Dove finisce il mondo

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Oggi, ben pochi intellettuali, filosofi o uomini di stato riterrebbero indispensabile alla loro formazione e maturazione politica un trattato di Geografia. Eppure, ciò è esattamente quello che Cicerone si sentì raccomandare dal suo amico e precettore Tito Pomponio attico in una discussione ad Anzio. Questo libro è un’analisi incisiva e brillante dell’idea greco-romana di geografia terrestre, e una interpretazione dei concetti antichi di “spazio”e di “limite”. Infatti per i greci i romani i confini più remoti della terra costituivano un regno “diverso” rispetto a quello umano.

Brossura 14 x 21 cm. pag. 254 + 4 tavole a colori

Stampato nel 2001 da Jouvence

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Descrizione

James S. Romm

Oggi, ben pochi intellettuali, filosofi o uomini di stato riterrebbero indispensabile alla loro formazione e maturazione politica un trattato di Geografia. Eppure, ciò è esattamente quello che Cicerone si sentì raccomandare dal suo amico e precettore  Tito Pomponio attico in una discussione ad Anzio. Questo libro è un’analisi incisiva e brillante dell’idea greco-romana di geografia terrestre, e una interpretazione  dei concetti antichi di “spazio”e di “limite”. Infatti per i greci i romani  i confini più remoti della terra costituivano un regno “diverso” rispetto a quello umano.

Brossura 14 x 21 cm. pag. 254 + 4 tavole a colori

Stampato nel 2001 da Jouvence 

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