Il discorso dei «fiumi di sangue». Birmingham, 20 aprile 1968: il più rovente atto d’accusa contro l’immigrazione di massa e la sostituzione dei popoli mai fatto da un politico conservatore occidentale

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    Il discorso dei «fiumi di sangue». Birmingham, 20 aprile 1968: il più rovente atto d’accusa contro l’immigrazione di massa e la sostituzione dei popoli mai fatto da un politico conservatore occidentale

    10.00

    Enoch Powell

    Enoch Powell (1912-1998) era un deputato conservatore e poi unionista, eletto nel collegio di Wolverhampton nelle West Midlands, vicino a Birmingham. Il 20 aprile 1968 Enoch Powell terrà alla televisione ATV di Birmingham il suo discorso più importante, denominato il “Rivers of Blood” Speech perché, nel denunciare con veemenza i pericoli dell’immigrazione di massa, farà un riferimento a una delle profezie della Sibilla nell’Eneide; parlando di un fosco futuro se non si interviene drasticamente, dirà: “Quando guardo avanti, sono pieno di presagi; come un Antico Romano, mi sembra di vedere ‘Il fiume Tevere schiumare di molto sangue'”. Tutto prende origine dalla prima legge “antidiscriminatoria” e “contro l’incitamento all’odio razziale” che sarà varata dal governo laburista nello stesso anno: il Race Relation Act. Powell la ritiene profondamente ingiusta e potenziale fonte di discriminazione verso i suoi concittadini. La ricetta di Powell? Stop immigrazione e rimpatri. Per molti inglesi dell’epoca non era razzismo, ma si trattava di giustizia sociale, di mantenere un minimo di qualità della vita faticosamente conquistata dopo le lotte sindacali e due guerre mondiali. Con uno scritto di Maurizio Serra

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    Il disordine demografico

    12.00

    Il fenomeno dell’inurbamento, la dilatazione dell’agricoltura intensiva contestuale all’abbandono di quella di sostentamento, il dissesto ambientale, la relazione tra crescita demografica e povertà: tutto rientra, secondo l’autore di questo disincantato studio, nel quadro di uno sfiguramento complessivo dei tradizionali valori etnici. E risulta coerente con il disegno finale di creazione del Mercato come entità mondiale totalitaria.

    Brossura 13,5 x 20,5 cm. pag. 144

    Stampato nel 1995 da Edizioni di Ar

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    Il futuro è nostro – Filosofia dell’azione

    15.00

    Il sistema economico in cui viviamo, a differenza dei regimi del passato, non pretende di essere perfetto: semplicemente nega l’esistenza di alternative. Per la prima volta il potere non manifesta le proprie qualità, ma fa vanto del proprio carattere inevitabile. Il nuovo saggio di Diego Fusaro è un colpo di frusta alla retorica della realtà come situazione immutabile, all’abitudine di prenderne atto anziché costruirne una migliore. Si impone così il principale comandamento del monoteismo del mercato: “non avrai altra società all’infuori di questa!”. Il primo compito di una filosofia resistente è quindi ripensare il mondo come storia e come possibilità, creare le condizioni per cui gli uomini si riscoprano appassionati ribelli in cerca di un futuro diverso e migliore. A partire da questo pensiero in rivolta, si può combattere il fanatismo dell’economia: e, di qui, tornare a lottare in vista di una più giusta “città futura”, un luogo comune di umanità in cui ciascuno sia ugualmente libero rispetto a tutti gli altri.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 615

    Stampato nel 2014 da Bompiani

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    Il golpe inglese

    16.00

    Questo libro apre uno squarcio importante nella storia del nostro paese e risponde a quesiti altrimenti indecifrabili che nemmeno le inchieste giudiziarie sono riuscite a chiarire del tutto. A cominciare dal delitto Matteotti (1924) per arrivare alla morte di Mattei (1962) e di Moro (1978). Ogni volta che gli italiani hanno provato a decidere del proprio destino, gli inglesi sono intervenuti. Ora i documenti desecretati, che i due autori hanno consultato negli archivi londinesi di Kew Gardens, lo dimostrano. Da quelle carte emerge con chiarezza che non è Washington a ordire piani eversivi per l’Italia, come si è sempre creduto, ma soprattutto Londra, che non vuol perdere il controllo delle rotte petrolifere e contrasta la politica filoaraba e terzomondista di Mattei, Gronchi, Moro e Fanfani. Il petrolio però non è il solo problema. Per gli inglesi anche i comunisti sono un’ossessione. Tanto da contrastarli con ogni mezzo. Persino arruolando schiere di giornalisti, intellettuali e politici per orientare l’opinione pubblica e il voto degli italiani. Finché si arriva al 1976, l’anno che apre al PCI le porte del governo. A Londra progettano un golpe. Ma l’ipotesi viene alla fine scartata a favore di un’altra “azione sovversiva”. Si scatena così un’ondata terroristica che culmina nell’assassinio di Aldo Moro.

    Brossura 14 x 20,5 cm. pag. 354

    Stampato nel 2011 da Chiare Lettere

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    Il governo dell’uomo indebitato – Saggio sulla condizione neoliberista

    13.00

    Cosa diventa l’uomo indebitato nella crisi? Qual è la sua principale attività? La risposta è molto semplice: paga. Deve espiare la propria colpa, il debito, pagando sempre nuove tasse, e non solo. La crisi finanziaria, trasformata in crisi dei debiti sovrani, impone nuove modalità di governo e nuove figure soggettive tanto sul fronte dei governanti (governi tecnici) che su quello dei governati (l’uomo indebitato). Chi governa l’economia del debito e con che mezzi? Come cambiano le tecniche di controllo della popolazione? Cosa diventa la democrazia quando è regolarmente sospesa per permettere l’applicazione di direttive che provengono da istanze economiche e politiche sovranazionali? Per rispondere a queste domande il libro si confronta con la teoria della governamentalità di Michel Foucault, con il concetto di capitale in Marx e di capitalismo in Deleuze e Guattari, con il concetto di Stato e di Welfare elaborato da Cari Schmitt. Ciò a cui mira il governo del debito non è uno “Stato minimo”, ma uno Stato liberato dalla pressione delle rivendicazioni sociali e dalla minaccia dell’allargamento dei diritti, per portare a termine l’enorme trasferimento di ricchezza dal settore pubblico a quello privato, avviato dal neoliberismo negli anni Settanta.

    Brossura, 11,5 x 20 cm. pag. 214

    Stampato nel 2013 da DeriveApprodi

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    Il lato oscuro dell’America – Massoneria, finanza, terrorismo e l’élite che domina il pianeta

    13.00

    Capire gli Stati Uniti e le loro dinamiche vuol dire capire tutto l’assetto economico e politico mondiale. Certi fatti storici, inoltre, quali la nascita degli USA stessi voluta dalle logge massoniche, lo scoppio di due guerre mondiali per fini economici, nonché lo stesso uso del terrorismo per espugnare economicamente i paesi “non allineati”, restano fatti acclarati veri e propri, fatti che bisogna comprendere una volta e per tutte per decifrare meglio la realtà che ci circonda senza ulteriore ingenuità.

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 129

    Stampato nel 2013 da Fuoco Edizioni

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    Il libro nero della nuova sinistra. Ideologia di genere o sovversione culturale

    17.00

    Nicolas Marquez – Laje Agustin

    Dopo la fine dell’Unione Sovietica, formalmente sciolta nel 1991, molti settori del mondo libero si lasciarono andare al trionfalismo, segno tangibile della convinzione che l’utopia collettivista fosse sconfitta per sempre. Ma già solo pochi anni dopo, abbracciando nuove bandiere e reinventando la propria strategia, l’odierno neocomunismo (o progressismo culturale) dominava non solo l’agenda politica, ma anche la mentalità occidentale. I vecchi principi socialisti della lotta di classe, del materialismo dialettico, della rivoluzione proletaria o della violenza guerrigliera, sono stati ora sostituiti da uno strano apporto intellettuale promotore dell’”indigenismo ecologico” del “diritto-umanesimo” selettivo, del “garantismo giuridico” e, soprattutto, di quello che domina su tutti, ovvero l’”ideologia di genere”, destino di “pornomarxismo” di colorazione pansessuale, propulsore del femminismo radicale. “Il libro nero della Nuova Sinistra. Ideologia di genere o sovversione culturale”, scritto da due autori tanto audaci come Nicolás Marquez e Agustín Laje, costituisce il primo libro pubblicato in Argentina che attacca e mette in discussione tutti i “dogmi” di un progressismo rivoluzionario che cerca di distruggere la cultura esistente per riprodurre, sulle sue macerie, quel “paradiso” che per errore o sottovalutazione molti hanno considerato morto e che oggi rappresenta una grave minaccia.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 282

    Stampato nel 2023 da Eclettica

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    Il male americano

    18.00

    In questo saggio i suoi autori hanno voluto suscitare una reazione. Non hanno inteso richiamare un anniversario, ma stilare un’atto d’accusa, denunziare un pericolo: il “male americano”, una malattia sottile, indolore e difficilmente accertabile, di cui gli Stati Uniti dall’inizio di questo secolo stanno contagiando l’Europa. In queste pagine soprattutto danno voce a un sentimento inespresso ma diffuso, ritorcendo con tecnica impeccabile gli argomenti delle scienze sociali contro la cultura e la civiltà di quel popolo che sul mito della modernità ha edificato il proprio prestigio, ma soprattutto rimproverano gli Europei di non essere riusciti a preservare la propria identità culturale e la propria dignità storica.

    Brossura, 14,5 x 21,5 cm. pag. 188

    Stampato nel 2015 da Settimo Sigillo

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    Il manifesto di Unabomber. La società industriale e il suo futuro

    10.00

    Theodore John Kaczynski

    Il professor Theodore John Kaczynski, passato alla storia come Unabomber, è stato l’uomo più ricercato d’America: per quasi 18 anni  ha spedito pacchi bomba e tenuto in scacco la più potente organizzazione di polizia del pianeta. I bersagli dei suoi 16 attentati esplosivi – 3 vittime e 23 feriti – hanno sempre a che fare con la tecnologia, con i suoi utilizzi e con tutto ciò che, ai suoi occhi, impone la dinamica meccanica del progresso e la trasformazione della persona in mero ingranaggio di una mega-macchina scollegata dalla natura e dai suoi equilibri. “La società industriale e il suo futuro” – qui proposto in una nuova traduzione – venne pubblicato nel 1995 dai principali quotidiani americani: è stato tradotto in decine di lingue, creando un dibattito internazionale. Decisamente controcorrente, questo libro introduce una riflessione radicale sul ruolo della tecnica, sull’orientamento della società moderna e sull’essenza stessa del progresso: un j’accuse che non accetta compromessi e che sembra fornire una lunga serie di interrogativi ai quali avremmo già dovuto rispondere.

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    Il maschio selvatico/2 – La forza vitale dell’istinto maschile

    14.50

    Chi è il maschio selvatico? Leonardo da Vinci diceva che “il salvadego è colui che si salva”. Grande conoscitore dell’uomo, della natura e dei boschi, Leonardo pensava che proprio il salvadego, l’uomo che conosceva la natura profonda, fosse il tipo umano capace di “salvarsi”, sia fisicamente che spiritualmente. L’uomo selvatico si segnala inoltre per un altro aspetto, certo sorprendente per la cultura di oggi, dove la salvezza viene sempre richiesta all’esterno, a Stati, ordini professionali, burocrazie, enti, cui si chiede appunto di occuparsi della “salvezza” delle persone, anche entrando in modo molto invadente nella loro vita (famigliare, sessuale, religiosa). Il salvadego, invece, l’uomo selvatico, “si salva” da solo (o almeno cerca di farlo). L’uomo selvatico è anche tante altre cose, come l’autore mette in luce in questa ripresa approfondita di un suo primo saggio di 35 anni fa. Ma in definitiva il selvatico è l’uomo che vuole essere se stesso, assumendosi ogni responsabilità derivante dal suo essere creatura, di genere maschile. Un’edizione rivista e aggiornata del libro che ha fatto conoscere Claudio Risé al grande pubblico.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 285

    Stampato nel 2015 da San Paolo

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    Il mito dell’Europa. Da Esiodo all’intelligenza artificiale, per la riconquista del nostro destino

    15.00

    Gabriele Adinolfi

    “L’Unione Europea, va da sé, non è l’Europa che ci piace. Essa pecca di poca determinazione ed eccessiva condivisone dei poteri, mostrando tutti i limiti di una burocrazia elefantiaca. Non ci piace, ma è quotidianamente sotto attacco: lo è per ciò che è stata, per ciò che rappresenta e per quello che potrebbe diventare. Lo è perché, malgrado il fatalismo che ci affligge, i nostri nemici ci temono terribilmente. Questo libro  vuole farsi portatore di una logica di rigenerazione rivoluzionaria, lanciando un appello. La riforma costituzionale e sociale dello spazio fisico europeo che si collega al nostro Genius Loci, probabilmente, non è alla nostra portata. Ma possiamo riempire i vuoti e accendere le fiaccole, restituendo coscienza alla nostra gente. Non si tratta di definire un progetto politico, ma di suscitare una tendenza ed esserne i bardi: vivere da europei, coniugando le nostre specificità storiche, culturali ed antropologiche in una forza d’Impero.”

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    Il mondo al contrario

    23.00

    Roberto Vannacci

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    Il mondo di Putin. La geopolitica stravolta dal presidente russo

    15.00

    AA.VV.

    Viviamo tutti nel mondo di Putin», ha scritto il politologo Ivan Krastev all’indomani dell’invasione dell’Ucraina. Dopo tanto strologare e sentenziare sul fatto che l’autocrate russo vivesse in un «altro mondo» (Angela Merkel), abitasse «sul lato sbagliato della storia» (Barack Obama), in un attimo fatale e tremendo tutti ci siamo resi conto che Putin non era segregato in una realtà parallela: il suo mondo, fatto di rapporti di forza, apocalissi identitarie, mire espansionistiche e pretese violente, è anche il nostro mondo. Ha ridefinito il perimetro dello spazio geopolitico russo, ha stravolto i rapporti di forza con l’Europa, gli Stati Uniti e la Cina, ha modificato anche il modo in cui si intendono i conflitti nel ventunesimo secolo.

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    Il mondo verso un futuro multipolare

    16.00

    Il sistema-mondo sta cambiando. Dopo la fine della Guerra fredda l’Occidente ha risaputamente tentato di costituire un ordine mondiale unipolare, accentrato su un unico modello sociale, culturale, economico e politico, retto da una supremazia strategica e geopolitica. Il sorgere di progetti di autonomia e indipendenza a questo sistema però è la chiave di comprensione non solo del presente, ma del futuro imminente. All’interno di un’attualità conflittuale, orientata allo scontro tra due modelli principali, quello unipolare e quello multipolare, si verifica la progressiva trasformazione dei rapporti di forza che può e che deve divenire anche un cambiamento di paradigma. Questo perché il multipolarismo non è solamente un policentrismo di fatto e una maggiore distribuzione del potere mondiale, ma una teoria in evoluzione che ha il concetto di controegemonia al centro della sua pratica.

    Brossura, 14,8 x 21 cm. pag. 224

    Stampato nel 2018 da Novaeuropa

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    Il nemico dell’Europa

    15.00

    Francis Parker Yockey

    “Il nemico dell’Europa” – finalmente tradotto in italiano – era parte integrante del più noto “Imperium”, opera topica di Francis Parker Yockey, filosofo e scrittore spengleriano tra i più discussi del panorama culturale americano. In chiara controtendenza rispetto al conformismo d’oltreoceano, l’autore passa in rassegna il fatale declino dell’Europa: dalla fine degli imperi coloniali all’epopea del secondo conflitto mondiale, passando per la subalternità commerciale e per l’affermazione geopolitica delle nuove potenze planetarie. Schiacciato nella morsa di Yalta, il Vecchio Continente è costretto ad affrontare la pressione letale del capitalismo yankee e del materialismo marxista. Due occupanti spietati e due nemici “esterni”, ai quali si unisce la fatale rassegnazione di una Civiltà stanca, divisa e colpevolizzata, che non è più capace di costruire Uomini, autodeterminarsi e fare politica.

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    Il nuovissimo ordine mondiale. La tirannide antiumana, quintessenza della demagogia egualitaria

    12.00

    Renzo Giorgetti

    Mentre ancora c’è chi dubita dell’esistenza di un Nuovo Ordine Mondiale, già se ne prepara uno Nuovissimo: è la “nuova normalità” dei QR code, della sorveglianza globale, della shock economy e della “società aperta”. Renzo Giorgetti compie un viaggio nelle pieghe del nostro tempo, sottolineando gli elementi di continuità con il passato e delineando una fenomenologia delle forme del potere che sembra ripetersi costantemente, rinnovando la farsa di un meccanismo artefatto: siamo dinanzi ad una governance settaria e fanatica, priva di “diritti inalienabili” e “sacri valori fondativi”, che comprime gli spazi di libertà, rescinde i legami con il sacro, omologa le coscienze, decostruisce le identità e sovverte le tradizioni.

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    Il nuovo totalitarismo e la rivoluzione della coscienza

    15.00

    Innanzitutto, questo saggio è immerso nello “spirito del tempo”: esso stesso è la cartina di tornasole, dei processi di “frattura” e “ricomposizione” caratterizzanti sia l’individuo, che il corpo societario nel complesso. Oggi il mondo occidentale “tutto”, può sfruttare a suo vantaggio due fattori: uno è quel movimento che parte dall'”alto” e che promuove l’attivazione, anche in forma di vero e proprio bisogno, della “dimensione spirituale”; l’altro è proveniente dal “basso”, ovvero l’affermarsi, in tutto quel coacervo di forze ideologiche e politiche – definibili, per semplificazione, “populiste” e “sovraniste” –, di una serie di istanze economiche, politiche, culturali e sociali, vera linfa vitale di un “moto rivoluzionario” che sia completo e “totale”. Questo gioco di dualità e contraddizioni, inversioni di principî e disarmonie, lo ritroviamo nell’individuo, nel collettivo e nel rapporto che esiste tra “élite” e “individuo/collettivo”, “vertice” e “base”. Esso costituisce la struttura “antropologica” e “societaria” della nostra epoca.

    Brossura 15 x 21 cm., pagg. 147

    Stampato nel 2019 da AGA

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    Il podestà forestiero – La scelta sovranista Vol. 1

    35.00

    Questo non è uno studio sull’euro. Bensì sulle dinamiche che lo hanno prodotto, nel segno di quel “podestà forestiero” che, secondo Mario Monti, impone ai governi degli Stati «decisioni non scaturite dai loro convincimenti ma dettate dai mercati e dall’Europa»… Per questo è stato necessario scomporlo in tre parti, alla luce di un’analisi geopolitica, economica e psico-sociale. Una cavalcata che, in questo primo scorcio, segue un filo rosso che cuce tutta l’attualità contemporanea, dal memoriale di Aldo Moro al “Piano Solo”, sino a un quiet coup d’état. Spingendosi a un’esplorazione che dalla Goldman Sachs arriva, a ritroso, sino al Codice di Hammurabi. Per trovare una via d’uscita dal capitalismo neoliberista. Attraverso la modalità integrale di una soluzione tradizionale e socialista. Per infrangere definitivamente la grande eresia dell’economically correct. E chiudere i conti con la destra e la sinistra.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 456

    Stampato nel 2019 da Altaforte

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    Il popolo di Salvini – La Lega Nord tra vecchia e nuova militanza

    15.00

    Scritto a quattro mani da un sociologo “esterno” e da una militante leghista della provincia di Pisa. Obiettivo? Capire il successo di Matteo Salvini, intervistando, in tutta la Penisola, dirigenti, sostenitori e amministratori della Lega Nord e di Noi con Salvini. Come ha fatto? Quali le innovazioni rispetto al passato? Le risposte delineano un dibattito interno all’arcipelago “verde” molto più articolato di quanto si pensi, nel quale i leghisti storici, di sicura fede bossiana, convivono con delusi o orfani della destra sociale, del forzismo liberista e perfino di una sinistra lassista nei confronti dell’Islam…

    Brossura, 14,8 x 21 cm. pag. 126

    Stampato nel 2016 da Eclettica

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    Il potere della droga nella politica mondiale

    23.00

    La stima dei profitti derivanti dalla vendita della droga è di circa trecento miliardi di dollari l’anno. Questa somma strabiliante spiega la grande potenza di cui possono disporre i “signori della droga”, i quali non sono sempre quelli che la stampa mondiale ci propina in continuazione. Il potere della droga è in alcuni casi diventato un vero e proprio Stato nello Stato. Anche i partiti politici, consciamente o no, hanno in passato approfittato e forse ancora oggi approfittano di questa manna caduta dal cielo. Naturalmente non senza una contropartita politica… Il denaro sporco prodotto dalla droga non trasuda più attraverso gli interstizi del sistema, ora lo inonda letteralmente. Come ben scriveva Jean-Michel Helvig su “Liberation” del 28 agosto 1989: “Come avviene per i petrodollari, anche i narcodollari hanno un peso rilevante sui mercati finanziari mondiali e nessuna frontiera può loro sbarrare la strada. E nessuna banca, anche se nazionalizzata, può essere sicura in modo assoluto di non detenere denaro sporco.”

    Brossura, 14 x 20,5 cm. pag. 340

    Stampato nel 2016 da Solfanelli

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    Il privilegio bianco. Chi vuole far la pelle agli europei?

    16.00

    Georges Guiscard

    Privilegio bianco, razzismo sistemico, appropriazione culturale, pregiudizio etnico, microaggressioni. Queste sono solo alcune delle parole d’ordine che travolgono gli Stati Uniti e l’Europa. Cosa si cela dietro a questa strategia mediatica e “politicamente corretta”? Questo libro, assolutamente controcorrente, smaschera le molteplici falsità di un modello culturale che – in nome di una ipocrita “lotta alle discriminazioni” – sta moltiplicando i conflitti etnici.

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    Il problema della scuola

    14.00

    Guido De Giorgio

    Attraverso “Il problema della scuola”, pubblicato per la prima volta nel 1955, Guido De Giorgio sintetizza, dal punto di vista tradizionale, i problemi che attanagliano l’istruzione nell’età contemporanea. Le riflessioni qui contenute sono frutto della decennale esperienza di docenza svolta dall’autore fra Tunisi e Mondovì. L’interesse mostrato da De Giorgio per la scuola e la didattica, che si palesa anche attraverso i due manoscritti inediti che qui vengono presentati (“La scuola elementare” e “La scuola è vita”), è inoltre espressione della conoscenza dei principi di ordine tradizionale di cui era in possesso l’autore. Come si avrà modo di intendere dalla lettura di queste pagine – grazie anche al saggio introduttivo di Gianluca Marletta – la prospettiva tradizionale dell’insegnamento, dell’educazione e della pedagogia si arricchisce, da oggi, di un auspicato contributo

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    Il progetto nucleare italiano (1952-1964). Conversazioni con Felice Ippolito

    19.00

    Barbara Curli

    La questione dell’energia nucleare è tornata in questi anni al centro dell’attenzione della storiografia internazionale, tanto da far parlare di un ‘rinascimento’ degli studi sul nucleare. Il cambiamento climatico e la transizione verso energie a bassa emissione di carbonio, la fine della guerra fredda e la ridefinizione degli scenari geopolitici hanno infatti suscitato nuovi interrogativi sulla dimensione sociale e ambientale del nucleare, sulla sua natura di veicolo di significati culturali e mediatici sulla modernità, sui rapporti giuridici e politici tra normativa europea, governance nazionale e poteri locali nella gestione di una “industria a rischio”. Questo libro ripercorre la storia del programma nucleare italiano dalle origini alla metà degli anni Sessanta, quando, dopo essere stata all’avanguardia nel settore, l’Italia abbandonò sostanzialmente i grandi progetti di costruzione di centrali nucleari, che furono poi fermati alla fine degli anni Ottanta apparentemente sull’onda emotiva suscitata dal disastro di Chernobyl. Il volume è costituito da un saggio storico e da una lunga intervista a Felice Ippolito, che di quel programma nucleare fu animatore e figura simbolo e protagonista del cosiddetto ‘caso Ippolito’.

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    Il ritorno dei barbari

    22.00

    I barbari sono tornati. Gruppi di ridotte dimensioni, assai mobili e senza riferimento di uno Stato non sono più confinati nel passato, sono una realtà quasi quotidiana, si tratti dei talebani, di Al-Qaeda o dell’Isis. Il libro si occupa proprio della minaccia delle entità statali nella storia, proponendo concetti chiave validi anche nel presente. Dall’impero romano, di fronte alle sfide ai confini del Reno e del Danubio, alla Russia minacciata dai popoli delle steppe, per passare poi ai Comanche e agli Stati Uniti dell’Ottocento, Jakub J. Grygiel mostra come tali gruppi abbiano costituito un problema peculiare e di lunga durata, difficile da risolvere con una guerra o con un trattato diplomatico. Per avere successo e non soccombere, gli Stati furono spesso costretti a modificare le proprie strutture interne, attribuendo maggiori poteri e responsabilità alle comunità più direttamente colpite dalla minaccia barbarica. Comprendere la sfida dei barbari e le strategie impiegate per rispondere offre una nuova prospettiva di fronte ai problemi dell’Occidente odierno.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 294

    Stampato nel 2019 da Goriziana

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    Il Sangue e l’Oro nell era globale

    14.90

    Warren Buffet, la 4ª persona più ricca del mondo nel 2014, ha dichiarato: “c’è stata una lotta di classe negli ultimi 20 anni e la mia classe ha vinto”. E dacché la classe di quell’1% dei ricchi ha vinto, essa si è assunta il compito di governare il mondo e, prendendosi con il “Land grabbing” quella parte di terra che è la più ricca, ne scaccia gli abitanti scomodi. È una strana coincidenza quell’impegno filantropico che, dal favorire il contenimento delle nascite con le pratiche abortive e la contraccezione, si è trasformato ora in forte incoraggiamento ai fenomeni migratori verso l’Europa che, con la giustificazione del suo ripopolamento, viene rifornita di mano d’opera a basso costo. Ed ecco, che senza la consapevolezza della propria possibile autonomia nella propria terra libera, la migrazione diviene esodo senza speranza e agli stranieri in patria senza speranza non rimane che affrontare il mare e le sue insidie. Con perfetto cinismo e con l’acquiescente assenso di un’opinione pubblica subornata, un fenomeno che ha delle cause ben precise diviene un avvenimento epocale ed ineluttabile fino ad essere definito biblico.

    Brossura, 14 X 21 cm. pag. 172

    Stampato nel 2017 da europa edizioni

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    Il segreto del mondialismo

    30.00

    Il segreto del mondialismo (1980) è il più importante testo di Yann Moncomble (1954-1990), giornalista e saggista francese, autore di molti libri che alcuni potrebbero definire complottisti, considerato da Maurizio Blondet «degno erede della grande scuola francese dei Virion, de Poncins, Fay, Coston». Dalla biografia di Moncomble emerge la sua morte prematura, a soli 36 anni, ufficialmente per un attacco di cuore; tale morte è giudicata da Blondet perlomeno «strana» e di morti strane Blondet se ne intende (vedi il suo libro La strage dei genetisti). Il segreto del mondialismo, anche se apparentemente datato (come lo sarebbero, alla stessa stregua, tutte le opere dei grandi studiosi sopra citati) è invece un contributo fondamentale per individuare la natura del fenomeno mondialista. Ma nessuno, meglio del grande Henry Coston, può descivere l’importanza de Il segreto del mondialismo: «Eccovi un libro che arriva al momento giusto! A parte qualche rarissimo caso di giornalisti indipendenti, di destra e di sinistra, che con coraggio hanno smascherato gruppi come i Bilderberg e la Trilateral, uno studio d’insieme su queste misteriose società, le loro filiali ed i loro manutengoli od emuli era veramente atteso dai più lucidi ed attenti dei nostri contemporanei. Il grande merito del mio amico Moncomble non è quello di essere praticamente il primo a sollevare il velo che ricopre le azioni di questi potenti e tenebrosi gruppi internazionali (Bordiot e Virion lo avevano già fatto nel corso di questi ultimi anni, in alcuni libri davvero di spicco; io stesso mi sto impegnando in questo campo) ma è stato sicuramente quello di aver descritto con minuzia la struttura e gli adepti di ognuno di essi. Grazie a lui ora sappiamo fino a dove si estendono i tentacoli di questo mostro. I documenti che sono serviti a Moncomble per portare a buon fine il compito intrapreso non si trovano in alcuna biblioteca pubblica, tranne qualche rara eccezione. Il modo di agire di queste società segrete

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    Il segreto della moneta – Verso la rivoluzione Auritiana

    11.00

    “Il segreto della moneta” è una rapida ma fruttuosa rivisitazione dei precetti religiosi e delle riflessioni filosofiche sulla moneta e l’usura che hanno segnato, nel bene o nel male, la storia della nostra civiltà. L’itinerario ripropone in particolare il pensiero di Aristotele, il filosofo della Classicità, di San Tommaso d’Aquino, il filosofo della Scolastica, di Adam Smith e Carl Marx, padri, rispettivamente, del capitalismo e del socialismo. Il viaggio si conclude nel punto da cui si dipartono due strade emblematiche: l’una rappresentata dall’euro, dalla BCE e da Mario Draghi; l’altra rappresentata, nell’occasione, da Giacinto Auriti…

    Brossura 14 x 20 cm. pag. 126

    Stamapto nel 2018 da Solfanelli

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    Il sistema Casaleggio. Partito soldi relazioni. ecco il piano per manomettere la democrazia

    12.90

    Nicola Biondo – Marco Canestrari

    Con un investimento minimo, un uomo si è assicurato un’influenza decisiva sul governo del nostro Paese, una rete di relazioni privilegiate e la gestione di un flusso di denaro di svariati milioni. Il metodo che ha utilizzato è legale e riproducibile; il ruolo che si è costruito inattaccabile. Parliamo di Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, il fondatore di Casaleggio Associati, del MoVimento 5 stelle e dell’Associazione Rousseau. È lui oggi uno degli uomini più potenti d’Italia. Descrivere il suo potere non è semplice, poiché si nasconde dietro la presunta volontà di costruire un nuovo modello di democrazia grazie a un’applicazione web: Rousseau. «Il Parlamento diventerà superfluo» ha infatti profetizzato l’Erede di Gianroberto. Ma il MoVimento 5 stelle – come mostrano qui Nicola Biondo e Marco Canestrari – è divenuto il ramo d’azienda politico di un’entità più grande: il «sistema Casaleggio», che intreccia affari, marketing, politica, ad un livello oramai internazionale. Questa inchiesta poggia sul racconto di chi ha contribuito a far nascere il «sistema», di chi ancora oggi ci lavora: parlamentari, insider, analisti italiani e internazionali. Guarda al futuro della democrazia, non solo in Italia. E rivela cosa sarà della nostra vita di cittadini.

    Brossura, 13,5 x 20,5 cm. pag. 172

    Stampato nel 2020 da Ponte Alle Grazie

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    Il sistema nazionale dell’economia politica

    24.00

    Il sistema nazionale dell’economia politica è il libro più importante dell’illustre economista tedesco, che demolisce il dogma del libero commercio tra nazioni, utile solo ad arricchire quelle più forti e potenti, a scapito di quelle meno sviluppate e più povere. L’economia di un Paese deve basarsi sulla natura delle cose, sugli insegnamenti della storia e sulle esigenze di ogni nazione invece che sulla teoria astratta e virtuale del cosmopolitismo universale.

    Brossura, 17 x 24 cm. pag. 260

    Stampato nel 2019 da Oaks

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    Il sistema per uccidere i popoli

    20.00

    Ciò che nasce sotto i nostri occhi, dopo una lunga maturazione in seno all’ideologia egualitaria occidentale apparsa nel XVII secolo, non ha più nulla di una civilizzazione. La realtà attuale sono le realtà etnoculturali e nazionali minacciate di estinzione, i popoli poco a poco svuotati della loro sostanza da una macrostruttura sovracontinentale. Questa vasta impresa planetaria di massificazione della tecnica e dell’economia, può essere definita a tutti gli effetti un sistema. Qualunque civilizzazione, anche mondiale, si fonda pur sempre su di un passato culturale e mira, più o meno, a perpetuarsi. In altre parole, una civilizzazione resta umana. Un sistema, al contrario, ha qualcosa di meccanico e di atemporale.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 226

    Stampato nel 2017 da AGA Editore

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    Il socialismo del XXI secolo – Le rivoluzioni populiste in Sudamerica

    15.00

    Gli anni Duemila, anticipati dalla vittoria elettorale di Chávez in Venezuela, hanno dato inizio alla cosiddetta decade dorada, una fase di sviluppo economico e sociale senza precedenti nell’intero continente latinoamericano. La morte di Chávez, avvenuta il 5 marzo 2013, ha consentito l’inizio di una controffensiva liberale ai governi rivoluzionari che oggi mette a repentaglio le conquiste ottenute da lavoratori e minoranze etniche. Gli Stati Uniti continuano a guardare all’America Latina come al proprio cortile di casa, seguendo in pieno la dottrina Monroe e la fine dell’era Kirchner in Argentina, i problemi del duo Lula-Rousseff in Brasile e del delfino chavista Maduro si fanno sempre maggiori. All’orizzonte sembra mancare un ricambio generazionale dei vertici carismatici all’interno dei movimenti populisti del socialismo del XXI secolo che anche la Bolivia e l’Ecuador dovranno presto affrontare.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag 260

    Stampato nel 2016 da Circolo Proudhon

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    Il suicidio europeo. Come l’Europa ha perso la sua egemonia

    16.00

    David Elber – Giovanni Cadei

    L’Europa, con il tentativo di integrazione economica e politica che ha portato alla creazione dell’Unione Europea, sta tentando di riemergere come uno degli attori globali nel nuovo assetto mondiale. Però le mai sopite divisioni dei suoi Stati membri, gli antagonismi – e i veri e propri egoismi – fanno si che questo complesso processo politico sia ancora distante da quell’unita e integrazione indispensabili per poter, nuovamente, giocare un ruolo decisivo e di primo piano per lo sviluppo mondiale.

    Brossura, 15 x 23 cm. pag. 126 con varie foto b/n

    Stampato nel 2020 da CO-EX Centro Studi e Ricerca

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    Il tempo non è denaro – Credito sociale contro speculazione finanziaria

    14.00

    In questa antologia, la prima pubblicata in italiano completamente dedicata al suo pensiero politico ed economico, le idee di Orage vengono esposte in modo chiaro ed esauriente, com’era nello stile dell’Autore, noto per la sua onestà e sincerità intellettuale. “Il tempo non è denaro” è un’affermazione che vuole ricordarci che le cose veramente preziose non sono in vendita, e soprattutto che il denaro stesso è una convenzione, e non ha valore intrinseco: “Il denaro è il più importante bene di consumo della società moderna, dato che comanda legalmente tutti gli altri. La produzione del bene-denaro è un Monopolio della Banca Centrale di ogni specifica area di credito, che ne stabilisce arbitrariamente la quantità in circolazione. Tale subordinazione di tutta l’industria al circuito monetario è alla radice della povertà economica del mondo. La funzione corretta di un sistema monetario è il riflettere la produzione industriale, e non viceversa. Prefazione di Giorgio Galli.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 142

    Stampato nel 2014 da Mimesis

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    Il terrorismo nell’era postmoderna

    4.80

    Stefano De Angelis

    Il terrorismo ha assunto nel ventunesimo secolo la caacità di modificare le nostre abitudini, le nostre convinzioni, i nostri modi di agire e in definitiva le nostre vite. Questo saggio si propone di elargire una panoramica su tale fenomeno sociale, analizzandone le fasi storiche, le evoluzioni, i principi e le modalità con cui oggi esso si manifesta. Al contempo il testo esamina le strategie adottate nel corso degli ultimi trent’anni, ovvero dall’inizio della cosiddetta era postmoderna, dalle diverse istituzioni sociali che nel tempo si sono proposte di combattere tale fenomeno.

    Brossura, 13 x 20 cm. pag. 79

    Stampato nel 2014 da Tabula Fati

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    Il tramonto del libero pensiero – Dal conformismo delle idee allo sviluppo delle identità

    10.00

    Nell’Italia della democrazia sospesa, della coincidentia oppositorum assurta a sistema, della bancarotta finanziaria e della moneta unica esiste ancora il libero pensiero e la possibilità di esprimere il dissenso? L’imperante visione unidirezionale della storia sembra far propendere per una risposta negativa. L’erosione irrefrenabie della sovranità nazionale da parte di strutture comunitarie estranee ai principi democratici, lo sradicamento pianificato dei valori identitari da parte dei colonizzatori multiculturali, il passaggio dal governo pubblico dell’economia al controllo bancario della politica sono soltanto alcuni dei virus inoculati nel diritto positivo e realizzati con l’entusiasmo servile o, nella migliore delle ipotesi, con l’ignavia di una collettività non più adusa ad autodeterminarsi , cloroformizzata dalla complicità interessata di élites subalterne. L’unico antidoto alla rassegnazione ad una integrazione massificata è rappresentato dalla capacità di produrre pensiero fecondato dall’anticonformismo, aperto alle contaminazioni post-ideologiche, in grado di scardinare anacronistiche rendite di posizione.

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 94

    Stampato nel 2013 da Settimo Sigillo

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    Il tramonto del mondo bianco. La società multiculturale, tra «grande sostituzione» e Black Lives Matter

    18.00

    Riccardo Tennenini

    Le proteste “antirazziste” scaturite dalla morte di George Floyd hanno assunto una portata planetaria, mostrando i limiti di un modello multiculturale che sembra essere proiettato verso il baratro delle tensioni etniche, nel solco della nuova narrazione funzionale al “pensiero unico” e ai meccanismi di mercato. Se è vero che “le vite dei neri contano”, che cosa accade al “mondo bianco”? Afflitto dal declino demografico e sottoposto ad una forte pressione migratoria dal Terzo Mondo, l’Occidente si avvia al tramonto della propria civiltà originaria. Tra “white guilt”, inginocchiamenti di massa, rimozione forzata della storia e livellamento delle appartenenze, il “mondo bianco” subisce un’ecatombe silenziosa e “politicamente corretta”. Questo saggio affronta la “società multietnica” alla radice, riportando ciò che i media non dicono: un viaggio nel mondo che verrà, dove la disgregazione delle identità nazionali si accompagna al sogno illusorio di una “società aperta”, frutto dello snaturamento culturale e della “sostituzione dei popoli”. Un’analisi libera e controcorrente, che denuncia i cortocircuiti di un fanatismo progressista che rischia di produrre pericolose derive razziali

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    Il tramonto dell’euro – Come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa

    17.00

    Il tramonto dell’euro di Alberto Bagnai, professore associato di Politica economica presso il Dipartimento di Economia dell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara, è un ottimo esempio di divulgazione scientifica, rappresenta quindi un convincente connubio tra il rigore espositivo e la necessità di parlare ad un pubblico di non specialisti. Si tratta probabilmente di uno dei primi libri di divulgazione economica che trattano in dettaglio non soltanto la “crisi” dei nostri giorni, nei suoi effetti evidenti a tutti, sempre più allargata e capillare, ma che si prefigge di andare all’origine del problema, a quello che si potrebbe definire come il “peccato originale”, che Bagnai identifica nell’euro. La prosa polemica e l’ironia dell’autore coniano un neologismo tanto brillante, quanto efficace: il luogocomunismo. Con questo termine si identifica quella stessa struttura comunicativa che ha permesso e permette ad un “peccato”, una bugia, di sostenersi nell’immediato e poi di diffondersi capillarmente ed essere quindi inglobata in quella che è diventata la comunicazione mainstream relativa a questioni economiche. Ad essere in gioco, secondo l’autore, non è più soltanto l’economia dell’Italia, la sostenibilità dei suoi bilanci, ma la democrazia stessa, perché questa è una crisi non più soltanto economica, ma politica nel senso autentico del termine e quindi una crisi sistemica della democrazia nel continente europeo. Occorre ridefinire i termini e i concetti chiave della nostra società ed “il tramonto dell’euro” analizza il contesto politico ed economico, identifica i responsabili e cerca di abbozzare il dopo euro, richiamando il lettore e il cittadino alle proprie responsabilità.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 413

    stampato nel 2012 da Imprimatur Editore

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    Il Trattato transatlantico – L’accordo commerciale USA-UE che condizionerà le nostre vite

    9.80

    Il Trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership), rappresenta un pericolo senza precedenti per tutti i Paesi d’Europa e forse, proprio per questo, le trattative tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America si svolgono all’insaputa della maggioranza dell’opinione pubblica. L’obiettivo di tale trattato è quello di dare vita a un accordo commerciale intercontinentale tra l’Europa e il Nord America, che abolisca i dazi doganali e uniformi i regolamenti dei due continenti, in modo che non vi sia più alcun ostacolo alla libera circolazione delle merci: creare insomma un grande libero mercato, con tutte le conseguenze del caso…

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 188

    Stampato nel 2015 da Arianna Editrice

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    Il valore delle radici – Piccolo elogio delle origini al tempo dello sradicamento globale

    8.00

    Quale valore ricoprono le radici al tempo del livellamento globale e della società liquida? Inestimabile, come la profondità degli orizzonti che l’autore sceglie di scrutare in questo “piccolo elogio” non conforme, dove la narrazione di viaggio si mescola all’analisi saggistica, coltivando un immaginario che oltrepassa l’egemonia della tecnica, le derive del mercato e la frenesia del moderno. Il sapore inconfondibile delle pietanze, l’orizzonte irripetibile dei paesaggi, il suono dolce dei canti e dei dialetti, la maestosità perenne dell’arte, l’eternità profonda dei miti e dei riti, lo slancio verticale della spiritualità, le conquiste formidabili della cultura: tutto ciò che ci caratterizza, radicandoci in un suolo e in una tradizione, costituisce la nostra identità. Le radici, minacciate dal progressismo apolide, suggeriscono un mondo di colori e di sfumature, di legami e di valori, di equilibri e di differenze, di confini e di comunità: nell’anonimo e virtuale “non luogo” mondialista, dunque, esse incarnano il “nesso di civiltà” che ci lega agli antenati, restituendoci un’origine, un senso ed un destino.

    Brossura, 12 x 16,7 cm. pag. 106

    Stampato nel 2018 da Passaggio al Bosco

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    Il Vello dei Buoni

    18.00

    Manuela Marchese

    Il concetto di bontà umana si estrinseca nella presenza di doti o qualità che incontrino approvazione dal punto di vista morale, di contro il concetto di cattiveria si esplicita nella disposizione a far del male, a recar danno al prossimo nelle sue cose o nelle sue espressioni. E così non è stato difficile, per coloro che impartiscono lezioni di verità supreme, etichettare storicamente buoni e cattivi assoluti. Qualunque storia, racconto o vicenda esposti con la finalità ben precisa di suscitare nel fruitore sentimenti tanto benevoli per un personaggio, quanto avversi per il suo antagonista, risulterà efficace se il narratore attribuirà ogni buona azione, buon proposito, appellativi favorevoli e altisonanti e magari una certa dose di vittimismo al primo e, contrariamente, perfidia, atti orribili e crudeli, malafede e cattiveria, appellativi dispregiativi e propensione al ruolo di carnefice al secondo. Si avrà così un buono da ammirare e un cattivo da biasimare e, facilmente, da odiare.

    Brossura, 14 x 21 cm. pag. 128 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2022 da Effepi

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    Il virus della paura. Spunti terapeutici per una ribellione spirituale

    8.00

    Roberto Giacomelli

    Il virus più pericoloso alberga dentro di noi. Si tratta della paura, alimentata ad arte da un Sistema fondato sul consumo indotto e sul controllo di massa. La recente pandemia globale ha imposto restrizioni altrimenti inaccettabili, minacciando di prolungarle oltre lo stato d’emergenza e ricalcando la logica orwelliana del “capitalismo della sorveglianza”. Roberto Giacomelli – psicoanalista di professione – verga una critica serrata del nostro tempo. Dall’individualismo sfrenato alla rincorsa del successo, dalla perdita del sacro al terrore della morte, dal narcisismo digitale alle psicosi diffuse, dallo sfaldamento dei legami al vuoto dei valori, dal dominio del mercato all’annichilimento delle identità e delle tradizioni. La linea di resistenza, allora, è nella Formazione di un nuovo tipo umano, capace di “passare al bosco” e ritrovare un centro. Si tratta del Ribelle che coltiva la dimensione verticale dell’esistenza, edifica nuovi soldalizi comunitari, riscopre i ritmi della natura e forgia il corpo e l’anima in obbedienza ad un libero codice d’onore.

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    Immigrazione – Le ragioni dei populisti

    16.00

    Il rifiuto dell’immigrazione di massa è ormai giunto al governo ma ancora continua, nel racconto mediatico, a essere descritto come una reazione irrazionale, “razzista” e “xenofoba”. Secondo Scalea l’allarme popolare per la crisi migratoria è invece molto razionale e si fonda su una corretta percezione delle sue conseguenze demografiche, culturali, economiche, sociali e di ordine pubblico. Al contrario è la linea d’entusiastica accoglienza ai flussi più massicci a fondarsi sull’ideologia: una riproposizione dell’utopia dell’uomo nuovo con l’immigrato al posto del proletario, strumento per distruggere l’ordine tradizionale ed erigere nuovi esperimenti di ingegneria sociale sulle ceneri degli Stati-nazione.

    Brossura, 12,5 x 19 cm. pag. 166

    Stampato nel 2019 da Historica

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    Immuni alla verità. Quello che (non) dobbiamo sapere sul potere digitale

    18.00

    Nicoletta F. Prandi

    Cosa hanno in comune metaverso, telemedicina e Green Pass? E mentre l’Intelligenza Artificiale diventa sempre più pervasiva, nella quotidianità come negli spazi politici, perché il dibattito pubblico non segue il passo? Qual è il costo sociale di questa corsa all’innovazione? Se tra democrazia e tecnologia la partita non è più alla pari, la posta in gioco rischia di diventare la vita dei cittadini. L’era della cyberpolitica è già iniziata, questa è la verità a cui siamo immuni: dalle smart city agli investimenti di Google, Facebook e Amazon nel settore sanitario è in atto un’espansione tentacolare delle multinazionali della sorveglianza

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    Indagine sul mondialismo

    15.50

    Il testo di Di Giovanni affronta le problematiche legate alla globalizzazione, rispetto a cui il concetto di “mondialismo” tende ad individuare il lato “non spontaneo” del fenomeno, coi suoi promotori, ideologi, sostenitori e fruitori: è ciò che si annida dietro i lustrini e i paraventi della propaganda massmediatica. Si tratta senza dubbio di un terreno assai viscido, reso tale sia per le ricorrenti accuse di “complottismo” e di “dietrologia”, sia, soprattutto, per la confusione causata da un presunto “antiglobalismo” della cosidetta “sinistra antagonista”. E il primo pregio del testo è proprio quello di sfatare il falso copyright che Bertinotti & c. accampano nella lotta ai poteri forti: con abbondanza di fonti ed arguzia esegetica, infatti, l’autore dimostra il connubio costante fra oligarchia iniziatico – finanziaria e comunismo, a partire dagli ingenti finanziamenti a favore di Lenin da parte delle banche ebraico angloamericane e dall’appoggio della Massoneria alla rivoluzione bolscevica, fino alla totale convergenza dei due presunti “avversari” nella diffusione del “cambio di paradigma” (antifamilismo, rivoluzione sessuale, aborto, droga, dissoluzione morale e civile) e di quella “cultura di morte” sempre condannata dalla Chiesa.

    Brossura 15 x 21 cm. pag. 238

    Stampato nel 2000 da Effedieffe

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    Indecenti. Uomini e donne oltre il politicamente corretto: per una rinascita antropologica e spirituale

    15.00

    Emanuele Ricucci

    Social network e alienazione, denaro e solitudine, politica e compravendita, sesso e identità, sondaggi e illusioni, pornografia delle emozioni e consumo di massa. Nel tempo del delirio politicamente corretto, dove le opinioni autoritarie soppiantano le idee autorevoli, cosa sta accadendo all’uomo occidentale? Sempre più assente e sradicato, esso si è trasformato in un perfetto ingranaggio del conformismo, astratto e ripetibile, senza Dio e senza confini, perennemente migrante e precario, spogliato di ogni profondità e di ogni connessione con lo spirito. È questo il tanto decantato “progresso” della democrazia liberale? Come siamo passati dalla “morale del Bene” alla moralizzazione della società? Tra le pagine di questo testo Emanuele Ricucci non pone un problema già noto, ma offre una possibile soluzione: la ricerca di una nuova integrità.

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    Inferno SPA – Viaggio tra i protagonisti del business dell’accoglienza

    20.00

    Benvenuti a bordo della nave che vi porterà a spasso tra i professionisti dell’accoglienza. Un viaggio surreale tra speculatori internazionali, ex mercenari, esponenti governativi e uomini d’affari, d’un tratto tramutatisi in paladini del “accogliamoli tutti”. Un viaggio tra i costruttori di quella open society intrisa di colpa, verso le maree umane in arrivo da oltre mare, che tutto l’occidente civilizzato dovrebbe espiare attraverso la condivisione e la decrescita felice. Un viaggio tra i fautori dell’abolizione dei confini, delle specificità, delle culture. Un viaggio tra i mondialisti più convinti e feroci, quelli disposti a reclutare un esercito di influencer a tutti i livelli: giornalisti, politici, magistrati, avvocati e tanti altri. Quelli disposti a pagare le folli spese di organizzazioni non governative per creare corridoi in grado di azzerare le distanze tra i continenti, ma non i rischi connessi con questo attraversamento. E di nomi, di sigle e, soprattutto, di soldi, nel corso di questo viaggio, ne incontrerete davvero un mare

    Brossura, 15 x 21 cm. pag. 240 con alcune foto b/n

    Stampato nel 2019 da Altaforte

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    Infinita Pandemia

    17.00

    Alessandro Meluzzi

    Da marzo 2020 nulla sembra essere cambiato. Virologi, sociologi, economisti, psicologi e medici continuano la loro opera per mostrare come, in fondo, la società odierna debba proseguire, all’ombra del Covid19, la sua opera di atomizzazione dell’uomo. La penna sapiente di Alessandro Meluzzi guida il lettore alle porte di una pandemia di durata, potenzialmente, infinita. In un limbo dove è impossibile realizzare qualsivoglia moto di rivoluzione, come scrisse Leo Longanesi, perché le uniche rivolte veramente messe in campo sono quelle fatte con l’autorizzazione del maresciallo dei carabinieri, rispettando il coprifuoco. Per questo motivo la politica vede gli italiani, citando Manzoni, come la minuta gente, incapace di ribellarsi e pronta a subire ogni angheria. Occorre, ed è questo il fulcro del volume, tornare padroni del proprio destino, della propria sovranità per sovvertire il «grande disordine sotto il cielo», concetto caro a Mao Zedong.

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    Inganno Bannon

    12.00

    AA.VV.

    Si tratta di un volume collettaneo scritto da Maurizio Blondet, Andrea Marcigliano, Gianluca Marletta, Claudio Mutti, Raido, Rigenerazione Evola. Steve Bannon è davvero il paladino del sovranismo europeo e il padre nobile della destra degli anni duemila? Ci troviamo realmente di fronte ad un valido anti-Soros o soltanto dinanzi all’artefice dell’ennesimo progetto egemonico a stelle e strisce in chiave conservatrice anziché liberal? Questo volume collettaneo si propone di rispondere a questi interrogativi con l’obbiettivo di smascherare il malcelato inganno orsito da Steve Bannon, attraverso The Movement, per attrarre le forze populiste e sovraniste europee, in particolare italiane, condizionandole in chiave anti-eurasiatica, anti-islamica e filo-atlantista

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