Armi da Fuoco – Al servizio di Sua Maestà. Un secolo di revolver militari britannici • 1854/1957

Loriano Franceschini

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    Armi da Fuoco – Al servizio di Sua Maestà. Un secolo di revolver militari britannici • 1854/1957

    39.00

    Questo bel volume traccia la storia dei revolver militari britannici e delle pistole a rotazione di fabbricazione straniera di volta in volta entrate in servizio presso l’Esercito di Sua Maestà, a partire dalla Guerra di Crimea del 1853 fino alla definitiva adozione della pistola semiautomatica, avvenuta negli anni ’50. Oltre a dati di produzione, schede tecniche, unitamente ad una dettagliata descrizione delle punzonature reperibili sulle armi, ampio spazio viene dedicato all’analisi dei retroscena tecnico-politici alla base delle varie scelte, così come grande attenzione è riservata alla trattazione di accessori e munizionamento. L’opera è sicuramente interessante per storici, appassionati e collezionisti.

    Cartonato, 17,5 x 24,5 cm. pag. 244 illustrato con circa 269 foto a colori e 29 foto b/n

    Stampato nel 2001 da Ermanno Albertelli Editore

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    Armi da Fuoco. Le pistole della Wehrmacht 1933-1945 Vol. 1. La produzione nazionale

    45.00

    Loriano Franceschini

    L’orgoglio del popolo tedesco, offeso dalle durissime condizioni imposte dal trattato di Versailles alla fine della Prima Guerra Mondiale, trova nella figura di Hitler quella speranza di riscatto da tempo cercata. In pochi anni il nuovo Cancelliere dà inizio al più grande programma di riarmo mai visto fino a quei tempi. E la produzione di pistole, per numero, modelli e varianti, ne segue di pari passo gli sviluppi. In questo volume vengono presi in esame i seguenti argomenti: L’assegnazione e ispezione delle armi nel Terzo Reich; L’assegnazione e l’ispezione delle fondine nel Terzo Reich; P.08 (Parabellum Pistole 08); P.38 (Pistole 38); Mauser 1934; Mauser HSc; Sauer & Sohn 38H – Walther PP; Walther PPK. Tutte le armi da fianco di produzione nazionale e quelle acquistate all’estero o prodotte in fabbriche cadute sotto il controllo tedesco. Le varianti, le fondine e gli accessori, per soddisfare la curiosità dei lettori appassionati di storia e dei collezionisti più preparati ed esigenti.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 316 interamente illustrato con foto b/n e colori

    Stampato nel 2008 da Editoriale Olimpia

    Condizioni del libro: nuovo

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    Armi da Fuoco. Le pistole della Wehrmacht 1933-1945 Vol. 2. I contratti esteri

    45.00

    Loriano Franceschini

    La Wehrmacht mobilitò milioni di uomini nel corso della Seconda Guerra Mondiale, molti dei quali per regolamento dovevano essere provvisti dell’arma corta. Nell’Esercito tedesco infatti tale prerogativa costituiva non solo un diritto ma spesso un dovere specificamente normato. Secondo dettami che risalivano a Federico il Grande, l’arma costituiva il mezzo con cui il funzionario dello Stato esercitava l’autorità conferitagli, e tale interpretazione rende ragione della larga diffusione di pistole di cui vennero dotate anche istituzioni civili militarizzate e organizzazioni paramilitari, compresi gli alti funzionari del partito Nazionalsocialista. Tutte le pistole di fabbricazione straniera utilizzate dalla Wehrmacht e dalle altre strutture del Terzo Reich. La storia, le varianti, gli accessori. Una ricchissima galleria di immagini. Circa 200 tra illustrazioni e tabelle.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 252 con circa 200 illustrazioni b/n e tabelle

    Stampato nel 2009 da Editoriale Olimpia

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    Le pistole russe. Da Pietro il Grande alla caduta dell’Unione Sovietica

    32.00

    Loriano Franceschini

    La storia delle armi da fianco russe è poco conosciuta in Occidente per una serie di fattori, primi fra tutti la scarsezza delle fonti originali e la relativa impermeabilità tra Oriente e Occidente causata da decenni di contrapposizione politica e militare. Questo volume si propone di dare una risposta a chi voglia conoscere la suggestiva evoluzione delle armi corte militari e non della Russia dall’alba del diciottesimo secolo fino al dissolvimento dell’Unione Sovietica. Un cammino lungo tre secoli nel corso del quale incontriamo pistole a pietra e percussione, revolver, pistole semiautomatiche e a tiro se lettivo oltre ad armi atipiche che non trovano corrispondenza con quanto siamo abituati a conoscere, come le pistole da assassinio silenzioso degli anni romanzeschi della Guerra Fredda. Ampio risalto viene dato a tutto ciò che dell’arma era corollario indispensabile come fondine, accessori e munizionamento, con un particolareggiato esame delle varianti e delle punzonature.

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    Mauser C96 “9 Rosso”

    29.00

    Pochissime semiautomatiche possiedono il fascino della Mauser C96, un’arma che dal tardo Ottocento ha attraversato la storia con scarse modifiche di aspetto e meccanica. Forse proprio in ragione di quest’aria così lontana dalle asettiche armi fabbricate al giorno d’oggi costituisce il sogno troppo spesso proibito di schiere di appassionati, ben pochi dei quali possono avere la soddisfazione di annoverare uno o più esemplari di questa leggendaria pistola nelle proprie collezioni. All’interno delle molte varianti della C96 ce n’è una in particolare che spicca per storia e peculiarità, la cosiddetta Modello 1916, che tutti coloro che nel mondo si interessano di storiografia oplofila chiamano convenzionalmente «9 rosso».

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 208 con circa 400 foto b/n e colori

    Stampato nel 2008 da Editoriale Olimpia

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    Pistole militari imperiali

    19.60

    Loriano Franceschini

    In Europa la Prima Guerra Mondiale è scoppiata da pochi mesi ma in Germania le necessità militari appaiono già sproporzionate rispetto alle possibilità produttive dell’industria bellica nazionale. In particolare le quantità di Parabellum 08 fabbricate non riescono a integrare le perdite crescenti. L’Heeresverwaltung, l’amministrazione dell’esercito tedesco, contatta alcune fabbriche di armi in patria e all’estero, fa produrre pistole nel Belgio occupato, ne ordina altre in Austria. In alcuni casi si tratta di modelli già noti, altri invece sono progettati ex novo per fronteggiare le esigenze del momento. La loro funzione iniziale è sollevare le Parabellum d’ordinanza dal servizio di retrovia e renderle disponibili per l’impiego in linea, ma avranno in gran numero il battesimo del fuoco su tutti i fronti della Grande Guerra. Una ricognizione a vasto raggio su quelle che i Tedeschi chiamarono «pistole di necessità», Behelfspistolen, sulle ditte che le fabbricarono, sulle loro caratteristiche tecniche e sulle varianti che le caratterizzarono.

    Brossura, pag. 232 con 440 illustrazioni a colori e b/n

    stampato nel 2006 da Editoriale Olimpia

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