Il campo dell onore (romanzo)

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Filippi, provincia di Macedonia. Durante il regno di Domiziano, il diciannovenne Tiberio si arruola nell’esercito imperiale. Suo padre è morto sei anni prima, combattendo contro i Daci. Non è raro che i figli dei soldati scelgano il mestiere dei genitori. Ma il giovane, assetato di vendetta, ha una motivazione particolare. Tagliare la testa di Decebalo, re dei Daci. Il gruppo di reclute intraprende una lunga marcia di trasferimento, agli ordini dell’austero e laconico Centurione Marziale. Seguendo la costa adriatica, percorrono la Dalmazia, l’Italia ed entrano nel Norico. Qui incontrano un distaccamento di ausiliari Breuci, popolazione celto-illirica dell’Impero. Il Centurione Marziale è noto, fra questi soldati, con il soprannome di Aquila Bianca. E fa parte di una confraternita guerriera, i Lupi, che aveva in passato accolto anche Decebalo. Durante uno scontro con un gruppo di razziatori barbari, Tiberio è protagonista di strani eventi. Soprannominato Giovane Lupo, guadagna l’amicizia dei Breuci e il rispetto di Marziale. Che è un celebre eroe delle guerre daciche, degradato da Domiziano per contrasti personali. E, scopre Tiberio, occupa un posto importante nella gerarchia del culto di Mithra, la divinità dei soldati. Giunti in Rezia, presso un reparto di cavalleria comandato da un ex-commilitone di Marziale, comincia a circolare una profezia. Un’aquila e un lupo porteranno a Roma un nuovo invincibile sovrano. Dietro alle parole della profetessa Albruna, che identifica in Marziale e Tiberio i protagonisti della sua visione, c’è un disegno per detronizzare Domiziano. Ma il viaggio prosegue. Un esercito di barbari ha oltrepassato il limes e sta devastando la provincia di Germania. All’orizzonte, una grande battaglia che potrebbe cambiare il destino dell’Impero.

Brossura 14 x 21 cm. pag. 254

Stampato nel 2011 da Castelvecchi

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Filippi, provincia di Macedonia. Durante il regno di Domiziano, il diciannovenne Tiberio si arruola nell’esercito imperiale. Suo padre è morto sei anni prima, combattendo contro i Daci. Non è raro che i figli dei soldati scelgano il mestiere dei genitori. Ma il giovane, assetato di vendetta, ha una motivazione particolare. Tagliare la testa di Decebalo, re dei Daci. Il gruppo di reclute intraprende una lunga marcia di trasferimento, agli ordini dell’austero e laconico Centurione Marziale. Seguendo la costa adriatica, percorrono la Dalmazia, l’Italia ed entrano nel Norico. Qui incontrano un distaccamento di ausiliari Breuci, popolazione celto-illirica dell’Impero. Il Centurione Marziale è noto, fra questi soldati, con il soprannome di Aquila Bianca. E fa parte di una confraternita guerriera, i Lupi, che aveva in passato accolto anche Decebalo. Durante uno scontro con un gruppo di razziatori barbari, Tiberio è protagonista di strani eventi. Soprannominato Giovane Lupo, guadagna l’amicizia dei Breuci e il rispetto di Marziale. Che è un celebre eroe delle guerre daciche, degradato da Domiziano per contrasti personali. E, scopre Tiberio, occupa un posto importante nella gerarchia del culto di Mithra, la divinità dei soldati. Giunti in Rezia, presso un reparto di cavalleria comandato da un ex-commilitone di Marziale, comincia a circolare una profezia. Un’aquila e un lupo porteranno a Roma un nuovo invincibile sovrano. Dietro alle parole della profetessa Albruna, che identifica in Marziale e Tiberio i protagonisti della sua visione, c’è un disegno per detronizzare Domiziano. Ma il viaggio prosegue. Un esercito di barbari ha oltrepassato il limes e sta devastando la provincia di Germania. All’orizzonte, una grande battaglia che potrebbe cambiare il destino dell’Impero.

Brossura 14 x 21 cm. pag. 254

Stampato nel 2011 da Castelvecchi 

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