1914 – 1945 Giovani nella tempesta – Guerra filosofia e mistica politica

Filosofia

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    1914 – 1945 Giovani nella tempesta – Guerra filosofia e mistica politica

    20.00

    1914 – 1945 sono gli anni di un conflitto trentennale e distruttivo. In questo arco di tempo generazioni dfi giovani e giovanissimi si sono messe alla prova del sangue e del fuoco, non sempre per costrizione della leva obbligatoria, ma animati dalla convinzione che partecipare fosse doveroso per il proprio onore e per la propria visione del mondo incentrata sul Volk e sul Vaterland, cioè sull’appartenenza alla Comunità popolare, mistico-naturalistica, ed al Paese dei Padri. Molti di questi giovani non erano alieni da interessi letterari e filosofici, da idee e immagini poetiche che, facendone degli intellettuali precoci, li distinguevano dagli altri combattenti, ne facevano cioè soldati “politici”, portati a cercare la bella morte combattendo. Le pagine qui di seguito raccolte individuano immagini e tematiche e emblematizzano stati d’animo presenti in tre giovani tratti dalla lunghissima schiera di coetanei in divisa– Ernst Jünger, Ernst von Salomon e il meno noto Giuseppe Vassalli – e in generale tra coloro che erano stati inquadrati nelle Waffen SS.

    Brossura 15 x 21 cm. pagg. 215

    Stampato nel 2017 da Ritter

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    Andenken

    20.00

    Questo racconto non è la mera rievocazione reducistica di episodi bellici, ma è il diario intimo della rivisitazione di momenti di un giovane che, al momento di arruolarsi (giovanissimo legionario dell 29° Grenadier Divisione Waffen SS Italiane)), vide nel Nazionalsocialismo la continuazione dell’idealismo mistico fascista. E’ un diario spirituale, avvolto in una nobile tristezza per l’immeritata sconfitta vissuta con grande dolore e tormento, in cui la scarna descrizione degli avvenimenti è accompagnata da riflessioni, constatazioni e analisi filosofiche. Il testo è completato da parecchie fotografie, pientine, un glossario e da nazionalità, insegne, distintivi e gradi delle Waffen SS.

    Brossura 13,5 x 20,5 pag. 213 alcume illustrazioni

    Stampato nel 2012 da Novantico

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    Anima-spada, anima-libro. La vita dialogante di Pio Filippani Ronconi

    20.00

    Questa bella opera, che nasce dalla volontà di dedicare uno studio a Pio Filippani Ronconi al momento della triste notizia della sua dipartita, raccoglie alcuni suoi scritti di argomento militare e le testimonianze di chi aveva avuto la fortuna di incontrarlo. Per questo sono stati qui interamente riproposti due speciali di “Letteratura-Tradizione”: il n. 6 “Mito – Fiaba – Tradizione” e il n.7 “La ventura del Guerriero”, oltre ad altri scritti apparsi su altri numeri. In appendice breve bio-bibliografia dei diversi autori insieme a quella di Pio Filippani Ronconi: Mario Bernardi Guardi, Claudio Bonvecchio, Giovanni Antonio Colonna di Cesarò, Emilio Del Bel Belluz, Sandro Giovannini, Andrea Marcigliano, Claudio Mutti, Federico Prizzi, Claudio Risè, Paolo Aldo Rossi, Walter Stafoggia.

    Brossura 13,5 x 21,5 cm. pag. 239

    Stampato nel 2010 da Novantico

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    Anni della decisione

    25.00

    L’intelligenza del traduttore ha voluto esplicitare il titolo di questo straordinario testo spengleriano. Non più “Anni decisivi”, come era stato proposto nella prima edizione italiana, ma “Anni della decisione”: una formula con cui più propriamente si esprime l’anima dello scritto di Spengler. Egli ritiene infatti che, nei tempi dei dissidi etnici, si consumi una battaglia campale per il senso degli equilibri mondiali, posto che le Nazioni siano,
    goethianamente, “idee”, ovvero: “forme interiori di una vita eminente che, con naturalezza e senza essere avvertita, si compie in ogni azione, in ogni parola”.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 234

    Stampato nel 1994 da Edizioni di Ar

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    Anni incendiari

    14.00

    Nell’arco breve del primo ‘900, sull’orlo entusiasta della modernità, divampò uno straordinario incendio nell’arte e nella letteratura, nel pensiero e nelle ideologie, che rapidamente si propagò nell’Europa delle nazioni e nella storia mondiale. Epicentro di questa scossa creativa fu l’Italia, Firenze e Milano in particolare. Il decennio del futurismo non fu solo un laboratorio degli anni a venire ma anche il cimitero del futuro, l’arco in cui si bruciarono in anticipo sulla vita e sulla storia i serbatoi di speranza e i sogni d’avvenire che si spargeranno per tutto il ‘900. Marcello Veneziani scandaglia le tappe di questi anni incredibili, del decennio che uccise il passato e sconvolse il futuro.

    Brossura 14,5 x 21 cm. pag. 210

    Stampato nel 2009 da Vallecchi

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    Bestemmia contro la democrazia

    8.00

    “Contro i deboli”, “La vita non è sacra”, “Elogiodella prostituzione”: bastano questi tre titoli a farcisentire come la ‘filosofìa’ delle miglioriavanguardie del secolo scorso avesse dismessoil martello nietzscheano per il più efficace(e sprezzante) TNT.

    Brossura 14,5 x 21 cm. pag. 54

    Stampato nel 2009 da Edizioni di Ar

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    Dell’Eros cosmogonico

    20.00

    In questo volume, che segnò la rinascita per Bachofen nel secolo scorso, Klages, uno degli interpreti più intelligenti e profondi della cultura tedesca tra le due guerre, tracciò le linee fondamentali della propria gnosi pagana: l’estrema opposizione al mondo americano delle “marionette che si immaginano eroticamente libere”. Le parti principali dell’opera furono scritte per completare un corso di scienza del mito, e per farne un libro furono cancellati alcuni passi, adatti solamente a lettere o conversazioni private, e furono fatte delle considerevoli aggiunte per mostrare lo sfondo di questioni generali.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 188 con una foto b/n

    Stampato nel 2010 da Edizioni di Ar

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    Documenti per il Fronte della Tradizione n° 2. La fandonia evoluzionista

    5.00

    Questa serie di “Documenti per il Fronte della Tradizione”, agili fascicoletti a cura del centro culturale Raido, propone, o ripropone, scritti che vogliono essere un contributo a fare chiarezza su argomenti diversi, talvolta scottanti. Questi libretti si rivolgono a chiunque voglia, in questo periodo storico, in cui la “civiltà” corre verso l’autodistruzione, cercare una nuova, anzi antica, visione del mondo nel quale ogni uomo si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale.

    Brossura punto metallico 14,5 x 21 cm. pag. 28

    Stampato da Raido nel 1998

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    Elogio della monarchia imperiale

    10.00

    L’idea centrale di questo libro è l’utopia di uno Stato etico e teocratico neo-imperiale. Marcando una linea divergente e antagonista nei confronti della “modernità”, responsabile della desacralizzazione del mondo, dimostra come il vissuto del sacro e del trascendente nella vita psicologica, sociale, artistica e culturale sia una premessa irrinunciabile della politica. Questo è un testo, comunque, non solo di filosofia e di politica, ma è anche un testo poetico, l’opera è pervasa da una nostalgia di grandezza, di un mondo abitato da anime… Come riporta il testo, “la terra è piena di dèi, di angeli”, non è “un arido deserto sorvolato dalla razionalità”.

    Brossura 13 x 21 cm. pag. 165

    Stampato nel 2010 da Controcorrente

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    Est & Ovest

    15.50

    Nell’inedito “Est e Ovest”, l’Autore, convinto della profonda e irriducibile opposizione fra l’Est barbaro, autentica espressione del più genuino Volk tedesco e l’Ovest civilizzato, privo di valori e prono allo strapotere del capitale, marchio distintivo dell’Europa moderna, svolge una serie di considerazioni – storiche, filosofiche, economiche ed estetiche – relative alla millenaria dicotomia fra Oriente e Occidente, ribadendo la necessità, per la Germania, di recuperare le sue radici più antiche e più vere. Integrano il lavoro una selezionedi articoli tratti da “Widerstand” e alcuni saggi di approfondimento scritti da THierry Mudry.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 216

    Stampato nel 2000 da Barbarossa

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    Estetica del colpo di stato – Teologia e politica nella Francia di Richelieu

    25.00

    Il Colpo di Sato rappresenta il momento di inversione normativa tra l’ordinario primato della legge come formalizzazione di una società “artificiale” e la temporanea riaffermazione dell’egemonia “anomica” dei poteri elementari reali. La Francia nell’età di Luigi XIII conobbe un ricco dibattito sulla filosofia politica. Questo testo, partendo dalle riflessioni sul colpo di stato nel pensiero di scrittori noti come il Naudé o ancora inediti, come Machon, tutti legati alla figura e alla committenza del cardinale Richelieu, propone una reinterpretazione, in termini di filosofia politica, del processo di strutturazione dello stato centralizzato.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 518

    Stampato nel 2008 da Mimesis

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    Friedrich Nietzsche o del radicalismo aristocratico

    12.00

    “L’espressione ‘radicalismo aristocratico’ che Leiimpiega è ottima: mi permetta di dirlo, è la cosa piùintelligente che abbia letto sinora sul mio conto”,così scriveva Nietzsche all’intellettuale daneseGeorg Morris Cohen Brandes, che, nel 1888, tenne a Copenhagen le prime conferenze sul suo pensiero. La saggistica su Nietzsche iniziò infatti proprio con gli scritti presentati qui nella prima versione italiana. In appendice, il volume ospita un denso corollario con la corrispondenza intercorsa tra il filosofo e il professore.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 130

    Stampato da Edizioni di Ar

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    Friedrich Nietzsche: l’uomo in rivolta

    15.00

    Luca Leonello Rimbotti

    In un mondo in sfacelo, in cui l’identità, la cultura e la vita stessa dei popoli sono direttamente minacciati dalla deformazione globalista, avere dei punti fermi appare decisivo. Friedrich Nietzsche, per intere generazioni di Europei, ha rappresentato la forza di un pensiero identitario a grande intensità, fanaticamente avvinto alle radici iperboree e a quella Grecia delle origini che egli riteneva una civiltà superiore. Il filosofo tedesco suscita la necessità di reagire, di rianimare miti e simboli, di attivare volontà e decisione: dalla figura del Superuomo alla Volontà di potenza e dalla selezione dei migliori alla rigenerazione dell’uomo europeo dal punto di vista antropologico, culturale ed etico. Infine, un piano di rifondazione politica: l’Europa delle avanguardie eroiche e della forza vittoriosa.

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    Guerra e guerrieri

    8.00

    “La guerra è l’evento che ha dato la fisionomia al volto del nostro tempo”. Così scriveva Friedrich Georg Jünger nel 1930 nello scritto “Guerra e guerrieri”, un breve saggio che è diventato fondamentale nel dibattito filosofico e politico novecentesco. In questo scritto l’autore tedesco tenta di mettere a fuoco il senso della guerra senza confini che era esplosa nel corso della Primo conflitto mondiale, ma che avrebbe sempre più dato forma alla esistenza degli uomini anche nei decenni a venire. Ancora oggi “Guerra e guerrieri”, oltre che una eccezionale testimonianza della mutazione dello natura della guerra avvenuta nel corso della Prima guerra mondiale, ci pone dinanzi all’immagine della violenza senza forma che caratterizza la vita contemporanea. A “Guerra e guerrieri” segue il discorso che Ernst Jünger pronunciò nel 1979 nella città di Verdun per sancire una nuova amicizia tra la Francia e la Germania: il grande scrittore e filosofo, nonché eroe della Prima guerra mondiale, in poche righe ripensa alla sua vita in guerra e alla pace planetaria a cui oggi l’uomo deve aspirare come sua unica salvezza.

    Brossura 11 x 17 cm. pag. 74

    Stampato nel 2012 da Mimesis

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    Il buono, il cattivo e il pessimo governo

    20.00

    Questo libro cerca di proporre all’attenzione dell’europeo odierno, la filosofia politica, com’è realmente e non com’è stata deformata dall’immanentismo liberale. Se il vecchio continente vuole ritrovare se stesso deve conoscere la propria storia, le sue origini, la sua filosofia e il suo pensiero politico. Occorre risalire alle radici: sono quelle dei Padri ecclesiastici, canonisti e scolastici. La filosofia politica è la conseguenza pratica della filosofia dell’essere. E’ necessario ritornare alla fonte della metafisica tradizionale, per poter affrontare i grandi temi di filosofia politica, dopo che la postmodernità nichilistica ha ucciso la modernità illuminista che l’aveva partorita.

    Brossura 13 x 21,5 cm. pag. 192

    Stampato nel 2010 da Novantico

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    Il gentil seme. L’idea di Europa, radici e innesti

    14.00

    I contributi raccolti ne Il gentil seme costituiscono una preziosa summa per definire il perimetro dell’idea di Europa, ricordandone la genealogia. Filosofi, classicisti, esperti di religioni comparate, trovano il loro punto di accordo nella certezza che il seme da cui la pianta europea è fiorita sia stato lo stile e il pensiero pagano: quello, cioè, della classicità pre-cristiana.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 122

    Stampato nel 2004 da Edizioni di Ar

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    Il Nomos della Terra

    46.00

    Carl Schmitt

    Del Nomos della terra si potrebbe dire che sta al diritto internazionale e alla filosofia politica del nostro tempo come Essere e tempo di Heidegger sta alla metafisica: opere inevitabili, che faranno sempre discutere e alle quali sempre si tornerà. Carl Schmitt pubblicò questo libro nel 1950, quando ancora si trovava in una posizione di totale isolamento in Germania. Ma proprio in quest’opera, che è un po’ la summa del suo pensiero giuridico e politico, si sollevò nettamente al di sopra di ogni contingenza. E questo gli permise di aprire la prospettiva su fatti che in quegli anni erano impensabili: per esempio il terrorismo o la guerra civile globale come agenti decisivi del futuro. A questi risultati Schmitt giunge attraverso una disamina minuziosa delle varie teorie che sono apparse nell’epoca aurea dello jus publicum Europaeum, dimostrando una volta per tutte che, per sfuggire alla furia delle guerre di religione, il gesto salutare è stato la rinuncia allo justum bellum. Di conseguenza, il delicato passaggio dalla justa causa belli allo justus hostis ha reso possibile «il fatto stupefacente che per duecento anni in terra europea non ha avuto luogo una guerra di annientamento». In quel breve intervallo lo jus publicum Europaeum si combinava con l’avviarsi del funzionamento della machina machinarum, «prima macchina moderna e insieme presupposto concreto di tutte le altre macchine tecniche»: lo Stato moderno. Allora la «guerre en forme», questo gioco crudele, salvato però dal rigore della sua regola, conferiva una nuova unità a un certo ambito spaziale (una certa parte dell’Europa) e lo faceva coincidere con il luogo stesso della civiltà. Poi il gioco si frantuma dall’interno: nell’agosto 1914 comincia una guerra che si presenta come tante altre dispute dinastiche – e invece si rivela subito essere la prima guerra tecnica, che nega già nel suo apparato ogni possibilità di «guerre en forme». Così emerge anche la guerra rivoluzionaria, variante finale della guerra di religione, sigillo delle guerre civili. La forma moderna della verità, la più efficace, la più distruttiva, è tautologica: ciò che è rivoluzionario è giusto perché è rivoluzionario: con ciò si ripropone e trova sbrigativa risposta la questione della justa causa belli.

    Cartonato con sovracopertina pag. 460

    Stampato nel 1991 da Adelphi

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    Il vero stato vol. 2

    10.00

    Muovendo da una critica radicale all’individualismo – i cui tratti disegnano la tipica fisionomia della ‘civilizzazione’ con tempo ranea – e da una rigorosa rappresentazione dei contenuti culturali dell’universalismo, il sociologo Spann esamina il rapporto di necessità tra l’uomo e lo Stato. A distanza di oltre mezzo secolo, è inalterato il valore di pietra miliare di quest’opera, soprattutto per la lucidità di analisi che la contraddistingue.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    Il vero stato vol. 3

    13.00

    Muovendo da una critica radicale all’individualismo – i cui tratti disegnano la tipica fisionomia della ‘civilizzazione’ con tempo ranea – e da una rigorosa rappresentazione dei contenuti culturali dell’universalismo, il sociologo Spann esamina il rapporto di necessità tra l’uomo e lo Stato. A distanza di oltre mezzo secolo, è inalterato il valore di pietra miliare di quest’opera, soprattutto per la lucidità di analisi che la contraddistingue.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    L’estremo sacrificio e la violenza – Il mito politico della morte nella destra rivoluzionaria del Novecento

    39.00

    La celebrazione della morte ha costituito un tema fondamentale della destra nazionalrivoluzionaria del Novecento. Questa constatazione implica che il tema della morte può essere utilizzato quale laboratorio d’analisi per osservare alcuni aspetti fondamentali dell’universo ideologico di questa cultura politica. Infatti, fenomeni quali il “rito politico”, l'”estetizzazione della politica” e la “sacralizzazione della politica” – sui quali negli ultimi decenni si è concentrata l’attenzione della più avvertita storiografia sul fascismo, da George L. Mosse a Emilio Gentile – intrattengono un rapporto molto stretto con la celebrazione politica della morte. Celebrando la morte, la destra nazionalrivoluzionaria ha inteso offrire una risposta alla crisi di senso diffusasi in settori consistenti delle masse nel corso del Novecento. Inoltre, proprio il rivendicato confronto con la morte tradisce la vocazione nazionalrivoluzionaria alla “radicalizzazione dello scontro politico”.

    Brossura, 12 x 21 cm. pag. 539

    Stampato nel 2018 da Asterios

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    L’idea di Nord

    13.90

    Il Nord è il punto della mappa grazie al quale ci orientiamo: E’ la direzione privilegiata intrapresa nel corso della storia dagli avventurieri, dai solitari, dai temerari. Questo libro esplora l’idea di Nord attraverso un’incredibile gamma di riferimenti, esempi, aneddoti, curiosità che spaziano dalla storia al mito, dalla pittura alla letterattura. Tracciando una rotta che termina nel ghiaccio e nella desolazione del Circolo Polare Artico, l’autore accompagna il lettore in un viaggio che dal cuore della civiltà lo conduce ai suoi avamposti più remoti ed estremi. Pagina dopo pagina scopriamo che il Nord è più una meta che un luogo: scompare sempre all’orizzonte sempre prima che sia possibile raggiungerlo, passato l’ultimo villaggio, fuori dal bordo più estremo della mappa. Il Nord è dunque irragiungibile, ma questo libro porta i suoi lettori più che mai vicini alla sua idea.

    Brossura 14 x 20 cm. pag. Vi + 263

    Stampato nel 2005 da Donzelli

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    L’ultimo Bianco

    6.00

    Certo: oggi la questione razziale non può andare oltre lo stato di discussione teorica, o di fiction, se si preferisce. Ed è già tanto se può sopravvivere lì, custodita dalla “sospensione dell’incredulità” del lettore. Robert Erwin Howard saprebbe raccontare a lungo di questo tempo subdolo e tempestato di menzogne, lui che ha sempre amato narrare di lotte primordiali e cicliche catastrofi. Comunque, se diamo retta ai suoi istinti, che cercano nei momenti del più greve declino i segni di nuove aurore e rigenerazioni, dovremmo essere agli sgoccioli: il ciclo nuovo a un passo. Oltre il viale dell’indistinto, i gorghi delle falsificazioni, le vibrazioni della meschinità e del risentimento. Un mondo vergine, terra fertile per il gigante della sua specie, l’ultimo Bianco, che magari, nel dopo del dopo, nel domani del domani guardato da Friedrich Nietzsche, oltre il recinto dell’ultima battaglia, potrà di nuovo “generare verso l’alto”.

    Un racconto sulla fine dell’uomo bianco. con illustrazioni e una postfazione

    Brossura, 11 x 16,5 cm. pag 26 con 4 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2013 da Ar

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    La comunità vivente

    9.00

    Secondo l’autore di questo scritto, nutrito della sensibilità dell’uomo di scienza e di sapienza, la società è una degradazione della comunità. La spersonalizzazione delle coscienze, la desanimazione di massa, la virtualizzazione della realtà, tipiche della prima, sono istigazioni alla nevrosi e forme di essa. Al contrario, nel cosmo di una comunità – che ospiti in sé idee come la bellezza, il legame, la fiducia, il sacro, il politico, la trascendenza, la differenza, Eros, il dono -, il benessere si trasforma immediatamente in benessere.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 110

    Stampato nel 2002 da Edizioni di Ar

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    La cultura dei vinti

    25.00

    Una sconfitta in guerra proietta sul dopoguerra del paese vinto un’ombra lunga: lo vediamo ancora oggi in Italia, dove le diatribe sui vincitori e i vinti, sull’8 settembre e il 25 aprile, acquistano sempre nuova lena. Questo libro affronta il problema di come un paese che ha perso una guerra elabori il trauma della sconfitta; e lo fa raccontando e discutendo tre casi concreti: il Sud degli Stati Uniti dopo la guerra di secessione che vide la vittoria del Nord nel 1865; la Francia dopo la guerra franco-prussiana del 1870-71; la Germania dopo la Grande Guerra. Attingendo alla storia politica e culturale, Schivelbusch riesce a tracciare una sorta di itinerario che accomuna i paesi sconfitti: dalla depressione all’euforia (rivoluzionaria), dalla presa di distanza con il passato alla convinzione di essere comunque i vincitori morali, alle velleità di revanche. E un modello che si ripete, e che l’autore nelle pagine conclusive vede all’opera anche nell’ex Unione Sovietica, e negli Stati Uniti dopo l’attacco alle Twin Towers. Il compito di riflettere sul caso italiano è affidato a una partecipata introduzione di Roberto Vivarelli.

    Cartonato con sovracopertina 15,5 x 21,5 cm. pag. 370

    Stampato nel 2006 da Il Mulino

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    La democrazia imperialista di Atene. L’orazione di Lisia, Per l’Invalido

    12.00

    Ulderico Nisticò

    Partendo dalla difesa di un anonimo cittadino ateniese del IV secolo a.C., accusato di percepire indebitamente il sussidio per un’invalidità fisica, Nisticò ha compiuto questa ricognizione fra le istituzioni giuridiche e sociali dell’Atene classica, e ha tracciato un parallelo con la realtà politica contemporanea. Il testo si apre con un appello alla generosità dei giudici, poi l’accusato conferma le proprie difficoltà deambulatorie, infine, egli chiama in causa tutti quelli che si trovano nelle sue stesse condizioni e che potrebbero far diventare la questione sociale, tale da ribaltare il governo. Il fondamento della difesa, dunque, è che l’Atene ricca e florida dell’epoca periclea elargisse sussidi per ripartire il benessere economico ottenuto grazie alle imprese marittimo-commerciali.

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    La dottrina segreta del duello

    12.00

    Fin dal titolo si evince che questo libro, sorta di agile vademecum del duello ( “tipo di combattimento formalizzato tra due persone”, “combattimento consensuale e prestabilito, che scaturisce per la difesa dell’onore e della rispettabilità, tra due contendenti armati, dotati di armi uguali, svolto secondo regole accettate in modo esplicito o implicito”), parte da un’impostazione metafisica e metastorica con importanti riferimenti letterari e citazioni da Nietzsche alla Bhagavad Gita, da Evola a Orazio. Nel mondo antico che diede origine alla cultura europea il duello si pone come risoluzione di un affare tra uomini ma dove la divinità si erge a giudice ed è anche il superamento del limite della mortalità per lanciarsi verso la richiesta di eterno.

    Brossura 13,5 x 21 pag. 80 alcune illustrazioni

    Stampato nel 2012 da Associazione Culturale Fonte di Connla

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    La filosofia perenne alla prova della modernità

    20.00

    Questo libro cerca di proporre all’attenzione dell’europeo odierno, la filosofia politica, com’è realmente e non com’è stata deformata dall’immanentismo liberale. Se il vecchio continente vuole ritrovare se stesso deve conoscere la propria storia, le sue origini, la sua filosofia e il suo pensiero politico. Occorre risalire alle radici: sono quelle dei Padri ecclesiastici, canonisti e scolastici. La filosofia politica è la conseguenza pratica della filosofia dell’essere. E’ necessario ritornare alla fonte della metafisica tradizionale, per poter affrontare i grandi temi di filosofia politica, dopo che la postmodernità nichilistica ha ucciso la modernità illuminista che l’aveva partorita.

    Brossura 13 x 21,5 cm. pag. 174

    Stampato nel 2010 da Novantico

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    La guerra occulta

    20.00

    In un saggio magistrale del 1929, uscito su Nuova Antologia, e intitolato “Americanismo e bolscevismo”, Julius Evola denunciava il pericolo rappresentato dall’Oriente bolscevico e dall’Occidente americano, definiti “come due branche di una unica tenaglia [che] cominciano a serrarsi lentamente intorno al nucleo della nostra Europa”. Nel corso di quegli anni fatali, non pochi altri grandi protagonisti della cultura europea, da Spengler a Drieu La Rochelle, da Heidegger a Schmitt, hanno intravisto lo stesso pericolo: l’attacco portato all’Europa da potenze estranee al suo nomos. Anche La guerra occulta di Emmanuel Malynski, una volta liberata dalle sue incrostazioni ‘cospirazioniste’, si rivela essere un’opera sorprendentemente lucida sui destini di un’Europa stretta fra Oriente ed Occidente. Ripercorrere, grazie alle pagine di Malynski, l’inesorabile crisi dell’Europa, è dunque un esercizio di anamnesi storica che ancora oggi mantiene intatta tutta la sua importanza.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm pag. 264

    Stampato nel 2009 dalle Edizioni di Ar

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    La rigenerazione del Reich

    20.00

    Proscritta a suo tempo come battistrada del fascismo e del nazionalsocialismo, l’opera di Spengler è attualmente oggetto di un interesse nuovo da parte della cultura accademica ufficiale. In questo testo, il “filosofo della crisi” abbandona la diagnosi delle deritmie moderne e si concentra sul modo per restituire il proprio tempo all’ordine e alla rettitudine.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 198

    Stampato nel 1992 da Edizioni di Ar

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    La rivoluzione conservatrice in Italia alla nascita dell’ideologia italiana alla fine del berlusconismo

    18.80

    Nuova edizione, accresciuta e aggiornata e ancora estremamente attuale, di una delle più importanti opere di un attento studioso della nuova destra, opera che suscitò attenzioni sorprendenti e incise non marginalmente in quell’area culturale e politica che tentava la via verso un postfascismo. Partendo dall’interrogativo: “quali sono le radici storiche e culturali del caso italiano” – la situazione anomala del nostro Paese rispetto agli altri paesi occidentali – il saggio individua e percorre i luoghi teorici e storici in cui nasce e si sviluppa l’ideologia italiana. il suo viaggio va dal presente al passato, dal berlusconismo – di cui traccia un bilancio – all’Italia democristiana, dal fascismo all’Italia liberale, dal Novecento al Risorgimento. Sullo sfondo emerge il ritratto filosofico e civile di una italianità scandita attraverso idee e autori, passioni e illusioni di élite e di popolo.

    Brossura 13,5 x 21 cm. pag. 334

    Stampato nel 2012 da Sugarco

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    Nietzsche e la mitologia egualitaria

    17.00

    Pionieristico studio, spuntato in un clima affatto dissimile (di addomesticamento e indebolimento del pensiero nietzscheano), dove si interpreta l’opera di Nietzsche alla luce del suo senso ‘aristocraticissimo’ dell’esistenza. Sulla base di un ampio florilegio di brani originali, Romualdi afferma e ribadisce qui l’intenzione profonda del filosofo: ripulire il campo dello scibile da tutte quelle concrezioni e suggestioni che le favole egualitarie vi hanno deposto.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 262

    Stampato da Edizioni di Ar

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    Nostalgia degli dei – Una visione del mondo in dieci idee

    18.00

    Per la prima volta collegati in una compiuta visione del mondo, Marcello Veneziani propone in “Nostalgia degli dei” i temi affrontati nell’arco di quarant’anni di studio e ricerca. Nel corso dei secoli, le divinità si sono fatte idee, principi fondamentali per la vita e per la morte, amore per ciò che è superiore, permanente e degno di venerazione. Oggi una società schiacciata su un presente assoluto, in cui nessuna differenza è accettata, sembra aver spazzato via anche gli ultimi limiti necessari alla loro sopravvivenza: il confine che protegge, il pudore che preserva, la fede che è amore per la Luce. Come in una galleria di gigantesche figure di marmo, l’autore osserva e racconta le dieci divinità che hanno fondato il pensiero e l’esistenza dell’uomo. E nel tracciarne i profili ne svela il senso recondito, la loro necessità fuor di metafora per ricominciare a «pensare anziché limitarci a funzionare» nella vita di tutti i giorni. Attingendo a una costellazione di pensatori che da Platone e Plotino passa per Vico e Nietzsche, fino ad arrivare a Florenskij ed Evola, nel suo lungo percorso di scrittore Veneziani conserva quella nostalgia del sacro che consente agli uomini di uscire dal loro mondo e dal loro tempo, di riconoscere i propri limiti e trascenderli, di trovare orizzonti, tutori e aperture oltre la caducità della nostra esistenza.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 301

    Stampato nel 2019 da Marsilio

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    Per un soldato

    12.00

    All’origine della presente raccolta di aforismi del filosofo tedesco Oswald Spengler, pare ci fosse la richiesta, formulata da un soldato, di poter disporre di un compendio del suo pensiero che lo tonificasse nell’azione. La nipote del filosofo si accinse così all’opera di estrazione delle formule più incisive di quell'”amanuense del Destino” che Spengler fu.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 112

    Stampato nel 1995 da Edizioni di Ar

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    Perchè no all’aborto

    5.00

    Discorso tenuto al parlamento in occasione delle dichiarazioni di voto sulla legge per l’aborto del 02/03/76 a favore del “No”, cioè contro ogni possibile regolarizzazione di un “omicidio di Stato”.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 48

    Stampato nel 1999 da Raido

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    Perchè non sono democratico

    9.80

    Non è vero che democrazia e libertà siano la stessa cosa. La democrazia è solo un sistema politico. Il peggiore. Si può essere per la libertà di tutti i cittadini e non essere democratici. E non è detto che l’alternativa alla democrazia debba essere neccessariamente la dittattura.. Del resto, mentre i dittattori non si possono inventare, la democrazia è essa stessa la dittattura delle lobies e dei furbi che ingannano il popolo con il suo consenso variamente estorto. Leggete e meditate attentamente…….

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 144

    Stampato nel 2010 da Nuova Impronta

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    Platonismo politico

    18.00

    Attraverso una serie di saggi e una lunga intervista, Aleksandr Dugin sottopone a una radicale decostruzione la filosofia politica moderna, rintracciandone i fondamenti metafisici e mostrandoci l’esistenza di un’altra possibilità. Il mondo circostante non è il solo possibile e la mondializzazione non è un destino ineluttabile. Dugin ci dischiude il percorso attraverso cui superare la palude stigia della Diabolopoli postmoderna – l’anti-polis le cui trame non conducono «alla sorgente unificata (simballo, in greco “unificare”) ma a divisione, corruzione, decomposizione, entropia e dispersione (diaballo, da cui diavolo, in greco “dividere”, “disunire”) – per fare approdo a Platonopoli, motore immobile della Storia e diaframma del cosmo.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 192

    Stampato nel 2020 da A.G.A.

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    Prolegomena sul patriottismo

    23.00

    Preambolo di Franco G. Freda. Questo volume si propone d’esaminare alcune importanti questioni preliminari relative al problema della patria e di mettere in rilievo alcuni criteri e fenomeni concomitanti del sentimento patriottico. Il libro si articola in quattro sezioni: il mito della patria; amor di patria e sentimento del focolare domestico; la sociologia dello straniero; la sociologia delle canzoni nazionali. L’Autore, sociologo tedesco naturalizzato italiano (Colonia 1876 – Roma 1936), fu professore di economia politica a Basilea (1914-18), e dal 1929 professore a Perugia. Sulla scia degli studî di Pareto e Mosca, approfondì la sociologia del partito politico in età moderna. Gli si deve la cosiddetta legge ferrea dell’oligarchia, punto d’arrivo dei suoi studî sul processo di formazione delle élites. Attraverso i suoi studi, sviluppò un atteggiamento sempre più pessimistico sulle possibilità di un autogoverno democratico, e si avvicinò, quindi, al fascismo.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm. pag. 291 + IX

    Stampato nel 2011 da Edizioni di Ar

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    Ripensare l’identità

    15.00

    “Comprendere e quindi riaffermare l’identità non è cosa facile. Ci vuole coraggio. Bisogna tirare dritto senza farsi condizionare ne dai pusillanimi, ne dai disfattisti, ne da coloro che, in nome del politicamente corretto – ossia della loro incapacità di affrontare la realtà – parlano con lingua biforcura, rifiutando la verità e mescolando il vero ed il falso: in nome di ideologie estinte, di un cieco razionalismo o della paura di essere ciò che si è. Il compito dell’europeo del terzo millennio è quello di proseguire sulla strada della cultura greca, romana e cristiana, e nel nome dell’Impero romano e del sacro Romano Impero, fare emergere le radici di quello che da sempre siamo: anche se lo abbiamo, da troppo tempo dimenticato”.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 150

    Stampato nel 2009 da Settimo Sigillo

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    Sulla razza

    7.00

    “La razza si definisce per un complesso coerente di pensieri, di sentimenti, di tradizioni, di disposizioni intellettuali e morali che si esprimono attraverso caratteri fisici e fisiologici riconoscibili: uno stile di vita radicato nelle disposizioni del corpo.” Così l’autore di questo agile libello sulla questione razziale, che permette di inquadrarla come problema, allo stesso tempo , estetico, etico e metafisico.

    Brossura 14,5 x 21,5 cm.

    Stampato da Edizioni di Ar

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    Trattato del ribelle

    12.00

    Prendendo le mosse dal pensiero di Nietzsche,il testo rappresenta una sintesi illuminante della volontà tragica diaccettare non passivamente la modernità. L’uomo moderno – consapevoledella fase avanzata del nichilismo contemporaneo, dell’assenza divalori comunitari – può “sopravvivere” alla tecnica e, usando untermine oggi di moda, alla “globalizzazione” tenendo saldo un piedenella Foresta, simbolo dell’irrazionale e dell’ancestrale. E’ la figuradell'”Anarca” che Junger delinea con una rettorica asciutta,cristallina ed efficace. Lettura obbligata per i “ribelli”.

    Brossura, 10,5 x 17,5 cm. pag. 136

    Stampato nel 1990 da Adelphi

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