Aeropoemi fascisti 1919 – 1944

Filippo Tommaso Marinetti

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    Aeropoemi fascisti 1919 – 1944

    12.00

    Dalla prefazione di Giacinto Reale: “Questo libro è una imprescindibile testimonianza dello stile futurista – e del fondatore del movimento in particolare -, anche nel suo mutare, nell’arco di 25 anni, ma è pure una “traccia” utile, nello stesso arco temporale, per seguire momenti essenziali della storia d’Italia, dalla riunione di piazza San Sepolcro alla RSI.”. il volume contiene: – Il poema del 23 marzo; Canto eroi e macchine della guerra mussoliniana; La poesia sublime dell’esercito italiano; L’aeropoema di Cozzarini; Quarto d’ora di poesia della X Mas.

    Brossura, 15 x 21 cm, pag. 98

    Stampato nel 2019 da Libreria Europa

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    D’Annunzio intimo

    25.00

    Tradotto per la prima volta in italiano dallla versione francese intitolata “Les dieux s’en vont, d’Annunzio reste”, racconta la storia incredibile del rapporto di amore e odio, consumato negli anni tra Gabriele d’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti: gli intellettuali italiani più originali e creativi del primo Novecento. Primo straordinario libro di critica letteraria, politica, sociale e di costume scritto da Marinetti prefuturista, è stato arricchito dalla presenza di una antologia di scritti e di manifesti futuristi che ricostruiscono la complessa vicenda d’Annunzio-Marinetti.

    Brossura, 13 x 19 cm. pag. 230

    Stampato nel 2020 da Aspis

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    Democrazia futurista

    15.00

    Filippo Tommaso Marinetti

    “Il nostro Partito Politico Futurista è nato naturalmente dalla grande corrente spirituale del movimento artistico futurista. Unico nella storia il nostro Partito è stato concepito, voluto e attuato da un gruppo di artisti poeti, pittori, musicisti, ecc.: che, carichi di genio e di coraggio ormai provati, dopo avere svecchiato brutalmente e modernizzato l’arte italiana sono giunti logicamente ad una concezione di politica assolutamente sgombra di retorica, violentemente italiana e violentemente rivoluzionaria, libera, dinamica e armata di metodi assolutamente pratici. Poiché un passato illustre schiacciava l’Italia e un avvenire infinitamente glorioso ribolliva nel suo seno, appunto in Italia, sotto il nostro cielo troppo voluttuoso, l’energia futurista doveva nascere, dieci anni fa, organizzarsi, canalizzarsi, trovare in noi i suoi motori, i suoi apparecchi di illuminazione e di propagazione. L’Italia, più di qualunque altro paese, aveva un bisogno urgente di futurismo, poiché moriva di passatismo. L’ammalato inventò il proprio rimedio. Noi siamo i suoi medici occasionali. Il rimedio vale per gli ammalati di ogni paese.”

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    Diario fiumano – Il sogno incandescente di Marinetti e dei futuristi a Fiume

    13.30

    Filippo Tommaso Marinetti           Prezzo di listino: 19.00 (sc. 30%)

    Il Diario fiumano di Filippo Tommaso Marinetti qui pubblicato è costituito dalle pagine dei Taccuini marinettiani originali del periodo che va dal 13 al 30 settembre 1919 e tra il 2 ottobre 1919 e il 3-5 settembre 1920, illustranti la partenza per Fiume e le frenetiche giornate lì trascorse da Filippo Tommaso Marinetti e dai Futuristi, tra entusiastici proclami ai Legionari fiumani, l’elettrizzante atmosfera della “Città di Vita” e i suoi contrastati rapporti intellettuali e umani con Gabriele D’Annunzio e le personalità di spicco del Governo di Fiume; oltre a raccontare anche della successiva attività della propaganda pro-Fiume del capo del Futurismo svolta tra Trieste, Milano, Roma e Firenze una volta terminata la sua esperienza tra i ribelli del Carnaro. Le pagine dei Taccuini, completamente annotate dallo studioso del Futurismo Guido Andrea Pautasso, sono precedute dal saggio inedito “Il sogno incandescente di Marinetti e dei futuristi a Fiume” e seguite in appendice da una corposa raccolta di rari scritti coevi sui rapporti tra Futurismo, Fiumanesimo e Arditismo.

    Brossura, 15 x 15 cm. pag. 150

    Stampato nel 2020 da Associazione Italia

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    L’aeropoema di Cozzarini – Primo eroe dell’esercito Repubblicano

    15.00

    Ristampa anastatica, accompagnata dalla riproduzione della cartolina disegnata dallo stesso Marinetti, del poema che esalta l’eroismo e il fecondo sacrificio della leggendaria figura di Rino Cozzarini, primo Caduto della riscossa repubblicana.

    Brossura punto metallico, 12 x 17 cm. pag. 23 con allegata la riproduzione di una cartolina

    Stampato nel 2009 da Associazione Italia

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    L’alcova d’acciaio

    18.00

    Filippo Tommaso Marinetti

    Trame vive, linguaggi nuovi, arditismo a profusione: “L’alcova d’acciaio” è forse il “romanzo futurista” più apprezzato e diffuso. Filippo Tommaso Marinetti lo vergò tra il 1919 e il 1920, raccontando – in una narrazione che unisce il rigore della verità storica all’anarchismo creativo delle “parole in libertà” – l’epopea della Grande Guerra, da lui vissuta in prima persona. In queste pagine – dove l’amore e il combattimento si mescolano all’arte e alla storia, rifiutando ogni intellettualismo e ogni deriva borghese – prende forma l’eroismo italiano, resistente sul Piave e trionfante a Vittorio Veneto: un viaggio mistico e sensuale, vero e fantastico, tenero e feroce.

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    La cucina futurista

    15.00

    Ultima delle «grandi battaglie artistiche e politiche di Marinetti fu quella di “modificare” la cucina tradizionale, spesso considerata come la lotta contro l’”alimento amidaceo” (cioè la pastasciutta), colpevole di ingenerare negli assuefatti consumatori “fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo”, prende le mosse da una cena al ristorante milanese “Penna d’oca” (15 novembre 1930. Al termine, Marinetti preannuncia il Manifesto della Cucina Futurista, che sarà pubblicato su «Comoedia» il 15 gennaio 1931. Precursore della cucina futurista è però il cuoco francese Jules Maincave, che nel 1914 aderisce al futurismo. Al lancio del Manifesto segue una folta serie di conferenze e banchetti futuristi in Italia e in Francia, l’inaugurazione della taverna “Santopalato” e finalmente, nel 1932, la pubblicazione del libro La cucina futurista di Marinetti e Fillia. I futuristi si impegnarono anche a italianizzare alcuni termini di origine straniera, il cocktail divenne così la polibibita (che si poteva ordinare al quisibeve e non al bar; analogamente, il sandwich prese il nome di tramezzino, il dessert di peralzarsi e il picnic di pranzoalsole.

    Brossura, 12 x 17 cm. pag. 268

    Stampato nel 2019 da Centro Librario Occidente

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    La mummia che sanguinava

    7.00

    F.T.Marinetti

    Al banchetto nuziale di Guglielmo Anastasi e Marta Siccoli Marinetti declamò nell’imbarazzo generale “La momie sanglante”, epitalamio appositamente composto per celebrare il fausto evento. Gli invitati lo definirono senza esitazioni funereo. Ma l’autore dichiarò di essersi ispirato all’usanza degli antichi Egizi che non celebravano feste senza che vi fosse un emblema che alludesse alla brevità della vita. Per questo il canto nuziale era stato impregnato “d’aromi funebri” e di palpitanti desideri trasformando l’opera nel trionfo scabroso tra Eros e Thanatos. A cura di Guido Andrea Pautasso.

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    Mafarka il futurista

    14.50

    Filippo Tommaso Marinetti

    “Mafurka il futurista” racconta la vicenda di un re africano che, con il solo sforzo di volontà, partorisce un figlio gigantesco e divino. Di netta derivazione nietzschiana l’opera costituisce un dirompente esempio di applicazione letteraria del futurismo, ed è stata stigmatizzata fino a tempi recenti per il suo contenuto maschilista. La presente edizione riproduce il testo integrale dell’opera che valse al suo autore un celebre processo per oltraggio al pudore.

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