Favole e fatti. 8 settembre ’43-25 aprile ’45

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È una favola, non Storia quella sui pretesi alti ideali in nome dei quali combattevano gli Alleati, i quali fornirono le armi ai “volontari della libertà” perché sparassero contro i propri connazionali che difendevano la patria. Una favola ad esclusivo beneficio delle potenze vincitrici del Secondo conflitto mondiale, che per convenienza continua ad essere raccontata in maniera assai comoda, semplicistica e mistificatoria, servendosi di slogan: “libertà” e “democrazia” da una parte, “tirannia” e “lager” dall’altra; a voler farci credere che Inghilterra e Stati Uniti fossero entrati in guerra contro l’Asse non per ragioni d’esclusivo interesse materiale, complici nei disegni predatori della finanza internazionale, bensì per regalarci pace con giustizia (vediamo tutt’ora l’onda lunga di quella umanitaria missione, che non consente al nostro Stato ridotto a colonia la sovranità nazionale, dovendo ricevere imposizioni da sconosciuti che nessun italiano ha mai eletto!), nonché per amore degli ebrei, la cui sorte invece – è ampiamente documentato – non stava particolarmente a cuore a nessuno dei sunnominati governi, compresi quei loro consiglieri che, almeno in virtù dei natali, stando agiatamente al sicuro avrebbero dovuto mostrare una ben diversa attenzione nei riguardi dei più sfortunati correligionari.

Brossura, 21 x 30 cm. pag. 358 con numerose foto b/n

Stampato nel 2016 da Novantico

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Descrizione

Ernesto Zucconi

È una favola, non Storia quella sui pretesi alti ideali in nome dei quali combattevano gli Alleati, i quali fornirono le armi ai “volontari della libertà” perché sparassero contro i propri connazionali che difendevano la patria. Una favola ad esclusivo beneficio delle potenze vincitrici del Secondo conflitto mondiale, che per convenienza continua ad essere raccontata in maniera assai comoda, semplicistica e mistificatoria, servendosi di slogan: “libertà” e “democrazia” da una parte, “tirannia” e “lager” dall’altra; a voler farci credere che Inghilterra e Stati Uniti fossero entrati in guerra contro l’Asse non per ragioni d’esclusivo interesse materiale, complici nei disegni predatori della finanza internazionale, bensì per regalarci pace con giustizia (vediamo tutt’ora l’onda lunga di quella umanitaria missione, che non consente al nostro Stato ridotto a colonia la sovranità nazionale, dovendo ricevere imposizioni da sconosciuti che nessun italiano ha mai eletto!), nonché per amore degli ebrei, la cui sorte invece – è ampiamente documentato – non stava particolarmente a cuore a nessuno dei sunnominati governi, compresi quei loro consiglieri che, almeno in virtù dei natali, stando agiatamente al sicuro avrebbero dovuto mostrare una ben diversa attenzione nei riguardi dei più sfortunati correligionari.

Brossura, 21 x 30 cm. pag. 358 con numerose foto b/n

Stampato nel 2016 da Novantico

 

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