un soldato italiano venne impartito un addestramento specifico, sia dal punto di vista psicologico sia fisico. Lo spirito di corpo, decisamente incoraggiato, sopravvisse alla guerra, tanto che molti ex-Arditi parteciparono all’impresa fiumana di D’Annunzio e furono tra i membri delle squadre paramilitari fasciste che sostennero l’ascesa di Mussolini al potere. L’autore, con l’ausilio di fotografie e tavole a colori, esamina le origini di questi reparti d’assalto, la loro vita quotidiana, le imprese e la loro eredità.

    Brossura. 14 x 21 cm. pag. 172 illustrato con foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Arditi contro – I primi anni di piombo a Roma 1919-1923

    18.00

    Un saggio prezioso perché ci immerge nel crogiolo di ideologie che ribolliva tra gli arditi. Nascono negli scontri di piazza capitolini di quegli anni molti degli elementi che poi caratterizzeranno le battaglie metropolitane di mezzo secolo dopo. Intorno a Mario Carli, giornalista e poeta futurista, si raccoglie un gruppo di giovanissimi ex combattenti provenienti dal corpo degli arditi, per dar vita a un sodalizio politico e rivoluzionario da cui nasceranno due esperienze diversissime e antagoniste tra loro, il Fascio di combattimento romano e gli Arditi del Popolo. Sono “soldati politici” che, sopravvissuti alla Prima Guerra Mondiale, hanno giurato di cambiare l’Italia, per poi invece dividersi tra fascisti e antifascisti. In queste pagine, attraverso verbali inediti dei Carabinieri sul complotto di Pietralata, rivivono gli esordi del fascismo a Roma e i primi anni di piombo della Capitale che segnano la data di nascita dei partiti armati, degli attentati alle sedi nemiche, degli agguati e della guerriglia metropolitana, del terrorismo e della violenza nelle università e nelle scuole. Una storia tragica ed epica allo stesso tempo, la cui scia di sangue ha attraversato il Novecento segnando la vita di tre generazioni.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 330 + 8 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2017 da Mursia

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    Arditi d’Argento. 20 Medaglie d’Argento al Valore Militare dei Reparti d’Assalto 1917-18

    20.00

    Roberto Roseano – Carlo Bianchi

    I Reparti d’Assalto furono truppe di élite del Regio Esercito, costituite nel 1917 per superare lo stallo della guerra di trincea. Si coprirono di gloria in tutte le battaglie, ottenendo numerose Medaglie al Valore. Dopo il successo del libro “Arditi d’Oro”, dedicato alle 20 Medaglie d’Oro, è stato logico realizzare un seguito, scegliendo 20 Medaglie d’Argento tra le 1.510 conferite agli Arditi, per non dimenticare il loro eroismo durante la Grande Guerra.

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    Arditi d’Oro – Le 20 Medaglie d’Oro al Valore Militare dei Reparti d’Assalto, 1917-18

    20.00

    I Reparti d’Assalto erano truppe di élite del Regio Esercito, costituite nel 1917 per superare lo stallo della guerra di trincea. Si coprirono di gloria in tutte le battaglie, ottenendo numerose Medaglie al Valore. Questo libro narra in forma romanzata la storia delle 20 Medaglie d’Oro conferite agli Arditi, per non dimenticare il loro eroismo durante la Grande Guerra.

    Brossura, 17 x 24,5 cm. pag. 242

    Stampato nel 2018 da CreateSpace Independent Publishing Platform

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    Arditi di guerra

    15.00

    Recuperati questi preziosi scritti editi negli anni ’30 e non più ripubblicati, si è voluto integrare il testo, con una aggiunta di notizie biografiche sul Colonnello Giuseppe Alberto Bassi, comunemente ritenuto il padre fondatore del Corpo degli Arditi. Abbiamo così un più vasto quadro sulla genesi delle Fiamme Nere cui si aggiungono una quantità di informazioni di carattere storico-militare, sulle armi in dotazione, sugli equipaggiamenti, sulla vita e sulle azioni belliche di un reparto di arditi.

    Brossura, 16,5 x 23,5 cm. pag. 102 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2018 da Il Prato

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    Arditi e archeologi. I ritrovamenti archeologici nel campo di addestramento di Altino

    16.50

    Pier Giorgio Sovernigo

    In seguito al rinvenimento di materiale afferente alla Prima Guerra mondiale durante gli scavi compiuti dall’Università Ca’ Foscari di Venezia nell’area archeologica della città romana di Altino (VE) ed essendoci una consistente documentazione fotografica della presenza di un vasto campo di addestramento dell’esercito italiano collocato sopra le rovine della città antica, si è deciso di condurre questo studio con lo scopo di analizzare sia la documentazione archeologica della Prima Guerra mondiale emersa durante gli scavi sia i rinvenimenti fatti dai soldati che scavarono le trincee e le fortificazioni del campo di cui esistono numerose fotografie. Per trovare informazioni su queste scoperte, che all’epoca fecero un gran clamore, si sono seguite le tracce dell’allora tenente prof. Emilio Ferrando che fu incaricato di condurre gli scavi all’interno del sito. Questo studio si è poi occupato anche di analizzare alcuni dei numerosi graffiti presenti sui muri all’interno dell’attuale Museo Archeologico Nazionale di Altino ed attribuiti ai soldati italiani che lì soggiornarono durante il periodo di addestramento.

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    Arditi in posa. Guerra 1915-18

    25.00

    Carlo Morandi

    La più importante collezione di fotografie originali sui reparti d’assalto italiani della Prima Guerra Mondiale. Gli arditi delle Fiamme Nere, dei Bersaglieri e degli Alpini ritratti in circa 300 scatti d’epoca. Carlo Morandi apre il suo archivio segreto e pubblica questa eccezionale rassegna di militari in uniforme. L’opera in un raffinato cofanetto “Vintage”. Interamente illustrato in b/n.

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    Arditi in posa. Guerra 1915-18. Cofanetto “Lusso” da collezione

    45.00

    Carlo Morandi

    La più importante collezione di fotografie originali sui Reparti d’Assalto italiani della Prima Guerra Mondiale. Gli arditi delle Fiamme Nere, dei Bersaglieri e degli Alpini ritratti in circa 300 scatti d’epoca. Carlo Morandi apre il suo archivio segreto e pubblica questa eccezionale rassegna di militari in uniforme. L’opera in un raffinato cofanetto “Lusso” da collezione. Interamente illustrato in b/n.

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    Arditi nel cuore da Fiume a Roma 1919-1922 (Romanzo)

    15.00

    Franco, Luciano e Angelo. Tre ragazzi, tre amici inseparabili. Un legame nato dall’amor patrio e dalla voglia di mettersi in gioco in prima persona, soprattutto Angelo. È la Roma del 1919, entusiasta per la vittoria nell’ultima guerra, fiduciosa nel nascente fascismo, desiderosa di un’Italia nuova, capace di guardare al futuro con ottimismo. Ed è proprio partendo volontario per Fiume, la città olocausta, che Angelo da timido studente diventa in breve un ardito combattente, esperienza che rinsalda li vincoli di affetto e di fedeltà al suo credo politico, e che gli permetterà di fare la conoscenza dei più noti personaggi dell’epoca, da Gabriele d’Annunzio a Guido Keller. Continue prove di coraggio lo renderanno uomo e segneranno per lui l’inizio di una vita privata appagante e di una sfolgorante carriera, che lo porterà a diventare stretto collaboratore di Giuseppe Bottai, e perfino un uomo fidato del Duce. Ma la passione civile spesso ha un prezzo che occorre essere disposti a pagare…

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 278

    Stampato nel 2020 da Solfanelli

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    Arditi sul Col Moschin

    10.00

    In questa monografia appartenente alla collana “Vita di Guerra”, dedicata ai fatti gloriosi riferiti alla Grande Guerra 1915-18, viene rivisitato un tassello della storia di guerra del Monte Grappa: i fatti del Col Moschin, in particolare quelli riferiti agli Arditi del IX Reparto d’Assalto, che oggi vede non a caso perpetrato il nome in un reparto d’élite delle Forze Armate Italiane. Per apprezzare visibilmente la verità di quegli avvenimenti non può mancare una visita al Museo Roberto Favero al Colle di San Giovanni, che conserva preziosi cimeli e suggestive testimonianze. Questo volumetto è infatti dedicato alla “Operazione Radetzki”, rivolta a scardinare il pilastro d’angolo dello schieramento italiano costituito proprio dal Monte Grappa e dove fra la primavera e l’estate del 1918 si esaurirono gli sforzi degli eserciti degli Imperi centrali.

    Brossura 16,5 x 23,5 cm. pag. 92 con diverse illustrazioni b/n

    Stampato nel 2011 da Edelweiss

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    Arditi sul Grappa

    23.00

    Questa bella opera, che racconta l’epopea degli arditi e le loro imprese sul Grappa, attraverso gli occhi di un giovanissimo ufficiale, “ragazzo del ’99”, in una nuova edizione del diario e delle lettere dei familiari completamente rivisitata sotto il profilo della documentazione fotografica e dei riferimenti topografici, non solo è un libro di memorie, ma anche una specie di guida per visitare i luoghi della battaglia. In questa nuova veste editoriale il libro non solo offre una avvincente narrazione degli avvenimenti, ma racconta, attraverso il ricco apparato iconografico, alcuni fra i più importanti avvenimenti bellici con la forza evocativa che solo le immagini possono dare.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 220 + 160 fuori testo con circa 238 foto b/n

    Stampato nel 2011 da Itinera

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    Arditi, non gendarmi! – Dalle trincee alle barricate: arditismo di guerra e arditi del popolo (1917-1922)

    20.00

    Gli Arditi del popolo, prima espressione dell’antifascismo in armi, si opposero con ogni mezzo agli squadristi di Mussolini alla vigilia della sua salita al potere, nella guerra civile seguita alla Prima Guerra Mondiale. Anche se per breve tempo, la loro azione fu al centro delle cronache dell’epoca e tutti gli schieramenti politici dovettero misurarvisi. Ciò nonostante, è stata oggetto di una lunga rimozione: il fatto che ex-combattenti, veterani dei reparti d’assalto, non solo si fossero sottratti al fascino mussoliniano, ma vi si fossero opposti anche con le armi contendendo al fascismo l’eredità “spirituale” dell’arditismo, ha rappresentato un precedente scomodo, difficile da interpretare. Ancora oggi la storiografia stenta a distinguere i ruoli giocati rispettivamente da arditi, futuristi, legionari fiumani e sindacalisti rivoluzionari in una situazione instabile e contraddittoria quale fu quella del Primo dopoguerra.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 238 con alcune foto b7n

    Stampato nel 2011 da BFS Edizioni

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    Arditi. A noi!

    75.00

    Terzo ed ultimo libro sugli Arditi dei Reparti d’Assalto attraverso medaglie, distintivi, fotografie, tessere e diplomi, tutto in gran parte inedito. Per l’altissima innovazione grafica con effetti 3d e lo stile con cui sono stati trattati gli argomenti l’opera e’ stata definita “futurista al contrario”. Questo terzo volume mostra la continuita’ ideale dell’Arditismo attraverso tutto il ventennio. E’ un percorso iconografico a ritroso nel tempo dalla RSI fino all’impresa fiumana. Questo libro e’ andato oltre il solo aspetto collezionstico tradizionale… e controinformazione, e’ audacia stilististica, e’ un assalto al monocromatismo della storia militare e della militaria. Carlo Morandi questa volta ha veramente superato se stesso. Come i precedenti due volumi, il presente lavoro rappresenta per i collezionisti, e non solo, uno strumento indispensabile.

    Brossura con cofanetto contenitore rigido, 21 x 29,5 cm. pag. 342 completamente illustrato con foto a colori e b/n

    Stampato nel 2013 da Carlo Morandi

    Condizioni del libro: nuovo

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    Arditismo

    14.00

    Ad uno sguardo complessivo sulle varie componenti che formarono il Fascismo originario, l’Arditismo appare ricoprire un ruolo fondamentale. Costituito da quegli uomini scelti che nell’ultimo anno di guerra avevano formato i reparti di assaltatori volontari, all’indomani della fine della guerra l’Arditismo si pose il problema della ricollocazione di migliaia di uomini nel contesto della società civile. Rifiutata la soppressione del Corpo come speciale arma dell’esercito, gli Arditi ne rifiutarono anche l’apoliticità e la messa ai margini in un contesto, quello dell’immediato dopoguerra, ad alto tasso di conflittualità politica e sociale. La simbiosi fra Arditismo e Futurismo, rivendicata da Carli (che era futurista sin dall’anteguerra, e in amicizia con Marinetti), ci parla da sola dell’ideologia politica che innervava quel fenomeno combattentistico. Culto dell’azione, esaltazione dell’aristocrazia guerriera, mito assoluto dell’Italianità, esaltazione dell’ostilità al mondo borghese e conservatore, alla Chiesa. In sede storiografica, l’identificazione fra Arditismo e Fascismo è stata stabilita nel senso di una vera e propria simbiosi. Ma non mancarono, tuttavia, attriti e incomprensioni, a far data dalla fine del 1920 e per tutto il 1921, quando la creazione del PNF sulle ceneri dei Fasci di Combattimento comportò la nota “virata a destra” della strategia politica mussoliniana. Ma si trattò di una divergenza sui modi di condurre il disegno politico e non sui valori di fondo. Questa collocazione era il pendant dell’antisocialismo, che proprio in quel 1919 si era manifestato con violenza insurrezionale nel corso del giorno 15 aprile, durante la famosa “battaglia di via Mercanti”: la distruzione e l’incendio della sede dell’Avanti! con la partecipazione congiunta di Fascisti, Arditi e Futuristi, tra i quali non mancò Marinetti.

    Brossura 13,5 x 21,5 cm. pag. 100

    Stampato nel 2011 da Ritter Edizioni

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    Arditismo – Gli Arditi del IX con L’Avanguardia del Grappa di S. Aponte

    38.00

    Ristampa di due volumi sul più famoso reparto di Arditi, il IX del magg. Messe. “Gli arditi del IX” sono le memorie di un tenente, le cui fresche e vivide impressioni trasmettono fino ad oggi i valori, le speranze e la volontà dei membri di un reparto sceltissimo, cui furono affidati compiti di importanza assoluta, assolti con sacrificio e valore esemplari. Ad esse si affianca un volume più storico, “L’avanguardia del Grappa”, opera di un noto corrispondente dell’epoca, che in toni più pacati, meno soggettivi ma non meno evocativi, getta le basi del mito del IX reparto nella I guerra mondiale. Le due opere originali sono corredate da un’ampia appendice documentale che comprende gli originali e le trascrizioni delle relazioni ufficiali dei combattimenti, il diario storico del reparto, estratti del diario storico di corpo d’armata e carteggi vari. Impreziosiscono questa edizione due ulteriori appendici originali, a cura di A.L. Pirocchi e P.L. Scolé, con la rassegna di 240 motivazioni di decorazioni e con la prima ricostruzione metodica, seppur incompleta, con l’elenco di 160 caduti. Completano il volume 32 tavole (16 a colori) di foto, illustrazioni, cartoline e documenti.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 359 + 32 pagine fuori testo con foto b/n e colori

    Stampato nel 2007 da Libreria Militare

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    Arditismo civile

    12.00

    Ferruccio Vecchi

    Ferruccio Vecchi nacque a Sant’Alberto in provincia di Ravenna, il 22 marzo 1894. Trasferitosi con i genitori a Bologna nel 1913, si trovò immerso ben presto nel clima “insurrezionale”della lotta tra interventisti e neutralistim sposando con passione patriotica le lotte studentesche a favore dell’entrata in guerra dell’Italia. Chiamato alle armi, dopo il Corso Allievi Ufficiali, fu assegnato ad un reggimento di fanteria e poi, volontario, venne trasferito nel XXX Reparto d’Assalto. Per lui, la stada del dopoguerra era già scritto, se ieri aveva combattuto contro nemici esterni della Patria, ora era il momento di affrontare i nemici interni della Nazione. Fu così che nel gennaio 1919, rispondendo all’appello di Mario Carli, fondò a Milano la sezione dell’associazione fea gli Arditi d’Italia.

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    Arditismo Giuliano

    38.00

    L’opera nasce da una ricerca storica condotta su quei volontari giuliano-dalmati della Grande Guerra che scelsero di combattere per la Patria e la Libertà nella specialità del regio Esercito più rischiosa, assurta unanimamente a simbolo di valore, eroismo e sacrificio: gli Arditi. Gli stessi che, alla fine delle ostilità, assieme a volontari da tutt’Italia, seguirono Gabriele D’Annunzio nell’epica impresa di Fiume. Questa pubblicazione – completamente illustrata con fotografie e riproduzioni di documenti e manifesti – non intende essere uno sterile elenco di nomi e di fatti, ma l’apertura di una pagina virtuale su personaggi e avvenimenti poco conosciuti o, peggio, dimenticati e sullo spirito patriottico che animò la generazione protagonista di quel periodo.

    Brossura 21 x 29,5 cm. pag. 205 completamente illustrato colori e b/n

    Stampato nel 2014 da Ritter

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    Arditismo/Prima Guerra Mondiale – Le truppe d’assalto italiane

    55.00

    Ristampato il volume del Capitano Farina, che ofre una documentazione che si profila, come la piu’ completa fin qui raccolta sull’argomento. Il volume non tende ad esaltare le azioni di questi combattenti, ma a chiarirne l’esistenza e le gesta. Il testo e’ diviso in due parti: la prima a carattere dottrinario, la seconda con aspetto prevalentemente episodico. A cura di Federico Cavallero, prefazione di Giorgio Rochat. Libro andato nuovamente fuori comercio.

    Brossura, 15,5 x 21 cm. pag. 432

    Stampato nel 2005 da Libreria Militare

    Condizioni del libro: nuovo

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    Ardito in pace e in guerra – Il generale Silvio Parodi dalla Grande Guerra alla Repubblica Sociale Italiana

    16.00

    Questo saggio è stato pensato e voluto per colmare un vuoto nella ricerca storica nel settore specifico di Genova nel ‘900 e in particolare durante il fascismo, riguardando una personalità spesso citata e nominata ma di cui non era mai stata scritta una biografia completa: quella del Generale MBVM Silvio Parodi (1878-1944), ufficiale d’Accademia, Ardito decorato nella Grande Guerra e nella campagna di Libia del 1919, squadrista della prima ora, politico e uomo delle istituzioni – da commissario civile di Traù (Trogir) in Dalmazia nel 1941-1943 a commissario prefettizio di Genova durante la RSI, ruolo che ne sancì la tragica fine per mano partigiana -, mecenate e filantropo. Una vita che abbiamo cercato di ricostruire con tutte le fonti a nostra disposizione, tra le quali molte inedite, come sempre mantenendoci fedeli a esse, senza retorica, ma con quell’entusiasmo e ammirazione che suscita questa figura alla cui opera non abbiamo potuto rimanere indifferenti.

    Brossura 14 x 21 cm. pag. 121 illustrato con foto b/n

    Stampato nel 2019 da Associazione Italia

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    Avanguardia di morte.. – Racconti brigatisti

    18.00

    Questa narrazione è stata pensata e scritta sulla base di episodi autentici e qui i protagonisti storici compaiono nella trama di capitoli dedicati a personaggi di fantasia. Leandro Arpinati, Ferruccio Vecchi, Guido Keller, Alessandro Pavolini, Giuseppe Solaro… attorno a loro si muovono i personaggi minori “sullo sfondo di una temperie storica inimitabile e ormai quasi mitologica più che leggendaria.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 260

    Stampato nel 2016 da A.G.A.

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    Barricate

    12.00

    Tommaso Claudio Columbo

    “Scocca la mezzanotte a tutti i campanili d’Italia, e corrono nelle tenebre le ombre degli italiani che vegliano. E’ scoccato il primo minuto del nuovo giorno: 28 ottobre. O Italia, non dormire questa notte. Attendi l’alba di domani che verrà a donarti la buona novella assieme alla carezza del nuovo sole. Sulla strada passano, ininterrottamente, i veicoli veloci. Tutti portano a Roma. A Roma! Carri, cavalli, automobili… Corrono tutti. I treni sono presi d’assalto da una folla compatta e disciplinata. I convogli corrono, stracarichi, sui binari lucenti, nella notte. Le strade rigurgitano. I fanciulli si sono schierati con gli anziani, gli anziani con i veterani, ma tutti, oggi, sono tornati.. Giovanissimi”. Da uno scritto dell’epoca.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 102

    Stampato nel 2022 da Le Vele Nere

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    Camions

    14.00

    Si può affermare con una certa sicurezza che il movimento delle squadre se ebbe a Milano, con Mussolini ed il gruppo gravitante intorno al “Popolo d’Italia”, il suo vertice politico, conobbe in Toscana ed in Emilia i maggiori successi in termini di adesioni ed attività. Si trattò, però, di due tipi di squadrismo diversi nei caratteri e nelle figure più rappresentative. Guascone, con uno spiccato gusto per lo scherzo (anche feroce) quello toscano — che pure assunse rilevanza numerica di tutto rispetto, tanto che, secondo i dati forniti da Marco Palla, nel maggio del 1922 «erano concentrati in Toscana più di un quinto dei fasci e circa un sesto dei fascisti di tutta Italia» —, più politico quello emiliano, dove già nel ’21 prese corpo il sindacalismo fascista. È anche per questo che il primo non espresse alcuna figura veramente importante nel Fascismo (gli stessi Renato Ricci e Carlo Scorza possono considerarsi dei comprimari, mentre Pavolini era stato solo uno squadrista diciassettenne, come tanti altri), nel secondo, invece, emersero Arpinati e Balbo, Grandi e Muti, giusto per fare i primi nomi che vengono a mente. (Dalla prefazione di Giacinto Reale)

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 130

    Stampato nel 2017 da Aga

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    Carlo Sabatini: Diario di Guerra 1915 -1919

    20.00

    Roberto Roseano – Carlo Sabatini

    Carlo Sabatini era stato appena assegnato alla brigata Livorno nella fatidica data del 24 maggio 1915. Sottotenente dell’11° reggimento della brigata Casale ottenne la Medaglia d’Argento durante la presa di Gorizia (agosto 1916). Promosso tenente, militò con la brigata Brescia sul Carso comandando una sezione mitragliatrici Fiat. Fu tra i primi volontari nella Scuola degli Arditi di Sdricca e tra gli ultimi ad attraversare il ponte di Vidor (10 novembre 1917), dopo aver combattuto per difendere le truppe italiane in ritirata dall’Isonzo al Piave. Assegnato al III reparto d’assalto, comandò la 3ª compagnia fino al 29 novembre 1918. Dopo essersi messo in luce con due colpi di mano a Valmorbia, si guadagnò la Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’impresa del Monte Corno di Vallarsa (13 maggio 1918). In occasione del centenario dell’impresa di Monte Corno, i discendenti hanno reso pubblico il Diario di Guerra scritto da Carlo Sabatini. Il testo è arricchito da documenti e foto, molte delle quali inedite

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    Certi giorni di marciapede e di attesa… Storia delo squadrismo fiorentino

    25.00

    Giacinto Reale

    In questo mio sesto libro di argomento “squadrista” ho preferito dare spazio, più che nei precedenti, alle testimonianze dei protagonisti. Quindi, la parte del leone la fanno l’essenziale memorialistica fiorentina (Umberto Banchelli, Bruno Frullini e Mario Piazzesi) e i più importanti giornali “figli” dello squadrismo (Sassaiola Fiorentina di Amerigo Dumini, Il Selvaggio di Mino Maccari e Il Bargello diretto – anche se solo per un periodo e tuttavia il più significativo – da Alessandro Pavolini). Naturalmente non mancano altri contribuiti quali, per esempio, quelli di Curzio Malaparte “conquistatore dello Stato”, Sebastiano Versari “fascista autonomo” e Ardengo Soffici “intellettuale di riferimento”. Questo, sia per offrire una versione più “bilanciata” rispetto a quella corrente, che per ricostruire un “atmosfera” simile a quello vissuto da chi c’era. Il quadro d’insieme che viene fuori conferma la felice intuizione di Salvatore Lupo, per il quale il primo fascismo fiorentino fu anche «una straordinaria fucina di intellettuali in camicia nera» e non solo esercizio di manesche attività a opera di sbandati e violenti per vocazione.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 328 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2021 da Libreria Europa

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    Con d’Annunzio a Fiume

    15.00

    Alla vigilia del “Natale di Sangue”, quando le navi del Regio Esercito italiano stanno per aprire il fuoco su Fiume, che d’Annunzio e i suoi legionari tengono da 16 mesi, a Milano viene arrestato il capitano degli Arditi Mario Carli, uomo di fiducia del Vate, qui mandato per impiantarvi la redazione de “La Testa di Ferro” ed esportare la rivoluzione oltre i confini della città dalmata. Mario Carli, insieme a Cesare Cerati e ad alcuni anarchici, progetta di far saltare la centrale elettrica di Milano, mentre in contemporanea dalle colonne del giornale si esorterebbero i cittadini all’insurrezione armata. Scoperto, Carli viene arrestato mentre a Fiume rombano i cannoni delle corazzate. In queste pagine Carli narra della sua partecipazione all’impresa fiumana e delle sue aspettative: sullo sfondo, l’influenza della rivoluzione leninista che sta infiammando l’Europa e l’emergere in Italia della “più audace, più originale e più mediterranea delle idee” per opera di Benito Mussolini.

    Brossura, 15 x 21 pag. 184 con circa 10 foto b/n

    Stampato nel 2013 da AGA (Barbarossa)

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    D’Annunzio politico – Nell’impresa fiumana

    22.00

    Pubblicato nel 1928 in Brasile. In questo testo sono riportati molti retroscena della preparazione della Marcia su Ronchi, degli incontri dal Daniele provocati e riusciti di d’Annunzio con personalità allora di primo piano, come Benito Mussolini e quelli mancati, come quello con Antonio Gramsci. Il libro è introdotto da un esaustivo saggio di Caludio Siniscalchi che ben inquadra lo stato di cose relativamente agli studi storici sul d’Annunzio e chiuso da quella che fu l’introduzione di Renzo de Felice al suo saggio D’Annunzio politico (omonimia di titolo con il Daniele) del 1978 con cui lo storico metteva il Vate per la prima volta sui binari della rigorosa ricerca storica e togliendo, di pari passo, dall’oblio l’epopea fiumana, per certi versi dimenticata tanto dai “neri” che dai “rossi” per opposte ragioni. Saggio introduttivo di Claudio Siniscalchi.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 220

    Stampato nel 2019 da Aga

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    Da anarchico a sansepolcrista – Anteguerra, la guerra, gli arditi dall’armistizio alla marcia su Roma

    12.00

    Edmondo Mazzucato è stato un politico, giornalista e Ardito di guerra. In questo libro, in parte autobiografico e in parte scritto come se fosse un diario personale, l’autore descrive in maniera chiara e sincera la propria testimonianza da attivista politico anarchico, passando al suo impegno fra le file interventiste al fianco di Benito Mussolini e volontario fra gli Arditi durante la Prima Guerra Mondiale. Nell’immediato primo dopoguerra fu tra i fondatori dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia, composta da reduci di guerra che aderirono al fascismo della prima ora, approdando all’adunata di Sansepolcro del 23 Marzo 1919, preludio degli anni infuocati precedenti alla Marcia su Roma.

    Brossura, 14,8 x 21 cm. pag. 206 con varie foto b/n

    Stampato nel 2017 da Le Frecce

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    Da anarchico a sansepolcrista. Anteguerra, la guerra, gli arditi dall’armistizio alla marcia su Roma

    12.00

    Edmondo Mazzucato

    Edmondo Mazzucato (Forlì, 15 giugno 1888 – Cervia, settembre 1944), politico e giornalista italiano. In questa opera autobiografica, l’autore racconta la propria evoluzione politica nei primi anni del novecento: prima come fervente sostenitore delle idee anarchiche e socialiste, e poi come interventista negli anni della Grande Guerra tra le fila degli Arditi. Terminate le ostilità belliche, Mazzucato sarà uno dei fondatori dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia: quest’ultima sarà partecipe dell’adunata di San Sepolcro del 23 marzo 1919

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    Da Artigliere ad Ardito – Da varese al Monte Grappa. La storia di un ardito della brigata Emilia attraverso le sue franchigie

    20.00

    Il libro nasce da un mazzeto di cartoline ritrovate a 100 anni dallo scoppio della Grande Guerra per riportare alla memoria la storia di un ragazzo che, come tanti altri, è stato protagonista in questo memorabile conflitto. Il varesino Luigi Buzzetti entra a far parte, nella seconda metà del 1917, di un reparto davvero poco studiato: quello degli arditi reggimentali.

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 103 illustrato

    Stampato nel 2019 da Riccardo Ravizza

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    Diario di uno squadrista toscano

    18.00

    Un’avventura rivoluzionaria dirompente, i cui protagonisti erano in larga parte giovani (il 40% circa, fra i componenti delle squadre, è formato da studenti, l’età media era di circa 23 anni) o eroi della Grande Guerra: i comandanti erano quasi sempre decorati al valore. Lo squadrismo fu scuola di pensiero e di azione contro chi fugge la lotta e trova alibi al proprio sfaldamento esistenziale. Ma squadrismo fu anche stile del “Me ne frego!”, che non vuol dire solo farsi carico dei rischi della propria scelta esistenziale («Questa è la nostra vita», conclude con eroico amor fati il resoconto di una spedizione il diciassettenne Norberto De Bruyn) ma anche sfidare la morte e riderne. Tipico di questo gusto beffardo per la goliardia erano ad esempio i finti verbali che le squadre dettavano nei consigli provinciali e comunali dei rossi in cui avevano poco prima fatto irruzione. Di questa temperie infuocata, tragica e gioiosa, il diario di Piazzesi che qui ripresentiamo ai lettori è testimonianza verace, autentica e scintillante.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 328

    Stampato nel 2010 da Società Editrice Barbarossa

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    Dubat. Gli Arditi somali all’alba dell’impero fascista

    25.00

    Alberto Alpozzi

    I dubat, bande armate di confine, furono un corpo militare coloniale d’élite formato dai migliori uomini dei clan somali di tradizione guerriera. Ammirati e temuti per le loro imprese al fianco dell’Italia segnarono la storia della Somalia. Vennero istituiti nel 1924 dal Quadrumviro Cesare Maria de Vecchi, governatore della Somalia italiana, per proteggere gli incerti confini dalle razzie abissine e per sequestrare le armi da fuoco che rendevano instabili e insicuri i protettorati nel nord. dubat narrando l’epopea che portò per la prima volta alla pace e all’unificazione di genti e territori conosciuti oggi come Somalia, un tempo divisi tra clan rivali in costante lotta per la supremazia. Attraverso la voce dei protagonisti ci ritroviamo a vivere nella più lontana colonia italiana seguendo in diretta le operazioni militari. A parlare sono i telegrammi, le relazioni militari e ministeriali, i diari personali, le lettere private e i giornalisti dell’epoca. Centinaia di immagini fotografi che inedite completano il quadro storico minuziosamente ricostruito giorno per giorno. Sul volume e’ applicato un rimborso delle spese di reperimento

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 254 con numerose foto b/n

    Stampato nel 2020 da Eclettica

    Condizioni del libro: nuovo

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    Due volte con gli arditi sul Piave

    18.00

    Nel 1938 il Generale Ottavio Zoppi dava alle stampe il suo libro “Due volte con gli Arditi sul Piave”, lasciando così traccia scritta della sua esperienza quale Comandante della 1a Divisione d’Assalto nelle due battaglie cruciali della fase finale della prima guerra mondiale sul fronte italiano: la Battaglia del Solstizio del giugno 1918 e la Battaglia di Vittorio Veneto dell’ottobre 1918. I motivi che lo indussero a scrivere li spiega egli stesso nella premessa: non cronaca, non storia ma racconto degli avvenimenti come si svolsero e di cui egli fu testimone e protagonista, intrecciando fatti d’arme e fattori umani, di fatto indissolubilmente vincolati gli uni agli altri. Ma, soprattutto, egli ne scrive per lasciare memoria del legame di riconoscenza che lo stringeva ai suoi eccezionali guerrieri, gli Arditi, narrandone le gesta. Tra la vastissima pubblicistica sugli Arditi, la presente ristampa di questo raro e ricercato volume, arricchito da approfondimenti e immagini a cura di Monica Gasparotto Battaglia e della Federazione Nazionale Arditi d’Italia, si segnala come tra le pochissime testimonianze contemporanee scientificamente storico-militari dedicate agli Arditi.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 94 + 18 pagine fuori testo con foto b/n e colori

    Stampato nel 2020 da Associazione Italia

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    Due volte con gli Arditi sul Piave

    22.00

    Ottavio Zoppi

    Nel 1938 il Generale Ottavio Zoppi dava alle stampe il suo libro “Due volte con gli Arditi sul Piave”, lasciando così traccia scritta della sua esperienza quale Comandante della 1ª Divisione d’Assalto nelle due battaglie cruciali della fase finale della Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano: la Battaglia del Solstizio del giugno 1918 e la Battaglia di Vittorio Veneto dell’ottobre 1918. I motivi che lo indussero a scrivere li spiega egli stesso nella premessa: non cronaca, non storia, ma racconto degli avvenimenti come si svolsero e di cui egli fu testimone e protagonista, intrecciando fatti d’arme e fattori umani, di fatto indissolubilmente vincolati gli uni agli altri. Ma, soprattutto, egli ne scrive per lasciare ai suoi eccezionali guerrieri, gli Arditi, narrandone le gesta. Tra la vastissima pubblicistica degli Arditi, la presente ristampa di questo raro e ricercato volume, arricchito da approfondimenti e immagini a cura di Monica Gasparotto Battaglia e della Federazione Nazionale Arditi d’Italia, si segnala come tra le pochissime testimonianze contemporanee scientificamente storico-militari dedicate agli Arditi.

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  • 0 out of 5

    Eia! Eia! Eia!

    50.00

    Un libro… non libro! Dai nazionalisti agli Arditi della Grande Guerra, arditismo fiumano e squadrista. Questo è il secondo volume sulle medaglie degli Arditi dei reparti d’assalto, il volume completa gli argomenti trattati nel primo ma si differenzia per la scelta letteraria. Si tratta infatti di 250 pagine quasi esclusivamente fotografiche e con mini didascalie. Un’opera mai realizzata prima che mostra medaglie inedite, distintivi, pugnali, cartoline, documenti, fotografie, diplomi, mostrine, gagliardetti ecc., tutto spettacolarizzato da effetti fotografici di altissimo livello che, rendono sicuramente il presente lavoro, il punto di arrivo per quanto riguarda l’ambito collezionistico sugli Arditi italiani. Il fatto poi di essere stampato, come gli altri volumi della collana, in un numero limitato di copie, ne rende il possesso ancora più importante.

    Brossura in cofanetto rigido, 21 x 29,5 cm. pag. 244 interamente illustrate con foto b/n e colori

    Stampato nel 2012 a cura dell’Autore

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    Enrico Picaglia. Vita di un ardito del IX Reparto d’Assalto attraverso l’archivio e i ricordi della famiglia

    27.00

    Francesco Caprio – Claudio Caprio

    Il IX Reparto d’Assalto, gli Arditi, Messe, il Grappa, il Col Moschin, l’Asolone, sono nomi che ogni studioso e appassionato di storia della Grande Guerra ha sentito citare innumerevoli volte. Enrico Picaglia, con quel suo sorriso tra lo scanzonato e il beffardo, può a buon diritto essere annoverato tra i protagonisti dell’epopea degli Arditi sul Monte Grappa. Il 25 ottobre 1918, alla testa della 2a Compagnia del IX Reparto d’Assalto, durante una coraggiosa azione volta a liberare il Comandante Messe accerchiato dagli austriaci, fra Monte Asolone e Col della Beretta, cadde colpito a morte da una raffica di mitragliatrice. Per quest’azione verrà decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Partendo dagli inediti documenti di famiglia, tra cui la corrispondenza fra il Maggiore Messe e la mamma dell’ardito modenese, hanno quindi intrapreso una lunga ricerca che ha permesso loro di narrare, attraverso la vita di Picaglia, alcuni dei principali avvenimenti che videro protagonisti il VI Reparto d’Assalto prima e il IX poi.

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    Fiamme d’Assalto: La Grande Guerra di un ardito alpino poi carabiniere pluridecorato e MOVM

    22.00

    Rocco Lazazzera

    Rocco Lazazzera fu uno dei più decorati tra gli Arditi che combatterono nella Grande Guerra. Nel libro “FIAMME D’ASSALTO” pubblicato nel 1925 narrò le gesta compiute nel 1918 dal suo Reparto, il XXIX. Al termine del conflitto fece carriera nei Carabinieri, distinguendosi per coraggio e alte virtù militari. Meritò numerose altre onorificenze nella campagna di Etiopia (1936) e in Spagna (1939). Promosso maggiore, cadde sul fronte greco-albanese (1941) e gli fu concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Alla sua memoria sono intitolate le caserme dei Carabinieri di Trento, Matera e Alcamo. Nella riedizione di questo raro libro sono stati inseriti due ampi capitoli introduttivi: “Gli Arditi dei Reparti d’Assalto” di Roberto Roseano e “Rocco Lazazzera e il XXIX Reparto d’Assalto” di Paolo Pedri. Inoltre sono state inserite nel testo alcune note esplicative a cura di Paolo Pedri.

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    Genesi di un Ardito. Le vicende militari del Tenente Francesco Giangrande

    36.00

    Il libro ripercorre le straordinarie vicende militari del Tenente Francesco Giangrandedall’inizio della Grande Guerra fino alla Spedizione di Fiume. Grazie al vasto e prezioso archivio documentale e fotografico che lui ci ha lasciato, è stato possibile ricostruire nei particolari la sua avvincente storia personale. Ottimamente contestualizzata dall’autore, essa permette di comprendere nel profondo le ragioni, materiali ed ideologiche, che l’hanno spinto ad aderire con entusiasmo ai Reparti d’Assalto e a viverne l’incredibile epopea.

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    Gente di squadra (Romanzo)

    18.00

    Difficile da credere, data la cortina del silenzio calata nel dopoguerra dall’ “antifascismo intellettuale”, ma il Ventennio ha conosciuto una produzione letteraria di matrice fascista prodigiosamente fertile. Tra gli anni Venti e Quaranta sono stati prodotti una serie sterminata di romanzi e racconti, supportati da una molteplice fioritura di case editrici. Tra i vari narratori spicca per originalità Marcello Gallian, squadrista e sansepolcrista, scrittore, giornalista, artista e drammaturgo. Il suo linguaggio colto, se per certi versi lo colloca nel solco dannunziano, per altri lo porta oltre per via di una scrittura visionaria, spesso quasi onirica, che esige lo sforzo interpretativo del lettore. La narrazione avvolgente e quasi teatrale, che suggerisce poeticamente più che descrivere in concreto, cattura il lettore proiettandolo in una dimensione attiva e partecipativa dell’elemento visionario, all’interno della scena stessa, comparsa virtuale calata nell’azione scenica. In Gente di squadra l’autore mette a confronto il mondo borghese (tanto detestato) con il mondo dello squadrismo diciannovista, ma in modo indiretto: lo squadrista che irrompe sulla scena non si palesa attraverso espressioni e caratterizzazioni esplicite tipiche della retorica, bensì attraverso un modo d’essere propositivo in un normale contesto quotidiano fatto di mille sfumature, anche domestiche, senza nulla di esplicito ma sorretto da una grazia narrativa che rende queste pagine particolarmente gustose per i lettori raffinati.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 250

    Stampato nel 2017 da AGA

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    Giovanni Degli Esposti. Diario di guerra 1915 1945

    14.00

    Giovanni Degli Espositi – Roberto Roseano

    Giovanni Degli Esposti, bolognese classe 1895, combatté valorosamente durante la Grande Guerra, prima come mitragliere nella Brigata “Roma”, 80° fanteria. Poi con gli Arditi del III-V Reparto d’assalto, dove raggiunse il grado di aiutante di battaglia. Il 13 maggio 1918, dopo una arrampicata di circa 50 metri, fu uno dei principali protagonisti dell’epica conquista del Monte Corno di Vallarsa. Prese parte sia alla battaglia d’arresto sul Piave nel giugno e che all’offensiva di ottobre, quando coraggiosamente attraversò più volte il fiume in piena per portare notizie e soccorso ai commilitoni. Al termine delle guerra sul suo petto brillavano due argenti e un bronzo al valore militare. Partecipò all’impresa di Fiume con il XII Reparto d’assalto. A fine 1920 passò in servizio permanente al 7° Reggimento di fanteria, Brigata “Cuneo”, e con quel reggimento trascorse la sua lunga carriera militare. Partecipando alla II guerra mondiale sul fronte greco-albanese e poi nelle isole Cicladi. Tutti questi avvenimenti sono narrati nel Diario di Guerra che Degli Esposti realizzò in tarda età, riunendo i suoi numerosi appunti. Il volume è arricchito da un gran numero di foto e documenti.

    Condizioni del libro: piccolo colpo nell’angolo in basso a sinistra della quarta di copertina

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    Gli allegri filibustieri di d’Annunzio

    20.00

    Fin dal primo momento della presa da parte di d’Annunzio, Fiume può a tratti evocare l’angiporto dell’Isola di Tortuga. Osterie e locande in cui si ritrovano a cantare legionari, arditi, artisti, reduci di tutte le armi. Per le strade sfilano uomini in armi con “divise” raffazzonate assieme ad impeccabili soldati in uniforme d’ordinanza. Sorgono associazioni stravaganti come la “congrega dello Yoga” di Giovanni Comisso e Guido Keller – il quale, per non farsi mancare nulla, gira con un’aquila ammaestrata sulla spalla, passeggia nudo sulla spiaggia, dorme su un albero e prende il tè sull’aereo con il quale va a compiere razzie di approvvigionamento per le truppe affamate. A Fiume assediata manca tutto: «Che fare? “Colpi di mano”. Pirateria. Per secoli gli Uscocchi, i pirati del Carnaro, hanno taglieggiato le galere della Serenissima: i Legionari han ripreso questa sana tradizione. Se no, a che servirebbe aver una flotta e i “mas” graziosi e veloci?», annota ancora Kochnitzky. Libro ormai introvabile ristampato in 500 esemplari.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 276

    Stampato nel 2013 da AGA

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    Gli arditi – Breve storia dei reparti d’assalto della terza armata

    19.00

    Alla Terza Armata tutti amavano il cappellano degli arditi, Padre Reginaldo Giuliani… “partecipava agli assalti con gli occhiali a stanghetta del frate studioso e l’elmetto pesto del combattente” così lo ricordava nel 1936 Renato Simoni, celebre giornalista e drammaturgo veronese. Quella di Reginaldo Giuliani fu senz’altro una figura di spicco degli inizi del ‘900, tanto da venirgli intitolato anche un sommergibile e divenire figura d’ispirazione per il film “L’uomo dalla croce” di Roberto Rossellini. Dalla sua esperienza con i Reparti d’Assalto trasse il volume “Gli Arditi”, pubblicato per la prima volta nel 1919 e qui riproposto in occasione del centenario della fondazione dei Reparti d’Assalto. Un documento unico che ripercorre la storia di questi reparti nella III Armata, il loro reclutamento, l’addestramento e le azioni militari che li videro protagonisti. In appendice al volume l’autore ha riprodotto i più famosi canti degli arditi.

    Brossura, 16 x 24 cm. pag. 142 con alcune foto b7n

    Stampato nel 2017 da Itinera

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    Gli Arditi della Grande Guerra – Origine battaglie e miti

    20.00

    Gli arditi dei reparti d’assalto creati nel 1917 per la guerra di trincea sono ancora oggi accompagnati da una leggenda di valore e ferocia alimentata dalle loro imprese belliche, ma anche dal ruolo politico che ebbero in guerra e più apertamente nel dopoguerra, e poi dalla propaganda fascista, che li presentò come precursori del regime e come modello di un nuovo tipo di combattente politicizzato. Questo mito non era mai stato sottoposto a critica storica per l’insufficienza delle fonti archivistiche e ufficiali, per la complessità di una vicenda in cui si intrecciano fattori militari e problemi politici e per il ritardo generale degli studi sulla “grande guerra”, questo momento così difficile e ambiguo del nostro passato nazionale. In questo volume Giorgio Rochat, che nei suoi studi ha sempre cercato di unire storia militare e storia politica, affronta per la prima volta le vicende e le leggende degli arditi delle trincee della prima guerra mondiale alla strumentalizzazione fascista del combattentismo. In particolare ricostruisce le origini e il ruolo militare dei reparti d’assalto nel 1917-18, le loro imprese e i loro successi, che provocarono il rapido sviluppo della specialità e la resero popolare. Studia parallelamente il ruolo politico degli arditi, che vennero ad impersonarela volontà di vittoria a tutti i costi, ma anche l’implicito rifiuto delle tradizioni e delle istituzioni dello stato liberale e del suo esercito.to regolare.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 251con circa 17 illustrazioni

    Stampato nel 1999 da Libreria Editrice Goriziana

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    Gli Arditi di Milano nella Rivoluzione Fascista

    17.00

    Milano, aprile 1919: i Fasci di Combattimento sono appena nati, e già devono far fronte a un’ondata di scioperi e di agitazioni che l’autorità dello Stato non è in grado di contenere. Questi fatti e quelli che ne seguiranno sono qui narrati da un protagonista. Gli Arditi che avevano combattuto nelle trincee, una eroica guerra di montagna, dovettero adeguarsi ad adottare tattiche differenti da utilizzare nei sempre più numerosi scontri di piazza contro i “rossi”. Incominciarono così ad organizzarsi, associarsi e ad agire, in tutta Italia, a cominciare da Milano dove tra l’Associazione Arditi e il Fascismo fu stretto un patto d’onore e di sangue che, dopo l’avventura fiumana, darà vita alla Marcia sull’asse Milano-Roma.

    Brossura, pag. 156 + 16 pagine fuori testo con foto b/n

    Stampato nel 2008 da Barbarossa

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