Descrizione
Gunther E. Rothemberg
Goethe ed Engels, due figure tanto rappresentative del mondo germanico quanto distanti per interessi e scopi, sostanzialmente condivisero la veduta secondo cui l’istituzione militare di uno Stato ne riflette in modo fedele l’intima “essenza” e le caratteristiche politiche e sociali. Ciò è particolarmente vero dell’Esercito Asburgico (austriaco prima e austro-ungarico dopo l’Ausgleich del 1867), che nei suoi quattro secoli di storia accompagnò le fortune e il declino della dinastia che esso serviva e di cui fu il più solido pilastro istituzionale. L’apparato militare della monarchia non fu solo uno strumento che la preservò dalle minacce esterne ma si rivelò – soprattutto negli anni 1848 e 1849 – cruciale per la salvaguardia dell’impero quando questo rischiò di soccombere alle potenti pressioni disgregatrici provenienti dal suo interno. Nonostante il suo status preminente, l’esercito, alieno da spinte dirigistiche, non fece mai dell’impero un Militärstaat alla prussiana: esso conservò da un lato la propria lealtà dinastica e dall’altro una straordinaria coesione, tanto che, alla dissoluzione della monarchia e dunque dell’esercito, l’ultimo vessillo asburgico non fu fatto sventolare dall’imperatore a Vienna, ma da un comandante militare nella remota Albania.
Brossura 14 x 21 cm. pag. 468 con numerose tavole a colori
Stampato nel 2004 da Libreria Editrice Goriziana
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