1492, La crociata che cambiò il mondo. Dalla Spagna della Reconquista alla conquista dell’America

Rinascimento

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    1492, La crociata che cambiò il mondo. Dalla Spagna della Reconquista alla conquista dell’America

    21.90

    Giorgio Enrico Cavallo

    Cosa avvenne in America dopo il 1492? Secondo la narrazione dominante, un manipolo di predoni si avventò sulle immense ricchezze del continente. Avventurieri spagnoli senza scrupoli riuscirono a sconfiggere civiltà raffinate e progredite. La crociata che cambiò il mondo si propone di fornire al lettore preziose chiavi di lettura per comprendere alcuni degli avvenimenti più importanti della storia moderna. Il volume inquadra la conquista spagnola come la prosecuzione delle crociate di antica memoria. Cristoforo Colombo, Hernan Cortés, Francisco Pizarro interpretavano la crociata come uomini dell’età rinascimentale.  L’opera trasporta il lettore lontano nel tempo e nello spazio, ma senza perdere il riferimento al nostro presente ed al dibattito senza esclusione di colpi che contrappone Leggenda nera e Leggenda bianca. La conquista spagnola del Nuovo Mondo favorì il trionfo del cattolicesimo, proprio pochi anni prima che Lutero dilaniasse la Res publica christiana, ma la sciagurata ingordigia di molti conquistadores e i loro metodi sbrigativi e brutali aiutarono la propaganda anticattolica a condannare la Spagna di Carlo V e Filippo II.

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    1494-1559 Le guerre d’Italia

    12.00

    Agile collana di monografie dedicata alla storia militare, l’uniformologia, il modellismo e il wargame. Si prendono in esame avvenimenti, eserciti, personaggi, armi, battaglie e tattiche di guerra, per questa ragione ogni monografia è ampiamente illustrata con fotografie e disegni in bianco e nero e quasi sempre una sezione centrale a colori, raffigurante uniformi e distintivi. Il punto di forza della serie è che prende in esame tutti i periodi storici, così da accontentare un notevole numero di appassionati.

    Brossura 21 x 29,5 cm. pag. 45 con 87 illustrazioni b/n + 16 tavole a colori

    Stampato da Chillemi

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    Accadde a Famagosta

    15.00

    Una guarnigione di 6000 uomini asserragliata dentro la città di Famagosta, resiste per dieci mesi all’assedio di 100.000 turchi. Nonostante la schiacciante superiorità numerica, convinto di essere soccorso in tempo, il Comandante della fortezza, il veneziano Marcantonio Bragadin, rifiutò ogni trattattiva di resa sino all’estremo limite. Logorato da mesi di bombardamenti, senza più viveri e munizioni, il presidio italiano ridotto a poche centinaia di larve umane, ottenute onorevoli condizioni, accetta la capitolazione. Pochi giorni dopo, addicendo a pretesto un oscura questione i difensori superstiti vengono trucidati in massa. Brgadin verrà tenuto in vita per altri 11 giorni poi, verrà ucciso in maniera orribile. Il fatto avviene il 17 agosto 1571. mancano 51 giorni alla battaglia di Lepanto.

    Brossura 14,5 x 21 cm. pag. 190

    Stampato nel 2006 da Scepsi & Mattana

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    Africa bianca – Dalle origini all’indipendenza 1852 – 1910

    7.80

    Raggiunto il Capo di Buona Speranza nel febbraio 1487, tre navi portoghesi gettarono l’ancora nella Baia della Tavola, dove oggi sorge Città del Capo. L’avvenimento segnò una svolta nella storia mondiale; aggirata la soverchiante potenza dell’Islam nell’Africa Settentrionale e nel Medio Oriente, l’Europa era in grado di realizzare una sua antica aspirazione, quella di stabilire una via commerciale diretta verso i mercati asiatici. Quasi contemporaneamente, nel 1492, Cristoforo Colombo rivelava l’esistenza a occidente di un nuovo mondo verso. Le varie fasi attraverso cui passò la conquista europea dei mercati asiatici portarono nel 1652 alla nascita, in quel punto estremo del continente africano, di un piccolo insediamento europeo, in origine prevalentemente olandese, con funzioni di scalo intermedio per le navi in transito per l’India. Le rivalità religiose e i conflitti tra le potenze in Europa, il passaggio della supremazia dall’Olanda alla Gran Bretagna, affermatasi come potenza egemone nell’Africa Meridionale e il consistente afflusso di immigranti in seguito alla scoperta dei diamanti e dell’oro, ebbero come effetto la nascita del popolo afrikaner, risultato dalla fusione di coloni olandesi, tedeschi, francesi e anglosassoni, il quale, per la sua originalità culturale e il tenace attaccamento alle proprie tradizioni e all’indipendenza, può essere considerato l’unica popolazione bianca del continente africano.

    Brossura, 14,5 x 20 cm. pag. 352

    Stampato nel 2015 da Greco & Greco

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    Agenti dell’Impero – Cavalieri, corsari, gesuiti e spie nel Mediterraneo del Cinquecento

    39.90

    Nella seconda metà del Cinquecento, la maggior parte degli stati cristiani dell’Europa occidentale era sulla difensiva, arroccata contro la superpotenza musulmana: l’impero dei sultani ottomani. Era in atto un violento conflitto, che si traduceva nelle azioni lampo dei corsari e nelle guerre su più larga scala, ma esistevano anche molte forme di interazione pacifica a cavallo dei confini fluidi tra i due blocchi di potere. Agenti dell’Impero descrive i destini di una famiglia veneto-albanese, i cui membri erano fino a oggi pressoché ignoti, sullo sfondo del Mediterraneo e del suo entroterra europeo. Tra loro ci sono un arcivescovo dei Balcani, il capitano dell’ammiraglia pontificia a Lepanto, l’eminenza grigia dietro al trono nella provincia ottomana di Moldavia e un dragomanno presso l’ambasciata veneziana a Istanbul. Attraverso le biografi e di tre generazioni di avventurieri, Noel Malcolm getta una luce davvero inattesa sui rapporti tra Venezia, Roma e l’Impero Ottomano, affrontando temi come lo spionaggio, la diplomazia, il commercio di granaglie, la tratta degli schiavi e le rivolte antiottomane. Descrive le strategie contraddittorie delle potenze cristiane e i piani piuttosto ambiziosi di sultani e visir. Agenti dell’Impero è un libro che si dipana con le affascinanti movenze di un romanzo e che, senza mai scostarsi dalla centralità delle fonti, offre una rigorosa ricostruzione dei rapporti di forza e delle relazioni tra mondo cristiano e ottomano.

    Rilegato, 17 x 24 cm. pag. 578 con vari inserti con mappe e illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2016 da Il Mulino

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    Alfonso il Magnanimo – Il re del Rinascimento che fece di Napoli la capitale del Mediterraneo

    25.00

    Succeduto nel 1416, all’età di 20 anni, al padre Ferdinando I al vertice della Corona d’Aragona, Alfonso V nel 1420 si recò a Napoli su richiesta della regina Giovanna II, che lo adottò e gli assicurò la successione al suo regno. Dopo tre anni, tuttavia, la volubile sovrana revocò l’adozione e il re d’Aragona ritornò in Spagna per risolvere i contrasti che nel frattempo erano insorti tra i suoi fratelli e il re di Castiglia, Giovanni II. Dopo la morte della regina Giovanna, partecipò contro Renato d’Angiò alla guerra di successione al trono di Napoli, che riuscì a conquistare nel 1442. Per consolidare quel trono Alfonso prese parte alle guerre che impegnarono i diversi potentati italiani, proseguendo tuttavia poi a combattere con la repubblica di Genova, i cui mercanti erano i principali concorrenti dei suoi sudditi catalani nel Mediterraneo. Napoli divenne di fatto la capitale dei domini di Alfonso che, grazie al mecenatismo con cui accolse gli uomini di cultura, fece della sua corte un importante centro del Rinascimento italiano. Per la sua liberalità gli umanisti gli attribuirono l’appellativo di Magnanimo.

    Brossura, 15 x 24 cm. pag. 372

    Stampato nel 2019 da Salerno Editore

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    Appello al turco – I confini infranti del Rinascimento

    20.00

    Per molto tempo i poteri pubblici, i singoli individui e le autorità religiose del mondo cristiano fecero di nascosto la “cosa innominabile” che questo libro riporta alla luce: si appellarono ai turchi per risolvere i loro più disparati problemi personali o politici. Ciò accadde soprattutto nell’Italia del Rinascimento, e nell’esercizio si segnalarono persino alcuni papi in conflitto con altri principi cristiani. Il libro analizza le permeabilità della linea di cesura fra cristiani e musulmani, senza farsi ingannare dalle deplorazioni lanciate dai contemporanei. Vengono raccontati scambi di lettere e di emissari, trattative segrete e offerte di doni, azioni di spionaggio e depistaggio nel periodo che va dalla conquista di Costantinopoli nel 1453 alla battaglia di Lepanto nel 1571. Malgrado la retorica di crociata, l’accesso della potenza turca al tavolo diplomatico europeo precedette di molto l’instaurazione di un sistema di relazioni internazionali dichiaratamente laiche.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 182 + pagine fuori testo con 12 figure b/n e colori

    Stampato nel 2011 da Viella

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    Ascesa e tramonto dei Borgia

    20.00

    La casata dei Borgia è senza dubbio la più nota di tutta la storia. Leggende di avvelenamenti e incesti, corruzione e crudeltà crebbero rapidamente attorno a quel nome. I membri di questa famiglia dominarono la scena italiana tra il XV e il XVI secolo, grazie anche allo sfrenato nepotismo prima di papa Callisto III e poi di suo nipote, papa Alessandro VI, che cercò di favorire con ogni mezzo figli e parenti. Numerosi episodi caratterizzarono il pontificato di Alessandro, fornendo materiale per una sterminata letteratura nei secoli a venire: dal libertinaggio nel palazzo Apostolico ai presunti amori incestuosi, dai delitti verso gli oppositori e i più ricchi cardinali della Curia romana fino al supposto fratricidio di Giovanni da parte di Cesare. Ombre che si addensarono anche nelle campagne militari del Valentino, temuto per la sua ferocia, o nella turbolenta vita matrimoniale di Lucrezia. Il volume delinea molto bene l’Italia dell’epoca: un paese fatto di città in lotta e di macchinazioni dinastiche dove alta cultura e grande crudeltà marciavano di pari passo. Emerge infine Roma, colta nel momento di risveglio dopo un lungo sonno, all’alba gloriosa del Rinascimento.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 305 con numerose illustrazioni b/n

    Stampato nel 2016 da Odoya

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    Aspettando l’imperatore – Principi italiani tra il papa e Carlo V

    32.00

    La notte del 18 settembre 1549 il cardinale di Ravenna Benedetto Accolti muore di un colpo apoplettico a Palazzo Medici. Poco dopo, messi e staffette s’incrociano, portando non solo la notizia della scomparsa del porporato, ma anche allarmate missive che riguardano il destino delle sue carte. Due cardinali (Ercole Gonzaga e Giovanni Salviati) e due principi (Cosimo de’ Medici ed Ercole II d’Este) sono terrorizzati all’idea che la corrispondenza dell’Accolti finisca nelle mani sbagliate. Le informazioni, le decisioni e i progetti che trovano espressione in questo carteggio avvolto dal segreto possono contare su risorse finanziarie ingenti, su protezioni di altissimo livello, su vaste reti di fedeltà cortigiane, su alleanze dinastiche e matrimoniali. Parlano del papa e dell’imperatore e della lotta tra i due giganti: contengono un intero mondo. A partire da questa preziosa corrispondenza, sino a oggi ignota agli studiosi della crisi religiosa e politica cinquecentesca italiana, Elena Bonora ricostruisce magistralmente l’Italia di Carlo V, riportando alla luce l’intricata rete filoimperiale che collegava tra loro le corti più influenti della penisola e il suo fallimento finale.

    Rilegato, 15 x 23 cm. pag. 285

    Stampato nel 2014 da Einaudi

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    Azincourt et la vie quotidienne en 1415

    20.00

    Questo libro, dedicato ad una delle meglio documentate battaglie della “Guerra dei cento anni”, quella di Azincourt, ricorda le fasi della campagna condotta dal re Enrico V di Inghilterra dall’assedio della città di Harfleur fino alle pianure della Piccardia. Questa prima parte è accompagnata da una rappresentazione della vita quotidiana nel 1415. l’equipaggiamento dell’uomo di guerra, il suo armamento, ma anche la vita della popolazione. Il volume, completamente illustrato, riporta dettagli sugli armamenti, i costumi e gli oggetti del quotidiano anche attraverso le bellissime ricostruzioni della Compagnia di Saint-Martin. L’opera inoltre è completata dall’araldica dei blasoni di una sessantina di cavalieri francesi uccisi ad Azincourt.

    Rilegato 20,5 x 29,5 cm. pag. 80 interamente illustrate con foto e disegni a colori

    Testo in lingua francese

    Stampato nel 2007 da Heimdal

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    Banditi e briganti

    18.00

    Storia di lunga durata. Storie di uomini, e di donne, molto diversi tra loro. Storie di banditi, come venivano chiamati tra il Ciquecento e il Settecento quelli che erano colpiti dal bando, cioè un decreto di espulsione dalla comunità di cui facevano parte, briganti come nell’Ottocento i francesi definivano tutti quelli che s’opponevano alla loro dominazione. Bandito e brigante non sono prodotti solo del Mezzogiorno che in tempi diversi li troviamo in Calabria, Basilicata, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise, Lazio, Veneto, monte, Toscana, Emilia-Romagna. Una lunga scia di sangue fatta di atrocità, corpi squartati, teste mozzate esposte ovunque. Crudeltà da tutte le parti. Repressione cieca, crudele, selvaggia pensa di risolvere problemi, che sono sociali e politici, facendo ricorso alle armi, al carcere, alle fucilazioni indiscriminate. Dalla Repubblica di Venezia allo Stato Pontificio, dal Regno di Napoli al neonato Regno d’Italia tutti i regnanti si comportano allo stesso modo. L’altra faccia della repressione è la scelta degli Stati di venire a patti, scendere a compromessi, di fare accordi con i malviventi. briganti c’è un’enorme letteratura. Mancava un libro che contasse il filo che lega e che separa banditi e briganti, che mostrasse le diverse componenti – politica, religiosa, sociale, culturale -, che demistificasse falsi miti come quello che i mafiosi sarebbero i figli naturali o gli eredi legittimi dei briganti.

    Brossura 17 x 21 cm. pag. 192 con molte illustrazioni a colori

    Stampato nel 2011 da Rubbettino

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    Baroni e vassalli – Storie moderne

    42.00

    Regime di terre e di vassalli, il feudalesimo è stato riproposto dalla più recente storiografia come uno degli elementi di lunga durata che, seppure attraverso un continuo e complesso processo di riconfigurazione, hanno accompagnato la storia dell’Europa dal medioevo all’età moderna. Una minore attenzione era stata finora accordata allo sviluppo che, tra il XVI e il XVIII secolo, ha interessato la proprietà signorile posseduta da monasteri e abbazie, da vescovi e religiosi degli Ordini e, più in generale, da tutte quelle istituzioni che, in un modo o in un altro, dipendevano dalla Chiesa. Il libro ha inteso ricostruire tale storia lunga e complessa attraverso i lavori di numerosi studiosi che, con prospettive differenti, seguendo percorsi metodologici e documentali autonomi e spesso profondamente innovativi, hanno contribuito a tracciare un panorama composito, all’interno del quale lo spazio economico e finanziario dei patrimoni signorili si intreccia con le implicazioni politiche e amministrative connesse alle prerogative giurisdizionali del governo dei feudi.

    Brussura, 15 x 23 cm. pag. 384

    Stampato nel 2012 da Franco Angeli

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    Bartolomeo Colleoni e le compagnie di ventura nel XV Secolo

    14.00

    Bartolomeo Colleoni iniziò la sua carriera militare, come scudiero, all’età di 15 anni presso Filippo Arcelli signore di Piacenza. Nel 1424 era, al servizio del condottiero Jacopo Caldora, al comando di una squadra di 20 cavalli. Con il Caldora entrò nella corte di Giovanna II di Napoli; partecipò alla battaglia dell’Aquila, 1424, contro Braccio da Montone, che venne sconfitto e rimase ucciso. Si distinse nell’assedio di Bologna, 1425, sotto le insegne del Caldora, per il Papa. La guerra cominciò a dare i suoi frutti, il suo nome si diffuse e la sua fama crebbe tanto da essere notato da Venezia. Iniziò così un lungo rapporto che, tra alti e bassi, segnò la sua vita e gli diede alla fine quella fama di condottiero tanto ricercata oltre alla connessa ricchezza. Fu un rapporto, di odio/amore, che vide sempre nel Colleoni una pulsione verso la Serenissima, pulsione ampliata dalla ricerca di riconoscimenti della propria capacità bellica e anche dalla gratitudine per quanto di onori e ricchezze la Repubblica gli darà, non ultimo quell’anelato monumento equestre da erigersi in piazza San Marco… e che invece finirà nel campo san Pietro e Paolo…

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 80 con circa 41 illustrazioni e foto b/n e 14 tavole a colori

    Stampato nel 2014 da Soldiershop

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    Bartolomeo Colleoni e le compagnie di ventura nel XV secolo

    25.00

    Bartolomeo Colleoni iniziò la sua carriera militare, come scudiero, all’età di 15 anni presso Filippo Arcelli signore di Piacenza. Nel 1424 era, al servizio del condottiero Jacopo Caldora, al comando di una squadra di 20 cavalli. Con il Caldora entrò nella corte di Giovanna II di Napoli; partecipò alla battaglia dell’Aquila, 1424, contro Braccio da Montone, che venne sconfitto e rimase ucciso. Si distinsenell’assedio di Bologna, 1425, sotto le insegne del Caldora, per il Papa. La guerra cominciò adare i suoi frutti, il suo nome si diffuse e la suafama crebbe tanto da essere notato da Venezia. Iniziò così un lungo rapporto che, tra alti e bassi, segnò la sua vita e gli diede alla fine quella fama di condottiero tanto ricercata oltre alla connessa ricchezza. Fu un rapporto, di odio/amore, che vide sempre nel Colleoni una pulsione versola Serenissima, pulsione ampliata dalla ricerca di riconoscimenti della propria capacità bellica e anche dalla gratitudine per quanto di onori e ricchezze la Repubblica gli darà, non ultimo quell’anelato monumento equestre da erigersi in piazza San Marco, e che invece finirà nel campo dei SS Pietro e Paolo…

    Brossura, 17,5 x 25,5 cm. pag. 80 riccamente illustrato a colori

    Stampato nel 2017 da Soldiershop

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    Battaglie alpine del Piemonte sabaudo

    30.00

    Tre secoli di battaglie immerse nell’oblio, sulle impervie giogaie delle Alpi occidentali, che opposero la Stato Sabaudo alla Francia. Eventi che coinvolsero popolazioni e terre “di qua e di là dai monti”, di Savoia, Piemonte, Valle d’Aosta, e Liguria. Eserciti di migliaia di uomini, antenati degli alpini, costretti ad affrontarsi sui colli, nelle valli e sulle vette. Una proposta per riscoprire e percorrere itinerari dimenticati e sconosciuti sulle “tracce della storia”. Illustrato con circa 30 foto a colori e una decina di cartine in b/n.

    Rilegato 17 x 24 cm. pag. 290 con cartine b/n + 16 foto a colori

    Stampato nel 1999 da Chiaramonte

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    Bayonets for hire. Mercenaries at war 1550-1789

    40.00

    Questo libro apre uno squarcio sulla sordida storia dei mercenari al principio dell’Era moderna. Dagli eserciti professionali greci di Alessandro, attraverso la Guerra dei Cent’anni, fino a oggi i mercenari sono sempre stati presenti e il loro ruolo si è costantemente evoluto. Di questa avvincente storia il libro affronta i turbolenti anni dal 1550 al 1798: dalle Guerre di Religione alla vigilia della Rivoluzione francese. Un periodo questo di notevoli cambiamenti in Europa con la drammatica transizione dal mondo medioevale a quello moderno, in tutte le aree, economica, politica e culturale. In questo movimento i mercenari giocarono un ruolo importante, poiché la teoria e la tecnologia militari ebbero un rapido sviluppo e incremento attraverso l’organizzazione e l’equipaggiamento di questi eserciti professionali. Frutto di una accurata ricerca, il libro ci introduce nel pericoloso mondo della guerra per lavoro.

    Cartonato con sovracopertina 16 x 24 cm. pag. 304 con 33 illustrazioni b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2007 da Greenhill Books

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    Caller 1535 – Carlo V, Cagliari e la crociata contro gli infedeli

    50.00

    Nell’estate del 1535, l’armata e la flotta di Carlo V partono alla conquista di Tunisi salpando dal Golfo degli Angeli, che fronteggia Cagliari, l’antica Càller. L’opera narra una guerra di scontro fra due culture e società, l’Occidente e l’Oriente. Sensibile all’afflato del favoloso e dell’esotico, l’autore tratta però con inappuntabile precisione da storico i fatti cruenti ed esaltanti di battaglie per terra e mare, vittorie e sconfitte, saccheggi, stupri, incendi e tragiche vendette. Con severità di studioso, Corona sviluppa una trama precisa dopo aver compulsato migliaia di documenti da numerosi archivi e da fonti sinora trascurate. Il testo, che scorre pure con la fluidità di un romanzo, è rigoroso resoconto storico. Ogni personaggio, anche minore, è inquadrato con esaustiva esattezza. Numeri di navi e uomini, posizioni di scontri navali e terrestri, distanze, armamenti, tattiche e strategie: nulla è trascurato. Non ultima cosa è da rilevare il gusto grafico del libro, con i box e le note illuminanti e l’iconografia che entra a far parte della narrazione anche con rare immagini.

    Rilegato, 22,5 x 23 cm. pag. 350 con numerose illustrazioni e foto a colori

    Stampato nel 2015 da Akademeia

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    Capitani di ventura – Sigismondo Pandolfo dei Malatesti e Federigo da Montefeltro, vita parallela di due condottieri

    25.00

    Federigo II da Montefeltro, conte- poi duca- di Urbino, e Sigismondo Pandolfo dei Malatesti furono due veri figli del Rinascimento: Sigismondo eccessivo in tutto, nei vizi come nelle virtù, Federigo, detto dagli umanisti Lume della Italia, prudente ed allo stesso tempo capace di ferocia (probabilmente assassinò il fratellastro e abbandonò al sacco ed alla strage Fossombrone, colpevole di aver aperto le porte al Malatesti, Montorio e Volterra, e fu tra i mandanti occulti della congiura dei Pazzi); furono entrambi tra i più grandi capitani del Rinascimento, divisi tra loro da un odio feroce, che trascese le tradizionali rivalità delle due dinastie per diventare qualcosa di personale e di cieco; entrambi uomini di straordinaria cultura, veri figli del Rinascimento, che popolarono le proprie corti di umanisti ed artisti

    Brossura, 17,3 x 25,4 cm. pag. 148 con alcune foto e illustrazioni b/n

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Caravaggio 1448 – L’assedio le battaglie l’araldica

    19.00

    Si tratta della battaglia di Caravaggio del 1448, uno scontro poco conosciuto ma importante nel quadro della lunga guerra tra la signoria di Venezia e quella di Milano. Infatti la schiacciante vittoria di Francesco Sforza sulle truppe veneziane favorì l’ascesa politico-militare del condottiero di Cotignola verso l’ingresso trionfale in Milano del marzo 1450 e il suo insediamento come duca.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 220 interamente illustrato con tavole a col di uniformi, armi, araldiche e mappe

    Stampato nel 2014 da Acies Edizioni

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    Carlo V

    28.00

    La figura di Carlo V domina tutta la prima metà del Cinquecento e affascina ancora oggi, per la vastità del suo Impero e perché in lui convissero l’uomo del Medioevo e quello del Rinascimento. Dagli anni giovanili fino al desolato tramonto nella solitudine di Yutse, Brandi fa rivivere in tutta la sua complessità il personaggio di Carlo V, il suo carattere, il suo mondo interiore, ricreando con dovizia di particolari l’ambiente in cui visse e regnò, i consiglieri, i nemici, i parenti. E intorno un mondo in tumultuosa trasformazione: le guerre, le sanguinose battaglie, il sacco di Roma, le discussioni teologiche, Francesco I, Enrico VIII, Martin Lutero. Utilizzando un considerevole numero di fonti – dai documenti d’archivio alle tele di Tiziano, dalle memorie e dalle lettere di Carlo V alle grandi opere innalzate a sua gloria -, Brandi costruisce una biografia del pensiero e dell’agire politico di un imperatore sorretto dalla certezza di essere stato chiamato a quel compito dalla suprema volontà di Dio.

    Brossura pag. L + 657

    Stampato nel 2008 da Einaudi

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    Cavalieri del sepolcro – Storia e significati della milizia nell’ordine equestre del santo sepolcro di Gerusalemme

    29.50

    I Cavalieri del Santo Sepolcro costituiscono uno dei due Ordini cavallereschi insieme a quello di Malta, attualmente riconosciuti dalla Santa Sede Nella prima parte la storia dell’Ordine; nella seconda, la più originale, vengono dettagliatamente esaminati i significati dei cinque attributi di Ordine, di Equestre, del santo, del Sepolcro e l’appellativo Gerosolimitano, che spettano di diritto a tale insigne Ordine. Molte illustrazioni a colori nel testo.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 304 con varie illustrazione b/n e colori

    Stampato nel 2017 da Settimo Sigillo

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    Cavalieri mercenari e cannoni – L’arte della guerra nell’Italia del Rinascimento

    13.00

    All’alba del Trecento l’Italia era la terra più ricca d’Europa, la più avanzata culturalmente. Sotto la cenere di tale splendore, tuttavia, covavano le braci ardenti di conflitti mai sopiti: nel Meridione le sanguinose lotte tra papato, baroni e pretendenti al trono di Napoli, al Nord le bellicose vicende che avevano portato all’affermarsi dei Comuni e poi delle Signorie. Partendo da queste premesse Marco Scardigli racconta l’evolversi della guerra in Italia dal 1300 al 1527, l’anno del sacco di Roma a opera dei lanzichenecchi che pose fine al ruolo internazionale della penisola. Assistiamo così agli ultimi scontri tra guelfi e ghibellini, alla parabola dei capitani di ventura, all’arrivo dei possenti eserciti stranieri. Ma anche alla nascita di una sensibilità nuova, “moderna”: gli anni dal Tre al Cinquecento furono infatti segnati da una sequenza di guerre, scontri, massacri, eppure sono ricordati come i secoli d’oro dell’arte e della cultura italiane, l’epoca dell’Umanesimo e del Rinascimento. Arte e guerra, in realtà, sono le due facce di una stessa medaglia, due aspetti di quella vocazione alla grandezza che distinse i protagonisti dell’epoca, da Cangrande della Scala a Ludovico il Moro. Ed è impossibile dimenticare che, accanto ai colpi dei primi cannoni, convivevano le pennellate di Raffaello e i colpi di scalpello di Michelangelo.

    Brossura, 13,5 x 20 cm. pag. 488

    Stampato nel 2014 da Mondadori

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    Cefalonia e Itaca al tempo della Serenissima – Documentazione e cartografia in biblioteche venete

    32.00

    Cefalonia e Itaca sono due delle sette isole maggiori dell’arcipelago delle isole Ionie, il cosiddetto “Eptaneso”, a occidente della penisola greca a sud del Mare Adriatico, posizione strategica per la sicurezza delle vie di navigazione e l’accesso al Golfo di Venezia. La storia e la rappresentazione delle due isole sotto il dominio Veneziano vengono trattati attraverso resoconti storici e memorialistici pubblicati nella loro forma originaria, che rappresentano un documento interessante sulla realtà di quelle isole nei secoli passati, sugli usi e costumi dei loro abitanti, sulle vicende che vi ebbero luogo, sui rapporti delle loro popolazioni con i rappresentanti della Serenissima. Si offre un ricco regesto dei documenti riguardanti le due isole nelle maggiori biblioteche del Veneto. L’apparato iconografico e cartografico a colori, da manoscritti, libri e carte antiche, completa il volume.

    Rilegato, 22 x 28 cm. pag. 175 con numerose mappe e illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2015 da Biblion

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    Ceresole 14 Aprile 1544 – Vittoria francese dell’ultima guerra d’Italia tra Francesco I e Carlo V

    20.00

    Aprile 1544. Quasi 20 anni dopo l’umiliazione di Pavia dove il re Francesco I fu fatto prigioniero dai soldati del suo nemico Carlo V, la Francia riprende l’offensiva in Italia. Il teatro di guerra è il Piemonte; occupato quasi totalmente dai francesi già dal 1536. Partendo da Asti l’esercito imperiale, guidato dal veterano Alfonso d’Avalos marchese del Vasto è in viaggio per la piazzaforte di Carignano assediata dai francesi. Questi ultimi a loro volta condotti dal giovane comandante François Bourbon conte d’Enghien si muovono incontro ai nemici. Il primo scontro tra i due eserciti avviene il giorno di Pasqua a Ceresole ma con un nulla di fatto. Il giorno dopo il 14 aprile nello stesso luogo si rinnova la battaglia nella quale gli imperiali vengono nettamente sconfitti. I famosi lanzichenecchi, nerbo dell’esercito di del Vasto, sono battuti dai fanti francesi e da quelli svizzeri, poi massacrati a migliaia proprio da questi ultimi. I lanzichenecchi ricevono così in cambio la stessa fine che a Pavia 20 anni prima avevano riservato ai fanti svizzeri.

    Brossura, 19 x 25 cm. pag. 104 con circa 60 illustrazioni b/n e a colori

    Stampato nel 2012 da Historic’one Editions

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    Cities at War in Early Modern Europe

    95.00

    Le esigenze di fortificazione e la guerra d’assesio tra il 1550 e il 1700 hanno profondamente influenzato le scelte urbanistiche delle città europee. Il perimetro fortificato, con i suoi bastioni regolari, ha ridefinito l’identità della città moderna. La pianificazione militare portò come conseguenza a nuove forme di spazi urbani formati da griglie, grandi piazze centrali e boulevard alberati. L’autrice esamina questa “nuova urbanistica” come visualizzata da incisori, pittori e cartografi, attraverso piani precisi e potenti viste panoramiche. I settori geografici di confronto vanno dalla Gran Bretagna all’impero Ottomano, da Malta alla Scandinavia, offrendo uno studio accurato dell’urbanistica militare moderna, caratterizzate da uniformità, chiarezza geometrica e monumentalità disadorna.

    Rilegato, 21,5 x 28 cm. pag. 370 con circa 223 illustrazioni b/n

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2010 da Cambridge University Press

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    Città fatali – Battaglie assedi e conflitti urbani dall’antichità ai giorni nostri

    12.00

    Questo lavoro parla di guerre e di città, dall’antichità ai giorni nostri. Le descrive nella loro natura all’interno di una cornice storica, prendendo in esame strategie e tattiche, armi e mezzi, indicando non solo il numero di caduti, feriti e dispersi, ma cercando di mostrare al lettore il momento cruciale dello scontro e il “volto” dei principali protagonisti. Le guerre prese in esame non sono soltanto quelle più sanguinose o importanti della storia militare, ma anche quelle che non sempre hanno cambiato le sorti dell’umanità, ma che sicuramente hanno rappresentato un sacrificio umano indelebile.

    Brossura, 14,5 x 20,5 cm. pag. 134

    Stampato nel 2014 da Chillemi

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    Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II

    55.00

    L’opera di Braudel ha innovato la visione della vita europea e mediterranea del Cinquecento: allo schema tradizionale della crisi sopraggiunta come conseguenza dell’apertura di nuove vie di navigazione atlantica, Braudel contrappone la visione di un mondo pieno di traffici e contrasti, di tensioni e di scambi, di cui erano partecipi non solo i paesi che si affacciavano sul Mediterraneo, ma anche gli Stati più lontani.

    2 voll. in brossura per compl. pag. LI + 1457

    Stampato nel 2002 da Einaudi

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    Civitates orbis terrarum – From the renaissance prints of Braun and Hogenberg

    29.00

    Uno dei primi atlanti della storia fu creato da Georg Braun nel 1572, grazie a miglioramenti tecnologici e nuove scoperte geografiche: la cartografia moderna stava crescendo. In questo primo volume sono riportate le 80 tavole che descrivono l’Italia, da nord a sud seguendo la navigazione attraverso le coste del Mar Mediterraneo.

    Brossura, 20 x 25 cm. pag. 95 illustrato con tavole a colori

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2019 da Soldiershop

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    Corpi armati e ordine pubblico in Italia (XVI-XIX secolo)

    20.00

    Questo volume, che raccoglie i contributi presentati in un convegno/seminario internazionale, non concentra l’attenzione sulle attività di difesa dell’ordine pubblico attribuite a reparti di linea dell’esercito – compiti di polizia sono stati frequentemente attribuiti a reparti militari – intende invece indagare il mondo dei numerosi corpi armati che nelle diverse epoche si sono fatti carico di compiti di polizia. Questi corpi armati, spesso apparentementi senza tratti che li possano accumunare, vengono analizzati nelle loro caratteristiche, origini e funzioni, al fine di trovare elementi che aiutino a metterli in relazione. Quindi l’analisi è stata portata sulle truppe leggere dell’Esercito, sulle milizie civiche e territoriali, sulla gendarmeria, sugli armati di ferme e finanza, sui crocesignati, sugli esecutori di giustizia tanto dei tribunali civili quanto delle corti vescovili e baronali e, infine, su truppe irregolari assoldate da soggetti privati, mettendo in evidenza il carattere di strumenti di potere che questi corpi spesso assumevano.

    Brossura 17 x 24 cm. pag. 326

    Stampato nel 2003 da Rubbettino

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    Crevola 1487 – La battaglia. Ossola e Ticino tra ducali e invasori

    40.00

    Aprile del 1487: la Val d’Ossola per la nona volta è invasa da nord. Questa aggressione armata è voluta da Jodoco di Silenen, vescovo di Sion nel Vallese, con lo scopo di conquistare La Valle, terra di frontiera ed estremo baluardo del ducato sforzesco di Milano. Ne segue una breve guerra che termina il 28 aprile quando l’esercito ducale sconfigge duramente gli invasori. La battaglia di Crevola attorno al ponte sul Diveria, definita “strage sanguinolentissima” da Ludovico il Moro, si è radicata nella fantasia popolare tanto da oscurare gli altri pur importanti combattimenti della giornata a Preglia e a Trontano/Masera. Sono qui descritti gli aspetti tattici dei vari scontri, gli armamenti presenti e il modo di combattere dell’epoca, in un approccio che si estende dalla realtà locale a un più ampio sguardo sull’orizzonte politico del XV secolo.

    Brossura, 26 x 32 cm. pag. 254 completamente illustrato con disegni foto e mappe a colori e b/n

    Stampato nel 2019 da Silvana

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    Cristoforo Colombo

    24.00

    La storia di Cristoforo Colombo alla scoperta dell’America è indubbiamente nota. L’ambizione e l’audacia lo convinsero della possibilità di raggiungere le Indie attraverso l’Oceano navigando verso ovest e lo fecero salpare. Esistono tuttavia diverse chiavi di lettura che interpretano da una prospettiva esoterica e cospirazionista gli eventi che lo condussero alla scoperta del Nuovo Mondo. In questo filone ricopre un posto di rilievo l’opera dello spagnolo Salvador de Madariaga secondo cui il padre di Colombo era un sefardita colpito dalle prime grandi persecuzioni antisemite che si erano abbattute sulla Spagna tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, e per le quali era stato costretto a lasciare il proprio paese. Madariaga ci rivela così, pagina dopo pagina, un Colombo “nuovo” il cui ambizioso progetto, trovando un rifugio per i suoi connazionali perseguitati, è quello di ricostruire lo Stato di Israele nel Nuovo Mondo….

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 572

    Stampato nel 2015 da Res Gestae

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    Cronaca del Baltico in fiamme. Chronica der Prouintz Lyfflandt (1584)

    28.00

    Balthasar Russow

    Scritta verso la fine del Cinquecento in un disinvolto e fluido medio basso tedesco da uno storico affidabile e di forte tempra come Balthasar Russow, nativo di Tallinn (Reval), la Chronica der Prouintz Lyfflandt (1584) è la storia di un Baltico in fiamme, in balia di potenze che si combattono per accaparrarsi terre e porti fondamentali per il commercio e per il predominio politico. Oltre a un compendio, che parte dal medioevo, delle Crociate del Nord nel Baltico orientale, Russow offre una vivida rappresentazione della Guerra di Livonia, che nel XVI sec. vide sanguinosamente coinvolti l’Ordine teutonico, la Svezia, la Danimarca, la Polonia-Lituania e soprattutto la Russia di Ivan il Terribile, del quale si dipinge un ritratto davvero unico, straordinario, a tinte cupe e fosche.

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    Cucina italiana del Quattrocento

    39.00

    La gastronomia è entrata a buon diritto nel novero delle arti del Rinascimento italiano ed essa pure fruisce del rinnovamento dei passati schemi culturali nel passaggio dal ‘300 al ‘400: principale artefice del nuovo corso è Maestro Martino con le sue proposte destinate a rivoluzionare il panorama gastronomico italiano. Il volume è incentrato su questo personaggio e sulla sua opera

    Brussura, 17 x 24 cm. pag. 306 12 illustrazioni fuori testo di cui 8 a colori

    Stampato nel 1996 da Olschki

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    Da Marignano a Pavia. Le guerre italiane di Francesco I (1515-1525)

    30.00

    Luigi Casali – Marco Galandra

    Il libro si occupa, come dice il titolo, delle campagne militari che il re di Francia Francesco I intraprese in Italia tra il 1515 (anno della sua ascesa al trono) e il 1525 per riconquistare Milano e la Lombardia. I due eventi cardine, descritti dettagliatamente da Luigi Casali e Marco Galandra, noti storici militari italiani, sono la vittoria di Francesco I a Marignano (l’attuale Melegnano) contro gli svizzeri (13-14 settembre 1515) e la sua disastrosa sconfitta e cattura a Pavia, ad opera delle truppe dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, guidate da Charles de Lannoy viceré di Napoli, da Carlo III di Borbone e soprattutto da Ferdinando d’Avalos marchese di Pescara (24 febbraio 1525). Il libro si occupa anche, per la prima volta in modo approfondito, delle operazioni militari che si svolsero nell’Italia settentrionale tra queste due battaglie, coinvolgendo, oltre a Milano, anche Pavia, Genova, Cremona e altre città. Senza dimenticare il tentativo di invasione della Provenza da parte delle truppe imperiali nell’estate del 1524. Un “must”, dunque, per gli appassionati di storia militare ma anche per chi vuole conoscere meglio le vicende italiane della prima metà del XVI secolo. Il libro, di 173 pagine, comprende una ricca bibliografia ed è corredato da 25 illustrazioni a colori, 44 in bianco e nero, 2 cartine a colori e 2 in bianco e nero.

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    Dai fanti da mar alla forza di proiezione dal mare – La Fanteria di Marina e le truppe anfibie italiane dal 1500 ai giorni nostri

    65.00

    Quest’opera raccoglie per la prima volta le vicende di tutti i Corpi italiani che dal ‘500 ai giorni nostri hanno operato sia in mare che a terra, denominati “Fanteria di Marina” o “Reparti Anfibi”: i Fanti da Mar di Venezia, il Corpo della Real Fanteria di Marina dell’esercito borbonico, il Reggimento Real Navi dell’esercito sardo, i Cacciatori del Sile che difesero Venezia (1848-1849), la Brigata Genio Lagunari, le Compagnie da sbarco della Marina, il Reggimento San Marco. Il volume parla anche della X Mas e della Divisione San Marco della RSI per giungere alla nascita e alle varie trasformazioni dei moderni corpi anfibi nazionali.

    Due volumi rilegati in cofanetto, 17,5 x 24,5 cm. complessive pag. 605 con circa 244 illustrazioni

    Stampato nel 2008 da Chiaramonte

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    Dal banditismo al brigantaggio – La resistenza allo Stato moderno nel Mezzogiorno d’Italia

    17.90

    Che cosa hanno in comune il bandito Marco Sciarra, l’insorgente Fra Diavolo o il brigante Crocco? Apparentemente niente, ma in realtà li lega un filo rosso, quello della resistenza, più o meno consapevole, da essi opposta in tempi diversi allo Stato moderno nascente o in via di affermazione. A metà strada fra l’opposizione passiva e la sollevazione popolare, il banditismo raccoglie fra i secoli XVI e XVII soldati disoccupati, disobbedienti fiscali, fuorusciti, protagonisti di conflitti tra fazioni e nobili impoveriti o preoccupati per l’invadenza statale. Vera sollevazione popolare è invece l’Insorgenza (1792-1814), cioè l’insieme delle resistenze contro la Rivoluzione e contro il regime di Napoleone Bonaparte in Italia e in Europa. Anche il brigantaggio postunitario è una realtà complessa, in cui rientrano la fedeltà dinastica e la resistenza all’invasore, l’opposizione alle caratteristiche più invadenti del nuovo Stato unitario – innanzitutto la coscrizione obbligatoria e la pesante fiscalità -, antiche tensioni sociali e l’inevitabile delinquenza comune. In questo libro Francesco Pappalardo descrive in maniera capillare, utilizzando una ricca documentazione, il panorama storico in cui nascono e si sviluppano queste realtà, soffermandosi su tanti personaggi non sempre presenti nei libri di storia: da Alfonso Piccolomini a Giulio Pezzola, dagli insorgenti meridionali – “Sciabolone”, “Francatrippa”, “Panedigrano”, “Sciarpa” – fino ai briganti…

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 210 con alcune illustrazioni a colori e b/n

    Stampato nel 2014 da D’Ettoris

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    Der lange Turkenkrieg (1593 – 1606) Vol. 1° – La lunga guerra turca – The long turkish war

    20.00

    La guerra del 1593-1606 può essere considerata come l’episodio finale di un lungo duello fra Vienna e Istanbul iniziato dopo la battaglia di Mohács (1526). A seguito di quella vittoria, il sultano aveva esteso il suo controllo su due terzi dell’Ungheria e minacciava direttamente l’Austria, di fatto la sola potenza che gli si opponeva nella regione danubiana. La Porta cercò di estendere il controllo politico su tutto il regno d’Ungheria sostenendo l’elezione di Szápolyai János (1487–1540), opposto al pretendente degli Asburgo. Gli austriaci, invece, agirono con rapidità contro le decisioni della dieta ungherese e nel 1527 obbligarono Szápolyai, già eletto re d’Ungheria, a un esilio obbligato in Polonia. Nel 1529 iniziò una nuova guerra, quando il detronizzato Szápolyai ottenne il sostegno del sultano per rivendicare i suoi diritti e così, per tener fede alla sua parola, Solimano il magnifico (1496-1566) giurò di marciare su Vienna e cingere d’assedio la capitale degli Asburgo.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 80 molto illustrazioni b/n e colori

    Testo bilingue italiano /inglese

    Stampato nel 2014 da Soldiershop

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    Der lange Tuurkenkrieg, la lunga Guerra turca (1593-1606) Vol. 1

    29.00

    La guerra del 1593-1606 può essere considerata come l’episodio finale di un lungo duello fra Vienna e Istanbul iniziato dopo la battaglia di Mohács (1526). A seguito di quella vittoria, il sultano aveva esteso il suo controllo su due terzi dell’Ungheria e minacciava direttamente l’Austria, di fatto la sola potenza che gli si opponeva nella regione danubiana. La Porta cercò di estendere il controllo politico su tutto il regno d’Ungheria sostenendo l’elezione di Szápolyai János (1487–1540), opposto al pretendente degli Asburgo. Gli austriaci, invece, agirono con rapidità contro le decisioni della dieta ungherese e nel 1527 obbligarono Szápolyai, già eletto re d’Ungheria, a un esilio obbligato in Polonia. Nel 1529 iniziò una nuova guerra, quando il detronizzato Szápolyai ottenne il sostegno del sultano per rivendicare i suoi diritti e così, per tener fede alla sua parola, Solimano il magnifico (1496-1566) giurò di marciare su Vienna e cingere d’assedio la capitale degli Asburgo.

    Brossura, 17,8 x 25,4 cm. pag. 90 con numerose illustrazioni e tavole a colori

    Stampato nel 2018 da Soldiershop

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    Der lange Tuurkenkrieg, la lunga Guerra turca (1593-1606) Vol. 2

    20.00

    Bruno Mugnai – Chris Flaherty

    La guerra del 1593-1606 può essere considerata come l’episodio finale di un lungo duello fra Vienna e Istanbul iniziato dopo la battaglia di Mohács (1526). A seguito di quella vittoria, il sultano aveva esteso il suo controllo su due terzi dell’Ungheria e minacciava direttamente l’Austria, di fatto la sola potenza che gli si opponeva nella regione danubiana. La Porta cercò di estendere il controllo politico su tutto il regno d’Ungheria sostenendo l’elezione di Szápolyai János (1487–1540), opposto al pretendente degli Asburgo. Gli austriaci, invece, agirono con rapidità contro le decisioni della dieta ungherese e nel 1527 obbligarono Szápolyai, già eletto re d’Ungheria, a un esilio obbligato in Polonia. Nel 1529 iniziò una nuova guerra, quando il detronizzato Szápolyai ottenne il sostegno del sultano per rivendicare i suoi diritti e così, per tener fede alla sua parola, Solimano il magnifico (1496-1566) giurò di marciare su Vienna e cingere d’assedio la capitale degli Asburgo.

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    Desde Rosas a Gaeta – La costruzione della rotta spagnola nel Mediterraneo occidentale nel secolo XVI

    40.00

    Questo libro è dedicato alla “costruzione”, nel periodo che comprende i regni di Carlo V e Filippo II, della rotta marittima spagnola nel Mediterraneo occidentale tra le penisole iberica e italiana. Tale collegamento non solo risultò di estrema importanza per l’affermazione e il consolidamento della supremazia asburgica sull’Italia e sulle grandi isole del Mediterraneo, ma consentì alla Spagna di essere politicamente e militarmente presente a difesa dei propri interessi nell’Europa centrale e settentrionale; ed ebbe quindi, nell’età della formazione degli imperi oltreoceano, rilevanza su scala mondiale. Nella prima parte l’Autore tratta delle analisi geopolitiche, delle elaborazioni strategiche e delle concrete iniziative politico-militari che, per tappe successive, portarono al conseguimento dell’obiettivo di unire stabilmente via mare i territori mediterranei della monarchia; nella seconda affronta il tema dell’armata spagnola di galere, lo strumento con cui gli Asburgo ottennero il controllo della rotta dalla Spagna all’Italia e difesero efficacemente i propri domini dalla pressione ottomana.

    Brossura, 15,5 x 23 cm. pag. 347

    Stampato nel 2013 da Franco Angeli

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    Dove finiscono le mappe – Storie di esplorazione e di conquista

    16.00

    Dopo aver approfondito i viaggi di istruzione e diletto, Attilio Brilli ci mette in contatto con un altro tipo di esperienza: il viaggio di esplorazione e conquista che nell’età moderna gli europei intrapresero, prevalentemente per mare, oltre i confini delle mappe del mondo conosciuto verso la scoperta di nuove terre: viaggi il cui fine erano sì la conoscenza e lo studio ma soprattutto la conquista e lo sfruttamento, quando non la rapina. America, Australia, Africa, India: nei libri e nelle relazioni di conquistadores e mercanti, letterati e negrieri, così come nel controcanto ironico dell’invenzione letteraria (con “Robinson Crusoe” e “Gulliver”), è scritta la secolare avventura, insieme affascinante e ignobile, del predominio europeo sul globo.

    Brossura, 12,5 x 20,5 cm. pag. 233 + 4 pag. con disegni

    Stampato nel 2012 da Il Mulino

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    Dragut Rais corsaro barbaresco – Vita e imprese di un protagonista nel Mediterraneo del Cinquecento

    15.00

    Pirata, comandante della flotta del sultano, assassino, eroe, terrore dei mari, alto funzionario dell’amministrazione imperiale, razziatore di villaggi: tutto questo fu Dragut, secondo i due punti di vista degli opposti schieramenti, l’Impero ottomano e quello spagnolo. L’autore non vuole esaltare le imprese di Dragut, quanto piuttosto proporre in modo organico tutte le notizie rintracciate e tentarne un corretto inquadramento nella storia dei suoi tempi, dove ha avuto un ruolo non secondario: le lettere di Solimano il Magnifico, di Enrico II di Francia e di Filippo II di Spagna testimoniano il rispetto che i potenti della terra mostrarono per le sue capacità di marinaio e di stratega. I suoi avversari diretti furono Andrea Doria, il grande ammiraglio genovese che comandava la flotta imperiale spagnola, e i suoi eredi, Giannettino Doria prima (l’unico a infliggergli una grave sconfitta e l’umiliazione della schiavitù al remo) e Giovanni Andrea Doria negli ultimi anni di vita, terminata nel 1565 dirigendo il bombardamento del forte di Sant’Elmo al “grande assedio” di Malta. Un libro lungo una vita, dove l’apparato iconografico accompagna questo viaggio attraverso il Mediterraneo.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 256 con numerose illustrazioni e mappe b/n e colori

    Stampato nel 2015 da Debatte

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    England’s Colonial Wars 1550-1688 – Conflicts Empire and National Identity

    36.00

    Studio estremamente ambizioso di Bruce Lenman che esplora tre temi interagenti: la crescita del tentacolare impero coloniale inglese; la sua dimensione militare; e l’impatto della guerra coloniale sull’identità nazionale. Inizia analizzando le tematiche irlandase, con il rinnovato assalto dei coloni inglesi sull’isola gaelica. Sotto la (scozzese) Stuart, Inghilterra iniziò poi una espansione inint3errota attraverso l’Atlantico del Nord. In America, le “guerre indiane”, combattute con un minimo supporto da parte della Corona inglese, contribuì a creare le basi per una capacità militare autonoma tra i coloni stessi. Mentre, nelle Indie Occidentali, a causa dell’intervento francese, i coloni inglesi furono costretti ad una dipendenza più marcata da parte della Corona, anche se poi, passatyo il pericolo, fu la la Compagnia delle Indie Orientali con il suo esercito di sepoy, a tenere sotto controllo l’enorme paese per conto della madrepatria. La rivoluzione americana, porto, non solo a nuove forme di espansione coloniale, ma incominciò a definire un nuovo modello di identità delle varie parti.

    Brossura, 16 x 23 cm. pag. 310 con alcune mappe

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2001 da Longman

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    Ercole e il leone – 1482 Ferrara e Venezia duello sul Po

    16.00

    Italiani contro, il paese che non vuole nascere: il racconto di uno dei tanti appuntamenti mancati da un passato perennemente sospeso tra cronaca, politica e rimpianto, ma sempre incapace di diventare storia. Primavera dell’anno 1482, bassa valle del Po, Venezia lancia sul fiume il nobile Damiano Moro al comando di una flotta di 400 imbarcazioni. Simultaneamente parte l’offensiva di terra, 15.000 uomini agli ordini del condottiero Roberto di Sanseverino, che varcano l’Adige, attraversano le paludi del tartaro e piombano sulla riva del Po. Comincia l’ultima grande guerra tutta italiana del Medio Evo, l’estremo tentativo di trasformare in realtà il maggiore disegno politico mai concepito in laguna dopo la conquista dell impero marittimo.

    Brossura 13,5 x 21 cm. pag. 188 con 66 illustrazioni b/n

    Stampato nel 2008 da Studio LT2

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    Esploratori

    14.00

    Imponente affresco della storia umana vista attraverso la speciale lente d’osservazione dell’esplorazione geografica, il libro di Fernàndez-Armesto riesce nell’impresa di offrire al lettore tutto quello che il titolo promette: un percorso che parte dal processo di divergenza che ha condotto l’uomo a popolare la terra, sviluppando culture e civiltà diverse e autonome, per arrivare al processo di convergenza che, specialmente negli ultimi cinquecento anni, ha spinto sempre di più i popoli a riavvicinarsi e mettersi in contatto tra loro, producendo contaminazioni tra società e culture.

    Brossura 15,5 x 23 cm. pag. 468 + 16 di illustrazioni b/n e colori

    Stampato nel 2008 da Bruno Mondadori

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    Et l’Alifante battagliò coll’Aquila

    7.20

    L’Italia del XV secolo vide il culmine dell’esperienza dei capitani di ventura. Ai primi capi delle Compagnie, mercenari spesso stranieri, si erano ormai aggiunti anche piccoli sovrani e Signori locali, che tramite il mestiere delle armi incrementavano le rendite dei territori spesso assai poveri. A partire dalla fine del XIV secolo si erano così formate delle vere e proprie dinastie di Capitani, tra le quali primeggiarono ben presto i Malatesta ed i Montefeltro. Nel ‘400 le due famiglie, i cui i territori confinavano e spesso si incuneavano l’uno nell’altro, diedero i due più grandi condottieri della loro storia, Sigismondo Pandolfo e Federico II.

    Brossura 14,5 x 20,5 cm. pag. 104

    Stampato nel 2009 da Chillemi

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    European Warfare – 1494-1660

    40.00

    L’inizio delle guerre italiane nel 1494, in seguito visto come l’inizio delle “guerra moderna”, offre il punto di partenza di questo imponente indagine sulle modalità relative alla pratica della guerra in Europa, nella prima età moderna. L’norme sviluppo della logistica militare, in combinazione con l’esplorazione e l’espansione coloniale, porto a significave interazioni con forme extra-europee di potenza militare. Jeremy Black analizza gli aspetti tecnologici della guerra e gli sviluppi sociali e politici in questo periodo chiave della storia militare. Questa analisi tagliente e precisa, contestualizza gli sviluppi in ambito europeo e, stabilisce il significato globale degli eventi del vecchio continente.

    Brossura, 15 x 24 cm. pag. 244 con alcune mappe

    Testo in lingua inglese

    Stampato nel 2002 da Routledge

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    Facino Cane. Predone, condottiero e politico

    32.00

    Figura di spicco nel panorama signorile allo scadere del XIV secolo – tanto da essere ricordato da Bartolomeo Colleoni -, Facino appartiene alla diramata stirpe dei Cane di Casale. Figlio cadetto, è avviato al mestiere delle armi al seguito del parente, il condottiero Ruggero, di cui nel 1395 sposerà la figlia Beatrice Cane (non “di Tenda”, come voleva la storiografia). Dal 1386 è attivo al soldo degli Scaligeri, dei Carraresi, di Gian Galeazzo Visconti, dei Francesi e del Comune di Genova. Costruisce man mano un dominio personale dotato di una certa coerenza geografica ed economica. Il successo della sua azione, politica e militare insieme, culmina con la nomina a governatore dello Stato di Milano (1409). La vertiginosa ascesa è interrotta dalla repentina morte (Pavia, 1412). La fama di Facino Cane è legata soprattutto a una leggenda nera costruita dalla storiografia, che ne ha fatto un personaggio spietato e quasi diabolico, un drago impegnato a disseminare saccheggi, rapimenti, distruzione e morte. Il volume presenta il condottiero casalese sotto una luce nuova, contestualizzando il suo operato nell’ambito dei costumi bellici del suo tempo.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 249

    Stampato nel 2014 da Franco Angeli

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